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Risultati da 1 a 9 di 9
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27-02-2018, 14:47 #1
L'importanza di "spegnere" iris dinamici durante la calibrazione
Il titolo è esplicito e arriverò immediatamente al punto.
Il diaframma dinamico nei proiettori e più in generale il controllo dinamico della luce (lampada, LED o LASER), permettono di adattate il flusso luminoso alle immagini per aumentare il rapporto di contrasto sequenziale e non solo. Se il diaframma è un componente fisico posto prima dell'ottica, diminuisce il flusso luminoso ma aumenta anche il rapporto di contrasto intra-frame. Variando solo la potenza luminosa invece il rapporto di contrasto intra-frame non cambia.
Questo ovviamente avviene sull'intera immagine, nello stesso istante: si chiude il diaframma o si abbassa la potenza luminosa, ebbene avviene sull'intera immagine, dal primo all'ultimo pixel, da quello meno luminoso a quello più luminoso.
Se nell'immagine c'è una inquadratura di un volto su sfondo molto scuro, si abbassa tutto, sia lo sfondo, sia il volto, dall'incarnato che sicuramente sarà un po' più chiaro dei capelli e dello sfondo.
Il problema è che misuriamo i proiettori con un solo strumento, inviando i segnali uno dopo l'altro. Quindi, se si lascia attivo il diaframma dinamico o il sistema d'illuminamento dinamico mentre si effettuano le misure, può succedere che quando i pattern sono più luminosi il diaframma si apra, per chiudersi quando diventano più scuri. Ripeto: questo succede perché le misure si fanno con pattern generati nel tempo, uno dopo l'altro.
Quindi, se non si disattivano iris dinamici e compagnia, quando si fanno misure c'è la certezza di acquisire curve del gamma che non hanno senso. Perché sono l'integrazione di valori di luminosita acquisiti con iris in posizioni diverse. Invece, come è logico e abbastanza intuitivo, quando l'iris interviene, lo fa nello stesso momento su tutta l'immagine.
La cosa più interessante che fanno in pochi è capire quali sono i parametri che fanno attivare l'iris, ovvero qual'è la soglia per farlo chiudere. Una volta individuata è possibile creare dei pattern ad hoc, per misurare di nuovo il gamma (lasciando l'apertura dell'iris costante) per sottolineare eventuali differenze.
Perche non bisogna dimenticare che molto spesso (quasi sempre in verità), quando intervengono diaframmi automatici o sistemi d'illuminamento dinamici, cambiano anche curva del gamma e saltuariamente anche il bilanciamento del bianco.
Queste ultime sono misure sofisticate, non alla portata di tutti. Per questo motivo il consiglio è di spegnere sempre questo tipo di meccanismi prima di misurare o calibrare.
E non lo dico solo io ma l'intera comunità scientifica che si occupa di fotometria, riunita sotto il "cappello" del SID che pubblica le sue linee guida all'interno della "bibbia" chiamata IDMS, scaricabile gratis:
http://www.icdm-sid.org/downloads/index.html
Oppure in forma stampata a pagamento:
https://www.sid.org/Publications/Boo...2/Default.aspx
EmidioUltima modifica di Emidio Frattaroli; 28-02-2018 alle 09:15
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27-02-2018, 16:45 #2
Senior Member
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- 503
Da ignorante sul tema approfitto della tua disponibilità. Un sistema dinamico come quello che si trova sul optoma uhz65 che pare non solo moduli il laser ma anche il gamma, avrebbe senso effettuare le misurazioni con la funzione attiva?
Altra domanda. Perché un iris meccanico modifica il contrasto intra scena mentre la modulazione della sorgente luminosa no? A rigor di logica se diminuiscono il flusso luminoso lo faccio in entrambi i casi e in egual misura.
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27-02-2018, 17:21 #3
L’iris meccanico ha lo stesso funzionamento di un otturatore ad apertura variabile, riducendo la dimensione della superficie del fascio luminoso che attraversa l’obbiettivo, attenua maggiormente le basse luci rispetto alle alte, quindi il rapporto fra 0ire e 100ire aumenterà di conseguenza.
La modulazione della potenza luminosa dell’engine “laser, led, lampada” riduce soltanto la luminosità complessiva del fascio luminoso e non la superfice che lo stesso attraversa l’obiettivo di conseguenza il contrasto rimane invariatoUltima modifica di PAOLINO64; 27-02-2018 alle 17:32
Theater : JVC RS540 - Oppo 203 e Oppo 95 - Pre: Marantz 7002 - BEHRINGER_DEQ2496 x3 - Finale: Anthem A5 - Diffusori: B&W CM9 - B&W CDM1 - CM Centre 2 S2 - SUBW ASW1000 - X-RITE i1|DISPLAY PRO
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27-02-2018, 18:08 #4REGOLAMENTO - NETIQUETTE: Li avete sottoscritti, giusto? Almeno leggeteli!
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27-02-2018, 18:11 #5
Esatto.
Per chi non ci crede consiglio di fare qualche misura. Certo, ci vuole un JVC (più evidente) o un DLP serio (tipo un SIM2), ovvero con diaframma lamellare di qualità. con Epson è meno evidente.
Si procede così :
Prima si misura la variazione del CR nativo solo cambiando alimentazione della lampada. Poi si lascia lampada "alta" e chiudi il diaframma fino a raggiungere lo stesso flusso della lampada in eco. Vedrete che c'è un vantaggio.
EmidioUltima modifica di Emidio Frattaroli; 27-02-2018 alle 18:16
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27-02-2018, 18:58 #6
Senior Member
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Mi sfugge come sia possibile che "Se il diaframma è un componente fisico posto prima dell'ottica, diminuisce il flusso luminoso ma aumenta anche il rapporto di contrasto intra-frame. Variando solo la potenza luminosa invece il rapporto di contrasto intra-frame non cambia".
Mi sfugge anche quale sia la differenza di funzionamento tra il cd "iris dinamico" e il diaframma di un normale obiettivo fotografico.
Lo chiedo perché non mi risulta che la variazione di apertura del diaframma di un obiettivo introduca variazione del contrasto. Quella che può cambiare è la resa della lente che, mediamente lavora meglio in valori compresi tra f5 e f8 ( generalizzando ovviamente...).
Dove sbaglio?Ultima modifica di Bigarrow; 27-02-2018 alle 19:04
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27-02-2018, 19:31 #7
Le ottiche dei proiettori sono differenti da quelle fotografiche: sono generalmente molto più economiche, spesso con molti elementi senza trattamento e anche di plastica. Qualche prodotto fortunatamente ha obiettivi di qualità discreta. Un obiettivo per proiettori cinema a risoluzione 4K costa qualche migliaio di euro. Ti lascio immaginare come sia fatto un obiettivo di un proiettore che deve costare al pubblico 1.500 Euro: probabilmente l'obiettivo avrà un costo di produzione di 20 Euro.
I diaframmi degli obiettivi dei proiettori sono diversi tra loro. Quando c'è un diaframma variabile non è detto che sia dinamico. Il diaframma montato sul JVC è molto simile a quello di un obiettivo fotografico ma è molto lento. Quello dinamico dell'Epson 9300 è velocissimo ma è fatto da due alette metalliche che hanno una forma molto diversa. L'Epson ha anche un secondo diaframma statico. Prova a fare l'esperimento che ho detto.
https://goo.gl/images/S7GMK7
Questo è un iris dinamico di un proiettore NEC, simile a quello di un Epson.
... Continua
EmidioUltima modifica di Emidio Frattaroli; 27-02-2018 alle 19:36
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28-02-2018, 09:02 #8
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28-02-2018, 09:16 #9REGOLAMENTO - NETIQUETTE: Li avete sottoscritti, giusto? Almeno leggeteli!
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