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Profitti dei servizi streaming in calo, si profilano ulteriori aumenti dei prezzi
Riccardo Riondino - 16/02/2023, 12:56
“Un'analisi pubblicata da MoffettNathanson descrive uno scenario poco allettante per il settore VOD, arrivato a rappresentare un investimento in perdita, spingendo a ulteriori limitazioni per gli abbonamenti con pubblicità e nuovi ritocchi dei prezzi”


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Il momento di massimo splendore dello streaming video è ormai passato e sia i produttori che i consumatori devono prepararsi a una radicale fase di cambiamento. Sono queste le conclusioni del rapporto MoffettNathanson pubblicato il 18 gennaio scorso. L'analisi descrive l'evoluzione dell'industria dell'intrattenimento come divisa idealmente in tre atti. Il primo è quello antecedente alla distribuzione digitale, in cui le aziende vengono descritte come capaci di "stampare letteralmente denaro". Profitti più che cospicui erano assicurati dalle vendita dei biglietti al botteghino, la successiva distribuzione in VHS, DVD o Blu-ray e i diritti pagati dalla pay TV e dalla televisione lineare. Nel secondo atto tutti i produttori, sull'onda del successo di Netflix, si sono concentrati sul mercato dello streaming.


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Ora dovremmo essere al limite del terzo atto, in cui, oltre agli azionisti e gli investitori, anche i vertici aziendali si stanno rendendo conto che i profitti con la distribuzione in streaming si sono assottigliati al punto tale da rappresentare un business in perdita. I produttori pagano scelte come quella di distribuire i film direttamente sulle piattaforme streaming, inizialmente una misura di emergenza contro il Covid-19. Questa tendenza comunque è proseguita anche dopo il ritorno alla normalità, in alcuni casi con l'uscita dei film contemporaneamente al cinema e in streaming, oppure accorciando significativamente la finestra. Si è arrivati a ipotizzare la prematura fine dei cinema, senza fare i conti però con la ferma opposizione di molti personaggi di spicco di Hollywood.


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Uno di questi è Tom Cruise, che per Top Gun: Maverick ha imposto una finestra cinematografica lunga ed esclusiva. I risultati al botteghino sono stati più che eloquenti e subito dopo, a confermare come il cinema sia ancora attuale, è arrivato James Cameron con Avatar 2: La Via dell'Acqua. Il film, uscito alla fine del 2022, si è rivelato uno dei maggiori successi nella storia del cinema, incassando oltre due miliardi di dollari a livello mondiale. Dato che diverse produzioni non originali cambiano periodicamente piattaforma allo scadere dei diritti, anche l'acquisto di Blu-ray e Ultra HD Blu-ray può avere perfettamente senso, visto che la qualità audio/video tra l'altro risulta generalmente migliore. Il tutto senza considerare che le pay TV erano in grado di generare entrate circa sei volte maggiori rispetto allo streaming.


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Secondo il rapporto comunque i produttori non cercheranno di rivitalizzare i vecchi metodi distributivi, almeno per il momento. Si presume che si interverrà sugli abbonamenti con annunci pubblicitari, un modello a cui si sono adeguati anche colossi del settore come Netflix e Disney+. È possibile anche che chi ha sottoscritto questi piani, più economici, ma che a volte non danno accesso all'intero catalogo, debba attendere i nuovi contenuti più a lungo (tra due e quattro settimane) rispetto agli utenti premium. Questi provvedimenti saranno accompagnati da ulteriori aumenti dei prezzi, oltre al pagamento di una tariffa extra per la condivisione dell'account al di fuori del nucleo domestico. Il 2023 quindi potrebbe rivelarsi un anno cruciale per il futuro dei servizi VOD.

Fonte: 4KFilme