AV Magazine - Logo
Stampa
She-Hulk | stagione 1 | la recensione
She-Hulk | stagione 1 | la recensione
Fabrizio Guerrieri - 25 Ottobre 2022
“In seguito a un incidente stradale col cugino Bruce Banner, l’avvocato Jennifer Walters viene in contatto col sangue dell’uomo e diventa a sua volta una Hulk. Tra problemi di cuore e super casi da risolvere, la nuova Jen dovrà fare i conti col suo scomodo alter ego, non solo più forte ma anche più affascinante di lei.”
Pagina 1 -


- click per ingrandire -

In seguito a un incidente stradale col cugino Bruce Banner, l’avvocato Jennifer Walters viene in contatto col sangue dell’uomo e diventa a sua volta una Hulk. Alle prese con la sua nuova condizione che la vede fortissima e inscalfibile, viene licenziata dallo studio legale per il quale lavorava a causa di un conflitto d’interessi. Ma dopo diversi tentativi vani, viene assunta dallo studio concorrente in qualità di avvocato dei Super Umani. Tra problemi di cuore e super casi da risolvere, la nuova Jennifer dovrà fare i conti col suo scomodo alter ego She-Hulk, non solo più forte ma anche più affascinante di lei.


- click per ingrandire -

Ultima serie live action della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe (dopo WandaVisionThe Falcon and the Winter SoldierLokiHawkeyeMoon Knight e Ms. Marvel), She-Hulk: Attorney at Law si presenta come un divertissement, lontano dalle logiche ipertrofiche dei supereroi e relativi avversari appartenenti al media franchise. Dopo l’evento scatenante che trasforma la donna in carriera in fenomeno verde alto una volta e mezza lei, si assiste al training utile per farle ottenere un reale potere su quello che sono le nuove abilità, potere che si può stabilire solo avendone il controllo. Tutti conoscono i limiti di Hulk nel disinnescare la rabbia che lo rende incontrollabile. Ma qui non c’è quell’omone che sa solo urlare e distruggere. C’è la sua versione smart che riesce a connettere i neuroni in maniera eccellente anche in piena trasformazione, potendo così passare le conoscenze alla cugina disperata per l’indesiderata condizione. Ecco dunque che vengono stilate regole e tecniche perché Jen possa sempre restare centrata. Precetti che la ragazza acquisisce molto rapidamente, quasi come a voler dire “Girls do it better”. “And faster”. E fin qui la costruzione fila liscia.


- click per ingrandire -

Oltre a Bruce che esce di scena dopo poco, la serie inizia a costellarsi di vari personaggi, più o meno utili allo svolgimento e soprattutto alla compiutezza della storia. Il primo è l’assistente di Jen, Nikki, che sembra essere anche la sua unica vera amica. Una donna la cui arma non è una stereotipata ambizione sfrenata bensì una distinguibile risolutezza in ogni avversità, con alla base una buona dose di simpatia e ironia. Arriva poi deflagrante Titania, praticamente senza un perché, sfondando un muro dell’aula di tribunale in cui si svolge un processo in cui è coinvolta professionalmente la Walters. Nemica di She-Hulk nei fumetti, può vantare gli stessi poteri della rivale ma con scopi opposti, la perfetta nemesi che può scatenare ottimi cortocircuiti narrativi. Che però sono alquanto poco incisivi, ridotti a meri dispetti tra le due. Si passa ad Emil Blonsky alias Abominio che si trova in una cella ben rinforzata. Quando Jen viene incaricata di difenderlo scatta un conflitto d’interessi dato che il villain ha quasi ucciso suo cugino Bruce. Cosa che viene superata in quattro e quattr’otto, come se niente fosse. Il personaggio crea successivamente diverse interazioni con la protagonista che potrebbero portare a sviluppi molto interessanti, ma non ben messi a fuoco proprio al momento opportuno.


- click per ingrandire -

Interviene anche Wong che in Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli aveva messo al fresco proprio Abominio. Il suo ruolo, benché marginale, porta una buona ventata di ironia alla narrazione (particolarmente nell’interazione con la svitata Madisynn), ma niente di più. È la volta dunque dello stilista dei supereroi Luke Jacobson, quasi impossibile da raggiungere nonostante, come ovvio, Jen ne abbia un disperato bisogno. E proprio quando lo si riesce a convincere arriva come una bomba a orologeria un altro conflitto di interessi. Ci sono poi due uomini con poteri da difendere, uno che pur di non confliggere con le proprie partner preferisce inscenare la propria dipartita, e un figlio di papà che, novello Kick-Ass, avendo acquistato un costume da improbabile supereroe (basato su una rana) vorrebbe sgominare i piccoli malfattori in giro per la città. Ed è proprio grazie a lui che giunge finalmente Matt Murdock alias Daredevil. Collega della protagonista, stabilisce un gioco con lei che risolleva parzialmente le sorti della storia. Ma nonostante la ventata di stupore per la sua partecipazione, neanche lui è sufficiente a saldare definitivamente un intreccio poco efficace.


- click per ingrandire -

Ci sono tanti temi fra le righe della serie ma ognuno viene lasciato un po’ dove si trova, come a non voler disturbare troppo. C’è il revenge porn, la condizione della donna nel mondo del lavoro, la slealtà tra colleghi opposta alla sana solidarietà fra colleghe, la doppia identità che poteva sfociare (e in parte lo fa anche) nel classico del Dottor Jekyll e Mister Hyde, gli hater che nella realtà non valgono granché rivelandosi come i più scontati dei leoni da tastiera, l’ingerenza di certa stampa da quattro soldi, la conversione di un essere pericoloso in uno che trova e dona pace. Ed è un peccato perché la frivolezza che permea il racconto contiene elementi abbastanza ridicoli (come il fatto che Jennifer venga sia licenziata che successivamente assunta in un pub) in contrasto con altri potenzialmente molto interessanti. Come lo sguardo e i monologhi in macchina di Jennifer e She-Hulk a rompere la quarta parete in modo creativo e brillante o la ricostruzione della vecchia sigla del telefilm L'incredibile Hulk del 1977, quella con Bill Bixby e Lou Ferrigno, che è tra le cose più gustose. Oltre alla faccia di Tatiana Maslany che è perfetta per la versione tridimensionale di un fumetto.


- click per ingrandire -

La sufficienza c’è ed è piena, ma non sarebbe stato male se la narrazione e la sua costruzione avessero avuto uno spessore ben maggiore di quello espresso, perché oltre al fatto che più che una serie sui supereroi è una Sex and the city con superpoteri (il che poteva rappresentare un pregio), la serie si perde in divagazioni a volte interessanti e divertenti, altre volte poco funzionali all’impianto narrativo che ne risente non poco. I diversi temi affrontati, alcuni più profondi altri decisamente leggeri, non vengono analizzati e sviscerati a dovere, creando nello spettatore uno spaesamento dovuto alle tante aspettative seminate ma non portate al traguardo. Come annunciato in un episodio, il personaggio di She-Hulk tornerà in alcuni film Marvel di prossima produzione oltre che in una probabile seconda stagione della serie. Che visti i buoni presupposti potrebbe crescere e fare da contraltare a tanti altri prodotti Marvel, variegando sempre di più un universo dalle molteplici sfaccettature parallele ai tanti personaggi che ne fanno parte.


- click per ingrandire -

VALUTAZIONI

dal trailer all’intera serie
Aspettativa 7,5 Potenziale 8

soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIO/ALTA Impegno MEDIO

visione
Intrattenimento 7 Senso 6 Qualità 7,5
Giudizio Complessivo 6,8

She-Hulk: Attorney at Law | stagione 1
commedia, fantastico, azione | USA | 18 ago - 13 ott 2022 | 9 ep / 31 min | Disney+

ideatrice Jessica Gao

personaggi interpreti
Jennifer Walters / She-Hulk Tatiana Maslany
Bruce Banner / Smart Hulk Mark Ruffalo
Emil Blonsky / Abominio Tim Roth
Wong Benedict Wong
Nikki Ramos Ginger Gonzaga
Titania Jameela Jamil
Mallory Book Renée Elise Goldsberry
Luke Jacobson Griffin Matthews
Matt Murdock / Daredevil Charlie Cox

critica IMDb intera stagione 5,1 /10 singoli episodi 5,9 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,6 /10 utenti 2,2 /5 | Metacritic critica 67 /100 utenti 2,4 /10