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Pagina 1 - Projection shoot-out: cosa, come e perché
Chiamare projection shoot-out quello che non è altro che un confronto tra videoproiettori, potrebbe sembrare un eccesso di "americanismo" ma non è così. Ho partecipato ad un confronto tra proiettori per la prima volta nella mia vita negli Stati Uniti, in occasione dell'InfoComm International del 2000, al seguito del magister Andrea Manuti. Non si trattava di confronto ma di veri duelli all'ultimo sangue e ogni anno si andava ad InfoComm soprattutto per poter osservare gli shoot-out tra decine e decine di proiettori, suddivisi per risoluzione o potenza luminosa... Si trattava di una esperienza unica che permetteva di cogliere le varie differenze tra un prodotto e l'altro. Purtroppo nelle edizioni dopo il 2004 di InfoComm, gli shoot-out si traducevano spesso in lunghe teorie di proiettori "business" e schermi uno a fianco all'altro, in condizioni di default (senza taratura, quindi) e basta. Al massimo qualche didascalia e un loop di immagini statiche e clip video che mettevano in risalto vari aspetti da anlizzare. Da qualche anno gli shoot-out non ci sono più
Dopo i primi anni passati ad osservare attentamente, ho capito che sarei stato in grado di fare qualcosa di meglio. Dopo qualche prova generale in alcuni punti vendita qui in Italia, nel 2007 ho organizzato a Roma, in occasione della prima ed ultima edizione del Top Audio di Roma, una sfida tra sei proiettori home theater: 2 con tecnologia LCD, 2 con tecnologia LCoS e due con tecnologia DLP. Il mega-report di quel magico evento lo trovate a questo indirizzo. Non si trattava però di proiettori lasciati in condizioni di default. Al contrario, mi assunsi la responsabilità di tararli al massimo delle mie possibilità. E non solo: durante le varie sessioni proponevo la visione di immagini test e di clip video, accompagnando gli spettatori con indicazioni precise sulle caratteristiche dei vari prodotti in esposizione e aggiungendo molte note tecniche per spiegare le varie differenze. In questi ultimi anni non è stato più possibile organizzare un evento del genere, non solo per la progressiva contrazione del mercato ma - soprattutto - dei margini, quindi dei soldi che i vari distributori hanno a disposizione per la comunicazione e dopo alcuni fallimenti ho lasciato perderdere. Ora gli shoot-out sono possibili quasi esclusivamente in alcuni punti vendita, quelli con più spazio e con il giusto corollario di elementi per proporre un evento del genere. Eventi che costano molto poco soprattutto perché non c'è la necessità di affittare una location. Inoltre, lo shoot-out è un ottimo mezzo per la promozione del punto vendita che diventa anche il mio unico interlocutore, saltando completamente produttori e distributori.
Gli shoot-out tra videoproiettori che organizzo, preparo e "conduco" nei più prestigiosi punti vendita in Italia hanno un obiettivo fondamentale: cercare di mettere in luce tutti gli aspetti e le possibilità di un videoproiettore home theater, senza nessuna rete di salvataggio, positivi o negativi che siano. In questo modo i consumatori saranno in grado di osservare e giudicare i vari prodotti con molti più elementi rispetto ad una visione limitata ad un solo prodotto. Paradossalmente, nel "mio" shoot-out non è detto che ci sia un vincitore assoluto. Anzi: non succede quasi mai. Sono così tanti gli aspetti da analizzare e da pesare che spesso, alla fine di un duello, gli appassionati si dividono quasi equamente. Non perché hanno visto cose diverse, sia ben chiaro!. Anche se, qualche volta, ne ho un vago sospetto... Ma solo perché danno un valore diverso ai vari aspetti. C'è ad esempio chi dà più importanza al rapporto di contrasto, chi alla neutralità della riproduzione cromatica, chi al dettaglio, chi alla interpolazione dei frame... L'importante è che i proiettori siano messi nelle condizioni di esprimersi al meglio. Ma non è detto che succeda sempre. Pagina 2 - Epson vs. JVC vs. Sony
Storicamente gli shoot-out tra videoproiettori vengono organizzati tra ottobre e febbraio, in quei mesi in cui vengono presentate le novità. Novità che per anni hanno avuto una cadenza praticamente annuale. Purtroppo In questi ultimi due anni, complice una crisi che - specialmente in Italia - sembra non avere fine, il settore della videoproiezione non ha espresso novità eclatanti ma soltanto nuovi modelli con piccole modifiche, con differenze limitate e alcune volte anche peggiorative della qualità dei prodotti già esistenti, anche se ad un prezzo sensibilmente inferiore. Lo scorso settembre Epson ha presentato un nuovo proiettore home theater con tecnologia LCD riflessiva, aggiungendosi quindi a Sony e JVC che ormai da anni producono macchine con lo stesso tipo di microdisplay. In realtà Epson ci aveva già provato qualche anno prima con R2000 ed R4000. Potete trovare parte della storia e la recensione del prototipo R4000 (il primo riflessivo di Epson) in questo articolo. La tecnologia riflessiva non è quindi una novità ed Epson infatti è andata oltre, presentando il primo proiettore LCD riflessivo con sistema di illuminamento ibrido con laser e fosfori. Anche se la decisione di usare microdisplay NON a risoluzione nativa 4K ha spento una parte degli entusiasmi, l'interesse sul nuovo proiettore Epson è cresciuto molto in fretta, soprattutto quando è stato definito il prezzo di listino al pubblico per l'Europa, vicinissimo a quello del Sony VPL-VW300ES e nettamente più basso rispetto a quello in vigore negli Stati Uniti: circa 7.000 Euro IVA inclusa. In occasione delle due presentazioni del nuovo Epson LS10000 a Milano e a Roma dello scorso Marzo, la stragrande maggioranza del pubblico mi chiese quando avrei organizzato un confronto con Sony e con JVC, l'altro riferimento tra gli appassionati di videoproiezione. Finalmente a maggio, con la certa disponibilità dei primi modelli "di serie" del nuovo LS10000 e la esplicita richiesta da parte dei primi due punti vendita a Roma e a Bologna, la macchina organizzativa è partita con l'obiettivo di allestire un confronto limitato a tre prodotti molto simili per fascia di prezzo: il nuovo Epson LS10000 (7.115,66 € IVA inclusa), il Sony VW300 (6.990,00 € IVA inclusa) e il JVC X700 alias RS57 (5.990,00 € IVA inclusa). Il Sony VPL-VW300ES è il prodotto Sony "entry level" tra quelli a risoluzione nativa 4K. Ha un flusso luminoso dichiarato di 1.500 lumen e solo alcune rinunce rispetto al modello intermedio da 10.000 Euro che si chiama VPL-VW500ES, ovvero una lampada meno potente e la rinuncia a tre funzioni: il diaframma automatico non c'è più, manca la possibilità di memorizzare le posizioni dell'obiettivo e anche la possibilità di mantenere le calibrazioni nel tempo. Il JVC DLA-X700R si posiziona al centro della gamma di proiettori JVC presentata lo scorso settembre 2013 ad IFA e rispetto al modello entry level X500R può esprimere un rapporto di contrasto migliore e un filtro colore per la riproduzione di un gamut più esteso, specialmente nella componente verde. Del nuovo Epson LS10000 abbiamo già detto molto: potete trovare un'ampia preview con misure a questo indirizzo. Nonostante i piani che sembravano perfetti, a due giorni dall'evento romano JVC Professional ci ha comunicato che il nuovo JVC RS57 (il nome del modello professionale identico al DLA-X700R) sarebbe arrivato a destinazione la settimana successiva. Il personale del punto vendita che ha organizzato l'evento ha cercato un'alternativa senza successo e alla fine ci siamo accontentati di un X500R che è stato sottratto ad un loro cliente, con lampada che aveva accumulato circa 200 ore. Il proiettore è stato concesso per l'intera giornata dell'evento con la promessa di una taratura da parte del sottoscritto. Anche Audioquality ha cercato di recuperare un X700 da JVC KENWOOD italia, anche in questo caso senza successo. A quel punto ripiegare sul modello X500R è stata una scelta obbligata, stavolta però con lampada a zero ore. Pagina 3 - 8 Maggio: Roma Cinecittà
La sala cinema della "Palazzina Fellini" all'interno degli studi di Cinecittà in Roma è stata una bella sorpresa, ad inziare dallo spazio a disposizione ma soprattutto dal controllo totale della luce e delle riflessioni. Lo schermo da 4 metri di base di Screenline, con rapporto d'aspetto in 16:9, aveva più di un metro ai lati e in basso e almeno tre metri in alto. Pareti, pavimento e soffitto scuri e assorbenti hanno fatto il resto. Una sala del genere permette di esaltare anche le minime differenze su livello del nero, rapporto di contrasto nativo e curva del gamma, soprattutto sulle basse luci. I proiettori sono stati sistemati uno a fianco all'altro a circa 5,6 metri di distanza dallo schermo, la distanza minima per riempire uno schermo da 4 metri di base per il JVC X500R. Gli altri proiettori hanno un tiro leggermente più corto e potrebbero essere messi più vicini ma sono rimasti tutti e tre sulla stessa linea. Per il Sony VW300 e il JVC X500 abbiamo selezionato la lampada alla massima potenza mentre per l'Epson LS10000 i laser alla massima potenza.
In queste condizioni, al netto della calibrazione, abbiamo misurato i seguenti valori di luminanza:
Sony VW300ES: 40,4 NIT; valori che si traducono nei seguenti flussi luminosi:
Sony VW300ES: 1.142 lumen eqv; Per lumen eqv. s'intende il flusso luminoso estrapolato non come media dell'illuminanza misurata su più punti ma solo dal singolo valore misurato e poi moltiplicato per l'area dello schermo, per Pi Greco e per il gain dello schermo. Maggiori info in questo articolo. Nel confronto sul livello del nero tra JVC ed Epson, per quest'ultimo abbiamo selezionato anche la modalità di illuminazione a media potenza e abbiamo anche chiuso il diaframma a -5 su 11 step a disposizione in modo da scendere allo stesso flusso luminoso del JVC per un conftonto più corretto del livello del nero. per quanto riguarda il rapporto di contrasto nativo, ho misurato al centro dello schermo i valori seguenti:
Sony VW300ES: 8.982:1; In tutti i casi l'obiettivo era in wide, il flusso flusso luminoso al massimo i diaframmi - ove presenti - completamente aperti (JVC ed Epson). La calibrazione è stata molto veloce per Epson e Sony che partono con caratteristiche e prestazioni molto vicine al riferimento, soprattutto per i colori e con la necessità di calibrare con attenzione quasi esclusivamente il bilanciamento del bianco. Per JVC c'è voluto più tempo. In questo caso non ho usato l'autocalibrazione con lo Spyder4 ma ho preferito fare "manualmente", con i claissici strumenti disponibili nel menu. Al termine della calibrazione, il bilanciamento del bianco si è rivelato molto buono mentre la curva del gamma è un pochino più bassa rispetto agli altri due proiettori. Inoltre c'è una leggera "sella" al centro della scala dei grigi dove il valore del gamma si abbassa ulteriormente. Questo si traduce in quadro che, in alcune occasioni, perde leggermente in "tridimensionalità" rispetto agli altri due proiettori.
A corollario delle immagini abbiamo avuto un sistema multicanale quasi identico a quello ascoltato al Gran Galà di Roma, con diffusori Cabasse ed elettroniche Denon. Le Cabasse Pacific 30 sono un sistema importante da pavimento, con doppio woofer amplificato e unità medio-alti passiva; come centrali e surround abbiamo usato le Cabasse Riga e come sub il Santorini 30. L'ampli Arcam usato al Gran Galà è stato sostituito da un Denon AVR-4100 mentre l'Oppo BD-105D è stato sostituito da un ottimo lettore Denon, veloce e preciso. Infine c'era il lettore 4K/60p Sony che purtroppo non è in vendita e che ci è stato fornito direttamente da Sony Professional (grazie Fabio!), pieno di contenuti di qualità eccellente, tutti compressi in H.264 ad elevato bitrate (fino ad oltre 200 Mbps), fino a 60p di frequenza, compressione colore component 4:2:0 e 8 bit per componente cromatica. Purtroppo il tempo limitato per l'installazione non ha consentito ai ragazzi di Stereoland di effettuare una installazione audio all'altezza degli ottimi risultati espressi in occasione del Gran Galà. D'altra parte per questa occasione al primo posto c'era il video e la riproduzione audio è stata solo un "extra".
Le sessioni per il confronto sono inziate alle 14:00 e si sono susseguite ogni ora, fino alle 21:00. Per i visitatori erano a disposizione circa 40 poltroncine con le prime tre file disposte ad una distanza compresa tra 4 metri e 6 metri, per un rapporto di visione compreso tra 1:1 e 1,5:1. Tranne qualche eccezione, come quella nella foto qui in alto, la maggior parte del pubblico si è seduta nelle file più lontane e solo dopo inviti insistenti le persone si sono avvicinate, cogliendo ovviamente più differenze di risoluzione e dettaglio tra le tre macchine (ma tu guarda un po'...). Il pubblico romano, numeroso anche se meno presente rispetto a quello bolognese nei commenti nella discussione aperta la scorsa settimana, in molti casi è stato molto esigente e puntuale nelle osservazioni, ed ha colto alcune delle differenze chiave tra i vari prodotti, come la saturazione leggermente al di sotto del riferimento per l'incarnato del Sony oppure il gamma più basso del JVC. Come già anticipato all'inizio della pagina, JVC ha vinto sul livello del nero assoluto ma tutti hanno constatato come Epson segua a distanza molto ravvicinata ma con colori e gamma molto più precisi e con una dinamica che in alcuni casi sembra superiore. Sul dettaglio, Sony è stato davanti a tutti ma Epson in alcuni casi è stato preferito, specialmente dalle persone sedute un po' troppo lontano poiché a grandi distanze è il dettaglio che fa la differenza e non la risoluzione. le persone più vicine allo schermo hanno avuto ben chiara la differenza, sia con i contenuti full HD da Blu-ray che con materiale 4K nativo. In quest'ultimo caso la prestazione dell'Epson ha sorpreso praticamente tutti, me compreso: quello che riesce a fare con i contenuti 4K è sorprendente. Niente miracoli però: il proiettore rimane un full HD e anche con l'e-shift è praticamente impossibile riprodurre gli 8 megapixel nativi del 4K. D'altra parte il confronto con JVC è stato impietoso per quest'ultimo, non solo per risoluzione e dettaglio ma anche per colorimetria e dinamica: il JVC X500R con segnali 4K/60p non consente più una taratura corretta. Cercheremo di approfondire questo argomento quanto prima. Terminata l'ultima sessione, io ed Alessandro De Pasquale siamo partiti verso le 22:00 alla volta di Bologna dove ci aspettava una "replica" dello shoot-out con gli stessi modelli presso Audioquality, la mattina seguente a partire dalle 10:00. Nel frattempo il Sony 300 e l'Epson LS10000 - perfettamente tarati - saranno a disposizione presso il punto vendita "Stereoland 2" di via dei Georgofili in Roma, previo appuntamento. Per maggiori informazioni: www.stereolandue.it Pagina 4 - 9 Maggio: Bologna San Lazzaro
Dopo la splendida ma lunga e faticosa giornata di venerdì a Cinecittà e il viaggio notturno tra Roma e Bologna, avevo comunque la certezza che Marcello avesse tarato già a dovere le tre macchine, evitandomi l'ennesima sveglia all'alba. Stessi modelli ma macchine differenti. L'inzio delle danze era previsto per le 10:00, quindi avevamo preventivato un paio d'ore per verificare il tutto con il giusto margine per effettuare ulteriori calibrazioni. Per l'Epson e il Sony ormai sono diventato abbastanza veloce. Con i nuovi JVC ho sicuramente meno esperienza ma l'autocalibrazione è un valido aiuto. Peccato che nel software di autocalibrazione di JVC non sia possibile profilare le sonde Spyder 4. Il problema è che gli errori della sonda utilizzata ce li portiamo dentro la calibrazione. Ed è proprio quello che è successo a Bologna: il bilanciamento del bianco del JVC X500R aveva una netta dominante giallo-verde a causa proprio dello Spyder4. Inoltre, dopo l'autocalibrazione il menu di correzione colore è diventato inaccessibile e ci ha impedito di correggere alcuni errori di tinta, saturazione e livello. Nulla di grave ma abbiamo evitato di riaggiornare il firmware e rischiare di rendere inutilizzabile la macchina. L'Epson che abbiamo trovato qui da Audioquality è stato aggiornato all'ultima release 1.19 e i risutati sulla colorimetria sono evidenti e ne parlerò nelle pagine dedicate alle misure. Sul Sony invece si è compiuto un disastro. L'obiettivo della macchina consegnata a Marcello era così difettoso da rendere impossibile una messa a fuoco corretta, specialmente nella metà destra del quadro. Un problema impossibile da recuperare il venerdì sera a poche ore dall'evento.
La sala home theater di Audioquality, larga circa 5 metri e lunga quasi 10, è tra le migliori in Europa ed è in continua evoluzione. Lo schermo fonostrasparente in tessuto della Screen Excellence, con tela Enlightor 4K ha una base di 4,3 metri e un rapporto d'aspetto in 21:9. Dietro lo schermo ci sono ben sei diffusori MK Sound che fanno parte del sistema Auro 3D da 13.2 canali, con diffusori MK Sound, subwoofer SVS, elettroniche Datasat (Auro 3D) e Yamaha (Aventage 3040 con Dolby Atmos) e quasi 7.000 watt complessivi di puro divertimento. I sub molto presto raddoppieranno e il sistema diventerà un 13.4! Cercherò di raccontarvi questa sala in un articolo dedicato.
In questa occasione, i tre proiettori questa volta sono stati inseriti nel mobile in fondo alla sala. Una soluzione sicuramente più pratica ma che costringe ad usare gli obiettivi in posizione "tele" e quindi a perdere un po' di flusso luminoso, di rapporto di contrasto e di precisione. Dal fondo della sala Alessandro De Pasquale di Epson mi ha aiutato a gestire tutti i cambi, esattamente come a Roma. In queste condizioni, con tutti e tre i proiettori nuovissimi, abbiamo ottenuto i seguenti valori di luminanza al centro dello schermo, illuminando solo la porzione in 16:9 dello schermo, quindi con base di 3,3 metri e superficie netta di poco più che 6 metri quadrati. Questi valori si riferiscono alle impostazioni di flusso luminoso massimo, obiettivo in wide e con diaframma meccanico (se disponibile) alla massima apertura, oltre che con il bilanciamento del bianco D65 tarato, luminosità e contrasto a zero:
Sony VW300ES: 37,5 NIT; valori che si traducono nei seguenti flussi luminosi (prendendo per "buono" il gain 0.9 dichiarato):
Sony VW300ES: 790 lumen eqv; Per lumen eqv. s'intende il flusso luminoso estrapolato non come media dell'illuminanza misurata su più punti ma solo dal singolo valore misurato e poi moltiplicato per l'area dello schermo, per Pi Greco e per il gain dello schermo. Maggiori info in questo articolo. Per quanto riguarda il rapporto di contrasto nativo, a Bologna ho avuto il tempo di misurare almeno 5 punti (centro e angoli) per poi fare la media.
Sony VW300ES: 9.312:1; Il Sony ha un CR molto costante sul quadro e oscilla da un minimo di 8.789:1 e un massimo di 10.227:1. Anche Epson ha un CR molto costante: nel punto peggiore ho misurato 17.514:1 e nel migliore (al centro) 19.863:1 e una media di 18.729:1. Sempre Epson, chiudendo il diaframma al massimo, il CR al centro sale di circa il 27% (sale quindi al centro a più di 25.000:1. Per quanto riguarda il JVC, il modello a Bologna ha un CR più alto di quello visto a Roma. Ho misurato al centro quasi 30.000:1. Attenzione però a due cose. Il JVC sul nero non è per niente uniforme. Ai quattro angoli e anche in basso al centro, il livello del nero è sensibilmente più alto. Nel punto peggiore il CR scende a 21.364:1. La media comunque è altissima e vale 24.323:1. Con il diaframma chiuso, al centro si sfiorano i 50.000:1 però il flusso luminoso è così basso che il proiettore è inutilizzabile su schermi sopra ai 70"... A Bologna purtroppo il disastro dell'obiettivo del Sony 300 ha reso impossibile il confronto con il riferimento in termini di risoluzione assoluta, soprattutto con materiale nativo 4K. Il Sony ha comunque evidenziato l'immagine più luminosa e la colorimetria più coerente, subito dietro ad Epson. JVC con materiale nativo 4K si comporta peggio di un full HD di fascia molto bassa: sarà anche compatibile con segnali 4K ma digerisce moooolto meglio segnali Full HD. Il suo forte rimane la straordinaria tridimensionalità con cui riproduce le immagini scure. L'Epson però è molto vicino e lo supera quando il contenuto medio inizia ad aumentare di luminosità oppure quando nell'immagine c'è qualche piccolo elemento ad elevata luminosità. Sui colori non si discute: il nuovo Epson LS10000 sale in cattedra e solo Sony segue quasi a ruota. Anche in questo ambito il JVC sembra molto indietro. Ed ora uno sguardo alle misure Pagina 5 - Roma: gamma e bilanciamento
La curva del gamma e il bilanciamento del bianco che abbiamo ottenuto dall'Epson LS10000 sono quasi perfetti. Il "quasi" è d'obbligo poiché il valore del gamma è leggermente inferiore alla media. Ottimo anche il bilanciamento del bianco: tutta la scala dei grigi avrebbe un DeltaE (uv) al di sotto di 2 se non fosse per i due step al 90% e al 100% di intensità del segnale in ingresso che alzano il Delta E rispettivamente fino a 3 e a 4. Trascurabili le imprecisioni sul primo livello al 10%. Si tratta di un risultato ottimo e ottenuto in pochi minuti.
Il risultato della calibrazione der il JVC X500 si riferisce ad una taratura manuale e non ottenuta con l'autocalibrazione. La curva del gamma non è solo leggermente più bassa del riferimento ma è caratterizzata anche da una leggera sella nel mezzo. Se si cerca di alzare il gamma e di linearizzare la sella escono più problemi nel bilaiciamento del bianco. Visto il tempo a disposizione ho preferito puntare sulla linearità del bilanciamento (peccato solo per il 10%) piuttosto che sul gamma, comunque molto buono nel suo complesso.
Il Sony è sempre una certezza. Certo: il gamma potrebbe essere un pelo più alto ma la prestazione si riferisce alle impostazioni predefinite 2.2 e lo step successivo (2.4) si è rivelato troppo alto, con la tendenza ad affogare qualche particolare sulle basse luci. Il bilanciamento del bianco della scala dei grigi è semplicemente da riferimento ASSOLUTO. Ovviamente, come spesso succede per i proiettori Sony, servono pochi minuti per raggiungere questo obiettivo e in condizioni di default c'è solo il bilanciamento da sistemare, solo marginalmente. Pagina 6 - Roma: gamut e saturazioni
I colori del nuovo Epson in modalità "naturale" sono molto vicini alla perfezione. C'è solo da contenere una leggera sotto-saturazione delle tinte più fredde (blu, ciano e magenta). Sulle tinte più calde e sugli incarnati la prestazione è esemplare.
A Roma il Sony che è un riferimento per il bilanciamento del bianco raggiunge ottime prestazioni anche nella riproduzione dei colori. Il Delta E è in media molto contenuto. C'è solo il bisogno di contenere una leggera sotto-saturazione sulle tinte intermedie e anche sull'incarnato. Questo è il mio risultato, con prestazioni ottime su buona parte dei colori e un Delta E leggermente superiore solo su giallo e verde. Non vedete i grafici del JVC semplicemente perché non li ho salvati e ci può anche stare dopo tutte quelle ore passate tra menu, colorimetri e computer. In ogni modo, si trattava di prestazioni leggermente più distanti dal riferimento (sottolineo il "leggermente") rispetto agli altri due, non così distanti quindi come la macchina vista a Bologna e che potete osservare a pagina 7.
Pagina 7 - Bologna: gamma e bilanciamento
La curva del gamma e il bilanciamento del bianco che abbiamo ottenuto dall'Epson LS10000 sono quasi perfetti. Il "quasi" è d'obbligo poiché il valore del gamma è leggermente superiore alla media, specialmente sulle alte luci. Ottimo anche il bilanciamento del bianco: tutta la scala dei grigi avrebbe un DeltaE (uv) al di sotto di 1 se non fosse per i due step tra il 60% e il 70% di intensità del segnale in ingresso che alzano il Delta E fino a 2. Si tratta di un risultato ottimo e ottenuto in pochi minuti.
Il risultato della calibrazione è premiante anche per il JVC X500. C'è solo la curva del gamma leggermente più bassa del riferimento e a circa a 2,1. Con l'autocalibrazione il gamma è perfettamente lineare e non abbiamo più la leggera "sella" al centro della scala dei grigi che abbiamo evidenziato a Roma. Il bilanciamento è un po' verde per colpa dello Spyder 4 che nel software non può essere profilato. Quello che vedete è il risultato dopo un aggiustamento manuale del bilanciamento del bianco. In condizioni normali e in ambienti riflettenti sarebbe da preferire comunque un gamma più basso. invece, nella scurissima saletta a Cinecittà, il risultato ha premiato di più Epson e Sony, con gamma più elevato, che davano una sensazioni di profondità maggiore. Il bilanciamento del bianco è pressoché perfetto.
Il Sony è quello che si avvicina più di tutti al riferimento con il valore del gamma. Anche il bilanciamento del bianco della scala dei grigi è ottimo. Soltanto al di sotto del 15% c'è una leggera deviazione su dominanti un po' più fredde del riferimento. Nel complesso è la prestazione migliore, ottenuta con semplicità e rapidità, modulando solo le tre componenti RGB (alte luci e basse luci), solo per la taratura del bilanciamento e dopo aver selezionato la curva di riferimento 2.2. Pagina 8 - Bologna: gamut, saturazioni e conclusioni
I colori del nuovo Epson in modalità "naturale", con il nuovo firmware 1.19, sono molto vicini alla perfezione delle raccomandazioni per l'alta definizione (Rec.709). Lo scostamento maggiore, nel caso del magenta al 25% (leggermente sotto-saturo e un pelo meno luminoso del necessario) vale comunque meno di 4 (Delta E uv). Gli altri scostamenti sono quasi tutti entro un Delta E uv di 2. Il bello è che per ottenere una prestazione così abbiamo impiegato pochissimi minuti poiché in default erano già ottime.
Per quanto riguarda JVC, nonostante l'autocalibrazione, ci sono alcuni problemi che alla fine non sono tanti ma al confronto degli altri due la situazione generale sembra peggio di quella che è in realtà. Gli scostamenti più elevati riguardano il ciano e il magenta, con il primo che è sicuramente migliorabile con qualche decina di minuti in più a disposizione. Minuti che - ovviamente - non avevamo. L'unico errore che non sembra rimediabile è la strana deviazione di tinta del verde a saturazioni medio-alte (50% e 75%) che prima vira verso il ciano e poi torna a posto, con qualche ulteriore errore di livello e saturazione. In questo caso gli strumenti a disposizione del CMS sono inutili e l'uso di un processore esterno sarebbe più adeguato.
Anche il Sony, come l'Epson, raggiunge prestazioni ottime nella riproduzione dei colori ma è comunque leggermente indietro al proiettore laser. Il motivo risiede principalmente dei limiti del verde per cui è stato privilegiato evidentemente il flusso luminoso. Si tratta comunque di deviazioni trascurabili e quasi invisibili, con Delta E uv che, nel peggiore dei casi, arriva ad 8 ma che nella stragrande maggioranza dei punti di misura (tranne che per verde e ciano al 100%) è al di sotto di 4. Nei prossimi giorni cercherò di verificare alcuni dei limiti evidenziati dal JVC X500R, come l'impossibilità di taratura con segnali 4K/60p. Cercherò anche di ripetere un test più approfondito, con e senza autocalibrazione con uno Spyder4 un po' più preciso. Inoltre, oltre a Stereoland (a cui il JVC RS-57 ormai sarà arrivato) forse ci sarà qualche negozio che avrà a disposizione il nuovo Epson che organizzerà nei prossimi giorni un confronto. Chissà che non riesca a misurarlo... Per concludere il bilancio generale è stato - secondo me - estremamente positivo. Da un lato abbiamo sofferto la mancanza del JVC di fascia media, sicuramente più in linea con il costo dei concorrenti. D'altra parte il DLA-X500R ha ribadito la supremazia sul rapporto di contrasto. Per quanto riguarda i colori il giudizio è sospeso mentre le prestazioni con segnali 4K/60p è da dimenticare. Rimane comunque un proiettore dal rapporto qualità prezzo molto elevato che però ha bisogno di molta esperienza per essere tarato. In questo senso un processore esterno sarebbe consigliabile. Il Sony VPL-VW300ES ha confermato tutto quello che sapevamo già: è il più luminoso, offre di default ottime prestazioni e la calibrazione non è troppo complicata. Sul rapporto di contrasto nativo e sulla profondità d'immagine nelle scene più scure, rimane nettamente più indietro rispetto a tutti gli altri. Basta però che il livello medio della luminosità si alzi un pochino per recuperare molto velocemente lo svantaggio. Risoluzione e dettaglio della macchina di Roma sono le più elevate, a patto di stare - al massimo - entro un rapporto di visione di 1,5:1. Il nuovo Epson EH-LS10000 ha dimostrato qualità inaspettate. Molti credevano che il punto di forza fosse soltanto la durata e poco altro. E invece il nuovo Epson appare il più equilibrato in ogni aspetto, offre prestazioni che di default sono le migliori di tutti e ha un rapporto di contrasto nativo che non è molto distante da JVC e si posiziona quasi nel mezzo, più vicino a JVC che a Sony. La durata e la stabilità (sulla carta) del sistema di illuminamento è il vantaggio più grande: Se all'inizio, nelle prime ore di funzionamento, il flusso luminoso del Sony è superiore, bastano meno di 300 ore per ribaltare la situazione, con un'aspettativa di vita che, in media, va oltre le 20.000 ore. In chiusura vi segnalo la discussione con i feedback dei due eventi, giunta già a più di 130 risposte e quasi 5.000 visualizzazioni: www.avmagazine.it/forum/60-news/267813-shoot-out-epson-jvc-sony-a-maggio |
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