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Risultati da 1 a 12 di 12
  1. #1
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    sensazioni visive, le condividete?


    Queste sono solo alcune mie considerazioni, chiaramente di carattere strettamente personale,e chiaramente a mio modestissimo parere su alcuni aspetti e dubbi che mi incuriosiscono della videoproiezione.

    Non sapendo se inserirle nel forum CRT od in quello Digitali, mi permetto di postarle qui, pronto a ricevere le eventuali ”bacchettate” dai moderatori

    Su questi argomenti mi piacerebbe molto leggere le vostre esperienze personali, ed è per questo che ho aperto il thread.

    Nel constatare con sommo dispiacere un quotidiano calo dei threads nel Forum Videoproiettori CRT , dal quale ho imparato moltissimo, mi sono trovato a considerare ciò come una naturale evoluzione del mercato e degli interessi relativi ai nostri amati apparecchietti che ci fanno vivere le “emozioni” del grande schermo.

    Infatti è normale che ormai la direzione intrapresa da tutti i costruttori è inevitabilmente verso i proiettori digitali. L’evoluzione di queste macchine, viste nell’ottica dell’uso come cinema in casa, è stata in pochi anni qualcosa di veramente notevole. Non nascondo che anch’io ormai guardo ormai con molta simpatia a questi oggetti che, grandi ormai come scatole da scarpe (nelle peggiori delle ipotesi), e relativamente accessibili come prezzi, riescono a regalare già ottime soddisfazioni.

    Quello che ancora non mi è chiaro di queste tecnologie sono alcuni “dettagli” che mi fanno riflettere:

    -Che tipo di uniformità di prestazioni nel tempo mi posso aspettare da una macchina che per funzionare adotta una, pur sofisticata, lampada?

    Cercando nei vari siti non sono mai riuscito a trovare, nelle caratteristiche indicate dai produttori, accanto al parametro di durata della lampada le tolleranze e le oscillazioni dovute alla normale vita ed usura. Una certa variazione di luminosità e di temperatura di colore con le ore d’uso sono normali nei sistemi di illuminazione elettrica, che siano ad incandescenza, fluorescenti od a scarica.
    Quindi guarderò con molto interesse ad ogni tentativo di fare chiarezza su questo parametro, e ho letto che il buon Emidio ha promesso novità interessanti in tal senso. Importante sarebbe conoscere il parametro di quanto cambi la luminosità e la temperatura colore della lampada con le ore d’uso, in modo di sapere se e quanto frequentemente bisogna rifare la colorimetria per ottenere prestazioni ottimali. Chi ha qualche info a riguardo?

    -Tridimensionalità. Io non conosco le motivazioni tecniche, ma riconosco le mie sensazioni. E tra i PJ digitali che ho avuto modo di visionare, solo un HT300+ si è avvicinato a quella sensazione di profondità di immagine, di completezza di sensazioni che avverto quando guardo delle immagini ben registrate con un CRT. Non so se sia questione di sfumature di colore, di “dinamica” nelle varie transizioni luminose dell’immagine o di cos’altro. Però ripeto, per me non sono piacevoli allo stesso modo! Che esperienze avete in merito?

    -Poi viene la cosa più importante per me, la cosa che non conosco assolutamente da cosa possa derivare ma per mé è veramente la più importante.
    Vi capita mai, dopo aver visto un film con un digitale di sentirvi come “affaticati”?

    Io, ripeto, non so il perché, però se vedo più di una mezzora un digitale mi sento con gli occhi stanchi, se non fosse per la voglia di vedere la fine del film preferirei fare una pausa e ritornare dopo un po’. Questo con il CRT non mi succede, anzi se mi sono goduto un film, mi viene voglia di vederne un altro, non mi sento affaticato, anzi sono come più rilassato, riposato.
    Forse dovrò andare da un oculista, però è una cosa che ho notato!
    C’è qualcun altro che ha provato la stessa sensazione?

    p.s. Se queste sensazioni le rilevo, con 203 cm di base schermo, visonando a 330cm circa con un 7” di fascia media, che sensazioni avrò con un 9” di fascia alta???

    Ed ora a voi la palla!
    ciao
    Marco

  2. #2
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    Io, ripeto, non so il perché, però se vedo più di una mezzora un digitale mi sento con gli occhi stanchi, se non fosse per la voglia di vedere la fine del film preferirei fare una pausa e ritornare dopo un po’. Questo con il CRT non mi succede, anzi se mi sono goduto un film, mi viene voglia di vederne un altro, non mi sento affaticato, anzi sono come più rilassato, riposato.
    è proprio cosi'!!!
    ma questo è risaputo da secoli che i CRT regalano l'immagine più rialssante!


    Cercando nei vari siti non sono mai riuscito a trovare, nelle caratteristiche indicate dai produttori, accanto al parametro di durata della lampada le tolleranze e le oscillazioni dovute alla normale vita ed usura. Una certa variazione di luminosità e di temperatura di colore con le ore d’uso sono normali nei sistemi di illuminazione elettrica, che siano ad incandescenza, fluorescenti od a scarica.
    Infatt DVHT sta svolgendo in questi mesi (secondo quanto detto su un numero addietro) una prova di durata.......ovvero stanno facendo girare interrottamente ogni gg tre VPR digitali.......credo siano partiti dal mese di gennaio 03.
    Salutoni.

    CATVLLO

  3. #3
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    Considerazioni

    I nuovi proiettori digitali montano delle lampade che sulla carta sono in grado di offrirti da 2000 a 5000 ore di visione, ritengo naturale che una lampada non possa fornire le stesse prestazioni quando e' nuova e quando ha sulle spalle un x ore.

    La mia esperienza personale , sono al secondo vpr digitale, e' quella che fino a 400 ore non ho notato nessun calo qualitativo nelle prestazioni della lampada , il mio nuovo vpr ha circa 100 ore e non noto assolutamente nulla rispetto allo stesso vpr comprato nuovissimo da un mio amico.

    Quello che pero' voglio considerare e' la veloce obsolescenza di queste macchine , che mai e poi mai arriveranno a consumare una lampada prima di essere sostituiti dal modello successivo e piu' performante, in ogni caso un utilizzo fino a 2000 ore con costo della lampada intorno ai 300 euro e' assolutamente accettabile.

    La mia esperienza, prima con il panny 100 adesso con il 300 mi porta a dissentire dalla tua seconda considerazione , affaticamento visivo, mi capita sovente di vedere di fila due film senza assolutamente mostrare affaticamento visivo od altro. Contestualmente pero' ho sentito molta gente mostrare questi effetti nella visione di vpr a tecnologia dlp, forse per il diverso sistema di creazione dell'immagine che sfrutta in maniera incisiva la persistenza dell'immagine sulla retina con un certo affaticamento celebrale, ma questo fenomeno mi sembra relegato a quelli che soffrono di arcobalenite

    Per il resto sono daccordo con te : "IL CRT E' MORTO "



    Ciao
    Peppe
    Panasonic PT-AE500 e Pioneer 868

  4. #4
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    IL crt e morto e pace all'anima sua , ma per carita' lasciamo vivere e prosperare in ottima salute i ferventi sacerdoti di san catafalco e dell' holy focus , ora anche in italiano se ben ricordo
    E poi esso vivra' finche avranno fiato in corpo i suoi estimatori
    Nelle mie personali esperienza ho visto solamente un 1072 sony e se devo .. dico bello .. devo dire bello
    Colpo d'occhio molto like cinema , neri , neri come il carbone , arcobaleni ? no grazie , solo dopo la pioggia please
    Messa a fuoco ? bella da guardarci un bel filmone di tre ore
    E poi non dimentichiamo che il tritubo non ridigitalizza l'immagine , che nel caso di un dvd , deve per forza di cose subire un decodifica digi - ana , meglio se fatta a livelli qualitativi massimi
    Digitali da me graditi .. boh non ricordo , so che era grossino costoso e che era un marantz , l'x1 ho dovuto farlo spegnere , ho ancora stampata nella retina quello stranissimo effetto

  5. #5
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    per archimede

    DURATA DELLA LAMPADA
    Premesso che il decadimento (cioè la diminuzione di luminosità) di una lampada non è assolutamente lineare nel tempo, la durata in ore dovrebbe (e sottolineo DOVREBBE ! ) indicare il numero di ore in cui una lampada conserva una luminosità pari al 90% di quella originale. Niente viene stabilito relativamente alla temperatura di colore.
    Per mia esperienza posso dire che le lampade tendono a diventare più “rosse” man mano che invecchiano e che sicuramente è necessario correggere abbastanza regolarmente la colorimetria a cominciare da 5/600 ore.
    Sembra che ogni volta che esce un proiettore nuovo la sua lampada, (magari uguale a quella del modello precedente) duri di più: è un fenomeno difficile da spiegare, perché le lampade sono prodotte da pochissime industrie (leggi: quasi-monopolio Philips) e sono quasi sempre le stesse, magari con attacchi diversi, per quasi tutti i proiettori.

    AFFATICAMENTO VISIVO
    è vero che il cervello “fa ginnastica” (cioè si affatica) nel ricostruire una immagine DLP costituita da una sequenza di tre immagini di colore diverso in successione <RGB>, ma è altrettanto vero che il cervello fa ginnastica nel ricostruire una immagine CRT costituita da <linee> analogiche, per di più pari/dispari quando non sono a scansione progressiva. Però non ho esperienza diretta della differenza, in quanto non possiedo, e non ho avuto occasione di provare a lungo, un videoproiettore CRT.

    TRIDIMENSIONALITA’
    è funzione della risoluzione del mezzo impiegato, non tanto della sua tecnologia.
    Se prendete una fotografia tradizionale in bianco e nero e ne fate un ingrandimento 50x, e poi ancora un ingrandimenti 50x (ingrandimento totale 2500x ) noterete che l’immagine che credevate <analogica> è in realtà formata da una miriade di puntini grigi ( i cristalli dello ioduro d’argento della emulsione fotografica) e quindi anche quella che credevate “analogica” è invece una immagine “DIGITALE”, cioè formata da particelle <pixels>.
    Quindi superata la risoluzione percepibile dall’ occhio umano, la <tridimensionalità> è la stessa sia che la immagine provenga da una sorgente analogica che digitale.

    Comunque il cervello umano ha tra le sue caratteristiche quella di non poter prescindere dai suoi <ricordi> che lo influenzano anche inconsciamente, e quindi le <sensazioni> diventano a volte più vere della realtà.
    Ciao
    Pierino46
    pierino46

  6. #6
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    Re: per archimede

    pierino46 ha scritto:
    DURATA DELLA LAMPADA
    Il decadimento di una lampada non è assolutamente lineare nel tempo, la durata in ore dovrebbe (e sottolineo DOVREBBE ! ) indicare il numero di ore in cui una lampada conserva una luminosità pari al 90% di quella originale. Niente viene stabilito relativamente alla temperatura di colore.
    Per mia esperienza posso dire che le lampade tendono a diventare più “rosse” man mano che invecchiano e che sicuramente è necessario correggere abbastanza regolarmente la colorimetria a cominciare da 5/600 ore.


    Bene, grazie Pierino,
    comincio a capire un pò di più!
    Per la durata lampada mi sembra giusto garantire un range in percentuale, entro il quale la luminosità deve restare per essere
    considerata "in linea" con le prestazioni dichiarate!
    Altrimenti sarebbe come indicare una risposta in frequenza di un apparecchio, senza indicare entro che attenuazione in dB è riferita!
    Per la temperatura di colore/colorimetria, mi sembra che siamo sulle stesse idee!

    AFFATICAMENTO VISIVO
    è vero che il cervello “fa ginnastica” (cioè si affatica) nel ricostruire una immagine DLP costituita da una sequenza di tre immagini di colore diverso in successione <RGB>, ma è altrettanto vero che il cervello fa ginnastica nel ricostruire una immagine CRT costituita da <linee> analogiche, per di più pari/dispari quando non sono a scansione progressiva. Però non ho esperienza diretta della differenza, in quanto non possiedo, e non ho avuto occasione di provare a lungo, un videoproiettore CRT.


    Probabilmente hai ragione, forse il mio cervello fà meno sforzo con il CRT (in progressivo nel mio caso) piuttosto che con i DLP.
    Oppure ho "i muscoli giusti" più allenati!

    TRIDIMENSIONALITA’
    è funzione della risoluzione del mezzo impiegato, non tanto della sua tecnologia.
    Se prendete una fotografia tradizionale in bianco e nero e ne fate un ingrandimento 50x, e poi ancora un ingrandimenti 50x (ingrandimento totale 2500x ) noterete che l’immagine che credevate <analogica> è in realtà formata da una miriade di puntini grigi ( i cristalli dello ioduro d’argento della emulsione fotografica) e quindi anche quella che credevate “analogica” è invece una immagine “DIGITALE”, cioè formata da particelle <pixels>.
    Quindi superata la risoluzione percepibile dall’ occhio umano, la <tridimensionalità> è la stessa sia che la immagine provenga da una sorgente analogica che digitale.


    Alla luce delle mie ultime prove, posso solo darti ragione.
    Ho provato a visionare del materiale HD, ed oltre alla chiara percezione di più particolari, sopratutto nei secondi piani, la cosa più eclatante è senz'altro la sensazione di tridimensionalità percepita! Concordo totalmente con te

    Comunque il cervello umano ha tra le sue caratteristiche quella di non poter prescindere dai suoi <ricordi> che lo influenzano anche inconsciamente, e quindi le <sensazioni> diventano a volte più vere della realtà.
    Ciao
    Pierino46
    Qui la cosa si fà molto interessante, mi stai dicendo che, per esempio, se prima guardo un film in origine HD a 1080x1920, poi lo rivedo riscalato per es. a 540x960, apprezzo molto di più la seconda visione (memore dei dettagli visionati a 1080), rispetto ad una semplice visione a 540 senza essere prima passato a quella 1080?
    Forse sono stato un pò criptico, riprovo:
    Se il mio cervello si ricorda alcuni dettagli e/o particolari visti, tenderebbe a ricrearli (avendoli già memorizzati) anche dove non ci sono?
    Sarebbe come ricordarsi di aver letto un cartello stradale ubicato in un punto, e poi ripassare il giorno dopo e, sapendo cosa c'è scritto, ad una distanza ancora impossibile da leggere chiaramente, ricreare con l'aiuto della memoria il cartello nel cervello e quindi fare come lo si leggesse in quel momento?

    Questa cosa mi sembra possibile e mi stà facendo ragionare in merito.

    Grazie Pierino per il tuo interessante messaggio!
    ed ogni ulteriore chiarimento sarà molto apprezzato!

  7. #7
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    Re: per archimede

    pierino46 ha scritto:
    ...CUT...
    TRIDIMENSIONALITA’
    è funzione della risoluzione del mezzo impiegato, non tanto della sua tecnologia....CUT...
    Qui non concordo!!!
    Un crt con risoluzioni basse è più tridimensionale di un digitale a risoluzione più alta. non si tratta solo di numeri di pixel.
    Vedere per credere. Non parliamo poi a pari risoluzione!!! A pari risoluzione la tecnologia crt sorpassa a grandi salti (per ora) i digitali in quanto a tridimensionalità. Vanno considerate anche tutte le possibili variazioni di intensità luminosa generabili, che nell'analogico sono virtualmente infinite nel digitale no.
    Ok, noi visioniamo materiale di provenienza digitale e quindi con variabili finite, ma cio non toglie che alla resa dei conti a pari risoluzione la differenza di tridimensionalità in base alla tecnologia di riproduzione c'è eccome. Io non sono un fotografo, ma così a primo impatto mi viene da rispondere al tuo esempio fotografico: "ma la differenza in base alla carta utilizzata??" A me sembra che a pari risoluzione la carta fa la differenza.
    Mi verrebbe da dire che il crt è per ora la "carta vincente" su cui visualizzare un'immagine video.
    Il fatto di conteggiare i pixel nel considerare un'immagine è un errore cronico dei "digitalisti".
    Ciao
    Ultima modifica di av-joe; 13-10-2003 alle 10:30
    Se quell'affare entra dalla porta...
    ... tu sarai il prossimo oggetto ad uscire!!!

  8. #8
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    Re: per archimede

    [QUOTE]pierino46 ha scritto:
    [SIZE=1][I]DURATA DELLA LAMPADA
    .........le lampade tendono a diventare più “rosse” man mano che invecchiano ........
    ------------------------------------------------
    Lus
    Caso mai dovrebbero ingiallire e non arrossire la cosa che si nota molto nelle lampade prossime all'esaurimento e' una mancanza di luminosita' costante , e molto meno si nota un variazione cromatica
    ------------------------------------------------
    Pierino
    le lampade sono prodotte da pochissime industrie (leggi: quasi-monopolio Philips) e sono quasi sempre le stesse, magari con attacchi diversi, per quasi tutti i proiettori.
    ------------------------------------------------
    Lus
    Questo e' un falso d'autore , i tipi e le tipologie sono molto diverse fra loro , prova a montare su un panasonic 300 una lampada xenon di un d-ila jvc o di un sony qualia , se ci riesci ti regalo entrambi i proiettori !!!!!
    ------------------------------------------------
    Pierino
    AFFATICAMENTO VISIVO
    è vero che il cervello “fa ginnastica” (cioè si affatica) nel ricostruire una immagine DLP costituita da una sequenza di tre immagini di colore diverso in successione <RGB>, ma è altrettanto vero che il cervello fa ginnastica nel ricostruire una immagine CRT costituita da <linee> analogiche
    ------------------------------------------------
    Lus
    Guarda come si dice dalle mie parti credi ad un asino ( io ) se ti dice che il cervello fa ginnastica quando osserva la realta' ne piu' ne meno di quando guarda un tritubo
    ------------------------------------------------
    Pierino
    TRIDIMENSIONALITA’
    è funzione della risoluzione del mezzo impiegato, non tanto della sua tecnologia.
    -------------------------------------------------
    Lus
    Non solo ma e' in funzione anche e sopratutto del livello del nero e del contrasto
    -------------------------------------------------
    Pierino
    Se prendete una fotografia tradizionale in bianco e nero e ne fate un ingrandimento 50x, e poi ancora un ingrandimenti 50x (ingrandimento totale 2500x ) noterete che l’immagine che credevate <analogica> è in realtà formata da una miriade di puntini grigi ( i cristalli dello ioduro d’argento della emulsione fotografica) e quindi anche quella che credevate “analogica” è invece una immagine “DIGITALE”, cioè formata da particelle <pixels>.
    ------------------------------------------------
    Lus
    In questo caso piu' che di pixels possiamo parlare di grana piu' o meno marcata e percepibile , in funzione della sensibilita' iso della pellicola
    Ultima modifica di lus; 13-10-2003 alle 18:07

  9. #9
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    Re: Re: per archimede

    av-joe ha scritto:
    Qui non concordo!!!
    Il fatto di conteggiare i pixel nel considerare un'immagine è un errore cronico dei "digitalisti".
    Ciao
    Concordo pienamente e aggiungerei , piu' che un errore e' una vera e propria deformazione professionale , ovviamente senza offesa per nessun digitalista , considerando che probabilmente lo diventero' anche io

  10. #10
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    Re: Re: per archimede

    av-joe ha scritto:
    Qui non concordo!!!
    Un crt con risoluzioni basse è più tridimensionale di un digitale a risoluzione più alta. non si tratta solo di numeri di pixel.
    Vedere per credere. Non parliamo poi a pari risoluzione!!! A pari risoluzione la tecnologia crt sorpassa a grandi salti (per ora) i digitali in quanto a tridimensionalità.
    Grazie AV-Joe,infatti nel mio primo post ho scritto che, tra i digitali da me visionati, solo l'HT300 per me si avvicinava, come sensazione di tridimensionalità al mio "catafalco a tre tubi", solo che mi sono dimenticato di scrivere che normalmente viaggio a 576x720, oppure a 1024x768!
    Poi ho ribadito che, con materiale in origine HD, andando a 1080 aumentava anche la sensazione di tridimensionalità!! ma sempre con il mio crt.
    Ancora non ho avuto il piacere di vedere un digitale con materiale in 1080 od in 720p

    Vanno considerate anche tutte le possibili variazioni di intensità luminosa generabili, che nell'analogico sono virtualmente infinite nel digitale no.
    Ok ma questo, secondo me, può essere importante (insieme al nero) per la dinamica delle immagini, e per la precisione della scala cromatica, a visualizzare la sfumatura di colore, od illuminamento che all'origine è inciso sulla sorgente. Non lo ritengo un parametro fondamentale per la sensazione di "profondità"!

    ciao
    Marco

  11. #11
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    per Ius e Archimede

    Risoluzione: il mio discorso voleva essere generale, e abbastanza spinto all’ eccesso, del tipo <se vedi una scala dei grigi di 2.500 steps, oppure una di 25.000 steps, non potrai notarne la differenza > perché gia’ a 2.500 steps la risoluzione è superiore alla risoluzione percettiva dell’occhio umano, che, ci piaccia o no, è pur sempre “quantica” cioè non percepisce differenze infinitesime, ma ha una “soglia” minima di differenza che puo’ percepire. Quindi il mio non è una diatriba digitalisti/analogisti e non si riferisce certo a immagini con risoluzione intorno al milione di pixels, dove le differenze sono nettamente percepibili, ma se viaggiamo sui 5/6miliono di pixels le differenze percettive con la stessa immagine analogica scompaiono di sicuro. (provare per credere il test Nikon con la D100 da 6 milioni di pixels)

    Concordo con voi nel fatto che la tridimensionalità di una immagine sia funzione di un insieme di parametri e non di uno solo, tra cui non secondari sono il contrasto, cioè la distanza fra il massimo del bianco ed il massimo del nero ( molto piu nitidi nei CRT ), e la luminosità (piu elevata nei proiettori digitali ) ma anche qui il discorso voleva essere generale: spingere la risoluzione oltre la soglia percepibile non serve, e serve ancora meno ad esaltare la tridimensionalità se mettiamo nel conto le limitazioni della risoluzione della sorgente del segnale video (DVD o satellitare che sia).

    L’ affaticamento invece è un fenomeno estremamente soggettivo. Archimede ha ragione circa l’esempio del cartello stradale: non avete notato che quando percorrete una strada per la prima volta vi sembra piu lunga ? Quando siete abituati a percorrerla tutti i giorni, vi sembrerà piu breve e noterete solo i dettagli insoliti, (es: un cartello che non c’era il giorno prima) trascurando invece quei dettagli che vedete tutti i giorni…. ma stiamo andando OT…
    Un saluto a tutti
    Pierino46
    pierino46

  12. #12
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    Ottime risposte Pierino


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