Melco N1-S38, music server hi-end

Riccardo Riondino 28 Marzo 2023, alle 10:20 Audio

Il produttore giapponese ha lanciato la nuova libreria musicale digitale di riferimento, dotata di un nuovo telaio in acciaio inox / alluminio, componenti custom ottimizzati per l'uso audio, ingresso Master Clock e porta SFP


- click per ingrandire -

Melco (Maki Engineering Laboratory Company) ha presentato il nuovo server musicale di riferimento N1-S38, di un livello ancora superiore al N10/2. La casa nipponica si riferisce a questa categoria come "libreria musicale digitale", sottolineando la capacità di archiviare, gestire e riprodurre in streaming le raccolte di file musicali. Per l'ascolto è necessario comunque aggiungere un DAC o amplificatore esterno. Il progetto del N1-S38 è stato sviluppato da zero, incorporando un nuovissimo telaio in alluminio, una scheda principale più grande e utilizzata completamente, una CPU ad alte prestazioni e una memoria flash interna di maggiore capienza. Realizzato a mano in Giappone, il telaio è costruito a partire da una base in acciaio inox spessa 3 mm. Gli altri cinque lati in alluminio hanno uno spessore che varia da 2 a 5 mm. Il frontale si caratterizza per la finitura bicolore con spigoli tondi, il display OLED e una nuova elegante illuminazione a LED verde acqua.


- click per ingrandire -

Le parti laterali a contrasto, con inciso il logo Melco, sono anch'esse in alluminio lavorate dal pieno. Completamente nuovo è anche il trasformatore di alimentazione, montato su un sub-châssis separato e abbinato a un nuovo dispositivo custom per il banco di condensatori. Per l'archiviazione è equipaggiato con una memoria SSD da 3,84 TB ottimizzata per l'audio (la casa giapponese è nota per non usare componenti informatici standard). La SSD è montata su una staffa multistrato ad alta rigidità e connessa direttamente al percorso del segnale senza l'intervento del controller RAID. L'architettura proprietaria promette di trasmettere accuratamente i sensibili segnali audio, rinunciando all'uso di rumorosi processori e componenti ad alta velocità. Il dispositivo può essere collegato a uno streamer via Ethernet oppure utilizzato come player locale tramite la doppia uscita DAC USB dedicata. Non manca il certificato Roon Ready, né l'accesso diretto ai servizi TIDAL, Qobuz e vTuner.


- click per ingrandire -

Le porte USB sono in totale cinque, compresa quella frontale di tipo 3.0, utilizzabile per la riproduzione da HDD o lettori ottici (Hi-Res 32 bit/384 kHz / Quad DSD) o per aggiornare il firmware da una chiavetta. Le convenzionali porte USB sono sostituite dalle USB Amphenol pressofuse per le due USB 2.0/3.0 per DAC e le altre due USB 3.0, rispettivamente di espansione e backup, che si trovano sul retro. Queste promettono longevità e prestazioni migliorate utilizzando cavi e connettori di qualità superiore. Una novità assoluta per le librerie musicali Melco è l'ingresso BNC 10 MHz per generatore di Master Clock esterno. Le due porte Ethernet includono quella “Player” dedicata in aggiunta a quella "LAN" Gigabit, per ridurre al minimo le interferenze e fornire una connessione diretta ai network player. Per entrambe vengono utilizzati connettori di precisione Neutrik RJ45. Sul retro si trova anche un porta SFP (Small Form Factor Pluggable) per la connessione in fibra ottica a un lettore o un'infrastruttura di rete.

Il Melco N-S38 viene commercializzato a $11.995 USD.

Per ulteriori informazioni: www.hifiunited.it

Fonte: Stereonet, What Hi-Fi

Commenti (5)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • AlbertoPN

    29 Marzo 2023, 08:20

    Il progetto del N1-S38 è stato sviluppato da zero, incorporando un nuovissimo telaio in alluminio, una scheda principale più grande e utilizzata completamente, una CPU ad alte prestazioni e una memoria flash interna di maggiore capienza. Realizzato a mano in Giappone, il telaio è costruito a partire da una base in acciaio inox spessa 3 mm.


    Ma chi è che scrive sti comunicati ?

    Se la scheda sempre più grande non è fitta fitta di componenti a noi non piace perché suona male ... mentre se il telaio non è realizzato a mano, nella forgia sulla montagna inacessibile, durante il plenilunio dell'anno bisestile dispari nel tredicesimo mese e con il vento a favore .... beh ... che roba high end sarebbe ?

    Poi sarà un prodotto di categoria super - superiore, eccezzionale e con prestazioni uniche .... ma perché sempre tutte e sole queste supercazzole ? Se non ci prendono un pò per i fondelli non si sentono realizzati ?
  • llac

    29 Marzo 2023, 09:07

    Originariamente inviato da: AlbertoPN;5236855
    durante il plenilunio dell'anno bisestile dispari nel tredicesimo mese e con il vento a favore .... beh ... ch..........[CUT]


    Mi sorprende che non hai citato le fasi lunari che sono fondamentali per l'ascolto e per l'umore.

    A parte la battuta quello che mi preoccupa , da appassionato, che mi sembra che s'investa solo questa tipologia di oggetti e anche la parte media dei listino orma sta raggiungendo i costi dell'high end di qualche anno fa e l'alternativa è guardare al mercato di produttori più o meno conosciuti orientali.

    Mi pare che stia seguendo a ruota questa filosofia anche il mercato dell'auto , (sarà tema dei corsi di laurea di economia ?) strano che nessuno abbi iniziato a proporre HI-FI as service con formule ascolti 3 CD al mese per x euro 20 cd al mese y euro e cosi via.

    Ciao
    Luca

    Ps. mi sono sempre chiesto un cosa : quale è la produzione minima perché un prodotto come questo abbia un ritorno economico che giustifichi il costo di progettazione , produzione e produca il guadagno sperato per il produttore ?
  • AlbertoPN

    29 Marzo 2023, 15:08

    Originariamente inviato da: llac;5236860
    mi sono sempre chiesto un cosa : quale è la produzione minima perché un prodotto come questo abbia un ritorno economico che giustifichi il costo di progettazione , produzione e produca il guadagno sperato per il produttore ?


    La domanda è interessante, e credo che si possa rispondere con due chiavi di lettura diverse:

    1) questo è l'attuale flagship, per cui numericamente risibile rispetto al loro prodotto più venduto, quello che in teoria sostiene l'azienda, per cui potrebbe anche essere un investimento che non ha mai un punto di pareggio, o che se lo raggiunge, viene visto come un successo commerciale (alla fine non ci hai perso come Azienda).
    2) MELCO come tanti altri, oramai è un satellite di un universo costituito da fondi e sotto fondi di investimento, per cui a volte è più importante l'immagine che da un Brand rispetto al reale fatturato (certo non deve diventare un buco nero" nell'economia generale del Gruppo. Per rimanere in ambito automobile, quello che Bugatti era per VW per dire.

    Quello che MELCO non pubblicizza a dovere, o per lo meno per me non è così palese anche guardando il loro sito, è che questi prodotti vanno a sostituire in toto i PC specializzati come il Pink Faun, il Grimm Audio o i Taiko, e non è solo un NAS ad alte prestazioni. Si pone in un limbo del mercato (almeno qui) che è difficile da giustificare visto i costi. E sempre secondo me, non viene percepito al livello de vari Lumin o Aurender sebbene non gli manchi nulla. Anzi.
  • llac

    29 Marzo 2023, 15:47

    Grazie per la interessante risposta

    PC specializzati come il Pink Faun


    mi hai aperto un mondo che non conoscevo , il Melco ,oggetto della news, diventa quasi interessante come prezzo in confronto al Pink Faun.

    ciao
    Luca
  • AlbertoPN

    29 Marzo 2023, 18:20

    Beh dei super PC (lasciando al di fuori gli Antipodes Audio che cercano di ricavarsi una nicchia particolare), il Grimm Audio M1 è quello più economico, ma se non hai il loro set di casse attive, puoi usarlo solo in XRL AES/EBU vero un DAC esterno e fa del suo algoritmo di upsampling il vero valore aggiunto (quindi è un anello Roon di pregio, diciamo così. Se vuo usare la USB out, è un NUC Intel con I3 e bypassi la loro scheda proprietaria, per cui non ne vale proprio la pena.

    Per cui è un prodotto abbastanza peculiare.

    Il Taiko è ingegneristicamente parlando sovra sovra e forse sovra dimensionato, però gode di una certa fama anche se personalmente a pelle (e so che è una cosa puerile, ma non mi trasmette proprio simpatia" non lo prenderei mai. Totalmente in modo irrazionale.

    il Pink Faun, nella sua ultima incarnazione 2.16 Ultra, di contro, mi attizza proprio anche per la possibilità di usare una scheda multi I2S in uscita, per avere diversi DAC a valle per dei setup stereo specifici (uno per PCM, uno specializzato nel DSD, uno con buffer a valvole per determinati generi, etc etc) o sei sei davvero matto per un sistema multicanale per la musica spaziale. Come costruzione è qualcosa di maniacale ed ho un paio di conoscenti che lo possiedono e che spergiurano di aver visto direttamente la Madonna che cambiava traccia usando l'iPad

    Costano un rene e sono prodotti ad alta artigianalità, però hanno evidentemente un loro mercato.

Focus

News