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Il magnate dell’acciaio Chester Sampson dirige l’azienda coi due figli, Sheldon appassionato e sognatore e Walter più posato e razionale. Contro il parere di quest’ultimo, visti i buoni introiti, iniziano un’espansione molto dispendiosa proprio mentre avviene il crollo della borsa di Wall Street nel noto martedì nero del 1929. Le pesanti conseguenze che ne derivano spingono Chester al gesto estremo e Sheldon ne resta profondamente segnato. Fino ad avere visioni che lo porteranno a coinvolgere il fratello e altre persone in una spedizione al limite delle possibilità umane, dalla quale però otterranno poteri straordinari. Ciò che ne nasce è l’Unione, una squadra di supereroi che decide di darsi due regole fondamentali: non uccidere per nessun motivo e non interferire nelle questioni politiche. Molti anni dopo però, le nuove generazioni fanno fatica ad applicare quei dettami perché i nuovi cattivi sono diventati eccessivamente spietati, minacciando la vita di chiunque gli si ponga davanti. Perfino quella di chi, grazie ai doni ricevuti, si è assunto il compito di difendere il mondo che diviene così più fragile e difficile da mantenere libero. Soprattutto perché proprio all’interno del gruppo dei supereroi c’è chi ha tradito e chi rischia di farlo. Sviluppata da Steven S. DeKnight, già showrunner della prima stagione del Daredevil televisivo, Jupiter’s Legacy arriva dalle tavole scritte da Mark Millar (coi disegni di Frank Quitely), il fumettista che ha lavorato su diversi personaggi DC Comics e Marvel Comics, creatore di successi trasposti cinematograficamente – come Wanted, i due Kick-Ass e Kingsman – ora impegnato a sviluppare una propria etichetta, la Millarworld, per la quale creerà serie e personaggi originali di cui detiene e controlla i diritti. I fan del fumetto si sono molto divisi sulla riuscita di questo primo capitolo perché, com’è nella fisiologia di ogni trasposizione, le differenze si sono fatte sentire. E c’è chi l’ha presa bene e chi non si è ritrovato nelle scelte compiute. - Perché dare il buon esempio se nessuno lo segue? Il primo punto di forza di Jupiter’s Legacy sta nelle due linee temporali che ci portano nel mondo dell’Unione. Due differenti formati, il 16 : 9 del passato e un più panoramico 2,35 : 1 del presente, già danno un’impronta secca al tipo di inquadrature scelte per distinguere e separare la distanza di vari decenni. Inoltre, gli anni ’30 del novecento e i ’20 del duemila si intervallano non come semplici flashback ma come due storie parallele, quasi staccate l’una dall’altra, tanto sono diversi i caratteri e le motivazioni dei personaggi prima e dopo l’evento culmine che li cambierà per sempre. La domanda persistente riguarda il cosa abbia trasformato le vite dei protagonisti e in che modo abbiano ottenuto i poteri. I supercattivi stanno cambiando le regole. George, l’ex amico fraterno dei fratelli Sampson, una volta diventato Skyfox ha gradualmente rifiutato di seguire le regole, tradendo così l’Unione. Lo scopriamo nel passato mentre nel presente la sua figura viene celata per quasi tutta la stagione. L’incontro di Chloe con suo figlio Hutch – anche lui abbandonato da George – le farà temporaneamente abbassare le altissime difese perché il ragazzo si dimostra sprezzante nei confronti di suo padre Utopian. I problemi della serie risiedono in alcune imperfezioni non trascurabili, come la poca attenzione verso chi non conosce il fumetto da cui il racconto trae origine. Manca per esempio una premessa esaustiva che approfondisca inizialmente i vari personaggi e i relativi accadimenti, alcuni dei quali restano per questo abbastanza oscuri. Sebbene nella linea temporale degli anni trenta molto viene sviscerato a dovere, lo spettatore si trova davanti a qualcosa che eventi precedenti hanno determinato, senza però conoscerne a fondo i tratti principali. Lo squilibrio nella rappresentazione del passato e del presente poi, rende il primo molto più avvincente del secondo, che trova una sua collocazione soddisfacente solo nella parte finale in cui si concentrano colpi di scena potenti, molto utili a sollecitare verso un seguito che riveli ciò che colpevolmente manca in questa prima parte. Nota a margine: per una serie così importante sarebbe stato il caso di fare una revisione dei sottotitoli che troppo spesso mancano delle giuste cura e precisione. I pregi sono per fortuna molti e determinanti. Oltre al succitato sviluppo dell’intreccio prima che i protagonisti diventino superumani, c’è l’ottimo lavoro di fotografia di Danny Ruhlmann e Nicole Hirsch Whitaker assieme ai notevoli effetti visivi della Double Negative, che ha lavorato nel recente Tenebre e Ossa, in Tenet, The Boys, Godzilla vs. Kong, Zack Snyder's Justice League, Venom e nel suo seguito ormai prossimo Venom - La furia di Carnage. La recitazione è un altro fattore positivo, sia grazie ai protagonisti che ai comprimari, tutti ben supportati dai diversi registi e da una sceneggiatura interessante e per alcuni versi originale. Il finale, sorprendente e agghiacciante, non lascia dubbi circa la realizzazione di un secondo capitolo che aprirà necessariamente le porte ad alcuni personaggi di cui dobbiamo ancora conoscere il destino. La sete di potere e predominio che si fa largo tra le fragili maglie della correttezza in questa prima parte diventerà ben più evidente e cinica, facendo cadere il velo di relativa innocenza che rischiava di rendere la serie troppo inverosimilmente pulita e noiosamente stereotipata. Una produzione decisamente rischiosa – perché nuova, costosa e non appartenente agli universi blasonati di Marvel o DC – su cui Netflix ha puntato molto e su cui ha pensato bene di non sbilanciarsi ancora con annunci prematuri, prima di poter vagliare le reazioni di pubblico e critica che di certo non si faranno attendere. VALUTAZIONI soglia d’attenzione visione dal trailer all’intera serie Jupiter’s Legacy | stagione 1 sviluppo Steven S. DeKnight dai fumetti di Mark Millar e Frank Quitely personaggi interpreti critica IMDB 6,9 /10 | Rotten Tomatoes critica 5,2 /10 utenti 3,9 /5 | Metacritic critica 45 /100 utenti 7,8 /10 aspect ratio 1,78 : 1 | 2,35 : 1
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