Monitor KTC M27T20 Mini LED HDR 165Hz

Emidio Frattaroli, Franco Baiocchi 05 Ottobre 2023 AV Professional

Il KTC M27T20 è un monitor con tecnologia Mini LED, dall'elevato rapporto qualità prezzo, ottimo per il gaming a cui è destinato ma da non disdegnare anche per i professionisti della post-produzione, visto che con piccoli accorgimenti si rivela un'ottima risorsa ad un prezzo davvero competitivo


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apertura

KTC, acronimo di Key To Combat, è un brand cinese che produce vari tipi di display, fondata nel 1995 a Shenzhen, nella 'Silicon Valley' d’oriente, per lungo periodo ha prodotto display OEM per molti altri marchi di monitor di fascia media e alta. A partire da gennaio 2021, il brand ha deciso di commercializzare direttamente i propri prodotti e di lanciare i monitor da gioco con il marchio KTC. Attualmente, ci sono sette monitor da gioco realizzati dal costruttore cinese con diagonali da 27”, 32” e 42“, risoluzione fino a 4K UHD e differenti pannelli, anche con tecnologia OLED.


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Il KTC M27T20, disponibile anche in versione PRO 4K, è un monitor dedicato al gaming con diagonale da 27 pollici, dotato di retroilluminazione diretta con Mini LED e 576 zone per il local dimming, tecnologia Quantum Dots, che permette il raggiungimento di una più ampia gamma di colori, risoluzione QHD (2560x1440), frequenza di refresh fino a 165Hz, con tempo di risposta (MPRT) pari a 1ms, supporto HDR1000 con certificazione VESA ed una luminanza dichiarata fino a 1000 NIT in HDR, compatibile con G-Sync e FreeSync, che permettono l’eliminazione di fenomeni di stuttering, (visualizzazione distorta, con le immagini che procedono a scatti anziché fluidamente) e tearing (generazione di artefatti dovuta al fatto che un singolo fotogramma visualizzato sullo schermo contiene informazioni provenienti da due o più fotogrammi a causa della diversa frequenza di refresh dei fotogrammi della sorgente e del monitor)

SOMMARIO


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Caratteristiche dichiarate

  • [Monitor Mini LED 1440P 165Hz] Il pannello HVA da 27 pollici è dotato della tecnologia di retroilluminazione MiniLED (local dimming full-array a 576 zone), 2K QHD 2560x1440P, 165Hz(supporto 144Hz), 1ms(MPRT) e compatibile con G-Sync e FreeSync.
  • [Tecnologia HDR1000 e Quantum Dot] luminanza 1000 NIT (HDR), 99% sRGB, 99% Adobe RGB, rapporto di contrasto 1000000:1 (HDR), DeltaE<2 con DisplayHDR1000.
  • [Switch KVM e altoparlanti integrati] Lo switch KVM lo rende facilmente funzionante con PC desktop e console di gioco. I doppi altoparlanti stereo integrati offrono un suono forte e coinvolgente a 360 gradi con bassi profondi e precisi. La retroilluminazione senza sfarfallio e il filtro luce blu riducono al minimo l'affaticamento degli occhi.
  • [Connettività]: Usb Tipe-C 90 W con supporto reverse charging e uscita ad alta definizione 4K, interfacce displayPort 1.4, 2xHDMI 2.0, 3xUSB 3.0, possono connettersi facilmente a dispositivi esterni come PC, laptop, tablet, telefoni, PS5, Xbox.
  • [Supporto a sgancio rapido e regolazione a 360°] Il design ergonomico aiuta a trovare il comfort di gioco. Altezza 130 mm, forward 5°, backward: 20°, sinistra/destra ±45° e rotazione: ±90°. Il supporto a sgancio rapido il cambio tra supporto da scrivania e da parete. Il VESA 100×100 mm è supportato su questo monitor.


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Retroilluminazione e colori

Il KTC M27T20 è un monitor LCD con retroilluminazione diretta (i LED sono dietro al pannello e non sul bordo) ma, a differenza dei normali LCD LED che si trovano in commercio, dispone di una tecnologia, la cui prima implementazione commerciale, è stata presentata nel corso del CES 2020 a Las Vegas, ovvero la tecnologia Mini LED. Come suggerisce lo stesso nome, la retroilluminazione è fornita da diodi ad emissione di luce di dimensioni ridotte rispetto a quelli standard fino a poco tempo fa utilizzati, con dimensioni generalmente comprese tra i 100 e 200 micrometri circa. La minore dimensione dei LED implica una maggiore precisione nel sistema di illuminamento nel far giungere la luce al pannello LCD in maniera più uniforme e la possibilità di avere un numero maggiore di zone di regolazione locale, più piccole e più precise.


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In questa maniera si ottiene un miglioramento sensibile del rapporto di contrasto percepito e si riducono possibili difetti, come il 'blooming', ovvero aloni di luce che si creano intorno a zone di maggiore luminosità circondate da altre molto più scure. Per quanto riguarda il nostro KTC, abbiamo a disposizione una retroilluminazione diretta con 2304 LED di colore BLU, raggruppati in cluster con 4 mini LED per 576 zone indipendenti di local dimming, con luminanza massima di 500 NIT per contenuti SDR e fino a 1000 NIT per quelli HDR, con un rapporto di contrasto dichiarato in modalità ad alta gamma dinamica pari a 1.000.000:1. Il pannello LCD ha una struttura dei cristalli liquidi di tipo HVA (High Vertical Alignment). Per migliorare la resa cromatica, è stata utilizzata la tecnologia Quantum Dot che permette la copertura del 106% dello spazio colore DCI-P3 e il 99% del gamut Adobe RGB.


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Design e connettività

Il monitor presenta un design molto spartano con tre lati del display dotati di una cornice sottilissima. Il montaggio del piedistallo è estremamente semplice e rapido con l’incastro fissato con una vite tra la base e l’asta ed un aggancio a click tra asta e corpo del display stesso. Per lo sgancio, altrettanto semplice è presente una piccola leva. Lo schermo è di facile regolazione per trovare il nostro angolo di visione desiderato, avendo diversi gradi di libertà: 5° in avanti e 20° indietro per l’inclinazione verticale (tilt), 45° sia a destra che sinistra, per l’inclinazione orizzontale (pan), la possibilità di regolare l’altezza con una corsa fino a 13 cm e di ruotare di ±90° trasformando la modalità di visualizzazione dalla classica landscape ad una portrait. In realtà, sebbene la regolazione in altezza sia a fine corsa, bisogna giocare anche sull’inclinazione dello schermo per effettuare tale operazione, altrimenti non possibile in caso di sola rotazione per mancanza di spazio, visto che la cornice andrebbe ad impattare con la base.


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Sul retro del monitor, rivolte verso il basso ci sono tutte le opzioni di connettività che il KTC M27T20 ci offre, tra cui uno switch KVM utile per collegare due differenti computer ad un set monitor, tastiera e mouse, due porte USB3.0, una porta USB 3.0 upstream, 2 ingressi HDMI 2.0 che permettono una risoluzione di 2560x1440 a 144Hz, una DisplayPort 1.4 2560x1440 a 165Hz, un connettore USB Type-C con funzionalità di reverse charging fino a 90 W (5V/3A, 9V/3A, 12V/3A, 15V/3A, 20V/3,25A, 20V/4,5A) che funge anche da ingresso video UHD 4K ed una uscita cuffie con classico minijack da 3,5mm.


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L’inserimento nei connettori dei vari cavi, ad onor del vero, non è particolarmente agevole, visto il posizionamento dei connettori stessi, e può risultare ancora più sgradevole se il monitor è sistemato in una posizione non completamente raggiungibile. Sull’asta posteriore che sorregge lo schermo è ricavato un ampio foro da cui far passare tutti i cavi collegati in maniera da mantenere un maggior ordine sulla nostra scrivania. In dotazione anche due altoparlanti integrati e sul dorso una serie di LED RGB che offrono un effetto ambient light.


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Menù e opzioni

Per l’attivazione del menù delle impostazioni OSD si utilizza un piccolo joystick posto sul retro dello schermo che funge anche da tasto di accensione/spegnimento. Dalla schermata principale è possibile accedere a tutta una serie di sottomenù che permettono di regolare diversi aspetti del display.


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Il menù Display ci permette, tra le altre cose, la regolazione della luminosità, del contrasto, della nitidezza, del rapporto di aspetto, ma ci permette anche di scegliere tra alcuni preset (come Movie, Photo, ECO, modalità lettura, ed alcuni più specificamente per i game come FPS (First-Person Shooter), RTS (Real-Time Strategy) e RAC(Race Game) ) ed anche la scelta dello spazio colore desiderato (Native, sRGB, Adobe RGB e DCI-P3).


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Tramite il menù Color è possibile scegliere la temperatura colore tra 4 modailtà (User, cool, Warm e Normal), il gamma impostato sul valore standard 2.2 di default, la tonalità, la saturazione ed il controllo della luce Blu.


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Il menu Gaming Setup è prettamente dedicato ad impostazioni dedicate ai giocatori, come la regolazione del tempo di risposta, l’attivazione delle tecnologie G-Sync e FreeSync e dell’ MPRT, acronimo per Moving Picture Response Time, una tecnologia utilizzata per la riduzione del motion blur . E’ possibile attivare alcuni strumenti utili per i giocatori più incalliti, come un timer, un mirino ed un contatore per i frame al secondo.


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Nel menù Advanced Settings si può inoltre disattivare la modalità HDR o settarla in maniera automatica, scegliere la tipologia di local dimming tra spento, Standard o High, attivare il Display Data Channel (DDC) / Command Interface (CI), standard VESA che permette al display di poter trasmettere i suoi dati identificativi e gestire diverse opzioni dello switch KVM. Sono inoltre presenti un menù per la gestione degli ingressi ed un ulteriore menù per le impostazioni generali.

 
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Il pannello è un LCD con tecnologia VA (Vertical Alignment) e con sub-pixel a 4 domini, praticamente uno standard per monitor con queste dimensioni che non hanno necessità di avere un ampio angolo di visione e puntano di più alla semplicità e all'efficienza luminosa. Il lag misurato al vertice in alto a sinistra con segnale Full HD 60p è di 1,4 ms.

Misure in SDR


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Come di consueto abbiamo misurato il comportamento del TV con il software Calman, disponibile anche in versione consumer, con generatore VideoForge PRO, selezionando alcune delle modalità più rappresentative sia in SDR sia in HDR. In modalità sRGB e in default, il monitor si comporta già abbastanza bene. La luminanza è elevata (sono più di 560 NIT), il rapporto di contrasto nativo del pannello sfiora il valore di 3.000:1 e la curva del gamma segue in maniera abbastanza precisa quella di riferimento. Il bilanciamento del bianco è sicuramente migliorabile e c'è una leggera dominante 'magenta' ma è comunque molto contenuta e le prestazioni sono buone.


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Abbassando la potenza della retroilluminazione, in modo da fissare il picco di luminanza a 105 NIT, cambia solo lievemente il bilanciamento del bianco che diventa appena più freddo e fa avanzare di un ulteriore punto il Delta E uv degli step della scala dei grigi a più elevata luminanza. Le prestazioni generali rimangono comunque abbastanza buone oltre che migliorabili con la calibrazione.


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In modalità sRGB arrivano ottime notizie anche dalla riproduzione dei colori. Il gamut viene coperto al 92,5% per colpa di un piccolo errore di rendering sul rosso, migliorabile probabilmente con un aggiornamento firmware. Le saturazioni intermedie sono buone con errori abbastanza contenuti; buone anche le coordinate del test con patch 'Color Checker'con errori sull'incarnato estremamente contenuti.

 
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In modalità DCI-P3 con bianco D65 le cose vanno leggermente meglio. La curva del gamma si 'sposta' su un valore medio di 2.2 e la copertura del gamut sfiora il 90%, sempre per 'colpa' del vertice rosso. Le prestazioni sono comunque buone ed è un'ottima base di partenza per procedere alla creazione di una 3D LUT per poter lavorare anche con un software di post produzione come Premiere o DaVinci Resolve.

 
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Va ancora meglio nella modalità Adobe RGB, sia come curva del gamma, sia per la riproduzione dei colori. In questo caso la copertura del gamut è del 91% e il punto di partenza è molto buono per la creazione di una 3D LUT per poter lavorare in modo convincente anche in post produzione.


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Modalità 'Nativa'. Come già anticipato, la calibrazione si limita quasi esclusivamente al bilanciamento del bianco, per giunta su un solo punto e soltanto nella modalità predefinita 'Native' che però è quella che consigliamo per chi è interessato alla post produzione video. Qui in alto il risultato per la scala dei grigi.


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Qui invece il risultato nella riproduzione dei colori, utilizzando come riferimento lo spazio colore DCI-P3 con bianco D65. Il gamut viene coperto stavolta al 92% con una estensione decisamente incoraggiante per le coordinate del rosso. Gli errori di tinta e saturazione non sono drammatici e possono essere addomesticati con una 3D LUT da integrare - ad esempio - direttamente all'interno di DaVinci Resolve.

Misure in HDR


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In HDR10, con retroilluminazione al massimo e local dimming con il più ampio range di modulazione, il monitor supera senza problemi il picco di luminanza di 1069 NIT, segue pedissequamente la 'curva' SMPTE 2084 con clipping esattamente poco dopo il 75% di intensità del segnale in igresso ma con la tendenza ad 'affogare' nel nero i primissimi step della scala dei grigi: un problema che non è possibile controllare con il menu di calibrazione.


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La capacità dinamica è straordinaria e la massima luminanza in funzione dell'area utilizzata per il segnale test non scende mai al di sotto dei 700 NIT, con il picco di 1069 NIT condiviso sia dall'area del 10% sia dall'intera superficie del pannello.

 
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Ottime notizie anche dal gamut che sfiora il 97% di copertura di quello DCI-P3 e supera di misura l'area dell'82% rispetto allo spazio REC BT.2020, quindi sensibilmente di più rispetto a quanto fatto con segnale a gamma dinamica standard. Sarebbe molto bello poter accedere a queste prestazioni anche con segnale in ingresso di tipo standard e delegare la conversione al software di post produzione...


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Brutte notizie invece dalla riproduzione dei colori in HDR10. Con qualsiasi combinazione di segnale e di dinamica in ingresso, che sia component oppure RGB, gli errori in tinta e saturazione sono un po' superiori rispetto a quanto fatto vedere con segnali a gamma dinamica standard, con una media di Delta E uv di 4,6 ed errore massimo che sfiora il valore 10.


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Sono prestazioni più che sufficienti per applicazioni gaming ma insufficienti per chi è interessato alla post produzione. In questo caso è auspicabile un aggiornamento firmware che potrebbe portare questo piccolo outsider a diventare il nuovo riferimento in questo settore.

Considerazioni, conclusioni e pagella

Come abbiamo già visto nell’analisi del menù e nelle misure, non ci sono grandi possibilità per una calibrazione efficiente del nostro display, se non una regolazione dei toni e della saturazione, la scelta del gamma e di alcune modalità predefinite. Le modalità HDR non possono essere forzate manualmente. Il display, pur essendo dotato di pannello con tecnologia LCD-VA (Vertical Alignment), presenta un angolo di visione abbastanza ampio, paragonabile a quello di un display IPS ma con un rapporto di contrasto nativo di gran lunga più elevato ed esaltato dal local dimming con un numero di zone elevato. Scegliendo una modalità predefinita i gradi di libertà per la regolazione del display vengono quasi completamente a mancare e l'unica alternativa percorribile è utilizzare una 3D LUT con una LUT-Box esterna oppure in un software compatibile, come ad esempio DavinciResolve. 

Da un lato, il display si rivolge ad un utente che bada al sodo e che vuole un prodotto robusto, veloce, semplice da utilizzare e con un elevato rapporto qualità prezzo. E in questo caso KTC centra tutti e quattro gli obiettivi e soprattutto quello del rapporto qualità prezzo, perché altri monitor mini LED con un LAG così contenuto, con luminanza così elevata, con un così alto numero di zone, con un 'blooming' particolarmente ridotto e con un gamut così esteso, praticamente non ce ne sono. Certamente, il costruttore potrebbe fare qualcosa di più sul firmware, dando più libertà agli utenti di calibrare alcune modalità predefinite, sapendo che in questo caso il monitor andrebbe in diretta concorrenza con monitor mini LED dal costo decisamente superiore come i vari AOC, Acer, Asus, DELL, Lenovo, Philips e Viewsonic, che hanno anche un numero di zone superiore ma che costano fino a 10 volte tanto. 

Certamente, il nostro KTC M27T20 non ha un pannello 4K ma 'solo' 2560x1440 e questo per chi deve giocare è anche un vantaggio perché non si sprecano risorse renderizzando i fotogrammi a piena risoluzione 4K oppure non si creano artefatti renderizzando a risoluzioni inferiori che poi saranno scalate dal monitor. La mancanza della risoluzione nativa 4K non è uno svantaggio neanche per chi deve fare post-produzione e queste persone farebbero bene a considerare questo prodotto perché hanno tutti gli strumenti per creare e sfruttare una 3D LUT per sfruttare tutte le potenzialità di un monitor mini LED ad un prezzo che ha quasi dell'incredibile.

La pagella secondo AV Magazine: voto finale 7,8

Costruzione 8,0
Versatilità 9,0
Menu e taratura 6,0
Prestazioni video 7,0
Rapporto Q/P 9,0

Per maggiori info: www.geekbuying.com

 

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