Xiaomi Redmi Note 5

Franco Baiocchi 08 Agosto 2018 Mobile

Il Redmi Note 5 è un terminale economico che gioca a fare il primo della classe e ci riesce sotto molti aspetti, con prestazioni pienamente sufficienti per la stragrande maggioranza delle necessità, il tutto con autonomia eccellente ed un rapporto qualità prezzo che ha dell'incredibile.

System e display benchmark

 
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Le prestazioni dello Xiaomi Redmi Note 5 ci hanno sorpreso piacevolmente, anche se potevamo in parte aspettarcelo, visto il SoC di tutto rispetto che è stato utilizzato: pur essendo un telefono di fascia economica ha prestazioni decisamente superiori a dispositivi di fascia più elevata, sia per quanto riguarda i system benchmark, di cui possiamo analizzare sopra il grafico relativo a Geekbench4, in cui si posiziona nella zona alta della classifica, sia per quanto riguarda i browser benchmark, ed in particolare il nuovo Jetstream 1.1, in cui è a distanza siderale da telefoni di fascia media di generazini precedenti ed anche da cinafonini della stessa fascia di competitor. 

 
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Il display è un ottimo elemento con tecnologia LCD e ottimo rapporto di contrasto ma non molto luminoso, con un picco che non arriva neanche a 500 NIT in piena luce e che scende a poco più di 300 NIT al buio e con alcune impostazioni; il livello minimo di luminanza è di un solo NIT, a garanzia di letture notturne senza dare fastidio a chi ci sta intorno. Il rapporto di contrasto è in linea con i terminali che condividono la stessa tecnologia; il dato più elevato che si avvicina a 2.000:1 si riferisce in realtà ad un bilanciamento del bianco freddo. Con la calibrazione si scende a circa 1.400:1.

 
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Il display può essere impostato in tre modalità predefinite: "Contrasto automatico", "Contrasto elevato" e "Normale", con differenti combinazioni di massima luminanza e bilanciamento del bianco. La modalità "Contrasto automatico" permette anche di selezionare tre diversi bilanciamenti del bianco predefiniti; purtroppo anche il bilanciamento del bianco più "caldo" è ancora lontano dal riferimento e comunque la modalità predefinita "Normale" va anche meglio. Per la "calibrazione" conviene selezionare la modalità "Lettura" e posizionare lo slider al centro, con prestazioni finali più che dignitose.

 
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Qui in alto osserviamo i due gamut colore ottenuti selezionando le impostazioni colore "Normale" (a sinistra) e "calibrato" (a destra). Nal primo caso sia i colori primari che le tinte a saturazione intermedia soffrono un bilanciamento del bianco un po' lontano dal riferimento. Con la modalità "Lettura" calibrata, le prestazioni sono ottime, non solo per il gamut ma soprattutto per le tinte intermedie molto vicine a quelle di riferimento, incarnati inclusi!

 

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