Solaris (1972)

CineMan 04 Aprile 2014 Media, HD e 4K

La fantascienza metafisica del maestro Tarkovsky per la prima volta in versione integrale e in alta definizione. Distribuzione del disco curata da CG Home Video

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Presso una remota stazione spaziale giunge lo psicologo Kris (D. Banionis), incaricato di indagare su una serie di misteriosi eventi. A breve distanza dal pianeta Solaris, dove alberga un oscuro elemento gelatinoso oggetto da anni di studi, scopre pochi superstiti, in stato confusionale o riluttanti a stabilire un dialogo.

Si ritroverà ben presto ad affrontare fantasmi di un drammatico passato, in particolare quello che lo lega ad Hari (N. Bondarchuk), moglie morta suicida dieci anni prima che si materializza all'interno del complesso e interagisce con lo scienziato. Un incontro che ne sconvolgerà sempre più l'equilibrio mentale, minando la capacità di distinguere la realtà dalle creazioni di una potente entità aliena, incomprensibile quanto vasto oceano pensante.

a sx lo screenshot italiano, a dx quello della Criterion Collection

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Tratto dal romanzo classe 1961 del polacco Stanislaw Lem, che non amò particolarmente la trasposizione cinematografica, un malinconico quanto ipnotico viaggio nello spazio che è il subconscio, tra drammi e angosce alla ricerca del significato stesso dell'esistenza.

Il maestro Tarkovsky realizzò questa sorta di trattato filosofico della condizione umana in piena guerra fredda, banalmente lanciato all'epoca come “La risposta sovietica a 2001 di Kubrick” e che nella versione distribuita nelle sale italiane venne miseramente tagliato di circa cinquanta minuti su supervisione della scrittrice Dacia Maraini. Grand Prix speciale della Giuria al Festival di Cannes.

a sx lo screenshot italiano, a dx quello della Criterion Collection

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Qualità video

BD-50, codifica video AVC/MPEG-4 (1920x1080/23.976p), aspect ratio 2.35:1 edizione integrale di 166 min. Le immagini presentano discreta stabilità d'insieme con un contenuto livello di definizione, accettabile saturazione colori così come risulta mediamente ampia la scala di grigi nei passaggi in bianco e nero, spesso i migliori per definizione e senso di profondità di campo.

Nonostante il salto di qualità rispetto alle precedenti edizioni SD, superiore il risultato anche in condizioni di scarsa luminosità, si rilevano una certa grana e lieve rumore video che pervadono la pellicola impedendo maggiore tridimensionalità e risalto degli elementi, in particolare per quelli in background. Alcune spuntinature e lievi instabilità della pellicola, queste ultime rilevabili dai titoli di testa.

a sx lo screenshot italiano, a dx quello della Criterion Collection

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Agli appassionati ricordiamo l'edizione americana Criterion Collection, con trasferimento in alta definizione di una versione della pellicola 35 mm a basso contrasto, e un risultato che palesa notevole diversità per il differente stato di conservazione della pellicola, l'elevata definizione e il maggiore volume di informazioni acquisibili a bordo immagine come dimostrano le catture comparative.

Analisi del bitrate del disco italiano
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Qualità audio

Doppia traccia per l'italiano con DTS-HD Master Audio 5.1 (core @ 1509 kbps) oppure LPCM 2.0 canali (48 kHz/16 bit), entrambe di buona resa con maggiore spunto in più per la DTS lossless, anche se dinamica ed elementi discreti non riescono comunque a confortare più di tanto la visione di una pellicola con 42 anni sulle spalle. Le sequenze inedite rispetto alla versione distribuita all'epoca nelle sale italiane sono presentate in russo con sottotitoli. Simile il risultato tecnico per la DTS lossless originale.

a sx lo screenshot italiano, a dx quello della Criterion Collection

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Extra (SD)

15 minuti di approfondimenti sul film a cura del critico Enrico Ghezzi. L'edizione Criterion americana offre, oltre al commento al film di due studenti del maestro Tarkovsky, ben 25 minuti di rare sequenze alternative o cancellate dal montaggio finale, riflessioni e ricordi attraverso l'incontro con Natalya Bondarchuk, figlia del grande regista Sergei Bondarchuk, che nel film interpreta Hari. Riflessioni da parte del direttore della fotografia Vadim Yusov, il direttore artistico Mikhail Romadin, il compositore Eduard Artemyev e breve focus sullo scrittore Stanislaw Lem.

a sx lo screenshot italiano, a dx quello della Criterion Collection

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La pagella secondo CineMan

Film 10
Authoring 6
Video 6
Audio 7
Audio V.O. 7
Extra 6

 

 

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