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Maze runner - Il labirinto

Recensione di CineMan , pubblicato il 24 Febbraio 2015 nel canale SOFTWARE

“Labirinti e mostri nella trasposizione cinematografica del primo romanzo SF di James Dashner. Distribuzione 20th Century Fox HE”

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Senza riuscire a ricordare nemmeno il suo nome il giovane Thomas (Dylan O'Brien) si risveglia in un ascensore che emerge in una rigogliosa radura circondata da possenti mura. Accolto da un folto gruppo di coetanei apprende che una volta al mese giungono allo stesso modo viveri e un nuovo 'pivello' che si aggiunge alla comunità.

Una prigione a cielo aperto con accesso a un immenso labirinto semovente all'interno del quale entrano solo selezionati velocisti in cerca di una via di fuga. Desideroso di risposte Thomas finisce ben presto per inimicarsi gran parte della confraternita, sino al momento in cui una serie di inaspettati eventi pregiudicheranno il quieto vivere offrendo una pericolosa chance di abbandonare l'infausta reclusione.

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Sono anni di saghe legate alla prolificità di scrittori di racconti seriali come Suzanne Collins e la trilogia degli “Hunger Games” trasformati in quattro film (l'ultimo scritto è stato opportunamente separato in due lungometraggi).

In questo caso “Maze Runner” è il primo film basato sull'omonimo romanzo dell'americano James Dashner, primo di cinque libri. Esordio alla regia per il giovane Wes Ball che ha diretto anche il sequel in uscita già quest'anno, avventura in un futuro distopico asciugata da sentimenti e risvolti psicologici dando spazio all'azione pura e semplice tra qualche piega orrorifica.

Ricetta che funziona almeno in parte con grado di coinvolgimento a scemare proprio quando la successione di eventi si fa sempre più intensa sino a un climax poco entusiasmante e convincente traghettando lo spettatore verso il secondo capitolo.

Cast di giovanissimi talenti, suggestive ambientazioni ed effetti CGI per una produzione dal budget sorprendentemente contenuto, poco più di 30 milioni $, e un risultato worldwide al botteghino che ha superato i 300 milioni $.

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Qualità video

BD-50, codifica video AVC/MPEG-4 (1080/23.97p), aspect ratio originale 2.39:1. Nativa digitale (Arri Alexa, Red Epic, Silicon Imaging SI-2K, fonte IMDB, ndr) a differenti risoluzioni da 2K a 5K, l'opera dimostra sin dai primi istanti un'eccellente qualità con passaggi reference, precisione elementi in secondo piano, ampia palette cromatica e neri costanti dando risalto al lavoro del cinematographer Enrique Chediak (“127 ore”, “Red 2”, “29 settimane dopo”).

Un risultato d'insieme che non mancherà di sorprendere anche su schermi di grandi dimensioni mentre ricordiamo che in alcune fortunate sale nel mondo il film è stato proiettato con l'innovativo sistema 'Barco Escape' dove l'immagine oltre allo schermo centrale è presente anche su due laterali destro e sinistro portando il formato totale a 5.95:1.

Su proposta Barco la 20th Century Fox, che introdusse lo storico Cinemascope, per “Maze Runner” ha abbracciato l'idea di aumentare l'ampiezza orizzontale dell'immagine anche se solo per complessivi 7 minuti.

Analisi del bitrate
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Qualità audio

Non manca di sorprendere la traccia in italiano con ampia dinamica nonostante la codifica DTS lossy 5.1 canali (754 kbps assieme alla francese), presenza scenica dal fronte anteriore, pulizia dialoghi dal centrale e una viva sezione rear che si fa maggiormente sentire nella seconda e più movimentata parte dell'opera, subwoofer incluso a partire dal confronto tra Thomas e uno dei mortali 'Dolenti'.

Nettamente più generosa e ampia la traccia originale inglese DTS-HD Master Audio 7.1 canali (core @1509 kbps) con elementi ancor più dettagliati e sonici, effetti avvolgenti e passaggi entusiasmanti. Un disco questo che abbraccia numerosi Paesi con altrettante tracce AC-3 5.1 canali a 448 kbps: inglese descrittivo non vedenti, spagnolo, francese Québec, portoghese, ceco, ungherese, polacco, turco oltre a una AC-3 2.0 canali (224 kbps) per il commento.

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Extra (HD)

Commento al film del regista in compagnia di un collaboratore alla sceneggiatura, 18 minuti di scene tagliate con commento opzionale del regista, making of con ampi approfondimenti su realizzazione, set, protagonisti, la trasposizione dal libro al film per un totale di circa 42 minuti.

Focus sul giovanissimo personaggio Chuck interpretato da Blake Cooper, errori sul set, carrellata di effetti visivi con comparazione tra la scena reale e l'aggiunta degli elementi digitali per un totale di circa 30 minuti con commento opzionale del regista e poco meno di 4 minuti con ulteriori dettagli.

Il notevole cortometraggio “Ruin” che ha fatto conoscere il regista, 3 gallerie di immagini con scatti dai set e una dedicata allo storyboard, trailer cinema. Sottotitoli in italiano.

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La pagella secondo CineMan

Film  6,5 
Authoring  6,5 
Video  9 
Audio ITA  7,5 
Audio V.O.  9,5 
Extra  7,5 

 

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Commenti (3)

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Commento # 1 di: marco79 pubblicato il 27 Febbraio 2015, 14:49
Non è un filmone, ma ero prevenuto e quando l'ho riguardato l'ho ritenuto un discreto film da 6.5/7 (e io non sono assolutamente di manica larga). Ci sono molti altri film strapompati che prendono voti alti da riviste/siti compiacenti che sono mille volte peggio
Commento # 2 di: stazzatleta pubblicato il 27 Febbraio 2015, 14:57
concordo sul voto relativo all'aspetto artistico, più vicino al 6 che al 6,5 oserei.
Commento # 3 di: tyson pubblicato il 27 Febbraio 2015, 16:31
film che personalmente non mi ha entusiasmato,voto 6-,mi sarei aspettato di piu' per l'audio che come al solito in italiano fa pena