Vinton Cerf: Internet č in pericolo
Al summit ONU sulla Governance il papā di internet, Vinton Cerf, ammonisce sul rischio di un 'crash' di Internet a causa dell'utilizzo delle lingue non occidentali per i nomi a dominio
Atene, Ottobre 2006. In occasione dell'apertura del forum mondiale per la Governance di Internet patrocinato dall'Onu, arriva il monito del "papā" della rete Vint Cerf: "Sono in atto manovre politiche di governi ed enti internazionali per imporre l'uso di lingue non occidentali ai nomi dei domini dei siti Internet. Ciō potrebbe portare a un collasso del sistema di indirizzamento della Rete", ha ammonito Cerf parlando al forum di Atene.
Vinton Cerf, che č anche presidente dell'Icann, l'ente internazionale di controllo di Internet, non fa riferimenti diretti al Governo cinese e all'International Telecommunication Union (Itu), al centro di recenti critiche all'Icann, ma afferma che in queste ultime settimane sono emersi interessi nazionali che potrebbero cambiare il processo di internazionalizzazione degli indirizzi Internet.
"La lingua č chiaramente un patrimonio e un orgoglio nazionale, ma i nomi
a dominio sono solo dei simboli che ci aiutano a trovare i siti su Internet",
sostiene l'inventore del protocollo originario della Rete.
Il nocciolo del problema č l'uso dei caratteri non occidentali negli indirizzi
Internet: al momento solo 37 di questi possono essere usati per definire il nome
di un dominio.
L'Icann sta gradualmente implementando un piano che dovrebbe espandere questa possibilitā a tutte le lingue del mondo e alcuni caratteri delle lingue asiatiche sono stati giā inseriti. "La mia preoccupazione" afferma Vinton Cerf "č che si possa arrivare a scegliere all'improvviso un percorso differente da quello percorso dall'Icann in questi ultimi sei anni, con risultati che potrebbero non avere successo o determinare addirittura un 'crash' di Internet".
"Si sta rivelando piuttosto complesso integrare questo grande set di caratteri nel sistema di navigazione della Rete in modo da garantirne la stabilitā e la sicurezza, anche per le generazioni future", continua Cerf che cnclude: "Gruppi specifici, tra cui la Cina, potrebbero essere propensi ad accettare un sistema che funziona in un Paese senza preoccuparsi che funzioni anche negli altri Paesi, infrangendo cosė l'universalitā del sistema e il meccanismo che consente ad un computer di trovarne con sicurezza un altro attraverso Internet"
Fonte : La Stampa