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  1. #1
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    Messa a terra:problema !!?


    Dunque,oggi ho preso una multipresa filtrata della APC.Prima dell'installazione leggo un po' il manuale,e vedo che riporta (come logico)la dicitura "usare solo su prese con messa a terra".
    Premetto che sono dieci anni che abito in un palazzo di tre piani e fino a questo momento(gratt,gratt.. ) non ho avuto nessun problema .
    Naturalmente uso le solite accortezze,UPS sia per pc che x Vpr.
    Preciso che il mio appartamento possiede ,oltre al normale contatore enel, anche tre salvavita (evidentemente)dove il primo pilota le prese di corrente,il secondo i lampadari,il terzo gli interruttori.
    Dovendo testare l'APC e convinto che fino ad oggi tutte le prese erano collegate " a regola d'arte",mi metto a girare con la multipresa per vedere se le prese sono OK,dato che possiede una spia dove rivela se la messa e' collegata.Morale della favola..??! Molte prese (non tutte..) NON hanno collegata la messa a terra,inclusa quella dove collego tutte le elettroniche,anche se con le dovute protezioni descritte.
    Ho provato a smontare la presa ma purtroppo in molte NON vedo la massa !!
    A questo punto,dato che per tirare i fili e' un vero casotto,chiedo agli esperti in materia se ci possono essere problemi ,appurato che cmq casa e' collegata con una messa a terra e visto che ho i tre salvavita (oltre all'enel..)???!!Una volta collegata anche la multipresa APC in questione,posso strare tranquillo oppure devo x forza collegare la messa a terra a tutte le prese?

    ps. scusate se sono stato troppo prolisso
    OLED LG 55B8PLA, Samsung 4K 55HU7500, plasma Pioneer 427XD, VPR dlp HP 7122, Audio: 7.1 ONKYO TX605, Schermo Sopar Nema, diffusori: Bose 401, Indiana Line HC 206, Wharfedale WH 20, subw. HC 808, Pro. sonoro YAMAHA YSP-1400, Sky-Q Black, PS3, XBOX360

  2. #2
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    Trovata massa:nella cassettina!!!

    Dunque ho verificato la situazione.In direzione della presa ci sta la cassettina.Qualche idiota,evidentemente,ha tagliato la massa perche' forse non entrava nella traccia,dato che nella stessa passa anche il cavo tv.
    A questo punto,non mi resta che giungere un cavo allo spezzone rimasto nella cassettina,e poi giu' fino alla presa!Una volta collegato dovrei avere la mia messa a terra anche per questo punto.
    I quesiti pero' restano..!!?Che faccio,devo controllare indi collegare tutte le prese @ massa,oppure basterebbero solo quelle interessate per l'uso delle elettroniche e/o dei componenti "sensibili" ???

    PS.Va',meno male che hanno avuto l'accortezza di lasciare uno "spezzone" di massa per poterla collegare senza troppi difficolta' alla presa..mah

    ciao
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  3. #3
    iaiopasq Guest
    La massa e la messa a terra sono due cose diverse, non confonderle per favore...

  4. #4
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    Messa a terra / Collegamento di terra

    Buon giorno, l'argomento della terra è poco chiaro a causa dei dispositivi di protezione e della tipologia della rete elettrica a cui ci si connette ed infine delle apparecchiature da alimentare.
    Qualcuno ha dovuto togliere la terra dal subwoofer, ad esempio, ... anche se la legge lo vieta esplicitamente.

    Dal momento che disponi di una protezione differenziale (salvavita in gergo) la terra rimane utile, ma anche se manca su qualche presa non corri seri rischi di folgorazione.
    Attenzione, da istruzioni dei fabbricanti il differenziale va testato premendo il tasto TEST una vola al mese!!


    Il discorso UPS annette una problematica di arresto dei disturbi radiofrequenza.
    Significa che al suo interno sono montati dei condensatori antidisturbo tra i due fili di alimentazione e la terra. Mancando la terra ci si può attendere 2 situazioni:

    • con la distribuzione elettrica a 2 fasi, il telaio del ups e di tutti gli oggetti collegati che abbiano la connessione a terra, si troveranno ad potenziale elettrico vicino ai zero volt

    • con la distribuzione elettrica monofase, il telaio del ups e di tutti gli oggetti collegati che abbiano la connessione a terra, si troveranno ad potenziale elettrico vicino ai 110 V

    Nell'ultimo caso si rischia di prendere una leggera scossa elettrica a bassissima corrente, che non farà scattare nessun salvavita, ma darà un certo fastidio al malcapitato che tocca qualche parte metallica degli apparecchi.
    Per togliere il fastidio, occorre portare la terra sulla presa elettrica.


    Br1

  5. #5
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    Citazione Originariamente scritto da br1
    ...con la distribuzione elettrica a 2 fasi...
    Cos'è la distribuzione elettrica a 2 fasi?
    Finora conoscevo la monofase in cui il terminale di fase varia il proprio potenziale rispetto a quello di riferimento (detto neutro) secondo la legge temporale: v(t)=Asen(ωt) e la trifase in cui i tre terminali di fase hanno un andamento sinusoidale dello stesso tipo ma sfasato fra loro di 1/3 di periodo.
    Grazie, Giuseppe.
    TV LCD: Samsung LE40R76B, DVD Player: Denon 1930, DVD Recorder: Samsung HR-738, Sintoamplificatore: Onkyo TX-SR504E, Diffusori: Wharfedale Moviestar 70

  6. #6
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    Per Giuseppe

    Attualmente in Italia la distribuzione elettrica a 220volt è prevalentemente monofase: il terminale elettrico detto "neutro" si trova vicino al potenziale elettrico della terra, perchè fisicamente, da qualche, parte viene collegato a terra.

    Ma attenzione che scorrendo sul conduttore neutro una certa corrente elettrica, il suo potenziale elettrico risulta variabile, può salire di qualche volt oltre il potenziale di terra, che dovrebbe essere di 0 volt.
    La cosa si può provare con un tester misurando con un terminale collegato a terra:
    il filo della fase ha circa 220volt
    il filo del neutro ha circa 6 o 10 volt o più (dipende dall'orario, dai consumi in zona e da dove ti trovi rispetto la cabina di trasformazione).



    La distribuzione bifase, per semplificare le cose, potrei definirla simile alle connessioni audio bilanciate, ovvero due fili "caldi" rispetto la terra. Nessuno dei due fili risulta essere ad un potenziale elettrico "neutro".
    Misurando con un terminale del tester collegato a terra:
    ciascun filo delle 2 fasi ha circa 110volt.


    Spero di essere stato semplice nella spiegazione.

    Bruno

  7. #7
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    La messa a terra serve innanzitutto come protezione elettrica (tranne che per apparecchi a doppio isolamenti che non hanno il collegamento alla terra).

    Poi serve a far funzionare filtri e soppressori di impulsi quando lavorano di modo comune.
    Se non c'è la terra non funzionano, o funzionano parzialmente.


    al momento che disponi di una protezione differenziale (salvavita in gergo) la terra rimane utile, ma anche se manca su qualche presa non corri seri rischi di folgorazione.
    Insomma, non è proprio così, comunque non è ciò che dice la 64/8.

  8. #8
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    Massa...

    Citazione Originariamente scritto da iaiopasq
    La massa e la messa a terra sono due cose diverse, non confonderle per favore...
    pardon..si,trattasi della "terra" sulle prese.
    Adesso,visto che dalla traccia interna la terra da collegare (tagliata) non passa,ho separato con una canaletta quest'ultima portandola fino alla presa esternamente.Roba da matti!!!

    @ br1 & 6367:
    Attenzione, da istruzioni dei fabbricanti il differenziale va testato premendo il tasto TEST una vola al mese!!

    Quindi -da logica e per norma di legge- e' sempre meglio collegare la terra alle prese anche con elettroniche e/o apparecchiature a doppio isolamento (doppio quadrato)!??
    Perche' qualcuno ha tolto la massa al sub?Era per caso autocostruito??

    Come faccio per fare i test nei tre salvavita?Non vedo nessun tasto "Test"..

    PS.Grazie per le accurate consulenze...
    Ultima modifica di fpnet; 20-11-2007 alle 23:21
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  9. #9
    iaiopasq Guest
    Non c'è il test? allora non sono "salvavita", modo veramente assurdo di chiamare degli interruttori differenziali, ma dei semplici magnetotermici, che saltano se il carico supera una certa soglia per un certo tempo.
    ...continui a confondere la messa a terra con la massa...

    PS: controlla che la tua firma sia conforme al regolamento...

  10. #10
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    firma

    controllo subito..
    Modificata.

    PS.la massa dovrebbe essere quella della presa.La messa invece si trova all'esterno dell'edificio.
    I magnetotermici sono coperti..potrebbero essere anche interuttori differenziali.
    Ultima modifica di fpnet; 20-11-2007 alle 23:44
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  11. #11
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Citazione Originariamente scritto da Granderanda
    Cos'è la distribuzione elettrica a 2 fasi?
    Quella che, ad esempio, io ho avuto per molti anni in casa mia, per uso "termico" (definizione ENEL).

    Forse quelle prese non avevano letto le formule, ma testandole con un banale cercafase lo stesso si illuminava in entrambi i fori, la tensione era di 280 V, mentre per l'illuminazione e per alcune prese la tensione era di 160 V (parlo di 40 anni fa) e non c'era la Terra.

    Poi tutto venne unificato a 220 V monofase.

    Vedo comunque che br1 ha già sviscerato l'argomento.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #12
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    La distribuzione bifase.

    Non ho ancora capito...
    Avendo due fasi identiche la differenza di potenziale fra queste è costantemente pari a zero, dunque qualunque carico colleghi la corrente che vi circola è nulla.
    Non capisco inoltre a cosa giovi avere due fasi identiche, visto che puoi comunque ottenerle derivandone una in due terminali.
    D'altro canto se non fossero identiche, ma di uguale ampiezza e sfasate temporalmente, per avere una sfasatura equa dovrebbero essere sfasate di metà periodo, il che ci porterebbe anche in questo caso ad avere una tensione costantemente nulla.
    Forse quelle prese non avevano letto le formule...
    A dire il vero nessuna presa legge le formule.
    Grazie, Giuseppe.
    Ultima modifica di Granderanda; 21-11-2007 alle 09:30
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  13. #13
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    Citazione Originariamente scritto da iaiopasq
    "salvavita", modo veramente assurdo di chiamare degli interruttori differenziali..
    NOMENCLATURE
    Sia chiaro che non mi piacciono i nomi che sono diventati gergo comune quali:

    Salvavita, detto interruttore differenziale, così chiamato per sensibilizzare i consumatori sulla reale utilità dell’oggetto.

    Luce, rete elettrica a basso costo per l’illuminazione, nell’era della distribuzione a 125 volt c’erano dei contatori ENEL appositi, ora dismessi.


    Forza, rete elettrica a 220 volt per alimentazione di scaldabagni, lavatrici aspirapolveri ed in genere apparecchiature dal consumo oltre i 500 watt, ora vige un certo caos nelle case nonostante ci siano delle normative molto precise.


    Monofase e bifase, tipo di distribuzione elettrica legata al tipo ti trasformatore presente nelle cabine ENEL, che ogni qualvolta vengo convinto del completo monopolio della rete monofase, capito a casa di qualcuno che ha ancora la rete elettrica bifase!
    La rete monofase è la più economica come costi, sia per la distribuzione, sia per i consumatori.
    Punto.



    La terminologia citata era l’avanguardia della pubblicità tecnologica del secolo scorso, la menziono affiancandola ai termini correnti, per essere più chiaro ed evitare ogni possibile errore di interpretazione.

    Bruno

  14. #14
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    Citazione Originariamente scritto da fpnet

    Come faccio per fare i test nei tre salvavita? Non vedo nessun tasto "Test"..
    INTERRUTTORE DIFFERENZIALE (salvavita)
    L'interruttore differenziale prevede un tastino chiamato test vicino alla levetta verticale di "riarmo".
    Il pulsante potrebbe essere bianco o blu ecc. rotondo o rettangolare, ma deve esserci sul corpo dell'interruttore differenziale.
    La dicitura potrebbe essere TEST o T. Il pulsante può essere "a filo" ovvero non sporgente, per evitare l'utilizzo involontario dal momento che, per prova (test), toglie l'alimentazione all'appartamento.
    Se non hai questo tasto di test significa che non hai un interruttore differenziale.

    Bruno

    PS: per le altre domande ti darò risposta al pomeriggio.
    Sono argomenti al limite dell'OT, ma credo che siano interessanti.

  15. #15
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    Citazione Originariamente scritto da Granderanda
    Non ho ancora capito...
    Avendo due fasi identiche la differenza di potenziale fra queste è costantemente pari a zero, dunque qualunque carico colleghi la corrente che vi circola è nulla.
    Il discorso si fa tecnico, ma per semplicità ti dico che la rete elettrica bifase ha i 2 fili "caldi" a 110 Volt circa ripetto la terra.
    Attenzione che si tratta di volt alternati (sinusoidali) e sfasati tra di loro, quindi: tra un filo "caldo" e la terra misuri 110 Volt, ma tra i 2 fili "caldi" misuri la somma vettoriale pari a 220 Volt.


    NUMERI DA GIOCARE SULLE RUOTE DI GENOVA E DI NAPOLI :

    Per la rete monofase
    Non sto dando i numeri, fate caso alle affermazioni di Nordata, la rete elettrica era bifase a 220 Volt ma è stata portata a 230 Volt "nominali" sulle reti elettriche monofase.
    La tensione disponibile sulle prese è variabile, in funzione dei consumi e dalla distanza dalla cabina di trasformazione.
    Nulla di strano se in casa abbiamo una tensione di 210 Volt o 240 Volt.

    Per la rete bifase
    I 110 Volt dei fili della rete bifase non sono tali, ma nominalmente avrebbero 125 volt. Ma siccome le 2 fasi dei fili "caldi" sono sfasate di 1/3 Pi Greco: sommando in maniera corretta le tensioni, abbiamo che 125 Volt+125 Volt=220 Volt.

    Da leggere e dimenticare
    (nel senso che la storia diventa complessa e genera mal di testa)


    Bruno
    Ultima modifica di br1; 16-12-2007 alle 20:28 Motivo: correzioni ortografiche


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