DVB-T2: stop all'MPEG-2 dal 1° gennaio 2020

Riccardo Riondino 18 Settembre 2018, alle 10:14 Media, HD e 4K

La migrazione al nuovo standard per il digitale terrestre partirà il primo gennaio del 2020, completandosi nel giro di due anni in tutte e quattro le macro-aree in cui è stato idealmente ripartito il nostro territorio. In quella data il codec MPEG-2 verrà inoltre definitivamente abbandonato in tutta Italia, rendendo inutilizzabili gli attuali apparecchi che ricevono solo in SD

Il piano di migrazione al prossimo standard digitale terrestre DVB-T2/HEVC è stato in parte modificato rispetto al 2017: invece di completarsi nel periodo 01/01/2022-30/06/2022, la procedura si avvierà il primo gennaio del 2020. Secondo il MISE il prolungamento della fase transitoria garantirà il rilascio delle frequenze da parte degli operatori nazionali e locali, così come la ristrutturazione dei multiplex regionali della RAI. Anche eventuali interferenze generate e ricevute dai ripetitori confinanti potranno essere risolte in modo più progressivo. In ogni caso il passaggio avverrà gradualmente, partendo dall'area 1 delle quattro macro-aree in cui è stato idealmente suddiviso il territorio italiano.

Dall'01/01/2020 al 31/05/2020 lo switch-off si avvierà in Campania, Lazio, Liguria, Sardegna, Umbria e Toscana (nel documento del MISE, scaricabile in PDF, sono specificate in dettaglio anche le province interessate). Nel periodo 01/06/2020-31/12/2020 sarà la volta dell’area 2, ovvero Lombardia (con esclusione della provincia di Mantova), Piemonte, Valle d’Aosta, province di Piacenza, Trento e Bolzano. A seguire l’area 4, composta dalla Sicilia e dalle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro (01/01/2021-30/06/2021) e infine l’area 3 (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia, Veneto, province di Mantova, Cosenza e Crotone) dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021.

Quella che invece non cambia è che dal 1° gennaio 2020 tutti i canali radiotelevisivi abbandoneranno definitivamente il codec MPEG-2 in favore dell'MPEG-4. Questo passaggio non inizierà quindi dall'area 1, ma avverrà simultaneamente in tutta Italia. La data coincide con lo spegnimento graduale delle frequenze della banda 700 utilizzate dalle emittenti locali, che dovranno essere lasciate a disposizione degli operatori telefonici.

Chi riceve i canali RAI o Mediaset in HD, sia pure in DVB-T, potrà attendere lo switch-off della macro-area dove risiede prima di dover eventualmente aggiornare il TV o il decoder. Il codec MPEG-4 viene infatti già utilizzato per le trasmissioni in HD e il suo impiego si estenderà a quelle a risoluzione standard. I televisori o decoder con tuner DVB-T SD diventeranno invece inutilizzabili. Tuttavia è almeno scongiurato il rischio di doverli nuovamente cambiare dopo due anni, in quanto tutti i decoder e TV in commercio sono in grado di ricevere le trasmissioni in DVB-T2 con HEVC.

Fonte: Eurosat

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