Film Rosso, torna in sala in versione 4K
Torna nelle sale in versione restaurata 4K il terzo film della trilogia francese di Krzysztof Kieslowski con Irene Jacob e Jean-Louis Trintignant
Torna nelle sale Film Rosso, il terzo film della trilogia francese del maestro Krzysztof Kieślowski. Realizzati tra il 1993 e il 1994, per i tre film, che nell’insieme costituiscono l’ultima opera, prima della scomparsa del suo autore a soli 54 anni, Kieślowski prende ispirazione dai tre colori della bandiera francese e dai tre ideali rivoluzionari che essa rappresenta: libertà, uguaglianza, fratellanza. Vincitrice di numerosi riconoscimenti, a partire dai tre premi alla Mostra di Venezia da Film Blu (Leone d’oro per il Miglior Film, Coppa Volpi per la migliore attrice a Juliette Binoche e Osella per la migliore Fotografia a Slawomir Idziak), la Trilogia dei colori è considerata un capolavoro dai cinefili di tutto il mondo e torna nelle sale italiane in versione restaurata in 4K.
La modella Valentine (Irène Jacob), che vive una complicata relazione a distanza, investe accidentalmente il cane di un burbero giudice in pensione (Jean-Louis Trintignant). Affascinata dalla natura dell’uomo che non esita a manifestare la sua misantropia, Valentine gli si avvicina progressivamente, intessendo un rapporto in cui domina la contrapposizione tra altruismo ed egoismo. Questo incontro cambierà entrambi. Film Rosso arriva nelle sale cinematografiche il 13, 14 e 15 novembre 2023.
Commenti (1)
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Spiegata la spiegazione dei titoli della trilogia.
Come è noto i titoli della trilogia si rifanno ai tre colori della bandiera francese ed agli ideali che rappresentano, quanto meno secondo una delle possibili spiegazioni della simbologia della bandiera: libertà (blu), uguaglianza (bianco) e fraternità (rosso).
Ok, quindi ci si aspetterebbe un film sulla fraternità ma anche ripassando il plot ([I][U]vedi[/U][/I]) di fraterno non è che poi emerga molto.
Qui per anni mi sono arenato ed ammetto che il bislacco titolo del film non è che mi abbia aiutato molto ad apprezzarlo. Finalmente nella versione inglese di wikipedia (ben più corposa della nostra anche su temi che attengono la cultura europea) trovo:
[I]Come ha osservato Kieślowski in un'intervista a un giornale studentesco dell'Università di Oxford: Le parole [liberté, egalité, fraternité] sono francesi perché il denaro [per finanziare i film] è francese. Se il denaro fosse stato di un'altra nazionalità, avremmo avrebbero potuto intitolare i film in modo diverso, o avrebbero potuto avere una connotazione culturale diversa. Ma probabilmente i film sarebbero stati gli stessi[/I]. [I][U]vedi[/U][/I].
Vivaddio, solo una questione di soldi. Solo un genio poteva ammetterlo in modo così spudorato.