RAI, di tutto, ovunque
Proprio in questi giorni è stato redatto il nuovo contratto nazionale di servizio Rai che ci riserva interessanti novità sul fronte dell'accesso ai contenuti
Il nuovo contratto nazionale di servizio Rai avrà una durata triennale e in particolare nell'articolo 6 si legge come questa metterà a disposizione degli internauti i propri contenuti, ne promuoverà di nuovi, stimolerà l'autoproduzione degli utenti, darà vita a forme di interazione con il portale, mettendo il tutto a disposizione sotto le licenze Creative Commons. Vi riportiamo gli estratti più interessanti tratti dall'articolo 6 nel nuovo contratto di servizio.
La RAI si impegna a definire una strategia di valorizzazione della propria produzione editoriale e dei propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti
l'offerta digitale terrestre, satellitare, IPTV, mobile e Internet.
La Rai si impegna ad incrementare e aggiornare il servizio offerto sul portale RAI.IT al fine di estendere
l'attuale produzione di contenuti specifici per Internet e dare adeguata
visibilità a tutta l'offerta di contenuti RAI, con particolare riferimento all'offerta radio-televisiva.
La Rai si impegna, per quanto riguarda l'offerta di contenuti sul portale RAI.IT, a:
a) definire linee guida di pubblicazione sul portale RAI.IT in modo da facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell'utenza all'interno di tutti i siti che fanno capo a tale portale.
In particolare, la RAI si impegna a rispettare i criteri di accessibilità e
usabilità, secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio internazioneW3C;
b) rendere disponibili sul portale RAI.IT tutti i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla RAI a tutti gli utenti che si collegano ad Internet dal territorio
nazionale, avendo cura di rendere disponibile i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio non appena termina la trasmissione di tali contenuti;
c) negoziare l'acquisizione dei diritti per la diffusione sul web di tutti i contenuti trasmessi nell'ambito dell'offerta radiotelevisiva.
A Tal fine, la RAI si impegna a destinare all'acquisizione di tali diritti non meno del 7% di tutte le risorse finanziarie da essa impiegate per la produzione o acquisizione di contenuti trasmessi nell'ambito dell'offerta radio-televisiva;
d) offrire una produzione di contenuti specifica per il portale RAI.IT;
e) offrire all'utenza, nell'ambito della licenza nome come Creative Commons, la
possibilità di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento;
g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l'integrità dei contenuti e la restrizione dell'accesso a tali contenuti nell'ambito del territorio nazionale, la
possibilità di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT, nei limiti della propria
disponibilità dei diritti su tali contenuti;
h) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione all'interno del portale RAI.IT, con adeguata
visibilità, inclusa la possibilità di commentare l'intera programmazione radio-televisiva RAI, e la
possibilità di pubblicare contenuti auto-prodotti dagli utenti stessi;
i) promuovere il portale RAI.IT attraverso tutti i programmi radio-televisivi che offrano contenuti su detto portale in modo da incrementare il numero di utenti unici che visitano detto portale;
l) sviluppare interfacce tecnologiche per la diffusione dei contenuti del portale RAI.IT su tutti i principali nuovi dispositivi di fruizione audiovisiva disponibili sul mercato, incluso
cellulari, pda, lettori audio portatili, lettori video portatili, set-top-box IPTV e console da videogiochi collegati ad
Internet;
m) sviluppare un'offerta specifica internazionale per le comunità di Italiani residenti all'estero e per la promozione economico, culturale e turistica del paese all'estero.
Fonte: Ministero delle comunicazioni
Commenti (24)
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...contenuti radiotelevisivi PRODOTTI dalla RAI...
Telegiornali e fiction insomma?
mmm... -
Ho fatto l'abbonamento proprio in questi giorni...che si siano svegliati per questo? HA.HA.HA....Concordo con Nick!
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Ancora questo concetto assurdo di restringere l'accesso ad utenti che si collegano dal territorio nazionale?
Ma come pensano di farlo? Non sanno che basta un proxy per collegarsi da dovunque?
Ancora non riescono a capire che su Internet non esistono i confini nazionali? -
A me viene il sospetto che ora vogliano far pagare il canone anche a chi ha semplicemente un pc in casa!
Scommettiamo? -
commento ai commenti
Il canone RAI è in realtà una tassa di possesso per un apparecchio (o componenti di questo) che possa ricevere la tv riscossa da un ente esterno alla RAI (URAR) afferente al ministero delle finanze, i soldi racimolati sono dati si in quota alla Rai, ma non solo all'emittente pubblica. Per quanto riguarda la programmazione biasimata, o i commentatori sono giovani o hanno poca memoria, in ogni caso difficile sarebbe raccontare del patrimonio culturale e documentale raccolto negli dalla concessionaria dell'emittenza pubblica.
http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/canone.asp
Visto l'epoca e i mezzi ...si potrebbe essere più tecnologicamente sufficentemente informati. -
Originariamente inviato da: metax65Il canone RAI è in realtà una tassa di possesso per un apparecchio.
ecco l'assurdo, perfettamente descritto.
io devo darle dei soldi, non perchè lei mi da un servizio pubblico, (allora potrei capirlo), ma perchè posseggo un tv.!
se ho un tv, me lo sono sudato e acquistato, non di certo grazie alla rai...
ggr -
Originariamente inviato da: ggrecco l'assurdo, perfettamente descritto.
io devo darle dei soldi, non perchè lei mi da un servizio pubblico, (allora potrei capirlo), ma perchè posseggo un tv.!
se ho un tv, me lo sono sudato e acquistato, non di certo grazie alla rai...
ggr
Guardalo allora in questo modo: paghi perchè possiedi un apparecchio capace di captare e decodificare in flusso audio/video le onde radio del segnale televisivo RAI presente nell'etere italiano(non certo per l'apparecchio in sé
.
Così come paghi una tassa per lo smaltimento dei tuoi rifiuti, per viaggiare su strade illuminate, etc.
Non a caso, possedendo per assurdo (ma neanche tanto) un display senza l'apparato di ricezione, non sei costretto a pagare alcuna tassa, così come senza macchina non devi pagarne il bollo, etc. -
Una cosa che andrebbe fatta sarebbe la possibilità di fornire a chi paga il canone suddetto (anche pagando una quota simbolica una tantum) una card per poter ricevere da Sat i programmi che a volte, giustamente, vengono criptati (alcune partite e film).
Poichè il requisito per ottenerla sarebbe quello di aver pagato il canone e quindi si è per forza residenti sul territorio italiano, verrebbe a cadere la motivazione legata ai diritti di distribuzione legati a un territorio specifico e chi è interessato può vedersi i programmi con qualità migliore dell'analogico.
Anche perchè il digitale terrestre per ora latita abbastanza e non copre tutto il territorio.
Ciao -
Originariamente inviato da: nordataUna cosa che andrebbe fatta sarebbe la possibilità di fornire a chi paga il canone suddetto (anche pagando una quota simbolica una tantum) una card per poter ricevere da Sat i programmi che a volte, giustamente, vengono criptati (alcune partite e film).
già si paga il canone e questo dovrebbe bastare per avere una card per vedere i canali criptati -
RAI Thief (?)
Tanto la RAi si sta avviando al processo di mediasettizzazione!!!
Più Stupidaggini che utilità!