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Pagina 1 - Introduzione L'arrivo di Superman (Henry Cavill) sulla Terra ha diviso la popolazione tra chi venera la venuta di un dio e chi vede in lui un messaggero di sventura. A Gotham City il miliardario Bruce Wayne (Ben Affleck) è stato testimone della battaglia consumatasi per i cieli della metropoli tra l'uomo d'acciaio e il generale Zod (Michael Shannon), che seminò morte e distruzione. Anche se Kal-El in cuor suo non desidera altro che essere al servizio della comunità non conquista la fiducia di tutti e il cavaliere oscuro finisce per convincersi che l'alieno potrebbe essere davvero una minaccia, decidendo di affrontarlo in seguito a un attentato dinamitardo che ha suscitato dubbi sulla sua complicità e che scatenerà uno scontro diretto tra i due colossi. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Per la prima volta sul grande schermo si incontrano Batman e Superman, con una storia che attinge a piene mani - ma non solo - dal capolavoro The Dark Knight Returns di Frank Miller. Nelle prossime pagine le nostre impressioni su tre diverse proiezioni (e tre diverse valutazioni sul film), un breve approfondimento su alcuni aspetti da making of e un riassunto delle prossime - tante - mosse cinematografiche legate all'universo DC Comics.
Pagina 2 - A. Tambone: Ciaky (Bari) vers. 2D + Dolby Atmos Descrivere e giudicare BvS mi risulta onestamente complicato: sono passate diverse ore dalla visione ma non ho ancora capito se il film mi sia piaciuto oppure no. La sensazione finale all'uscita dalla sala è stata di moderato compiacimento con un sottile ma fastidioso senso di annebbiamento. Molto fumo e niente arrosto. Insomma: stordimento cinematografico da ultima generazione che nasconde, anzi no, minimizza all'estremo le palesi pecche artistiche. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Partiamo dal principio. La pellicola comincia con un lungo incipit che presenta Bruce Wayne, spiega il suo mondo, le sue ragioni e il suo punto di vista sul Black Zero Event di Metropolis. Sorvolando sull'ennesima riproposizione (ormai un topos) dell'uccisione dei genitori di Bruce, il lungo segmento funziona e introduce in maniera impeccabile il nuovo Wayne/Batman, in pratica la new entry del progetto. Dopo si rompe qualcosa. Subentrano Clark Kent e Lex Luthor e il film è già finito. Finito nel senso che come un treno, senza esitazioni, sperati colpi di scena o battiti vitali si corre verso lo scontro finale. Scontro che è ben poca cosa, con Doomsday assolutamente male utilizzato. Tutto il film è tra l'altro disseminato da dialoghi e situazioni spesso imbarazzanti, a volte senza senso e inutili. C'è bisogno che ti chiami il tuo capo per ordinarti di sgomberare il palazzo quando a pochi metri di distanza è scoppiato il finimondo? Se i consigli di tuo padre sono quelli, possiamo evitare l'inutile cameo di Kevin Costner? Alte sfere del governo americano possibilmente meno ridicole? Peccato perché qualche passaggio azzeccato ci sarebbe pure, sia tra le battute divertenti (la questione del mantello, l'invito di Wonder Woman) che tra quelle un po' più seriose ("Ignoranza non vuol dire necessariamente innocenza", "La bugia più vecchia in America? Che il potere può essere innocente"). In più ci sono anche errori di montaggio sia nella composizione della stessa scena che nella timeline principale. La visita di Batman nel carcere a Lex probabilmente avrebbe funzionato di più se avesse anticipato l'intuizione di Wayne confessata a Diana Prince circa la possibilità di nuovi disordini, che proposta così spezza il climax finale. Per non parlare anche di coreografie male realizzate. Lo scontro nell'incubo apocalittico di Wayne nel deserto a metà film sembra una delle tante scene di lotta di Bud Spencer e Terence Hill. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Elencati così tutti i difetti, sembra che il film in pratica sia da cestinare. Ma non lo è, è proprio quello il punto. Perché ci sono anche tanti aspetti che funzionano, su tutti gli attori protagonisti. Henry Cavill e Amy Adams confermano l'ottima impressione già avuta per Man of Steel. Lui è d'acciaio, granitico, schiacciato da un peso enorme per gli eventi narrati nel film; lei è dinamica, romantica e sveglia allo stesso tempo, praticamente perfetta. Di Clint Eastwood impegnato sui set di Sergio Leone, i detrattori dicevano che avesse soltanto due espressioni: una col sigaro, l'altra senza. Bene, Batman non ha neanche il sigaro. Non sono un grande estimatore del Ben Affleck attore e non mi piace - e non mi è piaciuto - il suo modo di recitare. Il suo Batman è però congeniale al personaggio ipotizzato per il film, volutamente distante e differente dal Batman di Bale, solo un po' troppo stupido (ma è sempre colpa dello sceneggiatore). Incredibile Gal Gadot, bravissima sia nei panni di Diana Prince che in quelli magnifici di Wonder Woman, una delle scelte di casting più azzeccate degli ultimi anni. Per non parlare di Jesse Eisenberg e del suo Lex Luthor, ricostruito spingendo più sulla parte psicopatica del personaggio che su quella da filantropo. In questo caso un parallelo con Heath Ledger è quasi automatico, ma la notizia è che Eisenberg non esce con le ossa rotte. Anzi. Pollice verso per l'Alfred di Jeremy Irons, anche in questo caso più per scelte di penna, che snaturano in qualche modo il 'maggiordomo' del sig. Wayne. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Lasciando gli attori, premiamo comunque la regia di Zack Snyder, attento come sempre alla composizione dell'inquadratura, ai dettagli e al ritmo generale, questa volta stranamente cauto con l'utilizzo dello slow motion. A inizio pagina parlavamo dell'epicità complessiva dell'opera, che maschera e abbellisce notevolmente la pellicola. Merito è anche dello score composto da Hans Zimmer e Junkie XL, un mix di percussioni e archi apocalittici, intramezzati da cori tragici e toccanti segmenti di pianoforte. A dare la vera scossa è però il tema composto per Wonder Woman, un violoncello elettrico affidato alla violoncellista Tina Guo che smuove l'ineludibile scontro finale. Nel complesso, l'entrata in scena di Wonder Woman, in posa insieme agli altri due protagonisti, è uno dei momenti migliori del film. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Abbiamo visto BvS nel multisala Ciaky di Bari, proiezione in sala 6 dotata di telo da circa 16 metri di base, doppio proiettore Sony SRX-R515DS (film in versione 2D) e codifica audio in Dolby Atmos. Dal punto di vista video sono molti gli interrogativi che mi sono posto. Da una parte è perfetta la colorimetria restituita dal gioiello Sony, in grado di convincere con l'elevata gamma di colori utilizzata per il film, fedelmente riproposti, con immagini prima neutre, poi virate al giallo, al blu, desaturate o caricate per supportare le varie fasi della pellicola. Quello che non mi è piacuto è però il saltuario utilizzo della grana, chiaramente per una precisa scelta stilistica, esagerata, inutile e in contrasto con buona parte del restante aspetto visivo dell'opera. La motivazione è da ricercare con l'incredibile varietà di formati e supporti di registrazione scelti dal regista in concerto con il direttore della fotografia Larry Fong: 35mm Cinemascope, 16mm, 35mm Flat, 65mm, GoPro, digitale e IMAX. Altalenante anche l'apporto del dettaglio, preciso e tagliente in alcuni passaggi (in particolare in alcuni primi e primissimi piani) ma spazzato via da decine di momenti aparentemente fuori fuoco. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Cambiano - e di molto - le cose se parliamo dell'apporto audio della codifica Atmos. Una potenza straordinaria, una spazialità finalmente coinvolgente, ottenuta senza forzature e in maniera assolutamente naturale, senza distrarre lo spettatore con trovate volutamente ad effetto. Suoni, dialoghi e musica sono distribuiti in maniera corretta e - cosa altrettanto importante - mixati splendidamente. Tralasciando il valore del film, il flusso audio da solo merita il viaggio verso l'ottima sala equipaggiata con codifica Dolby Atmos (bella tra l'altro la piccola demo prima del film). Tolgo però mezzo punto per qualche passaggio che non mi ha convinto, quando a essere riprodotti erano solo dialoghi attraverso i canali frontali, leggermente "inscatolati", forse per colpa del doppiaggio. La pagella secondo Alessio Tambone
Un ringraziamento al multisala Ciaky e in particolare alla disponibilità del direttore Davide Monteleone.
Pagina 3 - Vestizione: il blu e il nero Il costumista Michael Wilkinson, già impegnato per il precedente L'uomo d'acciaio, è tornato a occuparsi degli iconici costumi. Per Superman ha rivisitato il precedente lavoro, rendendolo più moderno attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie. Ad esempio il mantello è stato ottenuto da un nuovo tessuto dotato di lucentezza metallica, tagliato con una lama rovente e successivamente saldato per evitare le righe delle cuciture. Importanti anche i piccoli dettagli: sui bicipiti, sulla S sul petto e sui polsini sono stati inseriti piccoli simboli di testo, ripodotti come la cotta di maglia, che riproducono alcuni ideogrammi di Krypton. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Il costume di Batman è invece ispirato a quello illustrato da Frank Miller in The Dark Knight Returns. Ha un aspetto brutale e in qualche modo più rozzo, ulteriore contrapposizione con Superman e la perfezione del suo costume. Ben Affleck è stato completamente scansionato per poter creare un manichino digitale con le sue fattezze, anatomia del XXI secolo per sperimentare tessuti e composizione del nuovo costume. Il cappuccio è stato invece ottenuto partendo da un calco in gesso, successivamente scannerizzato e svuotato dall'interno per renderlo più flessibile, rispettando al tempo stesso l'anatomia dell'attore e consentire comunque movimenti comodi e naturali. Tempo totale di produzione del Batsuit: otto mesi. Per l'atteso costume di Wonder Woman il regista ha dato un'unica direttiva: metallo, elemento rigido chiaramente in contrasto con i requisiti delle scene d'azione. Il team di Wilkinson ha così sviluppato un materiale simile al metallo, in grado di conservare una buona flessibilità, anticato alla perfezion con l'utilizzo di particolari vernici. La placca pettorale è stata invece sezionata con giunture a espansione, che hanno consentito a Gal Gadot di respirare e muoversi agevolmente nonostante l'apparente solida armatura di metallo.
Pagina 4 - Gingilli grandi e piccoli Wonder Woman è stata chiaramente corredata di tiara, braccialetti da amazzone, lazo, spada e scudo. Anche in questo caso gli oggetti sono stati personalizzati con simboli quasi subliminali applicati sulla spada, decorata tra l'altro nella parte superiore con il motivo di un'aquila, nella migliore tradizione del personaggio, simbolo riportato in maniera sbiadita anche sul frontale logoro dello scudo. Tralasciando le pistole lancia uncini, rilevatori GPS e l'invidiabile arsenale, guardando a Batman il pensiero va alla Batmobile. Progettata dallo scenografo Patrick Tatopoulos, l’art director Kevin Ishioka, il disegnatore Ed Natividad e il progettista di veicoli da set Joe Hiura, poi realizzata da Dennis McCarthy della Vehicle FX di Sun Valley (California), la bestia da oltre 4 tonnellate ha richiesto oltre un anno di lavoro per la sua costruzione, per i test e le modifiche necessarie prima di considerarla pronta per i primi piani in macchina da presa. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Per le scene più impegnative (leggi distruttive) l'auto è stata sostituita da due muletti, ottenuti smembrando al minimo due Dodge Ram Duallys successivamente arricchite da uno chassis in tubi metallici per la protezione dei piloti e da placche metalliche utili a raggiungere il volume della vera Batmobile. Attraverso la scannerizzazione della vera auto e degli attori interessati, il muletto è stato successivamente sostituito in post-produzione con il relativo modello digitale. Con somma delusione di Affleck, che amareggiato riguardo il mancato utilizzo del vero bolide ha ammesso: "Tutto quello che mi era consentito fare era accostare e fermarmi. Mi sarebbe piaciuto fare gli incidenti e le sparatorie, ma quell’auto era troppo costosa".
Pagina 5 - Location: Gotham e Metropolis Se in un film hai il coraggio di mettere insieme Batman e Superman non puoi tirarti indietro sul resto. Le scene dovevano essere ambientate a Gotham e Metropolis. Oscura e cupa la prima; luminosa e tecnologica la seconda. La pellicola è stata girata in gran parte nello stato del Michigan, in particolare nell'area urbana di Detroit. Grande disponibilità da parte delle autorità locali, che hanno permesso di bloccare intere strade per gli inseguimenti in auto (una lunga sequenza ha richiesto 7 giorni di lavoro girando tra una raffineria di petrolio e la banchina del porto) e interi edifici (il Broad Museum della Michigan State University a East Lansing è stato il set della dimora di Lex Luthor; la vecchia Grand Central Station è stata teatro della scena culmine della battaglia). - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Uno sguardo anche alla nuova Batcaverna, vera opera di ingegneria costruita con l'intuizione che tutto deve essere sospeso, a richiamare la caratteristica del pipistrello a riposo. Niente ha un sostegno inferiore strutturale e se c'è è stato nascosto con cura. Perfino all’interno del laboratorio, ogni postazione di lavoro è appesa in aria e l’unica cosa che tocca terra è la sedia. Altre sequenze della pellicola sono state girate nell'area di Chicago (Illinois), nel New Mexico (che ha rappresentato il Nord Africa) e a Bora Bora (diventata un'isola dell'Oceano Indiano).
Pagina 6 - Al cinema: DC Extended Universe Nel 2013 L'uomo d'acciaio è stato il primo film di una serie di pellicole che fino al 2020 formeranno quello che è stato battezzato DC Extended Universe (in precedenza DC Cinematic Universe): un universo cinematografico basato sui personaggi DC Comics che condividono trame, ambientazioni e personaggi. L'uomo d'acciaio è stato un reboot di riscaldamento, questo Batman V Superman è il vero trampolino per un numero consistente di metaumani. Ma andiamo con ordine. Il prossimo 18 agosto sarà distribuito nelle sale Suicide Squad, con la regia di David Ayer (Fury), un concentrato di supercattivi con personaggi (Joker, Deadshot, Harley Quinn) e attori (Jared Leto, Will Smith) da non perdere. Doppio appuntamento anche per il prossimo anno. Spazio al film da solista per Wonder Woman, ancora interpretata da Gal Gadot, con distribuzione italiana dal 21 giugno 2017. A novembre l'attesa Justice League Part One, una riunione imperdibile ancora diretta da Zack Snyder. Di recente sono stati annunciati Amber Heard nel ruolo di Mera e J.K. Simmons in quelli del Commissario Gordon. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Nel 2018 riflettori puntati su The Flash (data di uscita americana 23 marzo) e Aquaman (27 luglio); il 5 aprile 2019 spazio a Shazam. Due mesi dopo (14 giugno 2019) torna Zack Snyder con seconda parte della Justice League, per chiudere nel 2020 con Cyborg (3 aprile) e il Green Lantern Corps (19 giugno). Come se non bastasse, la stessa Warner Bros. ha annunciato un sequel diretto de L'uomo d'acciaio e un nuovo film in solitaria dedicato a Batman, film che potrebbe essere diretto e sceneggiato dallo stesso Ben Affleck e che si ipotizza essere l'inizio di una nuova trilogia. Entrambi i film potrebbero vedere il buio delle sale cinematografiche entro il 2020. Voci di corridoio inoltre parlano di un sequel già pronto per Suicide Squad, da uscire dal cassetto in caso di buon riscontro di pubblico tra qualche mese. Nel frattempo potrebbe essere buona cosa recuperare un po' delle produzioni precedenti, magari ricominciando proprio dalle recensioni di AV Magazine:
Pagina 7 - CineMan: Arcadia (Melzo) vers. 3D + Dolby Atmos Confidando che la maestria di Zack Snyder avrebbe influito positivamente su un'opera tanto ardita dal punto di vista produttivo quanto delicata da quello artistico, a soddisfare il più possibile il globo di accaniti fan, mi sono recato all'Arcadia di Melzo (Mi) totalmente privo di informazioni riguardo la storia, senza aver volutamente letto alcunché riguardo discussioni tra serio e faceto, tipo la scelta di Ben Affleck al posto di Christian Bale, aspettandomi un'opera all'altezza di un regista che nel corso della sua carriera ha saputo conquistare la mia febbrile immaginazione: dal remake di “Dawn of dead” passando per “300” e “Watchmen”. Un film che è un grande esercizio di stile, consacra un regista come Snyder alla sapiente direzione di un racconto avvincente, cedendo raramente sul fronte ritmo, chiedendo allo spettatore l'indulgenza a viaggiare all'interno di un'avventura lunga due ore e mezza prendendosi il tempo necessario a mettere in gioco le parti, ben sfumate sotto il profilo psicologico, tra umani dubbi ed eroiche azioni. Cupe le atmosfere con un Bruce Wayne più crepuscolare, in cui non sono i costumi dei super eroi a brillare più di tanto ma la personalità dentro di essi, in un moto adrenalinico quasi perpetuo che mi ha rapito sin dai primi istanti con una visione imponente, capace di esaltare e rendere omaggio su grande schermo a due potenti figure dell'immaginario collettivo cui si affianca per la prima volta quella femminile della guerriera Wonder Woman (Gal Gadot). - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Sulla scia del successo degli Avengers di Marvel anche per i super eroi di casa DC Comics è arrivato il momento di mettere in gioco le proprie maestranze ponendo le basi per la nascita di un diverso team di combattenti per l'umanità. Bando a sterili confronti “Batman vs Superman: Dawn of justice” rimane un'opera di eccellente levatura che mi ha conquistato, abbracciandomi nella magia di un fumetto divenuto sogno a occhi aperti. Christopher Nolan, regista dei tre precedenti film dove Batman era interpretato da Christian Bale, qui compare tra i numerosi produttori esecutivi e, curiosità, la voce dell'astronave aliena nella versione originale è quella dell'attrice Carla Gugino, vista recentemente al fianco di Matt Dillon nella notevole miniserie tv “Wayward Pines”. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - L'arrivo nelle sale del film è stata anche e soprattutto occasione per assistere, per la prima volta con impianto audio Meyer Sound al gran completo, a uno spettacolo Dolby ATMOS presso la sala Energia di Arcadia a Melzo (Mi). Prima ancora che il film iniziasse mi ha letteralmente travolto il logo animato Dolby ATMOS, con multipli passaggi panning a 360° e un'esplosione di bassi che quando mi ha investito ho temuto mi saltassero un paio di otturazioni. A termine proiezione un piacevole stordimento, tra la bellezza di un'avventura elettricamente epica e l'incredibile concerto multicanale che ha elevato la visione sublimandola a un ulteriore livello emotivo, verso un grado di coinvolgimento mai provato prima, capace di espandere l'adrenalina, tuonando tra effetti sonori corposi e drammaticamente coinvolgenti esaltando la potente colonna sonora del maestro Hans Zimmer, per la parte squisitamente orchestrale, e la controparte elettronica dell'olandese Junkie XL. - click per ingrandire - click con pulsante dx e "apri in altra finestra" per l'immagine in massima risoluzione - Questo film di Snyder è quanto di meglio si potesse chiedere per saggiare tutte le potenzialità del nuovo standard Dolby e che proprio grazie a esso ha trasformato Energia in una sala ancor più esclusiva per assistere a uno spettacolo unico ed entusiasmante. Come confermato da Laura Fumagalli la proiezione delle 14 è l'unica in 3D, rispondendo a un'inferiore richiesta di spettacoli stereoscopici a fronte di una maggiore domanda 2D. Visione con i consueti occhiali attivi XpanD (nonostante la miopia non ho sofferto né lacrimato nonostante la lunga durata della proiezione, senza intervallo) che non ha mancato di esaltare il senso di profondità di campo, con alcuni divertenti elementi pop-out, comunione e massima espressione di purezza tra tecnologia e arte cinematografica a 3 dimensioni, per me davvero appagante. Minima la percezione di ghosting, così come in rarissimi passaggi ho notato minima grana in secondo piano in condizioni di luce particolarmente complesse. Il patron di casa Piero Fumagalli ha inoltre confermato che Energia proietterà in ATMOS anche le prossime produzioni di casa Disney tra cui “Il libro della giungla” di Jon Favreau e “Captain America: Civil War” di Anthony e Joe Russo, del quale è già possibile avere un magnifico assaggio con il trailer 2D. La pagella secondo CineMan
Un particolare ringraziamento a Laura Fumagalli, marketing manager di Arcadia, Piero Fumagalli Chairman & Ceo di Arcadia.
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