LED edge Philips da un solo lato

Nicola Zucchini Buriani 07 Marzo 2013, alle 10:35 Display e Televisori

Un documento riporta il tipo e la struttura della retroilluminazione utilizzata sulla nuova gamma di prodotti per il 2013

Non è una novità che le soluzioni impiegate per la retroilluminazione delle tv siano andate sempre più semplificandosi, col passare degli anni: dai modelli Full LED, dotati di numerosi diodi posti dietro al pannello, si è passati dapprima ai LED Edge, con i LED su tutto il perimetro, per poi adottare soluzioni con i LED posti unicamente lungo i bordi superiore ed inferiore, oppure ai lati, come accade sempre più spesso. I motivi sono da ricondursi all'abbattimento dei costi, reso possibile dalla riduzione del numero dei LED, e dall'assottigliamento dei pannelli. Se ormai, quindi, si è capito che tecnologie ottime ma molto complesse, come i pannelli Kira2 di Toshiba (con i suoi 3072 LED suddivisi in 512 zone di local dimming), oppure come gli splendidi pannelli realizzati per gli Sharp XS1 (gli unici, ad oggi, ad aver proposto un local dimming 3D, ovvero con un controllo non solo di gruppi di LED, ma anche delle triplette RGB utilizzate in luogo dei LED bianchi) non si vedranno più, è invece molto più curioso vedere le soluzioni scelte da TP Vision per la nuova gamma Philips: solo la serie di gamma alta, la 8000, dispone di retroilluminazione LED Edge con i LED disposti su due file lungo i lati (in modo da poter utilizzare il Backlight Scanning).

Tutte le serie inferiori (ad esclusione di alcuni entry level) prevedono una sola fila di LED, posta su un lato per le serie dalla 7000 alla 4300 (anche in questo caso la scelta è dettata dalla possibilità di utilizzare il Backlight Scanning), e situata invece lungo il lato inferiore per la serie 4200. Fanno eccezione, come menzionato in precedenza, le serie entry level 3200, 3100 e 3000, che dispongono di un pannello definito Direct LED: è bene non farsi confondere da questa dicitura, che non è definita Full LED per un motivo ben preciso, ovvero l'esiguo numero di diodi impiegati, soluzione che, tra l'altro, viene adottata anche da Sony per la serie R4, segno evidente della disponibilità di una tipologia di pannelli a basso costo così costruita. Le motivazioni che hanno portato a questo tipo di soluzione risiedono, evidentemente, nel contenimento dei costi, aspetto sempre critico nel mercato tv, caratterizzato dalla difficoltà di generare margini. La speranza è che i diffusori ottici, che hanno il compito di convogliare l'emissione luminosa dei LED lungo tutto il pannello, si rivelino all'altezza del compito a loro affidato, non esattamente semplicissimo (basti pensare a quanti LED Edge soffrono di problemi legati all'uniformità).

A latere dell'analisi del tipo di retroilluminazione utilizzata, è anche emerso il funzionamento della funzionalità Micro Dimming, presente su alcuni dei modelli più alti in gamma: si tratta in sostanza di un software che suddivide l'immagine in 6400 zone indipendenti, analizzandole per regolare in ognuna i livelli di contrasto, in modo da ottenere una miglior resa a video.

Fonte: FullHD.gr.

Commenti (3)

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  • Roy Neary

    07 Marzo 2013, 14:00

    Gentile cliente, La ringraziamo per aver scelto una nostra tv; come prima accortezza la posizioni davanti ad una fonte luminosa (p.e. una lampadina accesa) perché il Suo tv (costato pochissimo) non dispone di illuminazione propria...
  • Luiandrea

    07 Marzo 2013, 15:00

    Vedremo quali risultati poterà una soluzione del genere, ma questa gara al ribasso non credo possa portare lontano
  • Michelerombiolo

    07 Marzo 2013, 19:47

    Porterà lontano, eccome se porterà lontano.
    Il prossimo risparmio saranno i pixel. Due invece di tre.
    E da RGB passeremo a GB. La lampadina rossa ce la metteremo noi o sarà sufficinete uno spettro colore mozzo?

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