Shoot-out: Sonus Faber Cremona Auditor M
Le Sonus Faber Cremona M Auditor fanno ricorso a componenti di livello molto elevato, a lavorazioni del cabinet molto sofisticate e a filtri crossover di basso ordine..
Impressioni di ascolto e pagella
Posizionare il diffusore di Arcugnano non è operazione assai complessa, usando un minimo di attenzione per poterne massimizzare le prestazioni musicali. La voce di donna appare leggermente più chiusa della norma, mentre le forti consonanti della lingua tedesca si fanno notare nella loro giusta e caratteristica inflessione. Lo stacco tra voce e musica a me sembra abbastanza corretto anche se non articolato al massimo possibile. La voce di De Andrè è corretta, con qualche coda di troppo ma con una buona sensazione di corpo ed una riproduzione bilanciata anche se leggermente sminuita nella gamma alta della voce. Buona l’estensione in gamma bassa anche se con i limiti delle dimensioni ed una leggera mancanza di smorzamento. La voce femminile più aperta crea un discreto contrasto con i fiati che appaiono sufficientemente dettagliati anche se un po’ asciutti. La discreta rifinitura in gamma altissima aggiunge smalto alla prestazione della gamma media e di quella mediobassa. Nella traccia delle voci miste notiamo come siano immediatamente riconoscibili le posizioni degli esecutori con un salto timbrico sufficiente ed un discreto equilibrio tra le varie componenti.
La resa scenica in tutto il brano è corretta, profonda con una sistemazione spaziale accattivante e soprattutto abbastanza immediata da mettere a fuoco. L’apertura dell’orchestra viene proposta in maniera naturale, con un ottimo senso di apertura della scena ed un attacco preciso anche se non velocissimo dal lato della ripresa microfonica. Il senso di distanza tra piccoli segnali e grandi percussioni viene riproposto in maniera corretta e dinamicamente sufficiente, con un occhio all’escursione della membrana dell’altoparlante ed uno alla estensione notevole del sistema alle basse frequenze, magari appena cupe nella commutazione diretta con gli altri diffusori ma comunque convincenti. Lo schiocco di dita nella traccia di Diana Krall è asciutto, essenziale, senza alcuna coda particolare. La voce della cantante , con variazioni brusche di tono e con una serie notevole di particolari di minima ampiezza è l’ideale per una analisi che comprende bassi ed alti livelli di pressione.
La Sonus Faber ne esce bene, con qualche particolare di basso livello appena attenuato, con una resa notevole sul corpo della voce e sul basso della chitarra che è ben riproposta anche se con qualche apprensione da escursione. L’articolazione tra varie componenti vocali è di ottimo livello, con una localizzazione precisa e quindi con una resa nelle dimensioni dello stage ben riproposta. Con la musica dei Dire Straits la timbrica appare appena controllata in gamma media, pronta ed essenziale e con una bella estensione agli estremi possibili della banda passante. La voce è presente, non avanzata rispetto alla linea dei diffusori ma accattivante e pronta. Il giro di batteria è leggermente cupo e secco sul pedale della grancassa ma la gamma mediobassa è timbricamente bilanciata con l’inserzione dei piatti che viene definita con chiarezza ed articolazione.
La scena probabilmente rappresenta uno dei pezzi forti di questo diffusore non solo per le dimensioni dello stage, più o meno simile a quelle espresse dagli altri contendenti quanto per l’amalgama dell’insieme che non mostra punti di discontinuità udibili. Lo stage è fermo e credibile, ci disegna immediatamente le sue dimensioni, compresa una profondità naturale e realistica e negli ambienti a nostra disposizione non ha mai peccato di criticità da asimmetrie acustiche particolari. La tenuta in potenza non è la massima qualità di questo diffusore. Per carità, all’aumentare del livello lo stage non altera le sue dimensioni e non irrigidisce in nessuna porzione la gamma media, mentre in gamma bassa qualche limitazione da “over-escursione” si sente con chiarezza.
La pagella secondo Gian Piero Matarazzo: voto medio 7,17
Costruzione |
![]() |
8 |
Altoparlanti |
![]() |
8 |
Versatilità |
![]() |
8 |
Misure |
![]() |
7 |
Ascolto |
![]() |
7 |
Rapporto Q/P |
![]() |
5 |
PAGINE ARTICOLO
Similar Post You May Like
-
Shoot-out: PMC Twenty.22
Il carico acustico in linea di trasmissione e l'impostazione decisamente monitor caratterizzano... »
-
Shoot-out: Boston M25
Le piccole Boston Acustics M25 rappresentano il sistema di ingresso della sere M: un due vie... »
-
Shoot-out: Dynaudio Excite X12
Il piccolo diffusore del costruttore danese, con articolazione e equilibrio timbrico notevoli,... »
-
Shoot-out diffusori book-shelf 2013
Nei tre week-end centrali di marzo, AV Magazine organizza un confronto tra diffusori book-shelf... »
Commenti (8)
-
Con quale catena di elettroniche e cavi è stata fatta la prova d'ascolto?
-
Complimenti per il lavoro svolto, questo tipo di recensioni è esattamente ciò che serve per farsi un'idea.
Aspettavo soprattutto questa recensione perchè apprezzo i diffusori Sonus Faber. Sono anche gli unici dello shoot-out che ho avuto occasione di ascoltare girando per negozi. Sono rimasto incantato dalla loro capacità di creare una scena sonora calda e accogliente, mai affaticante.
Anche per questo mi sarei aspettato un giudizio complessivo migliore, questo per me significa che gli altri diffusori sono agguerriti. Indubbiamente le Sonus Faber sono i diffusori più belli fra quelli testati, peccato per il prezzo che è probitivo a dir poco.
Detto questo segnalo:
Poi Franco Serblin è uscito ed andato via dalla stessa azienda che aveva fondato ma questa ha continuato a produrre diffusori bellissimi e musicali.
Forse sarebbe il caso di dire che è morto a Marzo di questo anno.
Poi nella pagella alla voce Misure c'è disegnata una AV di troppo (oppure il numerino è sbagliato) -
Ivece mi aspettavo questo giudizio..
-
Originariamente inviato da: brazov;3885640Ivece mi aspettavo questo giudizio..
In che senso? -
Beh, io ero a Bologna e le mitiche Sonus Faber mi hanno deluso. C'è da dire che io preferisco un suono aperto e dettagliato, e le SF hanno invece un timbro più chiuso, ma questi sono gusti.
Ma il punto è che l'impressione all'ascolto piuttosto anonima, visto il prezzo, è suffragata da misure tutt'altro che esaltanti: parecchia distorsione di 2 e 3 armonica appena si spinge un po', e un grafico di waterfall che mostra una pletora di riflessioni interne (lo dice Matarazzo, mica io!). Ora, ripeto, il timbro è una questione di gusti (anche se poi dovremmo parlare di My-Fi piuttosto che di Hi-Fi) ma le risonanze no! E a quel prezzo sono da bocciare! -
Originariamente inviato da: -Diablo-;3886183In che senso?
Sulle Sonus Faber. Anche a me a Perugia hanno dato impressioni contrastanti.. -
Ah ok, a qualcuno sono piaciute?