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Lo scorso 16 ottobre, dopo alcuni anni di attesa, Epson ha presentato finalmente una nuova gamma di proiettori home cinema particolarmente interessante che comprende i tre modelli annunciati la scorsa estate, cioè QB1000, QL3000 e QL7000. A fianco a questi troviamo poi altri prodotti annunciati in precedenza o già da tempo disponibili sul mercato: si tratta perciò di un’offerta molto ampia e variegata, davvero per tutti gli utilizzi e anche per tuttte le tasche. Epson non è del resto l’unica ad aver lanciato importanti novità: questi ultimi mesi sono stati infatti caldissimi per la video-proiezione domestica. Ricordo infatti che Sony ha introdotto i modelli Bravia Projector 8, alias VPL-XW6100ES e Bravia Projector 9, alias VPL-XW8100ES: abbiamo riportato le nostre prime impressioni in questo articolo. Non possiamo poi dimenticare JVC che ha rinnovato completamente la sua offerta: in fascia alta abbiamo NZ800 e NZ900 e al di sotto i nuovi NZ500 e NZ700. L’evento, organizzato da Epson Italia nella splendida cornice di Volume 33 a Milano, ha catalizzato l'attenzione dei principali rivenditori e installatori, seguiti poi dalla stampa specializzata a cui è stato dedicata una sessione nel tardo pomeriggio. Nella giornata c'è stato anche un intervento del nostro direttore Emidio Frattaroli, che ha approfondito gli argomenti più "verticali". Nella giornata erano a disposizione tutti e tre i prodotti annunciati e ho potuto effettuare le prime misurazioni e una prima taratura del QB1000 e del QL3000. In questo articolo andrò quindi a riportarvi anche le mie prime impressioni sulle prestazioni di questi due proiettori.
SOMMARIO
LA NUOVA GAMMA DI PROIETTORI EPSON
Come abbiamo detto la nuova gamma Epson va ad ampliare il mercato di riferimento: resta ovviamente come target l’appassionato dell’home cinema che dispone della sua “bat cave” (sala oscurata e trattata) ma non è più l’unico cliente tipo. Si parla non a caso di "Professional Home", una denominazione che riassume le strategie di Epson. In pratica si tratta di un’espansione che mira a tre situazioni ben individuate:
Il primo cambiamento apportato alla gamma di proiettori è l’uscita di scena dello storico EH-TW9400, un modello che ha riscosso un grande successo e che infatti è rimasto in vendita per un tempo davvero molto prolungato: basti pensare che l’annuncio è arrivato nel settembre del 2018 a IFA (ne abbiamo parlato la prima volta in questo articolo), oltre 6 anni fa. Sicuramente la notizia lascerà l’amaro in bocca a molti, primi tra tutti tanti negozianti e installatori: TW9400 era ancora un prodotto molto appetibile per via del suo rapporto qualità/prezzo che lo inseriva in una fascia dove era rimasto praticamente l’unico. Rimangono invece a listino i modelli Laser EH-LS11000W ed EH-LS12000B, lanciati originariamente nel 2021 e ora in fase di riposizionamento con un ritocco verso il basso al listino. A prendere idealmente il posto di LS12000 è il nuovo EH-QB1000W/B, la cui stretta parentela con i due precedenti modelli è visibile ad occhio. Il telaio, almeno esternamente, è infatti assolutamente identico, l’unica vera differenza è data ora dalla possibilità di scegliere liberamente il colore tra bianco e nero. Abbiamo parlato del nuovo QB1000 in questo articolo assieme alle prime misure di rapporto di contrasto nativo, decisamente più alto rispetto al modello LS12000. QB1000 avrà poi una versione derivata che arriverà più avanti: si tratta di EH-QS100W/B che avrà un’ottica a tiro ultra-corto. Salendo verso la fascia più elevata troviamo le altre due aggiunte del 2024: EH-QL3000 ed EH-QL7000, le soluzioni con un robusto flusso luminoso pensate per l’uso in ambienti luminosi, per le simulazioni e per riempire schermi molto grandi e dunque anche per le installazioni di fascia più alta. L’ottica è intercambiabile: si può scegliere tra quattordici obiettivi che coprono praticamente tutti i possibili scenari di utilizzo. Nelle foto allegate all'articolo si può ad esempio vedere il QL7000 con installata l’ottica a tiro ultra-corto con rapporto di tiro di 0,35:1 e con un design decisamente peculiare. Questa soluzione permette ad esempio di inserire i proiettori all’interno di vani a scomparsa, facendo spuntare unicamente l’obiettivo. Come il QB1000 anche QL3000 e QL7000 sono disponibili in bianco e nero; c’è poi un’opzione in più: si può acquistare una cover color champagne (è quella che si vede nelle foto del QL7000) per i proiettori e per l’ottica a tiro ultra corto. Il coperchio superiore, amovibile, permette comunque una personalizzazione esclusiva con wrap e verniciatura. A completare la gamma sono due proiettori EpiqVision Series: qui il focus cambia per concentrarsi su ambiti specifici quali versatilità, funzionalità “smart" e capacità di sposarsi facilmente con l’ambiente. Sono in pratica prodotti che integrano i sistemi operativi Android TV o Google TV e che si possono usare per l’intrattenimento domestico, per il gaming e anche in ufficio. Sono due i modelli EpiqVision: il tiro ultra-corto EH-LS800B/W e il mini proiettore EF-22B/N.
NUOVE MATRICI E TECNOLOGIEI proiettori QB1000, QL3000 e QL7000 utilizzano tutti matrici con tecnologia LCD HTPS di nuova generazione basate sulla tecnologia 3LCD. Sono pannelli trasmissivi come i precedenti LS11000 e LS12000. Le matrici del QB1000 hanno le stesse dimensioni di quelle usate negli LS12000 ed LS11000 ma si tratta di pannelli da 0,74" di nuova generazione, con rapporto di contrasto sensibilmente superiore; le matrici utilizzate su QL3000 e QL7000 sono quelle già ottime con diagonale da 1,04”, molto robuste e già utilizzate da più di due anni nei proeittori Epson "large venue" fino a 20.000 lumen. La risoluzione è sempre Full HD nativa ed è abbinata alla 4K Shift Technology e alla tecnologia MLA (Micro Lens Array). Partiamo dalla risoluzione: Epson ha spiegato i motivi per cui si è scelto di partire da matrici Full HD. Queste ultime hanno ovviamente una risoluzione effettiva quasi sovrapponibile a quella 4K native e presentano anche vantaggi, almeno rispetto alle matrici LCD a risoluzione nativa 4K usate nel settore professionale. Il primo è l’efficienza: la minore densità di pixel diminuisce lo spazio occupato dalla parte non utile delle matrici, cioè quella nera. In parole povere per ogni pixel la superficie occupata dalla parte che effettivamente emette luce è superiore in un prodotto Full HD rispetto ad un 4K. Se prendiamo come metro di paragone i pannelli 3LCD da 1,04” dei modelli QL3000 e QL7000, il passaggio da Full HD a 4K farebbe perdere circa il 20% del flusso luminoso. La quantità di luce emessa dal proiettore aumenta inoltre anche per effetto della tecnologia MLA, cioè delle micro-lenti che funzionano in modo simile a quelle che troviamo su alcuni pannelli TV OLED. Le matrici 3LCD sono abbinate ad un substrato contenente lenti in quarzo: per la precisione ne troviamo una per ogni pixel. Le lenti ottimizzano il flusso concentrando la luce proveniente dalla sorgente Laser-fosfori e evitando così che si disperda. La 4K Shift Technology serve invece per aumentare la risoluzione: un dispositivo opto-meccanico permette di riprodurre quattro immagini in sequenza, leggermente traslate su quattro assi per ricostruire una risoluzione 4K. La tecnologia è conosciuta anche con il nome di "vobulazione" ed una soluzione molto simile è già utilizzata anche nei proiettori con tecnologia DLP oltre che nei proiettori Epson LS12000 ed LS11000 e anche in alcuni proiettori professionali. Un ulteriore aiuto sul versante di risoluzione e dettaglio arriva dall’ottica: su tutti i nuovi modelli, sia QB sia QL, è montato un gruppo ottico in vetro totalmente motorizzato. Come vedremo parlando dei singoli prodotti, i risultati sono ben visibili. Il sistema di illuminamento è basato su moduli Laser di nuova generazione, sensibilmente più piccoli rispetto ai precedenti: lo spazio occupato è inferiore del 75%. Il cambiamento più rilevante (almeno per le prestazioni, lo vedremo in seguito) è quello riguardante l’elettronica: le serie QB e QL montano il QZX Picture Processor, un chip a 32-bit realizzato da Epson che si occupa praticamente di tutto. QZX pilota i pannelli, gestisce la vobulazione, l’incremento del contrasto, il Super Resolution (maschera di contrasto), l’interpolazione dei frame, l’HDR e soprattutto il nuovo tone mapping dinamico. Questa elaborazione fa nettamente la differenza su tutti i modelli appena lanciati: analizza le immagini in tempo reale e adatta i contenuti in HDR alle capacità di ogni proiettore, un compito che svolge molto bene, come vedremo nei capitoli dedicati ai singoli proiettori e alle impressioni che abbiamo maturato. Spendo qualche parola anche sull’interpolazione dei frame: il chip QZX integra un cambiamento negli algoritmi usati per aggiungere nuovi fotogrammi e aumentare la fluidità. Epson ha sfruttato la propria esperienza in questo campo per capire quali sono le situazioni in cui si generano artefatti che vanno a pregiudicare la qualità delle immagini. Ha quindi creato degli schemi che sono serviti come base per ottimizzare l’interpolazione dei frame, riducendo le distorsioni e gli artefatti. Chiudo parlando anche di HDR: sui modelli QB e QL si può regolare il gamma su 16 livelli, in modo da cucire la resa su misura per ogni esigenza. Da notare che QB1000 è l’unico che supporta HDR10+ con metadati dinamici, mentre HDR10 e HLG sono disponibili su tutti i modelli.
QB1000Come ho già scritto in precedenza, QB1000 è il diretto erede di LS12000. Le fortissime assonanze estetiche non devono trarre in inganno: le dichiarazioni di Epson circa l’uso di matrici di nuova concezione sono assolutamente veritiere, così come le ottimizzazioni apportate al sistema di illuminamento. Partiamo da quest’ultimo: si passa dai 2.700 lumen di LS12000 ai 3.300 lumen di QB1000. Quello che però conta non è tanto il dato dichiarato quanto quello misurato e confermato dalla visione: il nuovo nato non scende poi così tanto nemmeno dopo la calibrazione. Le rilevazioni strumentali si fermano a poco meno di 2.700 lumen reali, un flusso superiore a tutti gli altri modelli disponibili nella stessa fascia di prezzo, in effetti anche per costi ben superiori. Il miglioramento è pertanto reale e non è l’unico: anche il rapporto di contrasto è salito significativamente: facendo una media tra le varie posizioni dell’obiettivo si ottiene circa 6.000:1, poco meno del doppio rispetto a LS12000. Parlando dell’ottica ne approfitto per ricordare che QB1000 dispone di un obiettivo completamente motorizzato con zoom 2,1X, con la possibilità di salvare le regolazioni di fuoco, zoom e lens-shift su un massimo di 10 banchi di memoria. Il lens-shift permette di traslare l’immagine in verticale (±96,3%) e in orizzontale (±47,1%). Il livello di dettaglio è molto buono, come testimonia la foto del “lanciarazzi di Scooby Doo” che potete vedere qui sotto. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un filmato demo, realizzato direttamente da AV Magazine, che in redazione usiamo ormai da anni per valutare risoluzione effettiva e dettaglio dei proiettori; trovate mggiori informazioni in questo articolo. L’ingrandimento ritratto in foto mostra la scritta riportata sulla rivista presente in un’edicola di Teramo, che compare nel filmato. Solo se risoluzione e dettaglio sono adeguati si riesce a leggerla in un proiettore 4K, negli altri casi le lettere si perdono tra i pixel diventando troppo sfocate per riuscire a distinguere particolari così piccoli. Un’altra conferma la si può avere confrontando le versioni Full HD e 4K HDR del film “Oblivion”. In Full HD il dettaglio è superiore perché viene ricostruito ottimamente dal proiettore, mentre in 4K HDR il filtro per la riduzione del rumore usato in post produzione ne peggiora la resa. In quest’ottica si può capire la scelta di Epson relativa a matrici Full HD: la 4K Shift Technology ricostruisce bene la risoluzione 4K e ci sono vantaggi sia a livello di flusso luminoso sia per quanto riguarda il prezzo, offrire lo stesso pacchetto con un 4K nativo non sarebbe possibile. Parlando di dotazione segnalo che QB1000, come anche QL3000 e QL7000, è dotato di due ingressi HDMI 2.1 che gestiscono segnali 4K fino a 120 Hz e anche Auto Low Latency Mode, che mancava invece sui precedenti LS11000 e LS12000. Non ho potuto misurare la latenza ma tutti i prodotti dovrebbero essere più adatti anche all’utilizzo con console e PC da gioco. Anche per i menu c’è una novità: si possono gestire tramite un’interfaccia web, senza bisogno di usare il telecomando e visualizzando le schermate su un PC, ad esempio. Ho lasciato per ultimo l’aspetto che più mi ha colpito: il tone mapping dinamico, una funzione che sta si trova ormai su un numero sempre maggiore di prodotti. L’implementazione curata da Epson è veramente ottima: riesce infatti a bilanciare bene non solo il recupero dei dettagli sui particolari più brillanti ma anche l’equilibrio complessivo dell’immagine. Non è assolutamente scontato che sia così: anche sui TV non è raro trovare elaborazioni simili che sì, magari recuperano anche molto dettaglio nelle zone più brillanti, ma lo fanno aumentando la luminosità di tutta l’immagine (anche dove non servirebbe affatto) e in qualsiasi caso, quindi non sulla base di un’analisi della scena riprodotta al momento. QB1000 riesce invece a garantire entrambe le cose, come si può vedere nella foto qui sopra, che ritrae una sequenza tratta da “Top Gun: Maverick”, nello specifico un primo piano su Ed Harris. Sono davvero pochi i prodotti, e conto non solo i proiettori ma anche i televisori, che hanno un tone mapping dinamico così ben riuscito. QB1000 viene proposto al prezzo di 5.499 euro.
QL3000All’evento Epson il QL3000 condivideva la stessa sala con il QB1000. Entrambe le macchine proiettavano su uno schermo Screenline Radiance 0.8 di tipo ALR da 3 metri di base (135”). L’audio era affidato a un sistema pilotato da un amplificatore e streamer Marantz Model M1 abbinato ai sorprendenti Zingali ZE41A (dinamica impressionante se rapportata alle dimensioni) e al subwoofer Zero da 8”. Come ho spiegato nel capitolo sulle novità tecnologiche, le caratteristiche di base sono identiche a quelle del QB1000: tutta l’elaborazione del segnale, tone mapping dinamico incluso, la vobulazione e la connettività non presentano differenze. Cambiano invece la dimensione dei pannelli, che come ho scritto sono da 1,04” e anche il flusso luminoso. QL3000 è accreditato di 6.000 lumen (poco meno di 5.000 dopo la calibrazione) e in effetti la differenza rispetto al modello di fascia più bassa si vede nettamente. Le immagini sono molto luminose, tanto che sui 3 metri di base usati alla presentazione ci si avvicinava di più ad una resa da televisore piuttosto che a quella che si ottiene solitamente con un proiettore home cinema. Il rapporto di contrasto è invece più basso rispetto a QB1000: siamo intorno ai 2.000:1, superiore anche a quello di molti proiettori DLP a singolo chip capaci di riempire diagonali molto ampie. Qui però emerge un’importante differenza rispetto ai concorrenti: la rumorosità. QL3000 e QL7000 sono basati su telai che derivano direttamente dai proiettori professionali con flusso luminoso fino a 20.000 lumen. All’interno è inserito un sistema di dissipazione del calore che prevede un generoso dissipatore in metallo, provvisto di heat pipe e di una ventola montata in corrispondenza con l’ingresso del flusso d’aria. Il rumore prodotto è davvero basso: all’evento svoltosi a Milano il QL3000 era posizionato più in basso del QB1000, a poca distanza dalle sedute più vicine. Nonostante la posizione tutt'altro che ottimale il disturbo prodotto dalle ventole era quasi impercettibile. La resa in HDR è di forte impatto: le immagini sono molto luminose e, complice anche il tone mapping dinamico, sempre ben bilanciate con dettagli sia nelle parti più brillanti sia in quelle scure: un particolare che è impossibile trovare nei proiettori ad elevato flusso luminoso da costo anche fino a 10 volte superiore. Bisogna mettere in conto qualche sacrificio sul livello del nero (del resto ho già sottolineato che il rapporto di contrasto è più basso rispetto a QB1000) ma su diagonali molto grandi i risultati sono comunque ottimi: il robusto flusso luminoso consente di mettere su schermo una riproduzione di HDR pienamente convincente. Il prezzo suggerito al pubblico di QL3000 è fissato a 14.999 euro IVA inclusa, a cui aggiungere l'ottica che parte da poco più di 1.000 euro per quella zoom più utilizzata.
QL7000
QL7000 condivide la quasi totalità delle caratteristiche di QL3000: cambia però il flusso luminoso che qui raggiunge i 10.000 lumen. Per questo motivo Epson ha scelto di presentare il proiettore abbinandolo ad uno schermo da ben 170”, corrispondenti a 3,75 metri di base. Questa installazione è stata utilizzata per la presentazione dei prodotti: l’ambiente non era oscurato come per QB1000 e QL3000 ma era presenta una buona quantità di luce, come del resto si può evincere guardando le immagini allegate all’articolo. Questa installazione era abbinata ad una coppia di diffusori da stand Zingali Zero 6M (il nostro supertest è a questo indirizzo) che erano pilotate dal bell'integrato multicanale Marantz Cinema 30, presto in prova su avmagazine. In poche parole si trattava di condizioni tutt’alto che semplici da gestire, anche perché sul QL7000 era installata un'ottica a tiro ultra-corto che sicuramente non è stata valorizzata dallo schermo. Lo Screenline da 3,75 metri di base non era dotato di superficie "Diamond" con gain 1.2 che non è certo pensata per un tiro cortissimo e senza trattamento specifico per privilegiare la luce proveniente dal basso e bloccare quella che arriva dalle altre direzioni. Il QL7000 si è comunque dimostrato all’altezza del compito: in ambienti più controllati e con schermi più adatti, si può pensare di proiettare su basi molto importanti(fino a 6 metri di base ed oltre), mantenendosi ben oltre la soglia dei 100 NIT, cioè quella che riteniamo ideale per avere una resa veramente convincente dei contenuti in HDR. Non ho eseguito test e misure ma, ad occhio, mi è sembrato che il rapporto di contrasto e il livello del nero siamo più o meno in linea con quelli di QL3000 e perciò anche con i dati dichiarati da Epson. Il prezzo di 23.999 euro, ottica esclusa, posiziona QL7000 in una fascia molto interessante: non è facile trovare alternative di pari costo con un flusso luminoso così robusto, un buon rapporto di contrasto e un tone mapping dinamico altrettanto convincente (senza ricorrere a processori esterni).
LS800LS800 non è una novità: il prodotto è da tempo sul mercato ma Epson lo ha comunque mostrato per offrire una panoramica completa della gamma in commercio. I microdisplay sono 3LCD da 0,62” con risoluzione Full HD nativa, portata poi in 4K tramite la vobulazione. L’ottica a tiro ultra-corto ha un rapporto di tiro di 0,16:1 che consente di proiettare su uno schermo da 80” alla distanza di soli 2,3 centimetri. Come massimo si arriva invece a 150”. Il sistema di illuminamento è Laser-fosfori con un flusso luminoso dichiarato di 4.000 lumen. LS800 si propone come un Laser TV, cioè un’alternativa ai televisori di grandi dimensioni. Per questo motivo integra una piattaforma Smart TV basata su Android TV e un sistema audio curato da Yamaha. Ci sono tre ingressi HDMI e una modalità a bassa latenza per il gaming, con un input lag dichiarato inferiore a 20 millisecondi. All’evento il proiettore era abbinato a uno schermo ALR motorizzato di Celexon con apertura dal basso. L’ambiente non era oscurato per mostrare le condizioni che si potrebbero avere in un comune salotto. La resa è buona anche con luce in ambiente. Il livello di dettaglio è buono mentre bisogna scendere a qualche compromesso sul livello del nero. L’aspetto che più mi ha stupito è la sezione audio, che non avevo mai potuto valutare con calma in installazioni adeguate. Ovviamente un home cinema separato ha una resa migliore ma la pressione sonora sprigionata dagli speaker Yamaha è buona così come l’equilibrio generale. Si può dunque usare il proiettore con soddisfazione senza aggiungere altri componenti, ottenendo una qualità che mi è sembrata sopra la media per i proiettori di questo tipo. LS800 viene proposto al prezzo di 3.760 euro.
EF-22Chiudiamo questa lunga panoramica con EF-22, una delle novità Epson 2024 che va ad inserirsi in un segmento precedentemente non occupato dal marchio giapponese. Ad una prima occhiata colpiscono le dimensioni: sono 236 (L) x 191 (P) x 193 (A) millimetri con un peso di 3 chilogrammi. È in sostanza un proiettore che fa della portabilità il suo punto forte: come potete vedere nella foto sotto, Monica Bua di Epson Italia lo tiene in mano come se fosse una borsa. I possibili scenari d’uso sono molti: il supporto permette di orientarlo anche verso il soffitto.
In pratica è un prodotto che si può usare su qualsiasi superficie per proiettare in situazioni in cui un modello convenzionale non troverebbe spazio o sarebbe molto più scomodo da trasportare e rendere operativo. Le matrici sono 3LCD da 0,62" Full HD ma qui non c’è la vobulazione, come del resto su praticamente tutti i diretti concorrenti. La sorgente è sempre Laser-fosfori con un flusso luminoso piuttosto robusto se parametro all’ingombro: sono 1.000 lumen che diventano 500 in modalità Risparmio energetico. La rumorosità è bassa: sono al massimo 22 db(A) e posso confermare che anche avvicinandosi la macchina risulta comunque silenziosa. Ci sono anche due speaker da 5 W per l'audio e Google TV integrato. La configurazione è molto semplice: messa a fuoco, correzione trapezoidale e adattamento dello schermo sono completamente automatici. All’evento EF-22 era abbinato a uno schermo di dimensioni per nulla ridotte: non ho preso misure precise ma a occhio direi circa 2 metri di base. L’ambiente non era oscurato e questo sicuramente non permetteva di valutare al meglio la qualità dell’immagine per applicazioni home cinema senza postazioni fisse. EF-22 non è però un prodotto pensato per il solo intrattenimento a luci spente ma è adatto anche a presentazioni o a proiezioni di altro genere, anche in ambienti illuminati. A differenza di altri prodotti compatti, qui il flusso riesce a contrastare la luce in ambiente: ovviamente si perde in termini di contrasto ma l’immagine non è troppo spenta e quindi poco intelligibile.
La connettività include una HDMI con ARC, una USB-A 2.0, una mini USB sempre 2.0, un’uscita cuffie e il Bluetooth che serve anche per ricevere solo l'audio, trasformando EF-22 in una sorta di speaker wireless. Il prezzo è di 1.117,31 euro e mi è parso un prodotto interessante che mi piacerebbe approfondire in futuro. Per maggiori informazioni sui prodotti Epson: www.epson.it
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