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CES 2018: display, TV e proiettori 4K e 8K
CES 2018: display, TV e proiettori 4K e 8K
Emidio Frattaroli - 31 Gennaio 2018
“Reportage dal CES 2018, tra le novità più interessanti tra display, monitor e videoproiettori: dal "The Wall" di Samsung con tecnologia microLED, risoluzione 8K e diagonale di 146", fino ai nuovi OLED "serie 8" di LG electronics, passando per le ultime evoluzioni della tecnologia LCD con "local dimming" che non è certo rimasta a guardare...”
Pagina 1 - Introduzione: c'era una volta l'audio


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Con l'ultima edizione del CES alle spalle è tempo non solo di bilanci ma anche per qualche approfondimento, specialmente sulle novità dei settori che ci stanno più a cuore: audio e video. Nell'ultimo lustro il CES ha cambiato faccia molto rapidamente e il primo settore a farne le spese è quello dell'audio, sia di fascia media che di qualità più elevata. L'immenso padiglione SUD che si sviluppa su due piani e che raccoglieva storicamente alcuni dei marchi "consumer" legati all'audio, ormai è coperto più che altro da droni e robots, oltre che da aziende specializzate nei servizi di trasmissione, software e ITC.

  
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Una cosa molto simile sta succedendo anche all'audio High End che fino a poco fa imperava nelle lussosissime suite all'interno del "Venetian", l'hotel con canali attraversati dalle gondole e i cui gondolieri cantano a squarciagola "Funiculì funiculà", con buona pace dei veneti DOC... Di suite occupate ormai ne sono rimaste poche, organizzate soltanto in 5 piani. E le poche che sono rimaste iniziano ad essere occupate da aziende specializzate in semicoduttori e ITC.

  
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Il padiglione NORD fino a 10 anni fa era un tripudio di HiFi Car, ora l'Alta Fedeltà non c'è più, e i pochi veicoli rimasti sono spesso di tipo elettrico e magari anche con guida autonoma. Anche al Sands Expo, i contenuti sono ormai ben diversi rispetto a quelli di pochissimi anni fa. Tutto questo fa capire molto bene anche la necessità del cambio di nome dell'associazione di aziende che organizza il CES che è cambiata da CEA (Consumer Electronic Association) a CTA (Consumer Technology Association).

Il padiglione centrale è quello che è ancora quasi uguale a sé stesso e dove troviamo ancora i marchi storici dell'elettronica di consumo, con qualche new-entry e anche qualche insospettabile cambiamento da parte di aziende storiche come Panasonic e di cui vi parleremo più avanti. In questo reportage, metteremo insieme la maggior parte dei contenuti che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, ripercorrendo idealmente il viaggio non solo attraverso i vari stand ma anche raccontando di seminari e workshop organizzati per la stampa e a cui abbiamo partecipato.

Il focus sarà esclusivamente sulla riproduzione video, quindi con l'analisi e il commento di prodotti e soluzioni per la riproduzione delle immagini, ovvero TV, Display, monitor e videoproiettori, magari anche qualche lettore, il tutto preferibilmente a risoluzione 4K e anche 8K. 

 

 

Pagina 2 - Samsung: The Wall, microLED e Quantum Dots


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La novità più interessante di questo CES 2018 arriva da Samsung, quasi due giorni prima dell'inizio della manifestazione. L'annuncio era nell'aria già a ottobre (i primi rumors in questo articolo) mentre a fine di novembre (lo abbiamo anticipato in questo articolo), grazie al "leak" di ZDNet Korea, se ne conoscevano con buona approssimazione già le dimensioni. Stiamo parlando di "The Wall", ovvero la soluzione "LED-wall" di Samsung per applicazioni consumer, basata su mattonelle, con risoluzione ancora non bene identificata (sicuramente non di 170x110 pixel, almeno stando ai prototipi esposti all'interno dell'area utilizzata per la dimostrazione alla stampa specializzata.


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L'idea è figlia della soluzione "LED-wall" proposta per le nuove sale cinema, in cui è possibile costruire schermi da 10,2 metri di base a risoluzione 4K, utilizzando mattonelle con LED RGB e di cui vi abbiamo già parlato lo scorso anno in questo articolo. La differenza sta tutta nella densità dei pixel di ogni mattonella. La soluzione "Cinema LED" di Samsung prevede appunto una risoluzione di 4096 pixel su 10,2 metri di base (circa 432 pollici), quindi con pixel-pitch di 2,49mm. Sony con il suo "Crystal LED" prevede mattonelle con pixel-pitch di appena 1,26mm, con dimensioni di 403x453 mm e con risoluzione di 320x360 pixel e che consentono di costruire uno schermo a risoluzione UHD 4K di 4,8 metri di base (circa 218 pollici).


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Il prototipo visto a Las Vegas, chiamato "The Wall", ha una risoluzione UHD 4K (3840x2160) e una diagonale di 146 pollici, quindi una base di circa 3,2 metri di base. Con il classico "conto della serva", il pixel-pitch del nuovo LED-wall di Samsung supera abbondantemente anche quello di Sony e arriva a 0,84mm. Ancora troppi per la produzione di un TV consumer con diagonale "mainstream" e costi ragionevoli. Alcuni rumors raccolti durante l'evento parlavano di una ulteriore evoluzione con tecnologia Quantum Dots e pixel-pitch di appena 0,25mm, caratteristica che consentirebbe la produzione di un display UHD 8K (7680x4320) con meno di 90" di diagonale!

 
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Tornando al display mostrato a Las Vegas, la qualità video è pazzesca: gamma dinamica irragionevolmente elevata, potenza luminosa abbacinante, ricchezza di sfumature più che adegata, angolo di visione elevatissimo, spazio colore che sembra andare ben oltre il DCI. L'unico problema è che, da angolazioni estreme, i confini tra una mattonella e l'altra sono visibili anche se non danno fastidio, soprattutto se il display è osservato davanti. Ricordiamo che è un prototipo e che forse ad ISE avremo l'opportunità di rivederlo e giudicare questo aspetto con più calma. In ogni modo, sembra che il display delle meraviglie sia sceso finalmente sulla terra. Anche le dimensioni sembrano perfette, soprattutto per gli appassionati di videoproiezione. Vi ricordiamo però che si tratta al momento di un puro esercizio di stile poiché il prezzo, ammesso che fosse possibile acquistarlo a breve, sarebbe oggi di qualche centinaio di migliaia di Euro.

 
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Un domani invece, quando dovessero arrivare i microLED veri, ovvero con pixel-pitch compatibile con la possibilità di produrre uno schermo a risoluzione UHD 4K con diagonale inferiore agli 80", le singole "mattonelle" potrebbero essere utilizzate anche per coprire intere pareti. A quel punto la risoluzione non sarebbe più un problema, poiché così elevata da minimizzare gli artefatti di scaling. Un futuro possibile? Certo, a patto che i costi di produzione arrivino in pochi anni a livelli sopportabili anche soltanto da una nicchia di mercato.

 
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Rimanendo con i piedi per terra, oltre a "The Wall", Samsung ha presentato l'evoluzione della tecnologia LCD con retroilluminazione ibrida LED-Blu + Quantum Dots,abbandonando di fatto la tecnologia di retroilluminazione "edge" (solo sui bordi) e sposando finalmente quella FALD (Full Array Local Dimming), come fatto già da altri blasonati produttori, con in testa Sony con la serie ZD9. La novità in questo caso è il numero di zone che, a quanto pare, sono svariate migliaia. Fino a 10.000 per un TV con diagonale di 85" e fino a 6.000 zone circa per un 65". Le dimostrazioni mi hanno lasciato a bocca aperta: l'aumento di prestazioni e la quasi totale assenza di aloni, anche con immagini che sembrano fatte apposta per evidenziarli è quasi sconcertante. Il massimo livello di luminanza che questi nuovi TV possono riprodurre sembra ancora più elevato e dovrebbe arrivare alla soglia dei 4.000 NIT.

 
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L'altra novità che segnaliamo e che ci ha mostrato Samsung è la possibilità di inviare contenuti con HDR10+, attraverso la connessione HDMI 2.0, utilizzando il lettore UHD Blu-ray 4K Samsung K8500 grazie ad un aggiornamento del firmware. La clip riprodotta col lettore collegato ad un TV Samsung con tecnologia QLED, ha confermato il perfetto funzionamento del sistema, senza dover attendere i nuovi prodotti con interfaccia HDMI 2.1. Il primo TV ad arrivare sul mercato nei prossimi mesi sarà sicuramente una evoluzione dell'attuale top di gamma Q9 con diagonale da 65". Tra febbraio e marzo, in occasione di un evento per la stampa specializzata, Samsung dovrebbe comunicare la roadmap di introduzione dei vari modelli sul mercato. Per quella data speriamo anche di avere un'idea dei prezzi suggeriti al pubblico dei nuovi TV. 

 

Pagina 3 - Sony: OLED fascia media, LCD 10.000 NIT

  
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Una delle poche critiche al meraviglioso TV OLED A1 di Sony, il cui test approfondito è disponibile in questo articolo, è al suo "piedistallo" che contiene l'elettronica e il subwoofer ma che ha una "impronta" non trascurabile: 34 cm in profondità per i modelli da 55" e 65", 40cm per il 77", con un ingombro non indifferente anche per installazioni a parete, con piedistallo che si ripiega verso il pannello e con spessore complessivo di quasi 9 cm. La nuova serie OLED AF8, presentata a Las Vegas e che era in attesa già da qualche settimana, ripropone praticamente gli stessi contenuti del modello di fascia alta A1, DSP e sistema audio con attuatori dietro il pannello OLED, il tutto all'interno di un telaio "tradizionale", con piedistallo dall'impronta molto contenuta e con spessore che rende l'installazione a muro più elegante.

 
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Durante le giornate a Las Vegas, Sony ha anche organizzato un approfondimento per la stampa specializzata, proprio con il nuovo OLED AF8, purtroppo senza la possibilità di scattare foto. All'interno di una saletta completamente oscurata, abbiamo visto in comparativa il nuovo AF8 con altri TV concorrenti (OLED ed LCD). In più, come riferimento, era in funzione anche un monitor broadcast Sony BVM-X300 con tecnologia OLED, utilizzato ormai da quasi tutti i più prestigiosi studi di post produzione sul globo terracqueo: un display da 30" a risoluzione 4K che costa 30.000 Euro, tasse escluse. Durante la comparativa è stato molto chiaro, a tutti i colleghi presenti, quello che ho già scritto a proposito del modello A1 (in questa pagina), ovvero "la capacità di riprodurre le sfumature vicinissime al livello del nero", la grande qualità del tone mapping scelto da Sony e la colorimetria generale che rende la riproduzione molto vicina al riferimento anche senza una calibrazione accurata.

 
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Nella stessa saletta era in dimostrazione anche il nuovo TV serie XF90 (ne abbiamo parlato in questo articolo) con tecnologia LCD-VA e retroilluminazione FALD che dovrebbe sostituire il modello XE90 che abbiamo testato in questo articolo lo scorso aprile. Il nuovo XF90, con sistema operativo Android TV serie "8", probabilmente avrà qualche zona in più di local dimming ed pannello di nuova generazione che sembra aumentare in modo considerevole il rapporto di contrasto nativo, reso ancora più alto grazie ad una gestione intelligente delle zone a luminanza differenziale. Il nuovo XF9, che utilizzerà lo stesso processore "X1 Extreme" di tutti gli altri TV Sony di fascia più elevata, ha la stessa proverbiale precisione nella riproduzione dei primissimi gradini di luminanza e introduce una gestione delle immagini in movimento ancora più sofisticata, con pannello che supporta anche i 100-120 Hz (purtroppo sembra non ancora per i contenuti nativi a 100Hz e 120Hz che arriveranno nel corso dei prossimi anni). Maggiori informazioni su questo nuovo TV le avremo sicuramente entro fine febbraio, dopo l'incontro con la stampa specializzata già in programma dopo l'ISE. La speranza è che il nuovo XF90 arrivi sul mercato esattamente con il precedente XE90, ovvero ad Aprile.

 
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Nello stand Sony, oltre ai nuovi TV AF8 e XF90, in una saletta opportunamente oscurata e aperta al grande pubblico, era in dimostrazione anche un esercizio di stile: un pannello con diagonale da 85", risoluzione nativa UHD 8K e tecnologia FALD con local dimming da migliaia di zone e luminanza massima di ben 10.000 NIT. Il prototipo era a destra di quello che sembrava uno ZD9 da 75" e con luminanza massima di 2.000 NIT. Le immagini che vedete qui in alto sono state scattate con una Lumix GH3, quindi con gamma dinamica totalmente inadeguata. Eppure, dopo aver sotto-esposto pesantemente, forse potete avere un'idea delle differenze tra i due TV. Ho pubblicato soltanto due immagini che sono rendering di un videogame non soltanto perché erano quelle più interssanti e convincenti ma anche perché non esiste al momento alcun contenuto cinematografico che superi i 4.000 NIT. C'è anche da dire che osservando con attenzione il TV da 85" da distanza corretta, dopo l'emozione che dura qualche secondo, più che altro rimane una sensazione di affaticamento che peggiora rapidamente dopo pochi minuti: credo che la corsa a potenze luminose elevate avrà vita molto breve, a meno che le case costruttici non siano felici di ricevere cause milionarie da consumatori con le retine bruciate...

 
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Sempre nello stand Sony ho fatto la conoscenza con il nuovo lettore UBP-X700 con Dolby Vision, un lettore che sembra più economico come costruzione rispetto agli attuali X800 e X1000 anche se, probabilmente soltanto esteticamente. Vi invito infatti a controllare il nostro test approfondito del lettore UBP-X1000ES disponibile a questo indirizzo, in cui la qualità della componentistica interna e - soprattutto - le prestazioni audio analogiche, sono da lettore decisamente economico. Il nuovo lettore, già disponibile su amazon.de a circa 280 Euro tasse incluse, potrebbe rivelarsi uno dei più interessanti best-buy. Non vedo l'ora di testarne un campione prima possibile.

 
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In un angolo, tra TV, fotocamere e componenti audio, c'era anche la versione definitiva del proiettore laser a tiro corto che avevamo visto all'IFA di Berlino lo scorso settembre. Il nuovo proiettore Sony LSPX-A1 è l'ultimo componente della serie "LifeSpace UX" ed è una ulteriore declinazione con prezzo molto più contenuto di un videoproiettore 4K con sistema laser-fosfori e flusso luminoso di 2.500 lumen. Il telaio, decisamente più compatto e semplice rispetto al modello lanciato nell'edizione del 2014 (che trovate in questo articolo), ha una struttura in legno e alluminio che ospita anche una sezione audio con 3.1 canali. Il prezzo in USA sarà di 30.000 US$, tasse escluse, decisamente un passo in avanti rispetto al modello "top" del 2014 che costa ancora oggi 50.000 US$ tasse escluse. Molto più interessante l'attuale modello a tiro cortissimo VPL-VZ1000ES (20.000 Euro iva inclusa) disponibile anche in "kit" con mobile in legno artigianale, schermo DNP ad alto contrasto da 120", lettore UHD Blu-ray Sony UBP-X1000ES ed estensione della garanzia a 5 anni, il tutto a 25.000 Euro tasse incluse.

 
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Chiudiamo il reportage dallo stand Sony con la nuova soundbar compatibile Dolby Atmos HT-Z9F, molto sottile e minimale, con soli tre altoparlanti e subwoofer separato, che mi ha sorpreso per la ricostruzione della dimensione verticale. La dimostrazione, avvenuta in una saletta dedicata (immagine in alto a sinistra), è stata illuminante per le dimensioni della scena sonora in senso verticale e anche per la potenza sonora, un po' meno convincente la timbrica che ho potuto ascoltare, anche se - bisogna dirlo - non avevo riferimenti poiché il materiale riprodotto non era tra quelli che utilizzo normalmente per l'analisi di prodotti del genere. Interessante anche la possibilità di aggiungere diffusori wireless posteriori per aggiungere informazioni sonore surround che altrimenti sarebbero completamente assenti.

 

Pagina 4 - LG: OLED serie 8, LCD local dimming


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L'accelerazione che LG ha imposto alla tecnologia OLED è sotto gli occhi di tutti. Da un lato c'è un vero e proprio "monopolio" del produttore LG Display, che fornisce i pannelli con tecnologia W-AMOLED a tutti gli altri costruttori (Sony e Panasonic compresi, per intenderci). Dall'altro lato c'è LG Electronics, che costruisce i "suoi" TV e che continua a migliorare costantemente un prodotto che promette - almeno sulla carta e con alcuni modelli di ultima generazione - di non far più rimpiangere le sofisticate elettroniche utilizzate dai costruttori concorrenti più blasonati. Procediamo con ordine.


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Dopo gli annunci prima dell'apertura del CES sul display da 88" a risoluzione 8K e dello schermo arrotolabile con diagonale da 65", non vedevo l'ora di poter osservare questi prototipi e invece mi sono dovuto accontentare del feedback di un autorevole collega di "Insight Media": purtroppo per me non c'è stato proprio verso di entrare nello spazio espositivo di LG Display. Sarà stata probabilmente soltanto un po' di disorganizzazione della filiale italiana. In ogni modo, dai feedback autorevoli che ho avuto, sembra che il display arrotolabile sia ancora un mero esercizio di stile: da un lato la superficie a specchio non perfettamente planare e dall'altro i costi e l'incognita sugli stress meccanici, ne consigliano ancora la sperimentazione per alcuni anni. Il problema della planarità sarebbe ancora più evidente con pannelli di dimensioni generose, dove sarebbe invece molto utile poter arrotolare il display, anche solo per una questione di spazio per la spedizione, soprattutto sul lato più corto. Pensate ad un display da 100": invece che spedire un gigantesco cartone con superficie minima di quasi 3 metri quadrati, sarebbe possibile spedire un "tubo" da circa 1,3 metri di lunghezza, su cui è arrotolato lo schermo...

Il display con diagonale da 88" a risoluzione 8K dovrebbe essere spettacolare anche se non ha molto senso come prodotto; la base netta dovrebbe essere di appena 194cm e la distanza di visione corretta per apprezzarne la risoluzione 8K, dovrebbe essere più o meno di un metro, al massimo un metro e mezzo, ovvero molto difficile da mettere in pratica. Il problema è che la "corsa" alla risoluzione 8K con schermi di piccole dimensioni rischia di fare molti danni poiché fa crescere notevolmente il costo dei prodotti, soprattutto a causa delle costose unità di elaborazione delle immagini (serve molta più potenza di calcolo, rispetto ad un 4K che ha un quarto della risoluzione). Sarebbe molto più intelligente produrre display di generose dimensioni (almeno fino a 150") con risoluzione 4K, più che sufficiente rispetto all'acutezza visiva della popolazione e alla distanza di visione "accettabile".

 
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Tornando con i piedi per terra, passiamo alle novità della "serie 8", le nuove linee di TV con tecnologia W-AMOLED che arriveranno tra pochissimo sul mercato. Nei nuovi TV, a partire dalla serie "C", arriva una nuova elettronica ancora più sofisticata che ruota attorno alla nuova CPU A9, che - tra le altre cose - dovrebbe ridurre ulteriormente il divario nella ricchezza di sfumature sulle basse luci che fino ad oggi è quasi un'esclusiva dei TV top di gamma di altri costruttori. La nuova elettronica consente ora anche l'autocalibrazione e la possibilità, con software CALMAN 5, di agire direttamente sulla LUT 3D del TV a 33 punti per componente (ne abbiamo parlato in questo articolo). L'altra novità, ancora più interessante, riguarda la volontà di LG di aumentare la produzione di pannelli di grandi dimensioni, più spazio a 65" e 77" invece che 55". Questo dovrebbe poter significare un deciso ridimensionamento del prezzo, soprattutto per i tagli da 77". Oggi un TV OLED da 77" ha un prezzo suggerito al pubblico di circa 20.000 Euro, salvo poi scendere anche a circa 12.000 Euro dopo un anno o poco più, grazie anche alle promozioni di "fine vita" del prodotto, "Black Friday" e compagnia.

  
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Quando aumenterà la produzione e quindi la disponibilità di pannelli da 77", dovremmo attenderci un posizionamento di prezzo più allettante e quindi la probabilità che il prezzo di "partenza", ovvero quello suggerito al pubblico, possa partire da una cifra molto più vicina ai 10.000 Euro che ai 20.000 Euro attuali. E con 170 centimetri di base, un TV da 77" con un prezzo più commestibile, entrerebbe finalmente in concorrenza con alcuni videoproiettori a risoluzione 4K. Oltre ai display con tecnologia W-AMOLED, LG è ancora uno dei maggiori produttori di TV con tecnologia LCD IPS. A Las Vegas, LG ha mostrato novità anche in questa categoria di prodotti, caratterizzati da una unità di retroilluminazione FALD con 112 zone (14x8), triangolo di gamut più esteso e angolo di visione nettamente migliorato. Il posizionamento di prezzo dovrebbe essere molto interessante.

 
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LG è sempre stata molto attiva nella produzione dei monitor e proiettori ma quest'anno lo è ancora di più. All'interno dello stand ho fatto la conoscenza di un paio di monitor che, almeno stando alle carattristiche, potrebbero catturare molto interesse da parte di appassionati e addetti ai lavori. Si tratta dei modelli 34WK95U e 32UK950, entrambi con pannelli LCD "Nano IPS", 98% della copertura dello spazio colore DCI-P3, massima luminanza di 600 NIT e compatibilità HDR. Il modello con diagonale da 34" ha una risoluzione di 5120x2160 punti e ingressi Thunderbolt 3 e DisplayPort, oltre che un doppio ingresso HDMI. Il modello con diagonale di 32" ha una risoluzione UHD 4K di 3840x2160 punti e collegamento DP più Thunderbolt 3 con "Daisy Chain" in 4K. Faremo un approfondimento sui nuovi monitor di LG tra un paio di settimane in occasione dell'ISE ad Amsterdam, occasione in cui avremo sicuramente più tempo per approfondirne la conoscenza.

 
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Il CES 2018 è stata anche l'occasione per scoprire che quest'anno LG tratterà con la dovuta attenzione anche la videoproiezione, anche per il mercato italiano. Segnalo a tal proposito il modello HF85J con risoluzione full HD a tiro ultra-corto, sistema d'illuminamento laser-fosfori e flusso luminoso di 1500 lumen, collegamenti wireless WiFi e Bluetooth, WebOS con app "Netflix" "Amazon" e compagnia e telecomando "Motion remote". C'è anche un proiettore a risoluzione 4K (probabilmente con DMD da 0,66" a risoluzione nativa di 2716x1526 punti e vobulazione orizzontale), il modello 4K HU80K con potenza luminosa di 2.500 lumen, sistema d'illuminamento laser-fosfori e tiro medio. Anche con questi prodotti approfondiremo le caratteristiche ad Amsterdam in occasione dell'ISE.

 

Pagina 5 - Panasonic: nuovi OLED Gen 8


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Il primo contatto con lo stand Panasonic al CES 2018 è stato quasi sconcertante: nessuno dei prodotti audiovideo annunciati era presente allo stand. Per poter osservare i display OLED di nuova generazione, i nuovi lettori UHD Blu-ray 4K, le novità Technics e la nuova camera GH5s, assieme al collega Mario Mollo di Audioreview siamo dovuti andare in una location abbastanza distante dal gigantesco convention center, accessibile soltanto su invito. 

 
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Allo stand invece Panasonic ha mostrato tutte le innovazioni tecnologiche del presente e del prossimo futuro, come i display OLED trasparenti installati su un prototipo di autoveicolo elettrico, oppure le soluzioni tecnologiche per le compagnie aeree, tra display LCD ad alta risoluzione e vari complementi elettronici per audio e confort vari. 


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Nella piccola area espositiva allestita da Panasonic presso l'area "Convention Center" dell'hotel "MGM Grand", abbiamo potuto osservare il nuovo TV con tecnologia OLED serie "950" che dovrebbe portare con sé qualche ulteriore miglioramento, soprattutto nella gestione del micro-contrasto e del tone-mapping nella riproduzione di contenuti HDR e HDR10+.

 
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La comparativa con la serie precedente sembra convincente (nelle foto in alto il display di nuova generazione è sempre a sinistra) ma per gli approfondimenti aspettiamo di poter mettere le mani su un prodotto definitivo con software accuratamente selezionato. 

 
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Tra le novità della nuova serie c'è anche una nuova soundbar, prodotta in "collaborazione" con Technics (lo so, è la stessa azienda ma brand e marketing sono aspetti importantissimi) che ha una forma più utile alle installazioni a parete. L'ascolto invece non mi ha convinto per la timbrica: la "vecchia" soundbar è più piacevole e ha una risposta in frequenza che sembra più estesa, soprattutto in basso.

 
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Novità da Panasonic anche per quanto riguarda i lettori Blu-ray a risoluzione 4K. Il "top di gamma" è il DP-UB820 (foto in alto a sinistra) con uscite audio analogiche per 7.1 canali; c'è anche il modello DP-UB420 senza uscite audio analogiche ma con doppia HDMI. Entrambi i lettori dovrebbero supportare sia il Dolby Vision che l'HDR10+, entrambi con metadati dinamici. Speriamo che venga corretto il "bug" presente nei lettori attuali per cui i file video con scansione a 24p vengono riprodotti soltanto a 60p. Dovrebbero arrivare entrambi in primavera; il prezzo non è stato ancora comunicato.

 

Pagina 6 - TCL, Hisense, Haier, HDMI 2.1 e conclusioni


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La visita allo stand TCL è stata un'esperienza particolare, non certo per "colpa" del produttore cinese. Proprio in coincidenza della nostra visita si è verificato un black-out totale di tutto il padiglione centrale del grande Convention Center di Las Vegas che è durato quasi due ore.

 
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Purtroppo, in un'atmosfera quasi surreale, abbiamo potuto scambiare soltanto informazioni a voce con Maciejewski Marek, Product Development Director Europe che ci ha illustrato anche le varie strade che TCL sta sperimentando per la produzione dei "self-emitting" display con Quantum Dots. Per quanto riguarda i nuovi display serie "Xess 6", C76 e P6 di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo, purtroppo non siamo stati in grado di poterli osservare in funzione: quando la luce è finalmente tornata nel padiglione, noi eravamo già lontani. 

 
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Hisense è un'altra azienda in forte espansione. Quest'anno, per celebrare la sponsorship dei mondiali di calcio 2018, Hisense lancerà due serie TV molto speciali: i modelli U7 ULED TV, nella versione World Cup Special Edition, con diagonale di 55" e 65" e un modello U9 ULED TV, nella versione World Cup Limited Edition, con diagonale da 75": tutti i TV hanno una retro-illuminazione FALD (1.000 zone per il modello U9) con Quantum Dots, HDR10, Dolby Vision, ampio spazio colore e compatibilità con Google Assistant e anche con Alexa (solo UK, Germania e Stati Uniti). Nello stand c'era anche un prototipo con display LCD a risoluzione 8K di cui si ipotizza l'arrivo sul mercato tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo.

 
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Oltre ai TV con tecnologia ULED e Quantum Dots (ovvero LCD con differenti tecnologie di retro-illuminazione), Hisense dal 2014 ha puntato sulla videoproiezione DLP a tiro cortissimo, più recentemente anche a risoluzione 4K. A Las Vegas abbiamo ammirato due  prodotti, entrambi con sistema d'illuminamento laser. A sinistra il prodotto di fascia più alta, con flusso luminoso di 3.000 lumen e kit con schermo ad alto contrasto di 100". Il modello di fascia intermedia viene fornito in kit con schermo - sempre ad alto contrasto - ma con diagonale da 80".

 
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Alla prova dei fatti, la soluzione che Hisense definisce "Laser TV", è un ottimo compromesso per coniugare grandi dimensioni con prezzi contenuti, specialmente per la soluzione con schermo da 80" (foto in alto a sinistra). Per quanto riguarda la qualità video, la dimostrazione del modello di fascia più elevata, a causa di una calibrazione a dir poco "barocca", con colori dalla saturazione che va oltre ogni limite di irragionevolezza, sembra avere un flusso luminoso reale comunque molto elevato (probabilmente siamo sui 2.000 lumen), quindi prestazioni in HDR più che soddisfacenti. Nelle prossime settimane cercheremo di capire se ci sarà spazio per questi propdotti anche nel mercato italiano.


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Con poco più di 30 anni di storia sulle spalle, Haier è un altro marchio emergente per l'audiovideo anche in Italia. Haier è leader nel mercato degli elettrodomestici per il nono anno consecutivo, con il 14,2% del mercato globale nel 2017 secondo "Euromonitor" che assegna anche un 21,2% nel mercato globale della refrigerazione. In Italia, per quanto riguarda i TV 4K, Haier è presente con tre linee di prodotto, con diagonali fino a 65"

 
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Fino a poco fa i TV Haier non mi avevano convinto completamente sulla qualità video e sembravano puntare quasi tutto sulle dimensioni e sul prezzo molto aggressivo. Stavolta sembra che Haier voglia fare sul serio, ad iniziare dall'aumento della qualità nelle tecnologie di retro-illuminazione, con l'ingresso dei Quantum Dots, quindi con spazio colore molto ampio, nei TV di fascia più elevata. Al CES è arrivato anche l'annuncio dell'utilizzo della piattaforma Android TV "Oreo" con il corollario del "Google Assistant", che ben si sposa con l'interazione con i tanti elettrodomestici di cui ha una posizione di leadership ormai ben consolidata.

 
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Chiudiamo infine con una nota per quanto riguarda l'altra novità attesa per il CES 2018, ovvero la connessione HDMI 2.1. Le dimostrazioni non mancavano nel piccolo stand dell'associazione HDMI LCC. Purtroppo, l'unica fonte autorevole con cui abbiamo potuto interagire è "Astro" che produce strumenti utilizzati per la certificazione: ebbene secondo un responsabile del prestigioso produttore giapponese, i prodotti per l'analisi e la certificazione saranno pronti soltanto nella seconda metà dell'anno. Ecco dunque che prima della fine dell'anno sarà improbabile vedere sul mercato qualche prodotto compatibile al 100% con le nuove specifiche.