Formati audio cinematografici - parte I
Dall'audio monofonico fino ai primi standard multicanale analogici. In questa prima parte seguiremo l'evoluzione dei formati audio cinematografici su base analogica, in parte utilizzati ancora oggi nelle sale cinematografiche. Un viaggio fino alle porte della rivoluzione digitale molto interessante.
Dal cinema "muto" al primo multicanale
Il Cinema riesce da sempre ad attirare e coinvolgere numerosi spettatori grazie
soprattutto ad immagini di grandi dimensioni. Più che per la qualità della
riproduzione, la sala cinematografica era l'unico mezzo per superare i limiti di
visualizzazione di un piccolo schermo con tecnologia a tubo catodico, prima
dell'evoluzione delle tecnologie di riproduzione delle immagini per il cinema in
casa che oggi sono a disposizione.
Nei primissimi anni della storia del Cinema non era previsto alcun sistema audio associato alla pellicola: i pochissimi riferimenti narrativi, magari anche in forma di dialoghi, erano esclusivamente di tipo testuale e venivano inseriti come fotogrammi in serie alle varie scene, lungo la pellicola.
Il grammofono veniva utilizzato per riprodurre una colona sonora
Gli eventuali accompagnamenti musicali venivano eseguiti dal vivo; era anche prevista la possibilità di utilizzare un grammofono con immaginabili difficoltà per la sincronizzazione dell'audio con la pellicola cinematografica..
L’introduzione del sonoro, avvenuta intorno al 1920, produsse una svolta decisiva nella storia del cinema: accelerò notevolmente la diffusione di nuove sale e diede l'inizio ad una serie di innovazioni tecnologiche che in poche decine di anni permisero di abbandonare la monofonia (un solo canale audio) per arrivare alla stereofonia (due canali distinti) e ai primi esperimenti di audio multicanale (3-4 canali distinti).
Uno dei primi altoparlanti HiFi Panasonic con doppio cono
Nel 1930 ci fu anche una prima standardizzazione del formato audio per i film: ogni produttore di colonna sonora doveva allinearsi ai canoni imposti dalle caratteristiche “Academy”. Con l'adozione di tali regole - assolutamente rigide e poco flessibili - si mise un freno all'evoluzione tecnologica per i miglioramenti del sistema audio.