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Risultati da 1 a 8 di 8
Discussione: collegamento problematico
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28-07-2005, 13:58 #1
Senior Member
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- Nov 2002
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collegamento problematico
Per collegare il sub ho comprato 11 mt di cavo della QED, il Qunex P-SW. Il suddetto cavo, "specifico per collegamento sub" è composto da due cavi interni intrecciati ( "twisted balanced geometry" così almeno c'è scritto sul loro sito) avvolti da un foglio di alluminio e da una fitta calza di rame.Sulla guaina del cavo ci sono anche indicate delle freccie di direzione. Naturalmente il cavo andrà terminato alle due estremità con due plug RCA. Il negoziante mi ha consigliato di mettere la calza come massa e unire i due fili interni come polo caldo e di non tenere in considerazione le freccie di direzione nel collegamento tra sub e ampli. Io Ho più di qualche dubbio a riguardo, avendo qualche vago ricordo di aver sentito anche parlare di cavi bilanciati e semibilanciati.
C'è chi sa darmi qualche indicazione su come effettuare i collegamenti di questo cavo sui plug rca?
Visto che ci sono e che i plug ancora non li ho comprati, c'è qualche caratteristica o marca da tenere in considerazione su questi connettori RCA?
Grazie
Pino
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28-07-2005, 16:57 #2
A parte considerazione prettamente personali sulle differenze tra questi cavi ed un buon schermato, tipo RG59, mi sembra di aver capito dalla tua descrizione che il cavo dovrebbe essere uguale ad un normala cavo per collegamenti bilanciati (due conduttori isolati interni più uno schermo esterno).
In questo caso, volendo sfruttare tutti i conduttori presenti, dovrai saldare i due conduttori interni rispettivamente al polo centrale ed al contatto di massa dei plug RCA, la calza schermata andrà invece saldata al contatto di massa solo da un lato del cavo.
Il plug con saldata anche la calza schermata andrà collegato all'ampli.
Visto che il cavo ha anche le utilissime freccine, tanto vale adoperarle, per cui fai le connessioni suddette in modo che le frecce indichino appunto la direzione dall'ampli al sub.
Per quanti riguarda i connettori, scegline un paio di costruzione robusta, interamente metallici; controlla solo che il foro per il cavo sia delle dimensioni adatta al tuo cavo.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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28-07-2005, 17:51 #3
Come al solito solo una prova d'ascolto tra le due configurazioni potrà fugare ogni dubbio, in caso non volessi farla il collegamento semibilanciato, come ti ha descritto Nordata, sembra la soluzione migliore.
Almeno si ha una maggiore insenbilità ai disturbi "esterni".
Ciao
Antonio
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29-07-2005, 05:08 #4
le frecce servono ad indicare NON la direzione del suono, ma il collegamento da fare, nel senso che la parte dove salderai anche la calza va collegata all'ampli, l'altra al sub. Le frecce servono solo a questo, a ricordarti quale connettore colelgare all'ampli, quale al sub
Ciao
Giovanni
Mast a uocchio mast a capuocchio
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29-07-2005, 05:43 #5nordata ha scritto:
A parte considerazione prettamente personali sulle differenze tra questi cavi ed un buon schermato, tipo RG59,CiaoCiao
Giovanni
Mast a uocchio mast a capuocchio
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29-07-2005, 11:25 #6Gianni Wurzburger ha scritto:
ma i cavi audio non dovrebbero essere paragonati ad un RG58 o RG213?
Forse per questioni di impedenza (50 oppure 75 Ohm) ?
Non ero a conoscenza dell'esistenza di uno standard univoco per le impedenze di ingresso ed uscita dei dispositivi B.F.
So dello "standard di fatto" di 600 Ohm relativo a molte apparecchiature pro (con anche il 200 e il 300), quello di 47000 degli ingressi fono MM, ovviamente di quello relativo ai diffusori 4 - 6 - 8 - 16, oltre a una miriade di valori relativi ai vari ingressi e uscite di linea .
Sicuramente sbaglierò, ma collegare un cavo da 50 oppure uno da 75 Ohm tra ingressi ed uscite di apparecchi B.F. non credo possa portare a problemi, come quelli che sicuramente avvengono in A.F., con frequenze in gioco elevate, quali la riflessione del segnale o perdite di potenza e/o possibili danni nel caso trasmettitori.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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29-07-2005, 12:11 #7
tempo fa ci fu un thread interessante sull'argomento e ci furono esaurienti risposte, che al momento non ricordo :o , con tanto di spiegazione di come per un collegamento del genere sia da preferire un cavo da 50 ohm. Quello da 75 va bene, per quel che ho capito, per il collegamento dell'uscita uscita digitale dei lettori dvd .
Ciao
Giovanni
Mast a uocchio mast a capuocchio
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29-07-2005, 16:31 #8
Connessioni digitali a parte in cui, appunto, vi è una ben specifica impedenza dichiarata e da rispettare, per gli altri collegamenti generici di B.F. la questione ogni tanto sorge nel Forum e, da almeno un anno, credo in tutte, ho sempre posto la stessa domanda: "Una motivazione tecnica al collegamento tassativamente a 50 Ohm (e sue differenze rispetto ad una a 75)"
Sino ad ora non ho mai avuto alcuna risposta.
Tra l'altro su cataloghi di produttori di cavi espressamente per tale uso viene indicata la capacità/m. (che può essere utille ed ha un significato), ma non viene affatto indicata l'impedenza del cavo.
Sono sempre più curioso di ottenere una risposta.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).