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Preview JVC DLA-X7900
Preview JVC DLA-X7900
Emidio Frattaroli - 21 Dicembre 2017
“Il primo contatto con il nuovo proiettore JVC di fascia media è stato esaltante: assieme allo schermo ad alto contrasto prodotto da DNP, sembrava di essere davanti ad un OLED con diagonale da ben 100", il tutto ad un prezzo pari a meno della metà di un OLED da 77"...”
Pagina 1 - Introduzione: l'evento da Videosell


La grande sala Cinema con proiettore Sony VPL-VW760ES
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Lo scorso venerdì, dopo aver "abboccato" alla burla di Piero Fumagalli sulla versione 3D e 4K di Star Wars, ho raggiunto Videosell a Trezzano Sul Naviglio per preparare i due proiettori per il "confronto" a distanza del sabato successivo. Nella grande sala cinema, il nuovo Sony VPL-VW760ES illuminava il gigantesco schermo OS Screen da 4,06 metri di base in formato 21:9; nella sala audio, decisamente più piccola, mi aspettava il nuovo JVC DLA-X7900, davanti ad uno schermo DNP Supernova da 2,2 metri di base, di cui ho parlato anni fa in questo articolo.


Lo schermo OS Screen da 4,06 metri di base, illuminato dal Sony
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Nella sala cinema, ho verificato le eccellenti prestazioni del nuovo 760 di cui vi ho già parlato in questo articolo. In particolare, per il REC BT.709 ho impostato la luminosità a 52, ho effettuato il bilanciamento del bianco e qualche piccola correzione dei colori primari e secondari; il risultato, sovrapponibile a quello del proiettore che ho calibrato a Calco, è perfetto e ho illuminato quasi senza problemi il generoso schermo da 4 metri di base. Per il "quasi" serve qualche precisazione.

 
Per visualizzare i contenuti 4K e HDR abbiamo usato un Oppo nell'altra stanza, e un
sistema Crestron per la distribuzione su IP (fino a 950 Mbps) fino a 4K, 60p, 10bit e 4:4:4

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Come ho già scritto lo scorso novembre in questo articolo, in occasione dello shoot-out tra Sony VPL-VW260ES e VPL-VW360ES, il nuovo schermo OS Screen è composto da sottili fibre di plastica, è immune dal moire e il gain sembra essere superiore alla media. Eppure, con il Sony che dichiara 2.000 lumen, ipotizzando non meno di 1.700 lumen con il bilanciamento del bianco tarato in D65 e non meno di 1.600 lumen utilizzando soltanto l'area in 16:9 della matrice (3840x2160), con un gain dichiarato di 0,8 mi sarei aspettato una luminanza al centro dello schermo di circa 44 NIT e invece ho rilevato 38 NIT, pienamente sufficiente in REC BT.709 ma forse indice di qualche discrepanza sui dati dichiarati, da parte di Sony (forse il flusso luminoso reale del 760 è leggermente più contenuto) oppure da parte di OS Screen (il gain reale forse è di 0,7 e non 0,8). 

  
Per il controllo di tutti i componenti dell'impianto è stato usato un sistema Control4
con telecomando RF dedicato, comodo, veloce e con rapporto Q/P straordinario

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Se 38 NIT sono pienamente sufficienti per i contenuti in HD con gamma dinamica compressa, per i contenuti in HDR servirebbe un flusso luminoso reale di 4.000 lumen, quindi più che doppia rispetto alle possibilità del nuovo laser di Sony. La soluzione di compromesso che ho utilizzato è riempire soltanto la porzione in 16:9 dello schermo, quindi quasi dimezzando la superficie (da 9,3 a 5 metri quadrati), con una larghezza netta di 3 metri; in queste condizioni ho misurato una luminanza al centro dello schermo di 65 NIT, sufficienti grazie alla buona compressione dinamica operata dal Sony 760. Se escludiamo le differenze in termini di luminanza a schermo, per tutte le altre considerazioni sulle prestazioni del Sony VPL-VW760 potete consultare l'anteprima con misure pubblicata a questo indirizzo.

 

Pagina 2 - JVC DLA-X7900 - caratteristiche

 


Il nuovo videoproiettore JVC DLA-X7900 con finitura bianca
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Il nuovo JVC DLA-X7900 si posiziona "al centro" tra i proiettori del costruttore giapponese; il modello X5900 è l'entry level ed ha un prezzo suggerito al pubblico di 3.990 Euro, ha un rapporto di contrasto nativo tra 20.000:1 e 40.000:1 (a seconda della posizione dell'IRIS), ha un flusso luminoso dichiarato di 1.800 lumen e un gamut molto ampio, quasi a metà strada tra il 709 e il DCI P3. Il top di gamma è il modello X9900, con prezzo suggerito al pubblico di 9.990 Euro, un rapporto di contrasto nativo che dovrebbe essere compreso tra 80.000:1 e 160.000:1 (a seconda della posizione dell'IRIS), ha un flusso luminoso dichiarato di 2.000 lumen e due diversi gamut, uno identico all'X5900 mantenendo il flusso luminoso originale, il secondo invece raggiunge quello DCI P3 con una rinuncia del flusso luminoso che dovrebbe essere di circa il 30%. Il modello X7900 è quasi identico all'X9900, ha un flusso luminoso dichiarato di 1.900 lumen e un rapporto di contrasto nativo compreso tra 60.000:1 e 120.000:1 ed è - secondo me - il prodotto più interessante.


Il sistema audio con diffusori Yamaha NS500 e amplificazione T+A
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In ogni caso si tratta di proiettori con risoluzione nativa "full HD" e con sistema "e-shift" giunto alla quinta generazione che permette di disegnare due immagini distinte quasi nello stesso istante, con la seconda traslata in diagonale di mezzo pixel. In teoria la risoluzione verrebbe raddoppiata (da 2 a 4 megapixel); la realtà è che le immagini sono quasi sovrapposte poiché lo spazio tra un pixel e l'altro è quasi nullo. D'altra parte rispetto al full HD, non c'è perdita di risoluzione e allo stesso tempo i pixel non sono più percepibili; una maschera di contrasto evoluta (chiamata MPC) si occupa di esaltare il dettaglio, con risultati eterogenei a seconda del contenuto. Al di là della risoluzione, i vantaggi più eclatanti di JVC rispetto a tutti gli altri concorrenti rimangono due: gamma dinamica elevatissima e ottima riproduzione dei colori.


Lo schermo DNP Supernova da 2,2 metri di base illuminato dal JVC:
sembrava di essere davanti ad uno schermo OLED da 100"...

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Oltre ai limiti sulla risoluzione effettiva, c'è solo un'altra cosa che non mi piace dei proiettori JVC ed è la notoria difficoltà di calibrazione. Questa difficoltà può essere "aggirata" in parte, affidandosi alla calibrazione semi-automatica; basta acquistare un colorimetro Spyder5 (tra 120 e 230 Euro a seconda della versione, su amazon.it) oppure uno spettrometro i1Pro 2 (meno di 1.500 Euro, sempre su amazon.it). Oltre ad uno di questi strumenti, serve un po' di pazienza, oltre a un po' di esperienza per correggere eventualmente il risultato con una piccola calibrazione manuale. Per questo motivo mi sono avvicinato al nuovo X7900 di JVC con un po' di diffidenza...

Caratteristiche dichiarate

 
produttore   JVC zoom   2,00X (servo)
modello   DLA-X7900 / DLA-RS540 rapporto di tiro   1,4 - 2,8:1
listino €    5.990,00 lens shift H / V   si (34%) / si (+80%)
4K ready / 3D   si / attivo HDMI in   2 (HDMI 2.0 18 Gbps)
tecnologia   LCD reflective (3xLCoS) SDI / DVI in   no / no
risoluzione / bit   1920x1080 / 12 bit component in   no
diagonale MD   0,7" RGB in   no
DSP video   12 bit S-video in   no
luminosità max   1.900 lumen CVBS in   no
contrasto max   1.300.000:1 / 130.000:1 trigger   1 out
illuminamento   lampada HP RS232 / USB / LAN   si / si / si
potenza (eco)   265 W (200 W) dimensioni   455x179x472 mm
durata (eco)  n.d. (4.500 h) peso   15,6 kg
rumorosità   21 dB (eco) consumo (st.by)   380 W (1,5 W)
 Note e ulteriori informazioni
Caratteristiche dichiarate: it.jvc.com/videoproiettori/proiettori-d-ila/DLA-X7900BE

Note: frame interpolation anche 4K, telecomanto retroilluminato, calibrazione semi-automatica

 

Pagina 3 - Prestazioni in REC BT.709

 

Mi sono avvicinato alla calibrazione del nuovo DLA-X7900 come "al solito", ovvero consapevole che sarebbe stata una dura battaglia, come per lo shoot-out dello scorso ottobre, con numerose difficoltà sia per plasmare un gamma generalmente e tradizionalmente un po' basso ma anche troppo elevato sulle basse luci, con la tendenza ad affogare i particolari sui primissimi step di luminosità e con notevoli effetti collaterali sul tracking della scala dei grigi se si esagera con l'obiettivo di cercare la perfezione. E invece con il 7900 ho assistito ad un piccolo miracolo. Dopo una veloce ricognizione del menu, praticamente identico a quello della passata generazione, per il REC BT.709 ho selezionato le impostazioni "User 1" (rinominate in "HD") con lampada in ECO e diaframma fisso, lo spazio colore "Normale", la temperatura colore "User 1" e il Gamma "User 1", quest'ultimo con preselezione della curva con gamma 2.3. 


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Già dalle prime fasi della calibrazione, ovvero dalla calibrazione di luminosità e contrasto, ho trovato una coerenza del bilanciamento del bianco sugli estremi della scala dei grigi che era già spettacolare: gli step dal 18 al 25 erano sì un po' "freddini" (la calibrazione del bianco era ancora in divenire) ma erano già della giusta intensità relativa e con lo stesso bilanciamento cromatico. Stessa cosa anche sulle alte luci. Alla fine ho selezionato +1 sulla luminosità e -1 sul contrasto. Una lampada "vergine" (solo 3 ore di vita) è notoriamente ricca di frequenze blu e verdi, motivo per cui nelle prime ore è necessario togliere tanto blu e anche un po' di verde dal bilanciamento del bianco. L'operazione è stata rapidissima, con la taratura dell'offset molto efficace e senza stravolgimenti. Infine, prima di passare ai colori, ho chiuso leggermente il diaframma in modo da avere 50 NIT al centro dello schermo (iris a -3) oppure 40 NIT (iris a -8). Il risultato è semplicemente "commovente" e senza neanche pensare all'autocalibrazione.


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La sorpresa più grande l'ho trovata sui colori. La precisione del gamut REC BT.709 è molto elevata, non solo per i colori ai vertici del triangolo ma anche per quelli a saturazione intermedia. Purtroppo, dopo la calibrazione ho avuto il tempo soltanto per la verifica del "rosso", con "incarnati" estremamente precisi e qualche leggero eccesso solo per le tinte a saturazione più elevata.


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La verifica del risultato con materiale in HD e anche in 4K, entrambi all'interno delle raccomandazioni BT.709, è stata esaltante: il rapporto di contrasto percepito, grazie anche allo schermo DNP ad elevato contrasto, è molto elevato, ben più del doppio rispetto a quello del Sony VW760. Con il diaframma chiuso quasi a metà e la lampada in ECO, ho misurato quasi 55.000:1 ma preferirei attendere il prodotto in laboratorio per approfondire la misura, in ambiente controllato e con strumenti più sensibili e accurati.

 

Pagina 4 - Prestazioni in REC BT.2100

 

Vista la grande potenza a disposizione e le dimensioni non proibitive della superficie da illuminare, per la calibrazione in REC BT.2100 ho scelto di utilizzare la modalità colore "REC.2020" con filtro colore inserito: questa modalità, grazie alla posizione di un filtro colore all'interno del percorso luminoso, permette al proiettore di raggiungere (quasi) l'estensione dello spazio colore DCI P3, rinunciando a parte del flusso luminoso. In questa modalità, prima della calibrazione del bianco, con lampada alla massima potenza e diaframma completamente aperto, ho misurato quasi 80 NIT al centro dello schermo, quindi ho deciso di utilizzarla. Senza il filtro colore, avrei superato agilmente i 100 NIT. Maggiori informazioni sulle misure in HDR sui proiettori le trovare all'interno dell'articolo sul Sony VPL-VW260ES disponibile a questo indirizzo.


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Anche in questo caso, prima di ogni cosa ho calibrato luminosità e contrasto, stavolta però in sinergia con i controlli del gamma. Le differenze rispetto alla precedente generazione sono ancora più importanti: non avuto bisogno di comprimere la gamma dinamica con il controllo "tonalità immagine" e ho soltanto abbassato un pochino il gamma sulle basse luci. Il risultato è ottimo ed è la prima volta che riesco ad avere un risultato vicino all'esperienza del Dolby Vision. La compressione dinamica sulle alte luci è una conseguenza della scelta che ho fatto sul picco di luminanza: per avere un livello di luminanza ragionevole su basse e medie luci, da qualche parte bisogna "comprimere" per forza e ho scelto di intervenire sulle alte luci. Il risultato secondo me è ottimo. Se avessi scelto 100 NIT di picco avrei avuto più margine e allora i valori sulle alte luci sarebbero stati meno compressi.


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Notizie straordinare anche per quanto riguarda il bilanciamento del bianco, con calibrazione che è stata effettuata con rapidità e senza scomodare i complessi ma utili controlli del gamma, separati per le tre componenti. Vi ricordo comunque che in aiuto c'è sempre il software di "auto"-calibrazione, che può essere utilizzato per modificare il gamma a 12 punti anche separato per le singole componenti; non ce n'è stato bisogno.


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La prestazione sui colori invece è sorprendente, non solo per l'estensione ma anche e soprattutto per la precisione delle tinte intermedie. Per la calibrazione ho concentrato la mia attenzione quasi esclusivamente sul giallo e ho lasciato la piccola curva del verde così com'era poiché l'errore è praticamente invisibile. Per questo motivo vi invito ad andare prima possibile nella sala "audio" di Videosell per godervi delle prestazioni del nuovo X7900, con una buona taratura di cui sono particolarmente soddisfatto.

In attesa di ricevere un esemplare di JVC DLA-X7900 vi consiglio di andarlo a vedere da Videosell, nella sala audio e su schermo DNP Supernova ad alto contrasto: sono certo che ne rimarrete colpiti.

Per maggiori info: it.jvc.com/videoproiettori/proiettori-d-ila/DLA-X7900BE