
Netflix dimezza il bit-rate 4K promettendo la stessa qualità
Netflix ha deciso di applicare la compressione variabile per-titolo o per-scena, finora riservata al video SD/HD, anche ai contenuti 4K HDR, adottando nuovi principi di codifica che promettono la stessa qualità con un bit-rate dimezzato
Netflix ha deciso di ricodificare i contenuti in 4K focalizzandosi sull'ottimizzazione del bit-rate. La compagnia afferma che il nuovo approccio può dimezzare l'ampiezza di banda per il 4K senza compromettere la qualità finale. La compressione variabile in funzione del titolo o della scena viene utilizzata da Netflix già da alcuni anni. Tuttavia veniva applicata ai contenuti 8 bit SD/HD, mentre ora viene implementata anche per i flussi di dati 4K, 10 bit, HDR (High Dynamic Range) e HFR (High Frame Rate). La loro combinazione costituisce i cosiddetti profili premium, finora codificati a bit-rate fisso di 8, 10, 12 o 16 Mbps.
Nel suo blog ufficiale la compagnia spiega che vengono applicati tre principi: la codifica per-scena, l'ottimizzazione dinamica già implementata nei contenuti 8 bit e parametri di codifica migliorati. Per verificare che la qualità dei profili fissi sia la stessa dimezzando il bit-rate è stato utilizzato il Bjøntegaard Delta-Rate, un metodo per confrontare i codec che esprime la percentuale risparmiata. L'esempio più estremo è la codifica a 1,8 Mbps di un film di animazione in 4K, ma viene sottolineato che a volte si possono superare i 16 Mbps. Ad esempio nella scena di un film di azione sono stati raggiunti i 17,2 Mbps. In questo modo è anche possibile migliorare la qualità per le connessioni lente.
Netflix sostiene che ci siano ulteriori vantaggi, come una migliore qualità iniziale, meno cali durante lo streaming, meno operazioni di rebuffering e un tempo di avvio della riproduzione ridotto di circa il 10%. Tuttavia l'iniziativa non sembra aver convinto tutti, dati i diversi rapporti che lamentano una qualità inferiore nello streaming 4K. In ogni caso Netflix ha intrapreso la strada opposta a quella di Apple TV+, che ha elevato gli standard di qualità per il video in streaming superando in alcuni casi i 40 Mbps nel 4K.
Fonte: Flatpanels HD
Commenti (9)
Per i meno giovani: va beh che anni fa eravamo contenti con il VHS (tra l'altro non il migliore dei 3 formati di allora: video 2000 e betamax) ma non c'era altro, ma qui continuando sulla quantità piuttosto che la qualità, hai voglia vederti l'ultima serie televisiva
con compressioni degne di una visione massimo, su dimensioni da smartphone.