Into the storm
Secondo lungometraggio per Steven Quale, regista di “Final Destination V” e direttore seconda unità in “Avatar”. Distribuzione Warner Bros Home Entertainment
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Silverton, cittadina rurale come tante nello stato dell'Oklahoma. Donnie (Max Deacon) e Trey (Nathan Kress) sono due fratelli che ancora non sono riusciti a metabolizzare la tragica scomparsa della madre e si trovano spesso in contrasto col padre Gary (Richard Armitage), vice preside della locale high school dove fervono i preparativi per la cerimonia dei graduati.
Nei paraggi anche il team di 'cacciatori di tornado' al comando di Pete (Matt Walsh) di cui fa parte anche la meteorologa Allison (Sarah Wayne Callies), tutti da tempo all'inseguimento di pericolose immagini dal centro dei cicloni. Donnie e Trey si separano all'insaputa del padre: il primo accompagna un'amica di scuola a realizzare un documentario in una fabbrica abbandonata, l'altro riprende la festa al college dove nel frattempo è scattato l'allarme della protezione civile.
Mentre i fusi di testa Donk (Kyle Davis) e Reevis (Jon Reep) sono in cerca di pericoli gratuiti, quelli che sembrano essere fronti atmosferici separati si uniranno nel più devastante e immenso uragano mai abbattutosi sul pianeta.
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Le buone intenzioni ci saranno anche state ma purtroppo l'opera si rivela ben presto per una scatola piena solo di effetti speciali con superficialità e stereotipi di contorno. Cast interessante ma sprecato tra cui annoveriamo Sarah Wayne Callies (serie tv “Prison Break” e “The Walking Dead”), Richard Armitage (il Thorin della trilogia de “Lo Hobbit”) e il simpatico Nathan Kress, veterano di serie tv (“i-Carly”) qui nell'esordio su grande schermo.
In stile principalmente mockumentary seguiamo le varie situazioni drammatiche legate ai vari personaggi, dove una 'piccola' produzione hollywoodiana (budget di 50 milioni di dollari) lascia la sensazione di essere solo in parte all'altezza di un'opera catastrofica di bibliche proporzioni come quella che si tenta ripetutamente di rappresentare, con effetti CGI che a tratti lasciano a desiderare.
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Qui con la paura si gioca subito a carte scoperte costruendo un orizzonte di eventi di portata decisamente eccessiva, un genere che annovera nel recente passato almeno un'opera di migliore caratura, quel “Twister” (1996) di Jan De Bont che vantava nel cast anche il compianto Philip Seymour Hoffman nei primi anni della sua carriera.
Una sceneggiatura purtroppo figlia dei tempi che corrono, sociali ed economici, con un prologo poco convincente anche se ciò che risulta davvero irritante è l'inserimento dei personaggi interpretati da Kyle Davis e Jon Reep, due emeriti mentecatti che paiono usciti dalla serie tv Jackass chiamati non solo a stemperare la drammaticità del racconto ma anche a chiuderlo con un (indegno) sorriso.
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Qualità video
BD-25, aspect ratio 1.78:1 prossimo ma non identico all'originale 1.85:1, codifica video AVC/MPEG-4 (1080p/23.97 fps).
Girato interamente in digitale con l'ausilio di molteplici videocamere non tutte professionali (Arri Alexa M/Plus, Canon EOS 5D Mark II, Red Epic, Nikon D800, GoPro Hero 3, fonte IMDB, ndr) con altalenante risultato e differente grana (Arriraw 2.8k, 1080p/24, Redcode RAW 5k, fonte IMDB, ndr).
Con inferiore senso di profondità di campo e tridimensionalità nei passaggi più bui e meno luminosi il risultato visivo rimane comunque ampio e gradevole, elevato carico di grigi legati alla cinematografia di Brian Pearson (“Final Destination V”) influenzando la palette cromatica che non perde vigore almeno nelle riprese con strumentazione di livello.
Analisi del bitrate disco
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Qualità audio
In un'opera catastrofica l'audio dovrebbe essere più che mai presente e sostenere l'intero racconto.
Per noi un'altra occasione persa dato che il film, che almeno nelle sale americane ha beneficiato della codifica Dolby Atmos, è presentato con la solita traccia in italiano AC-3 5.1 canali (448 kbps assieme a inglese descrittivo non vedenti, francese, tedesco, spagnolo e la solita giapponese non accessibile da menù), accettabile ma incapace di trasmettere il turbinio dei vortici e della devastazione offerti dalla controparte inglese DTS-HD Master Audio 5.1 canali (core @ 1509 kbps).
Anche l'edizione americana è priva di Dolby Atmos.
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Extra (HD)
10 minuti in compagnia dei creatori con interventi di un vero cacciatore di tornado alternando immagini del film, effetti visivi e riprese reali. 8 minuti di focus su “Titus” il veicolo corazzato all'interno della storia e poco meno di 6 minuti dedicati alla creazione degli effetti provocati dai tornado.
Inclusa copia digitale (scadenza 2/12/2016).
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La pagella secondo CineMan
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Commenti (6)
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Voto 5 al film? Troppo buoni!
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BD 25 e DD 448Kb/sec. Voto tecnico all'edizione? 5.
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Non classificabile per il lato artistico visto l'ennemiso scempio perpetrato.... Il film poteva valere se ben accompagnato da un audio HD o Dolby Atmos la presenza nella mia videoteca invece resterà a prendere polvere sugli scaffale di qualche negozio,videoteca,centro commerciale o simili
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Il film è breve, può stare più che bene su un BD25, infatti lo spazio effettivamente occupato sul supporto è intorno al 90%. Casomai, è la qualità in sé del film che lascia a desiderare, con una spesa per realizzarlo di molto inferiore al dichiarato.
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Warner è encomiabile. Già è un film di terza e l'unica chance di essere interessante era di inserire una traccia audio di qualità, invece nulla. Bravi, così si fa a vendere i propri prodotti.
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Il soggetto o il protagonista principale è il tornado e in quanto tale doveva essere maggiormente messo in risalto con un audio appropriato...come è stato anche detto o scritto nella recensione.... Si può discutere della storia,durata e quant'altro ma alla fine il risultato è lo stesso