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Risultati da 31 a 45 di 78
  1. #31
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    Jan 2004
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    RE,Italy
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    3.461

    abbandonata l'idea degli UPS, troppo costosi e non risolvono il problema dei disturbi di rete

    chiedo scusa ad un utente al quale non ho più risposto per 2 prezzi, puoi riscrivermi, ho perso il messaggio

    ho scoperto una ditta in zona che fa proprio stabilizzatori e ha anche 1 modello audiofilo, ho chiesto consiglio e preventivo, se interessa a qualcuno...

  2. #32
    Data registrazione
    Jan 2003
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    Roma
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    602
    volendo proteggere dagli sbalzi o blackout improvvisi una intera linea di 6kw cosa occorre e su che cifre siamo?
    Ciaoo

  3. #33
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Verrò lapidato, lo so, però...

    E' solo una mia curiosità, ma ho letto in un post precedente che l'alimentazione di rete subiva delle variazioni da ben 225 a 231 Volt !

    Cosa che sembra preoccupare più di un lettore.

    Volevo pertanto fare una domanda, qualcuno ha mai fatto una banale misura sulle tensione in uscita dall'alimentatore interno di una qualsivoglia delle apparecchiature collegate ?

    Probabilmente no; a lume di naso e per quel pochino di esperienza fatta credo di poter dire che tale tipo di variazioni siano del tutto ininfluenti sulle tensioni interne; il 99% delle apparecchiature elettroniche che costituiscono i nostri beneamati impianti sono di tipo stabilizzato, in grado di assorbire, senza battere ciglio, variazioni anche più ampie; i circuiti stessi sono comunque normalmente progettati per mantenere le proprie caratteristiche di funzionamento anche con tensioni di funzionamento diverse, entro certi limiti, da quelle nominali (se non lo sono e si comportano male in tali condizioni non c'è problema, sono delle ciofeche e il problema della qualità non si pone).

    Mi conforta in alcune mie convinzioni quanto scritto sull'effettiva utilità di alcuni "condizionatori" di rete (magari altri vanno meglio).

    Poichè credo che non vi siano metodi nuovi o esoterici per realizzare un filtro, ritengo che l'impiego di qualche buon filtro, magari a più celle del tipo industriale, che si trovano presso i rivenditori specializzati del settore, si comportino altrettanto bene di molti condizionatori misteriosi e alchimistici.

    Un tale filtro messo prima di un buon trasformatore rapporto 1:1, da usare come separatore, e un'altro filtro simile posto all'uscita, il tutto surrogato da un paio di varistori uno all'ingresso e uno all'uscita del filtro, per eliminare le sovratensioni impulsive, e potete realizzare un ottimo condizionatore, sicuramente valido.

    Se volete essere ancora più sicuri, potete mettere all'uscita tanti filtri, un po' più piccoli, quante sono le uscite, in modo che ogni apparecchio collegato abbia la sua uscita dedicata.

    Se poi volete mettergli delle fiancatine di legno pregiato o cromare qualche parte, nulla lo vieta, l'occhio vuole la sua parte, ma il funzionamento non è che se ne avvarrà molto.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  4. #34
    Data registrazione
    Jan 2004
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    RE,Italy
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    3.461
    a questo punto vogliamo il progettino

    grazie in anticipo

  5. #35
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Vedrò di postare un'idea di massima, datemene il tempo.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #36
    Data registrazione
    Jan 2004
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    RE,Italy
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    grandioso é dir poco

  7. #37
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Come promesso eccovi lo schema del filtro di rete cui avevo accennato precedentemente dandone una sommaria descrizione.

    Ho pensato di farlo modulare, così che chi è interessato può scegliere la complessità (e il costo) che più gli aggrada, potendo sempre ampliare la realizzazione in tempi successivi.

    Ho aggiunto, quale bonus, un modulo per l'accensione comandata delle apparecchiature, in pratica uno o più apparecchi possono accendere e spegnerne una serie di altri.

    La complessità, per chi abbia un minimo di pratica di costruzioni elettroniche, è minima, la reperibilità dei componenti non dovrebbe essere un problema.

    Cominciamo con lo schema a blocchi del filtro nella forma più complessa:

    (cliccare per ingrandire)

    La costruzione dei vari blocchi verrà illustrata più avanti.

    Appena dopo la presa di rete di ingresso (estrema sinistra) la tensione giunge al primo filtro per uscirne ed andare al trasformatore di isolamento con rapporto 1:1, ovvero 220/220 (230/230) della potenza adeguata a sopportare il carico costituito da tutte le apparecchiature costituenti l'impianto.

    Se l'impianto fosse costituito da una parte Stereo ed una HT conviene dimensionare il trasformatore per la configurazione con la potenza massima e non per la somma delle due configurazioni (tanto per riparmiare).

    Dopo il trasformatore troviamo il modulo switch che ha il compito di inviare tensione alle uscite asservite (slave) quando una o più delle apparecchiature connesse alle prese di controllo (master) vengono accese.

    Prima di ogni presa di uscita è presente un altro filtro, per disaccoppiare le varie apparecchiature tra di loro.

    Vi ho parlato di modularità, vediamola in pratica.

    1) - Solo un filtro tra presa di ingresso e di uscita (il solo filtro a sinistra nello schema).

    2) - Filtro di ingresso + trasformatore d'isolamento + un filtro di uscita comune a tutti gli apparecchi.

    3) - Idem come il precedente ma con un filtro anche per ogni uscita.

    Si può inserire il modulo switch in qualsiasi delle precedenti configurazioni, aumentando ancora il numero delle combinazioni.

    Non ho inserito un interruttore bipolare all'ingresso con una relativa spia, ma credo che lo sappiate fare senza averne il disegno; se inserite un interruttore TRIPOLARE, per scollegare anche la terra, sarebbe una finezza in più.

    Fine della 1^ puntata
    Ultima modifica di Nordata; 31-03-2005 alle 23:38
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  8. #38
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    2^ parte

    Passiamo ora alla descrizione del modulo "Filtro".

    Si possono percorrere due strade: l'autocostruzione (molto più conveniente economicamente) o l'acquisto.

    Nel secondo caso dovete rivolgervi a qualche rivenditore di componenti elettronici o grossisti/depositi di materiale elettrico, chiedendo un filtro di rete.

    Potete anche rivolgervi alla RS Components, un po' cara, ma ha tutto e ve lo fa arrivare a domicilio in pochissimi giorni.

    Andate comunque sul loro sito per vedere come sono fatti:

    www.rs-components.it

    Nel menu a sinistra dello schermo cliccate su "componenti passivi ed elettromeccanici" poi su "filtri di rete", ancora su "filtri di rete" quindi su "filtri per apparecchiature" e guardatevi in giro.

    I tipi per il nostro uso sono quelli: ...bistadio...serie SF...

    L'assorbimento dovrà essere tale da sopportare quello totale dell'impianto nel caso del filtro di ingresso, dei singoli dispositivi nel caso di quelli di uscita.

    Se invece scegliete la strada dell'autocostruzione, molto semplice, eccovi lo schema elettrico:


    (cliccare per ingrandire)

    Ecco i valori:

    R1 = R2 = 470K ohm
    C1 = C2 = 10 nF / 275 Vac - classe X2
    C3 = C4 = 100 nF / 275 Vac - classe X2
    L1 = induttanza di filtro su nucleo in ferrite toroidale (vedi testo)
    RV1 = RV2 = varistore 275 V (vedi testo)

    Per avere un'idea di come è fatta l'induttanza andate nuovamente sul sito della RS Components e:

    nel menu a sinistra dello schermo cliccate su "componenti passivi ed elettromeccanici" poi su "filtri, schermature RFI-EMI", ancora su "induttanze di soppressione" quindi cliccate sulla foto centrale (con lo scatolotto blu).

    Anche in questo caso la scelta va fatta in base all'assorbimento in Ampere del dispositivo collegato su quella uscita o, se si tratta di quella del filtro in ingresso, sull'assorbimeto totale.

    La scelta del tipo, verticale o orizzontale, è indifferente (preferisco le seconde).

    Per quanto concerne i varistori, nello schema ne sono indicati due: uno all'ingresso ed uno all'uscita.

    Se realizzate la versione minima, con un solo filtro, va bene così, se realizzate la versione con filtro all'ingresso e filtri separati all'uscita (anche solo una uscita), mettete il solo varistore RV1 nel filtro di ingresso ed il solo RV2 in quelli di uscita.

    Il compito, molto importante, di tali componenti è quello di tagliare gli impulsi di tensione superiore a quella nominale presenti in rete.

    IMPORTANTE: i 4 condensatori devono essere di classe X2 per ragioni di sicurezza.

    Se il vostro impianto assorbe molto probabilmente non troverete facilmente un'induttanza che ne sopporti l'assorbimento, per cui consiglierei, per il filtro di ingresso, di acquistarne uno in commercio (come quelli della RS), in quanto si trovano anche per assorbimenti elevati.

    Esiste anche un'altra possibilità per procurarsi filtri e induttanze, nonchè altro materiale: le fiere dell'elettronica, dove si trovano solitamente filtri di varia potenza ed anche induttanze (anche nuovi) a prezzi di pochi €, ci sono tutto l'anno sparse per la penisola.

    Ecco una foto di un filtro e di un paio di induttanze che ho acquistato tempo fa, il filtro ha una potenza di 20 A.


    (cliccare per ingrandire)

    Se interessa Sabato 29 e Domenica 30 Gennaio, ci sarà una di queste manifestazioni (Radiant) a Novegro (MI).

    Fine della 2^ puntata
    Ultima modifica di Nordata; 07-02-2007 alle 14:38
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  9. #39
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    3^ parte

    **** Questo post sostituisce il precedente ****

    Come vi avevo promesso ecco il nuovo switch, con le migliorie preannunciate.

    Poichè non è il caso di inventare ogni volta l'acqua calda, avevo fatto un giro in rete, trovando materiale più o meno interessante (e semplice, io avevo iniziato a pensare ad un coso digitale con accensioni sequenziali sulle varie uscite, magari con un controllo dei diffusori a seconda dell'ampli impiegato - chi lo sa, tra un anno o due...).

    Avevo quindi trovato un circuitino interessante e basilare, ho provato a farne la simulazione sul PC e sembrava funzionare, infatti... realizzato, presentava un difetto di base che lo rendeva instabile in particolari situazioni, ho dovuto modificarlo e ora il circuito funziona senza incertezze (facevo prima se partivo da zero).

    Veniamo al sodo, qui sotto vedete lo schema, nel riquadro disegnato nella parte inferiore sinistra del foglio c'è il circuito dell'attuatore del controllo a distanza, in pratica può essereun'altra ciabatta, comandata da quella principale, oppure la yensione di 12 V può essere utilizzata tal quale per qualche trigger.



    Componenti:

    R1 = 1 ohm / 10 watt a filo (vedi testo)
    R2 = 47k ohm trimmer
    R3 = R4 = 2700 ohm

    C1 = 1000 microF / 25 V
    C2 = C3 = 10 microF / 25 V
    C4 = 100 nF

    D1 = D2 = ponte da 100 V/ 1A o simili
    D3 = D4 = D5 = 1N4004
    Q1 = BC549 o equivalente
    Q2 = BC556 o equivalente
    U1 = regolatore LM7812 o equivalente (contenitore TO220)

    T1 = T2 = trasformatori di alimentazione 220 V / 12 V - 5 VA (per T2 vedi testo)

    RL1 = relè 2 scambi bobina 12 V - facoltativo
    RL2 = relè 2 scambi bobina 12 V / contatti 250 V - 5 A o meglio (dipende dal carico collegato)
    RL3 = relè 2 scambi bobina 12 V / contatti 250 V - 5 A o meglio (dipende dal carico collegato) - facoltativo

    Breve descrizione

    La tensione di rete va direttamente alla presa cui è collegato l'apparecchio Master che dovrà comandare l'accensione/spegnimento di tutti gli altri (Slave), però prima passa attraverso l'avvolgimento SECONDARIO (quello a 12 V) di T2 e relativa resistenza messa in parallelo allo stesso.

    Quando si accende l'apparecchio Master la corrente che passa in questo avvolgimento vi genera una piccola tensione che il trasformatore si incarica di elevare, quindi sull'altro avvolgimento troveremo una tensione di qualche volt.

    Tale tensione viene raddrizzata e filtrata da D2 e C2, inviata al trimmer di taratura della sensibilità R2 e al transistor Q1 che passa a condurre, facendo condurre a sua volta Q2, che aziona i relè collegati sulla sua uscita.

    Un relè controlla direttamente la tensione da inviare all'uscita Slave, cui sono collegati tutti gli altri dispositivi dell'impianto, l'altro relè invia una tensione continua di 12 V all'uscita per il controllo remoto; se non si desidera implementare tale funzione basta omettere il relè stesso.

    Nella parte superiore del foglio è illustato l'alimentatore stabilizzato a 12 V.

    Nel riquadro disegnato in basso a sinistra c'è lo schema del controllo remoto, molto semplice; la tensione di 12 V di cui ho appena detto controlla direttamente un relè che applica la tensione di rete all'uscita del controllo stesso, cui possono essere collegati altri apparecchi, ad esempio il sub amplificato, diffusori elettrostatici, un TV, ecc.; anche questo circuito può essere ignorato se non serve e, al contrario, essere realizzato in più esemplari da disporre in vari punti; in questo caso fare solo attenzione all'assorbimento complessivo dei relè e, se del caso, aumentare la potenza di T1 e impiegare per U1 la versione in contenitore TO3.

    NOTA 1: le connessioni disegnate con tratto più spesso sono quelle percorse dalla tensione di rete, prestate la giusta attenzione.

    NOTA 2: i numeretti che compaiono qua e là nello schema (come lo 0 vicino ai simboli di terra) contrassegnano i nodi del circuito e servono al programma in fase di simulazione, non fateci caso.

    Note costruttive

    La R1 serve a ridurre la corrente che passa nel secondario di T2 e il suo valore dipende un po' dal carico complessivo; sino ad un assorbimento dell'apparecchio Master di 2 A (quindi un assorbimento di oltre 400 W) va bene il valore di 1 ohm, se si supera tale assorbimento è meglio mettere una resistenza da 0,47 ohm, sempre da 10 W.

    In pratica basta controllare che, con l'assorbimento al massimo la tensione sul primario di T2 non superi una ventina di Volt.

    FATE ATTENZIONE CHE T2 E' MONTATO AL CONTRARIO: LA R1 SI TROVA SULL'AVVOLGIMENTO A 12 V (secondario), MENTRE IL PONTE E' SU QUELLO DA 220 (primario).

    Il trimmer R2 andrà, all'inizio, posto al minimo, in modo che al transistor Q1 non arrivi tensione, si accende l'apparecchio Master e si regola il trimmer sino a quando non si sentono scattare i relè, fermandosi un pochino oltre; poichè credo che chi realizzarà tale apparecchio possiederà sicuramente un qualsiasi tester, l'ideale è misurare la tensione ai capi del diodo D4 e regolare il trimmer sino a leggere il minimo di tensione (circa 130 - 140 mA), noterete che, durante la regolazione, passerete da qualche volt ai valori suddetti e, continuando a regolare il trimmer, non si avranno cambiamenti significativi, fermatevi appena il valore diventa stabile.

    Tutto il circuito di controllo può essere montato su una basettina millefori, tenete il tutto separato dai conduttori della tensione di rete, collegate tra loro (a stella) la terra delle tre prese e collegate in quel punto la massa del circuito elettronico.

    I relè che controllano le tensioni da inviare agli apparecchi Slave devono essere scelti in base all'assorbimento complessivo di tutti gli apparecchi che possono essere utilizzati.

    Se avete un pre + finale e se non vi sono scomodità nel farlo, sarebbe meglio far fare al finale la parte del Master, in questo modo si riduce l'assorbimento cui sarebbe soggetto il relè se il finale fosse collegato come Slave e il pre come Master; ovviamente, se il finale ha un interruttore scomodo o simili cose, è giocoforza usare il pre o il player come master.

    Non ho inserito fusibili in quanto potrebbero già essere stati collocati a monte di tale sezione, così come non ho inserito led e spiette varie, liberi di inserirne una sull'alimentazione e una per segnalare l'attivazione dei relè (devo proprio fare tutto io ?).

    Se mi viene in mente altro di utile da dirvi sarà mia premura dirvela, idem per chiarimenti et affini.

    RICORDATEVI CHE, ANCHE SE IL CIRCUITO ELETTRONICO E' SICURO IN QUANTO E' SEPARATO DALLA TENSIONE DI RETE, ALL'INTERNO DEL CONTENITORE PASSANO CONDUTTORI CON TENSIONE DI RETE, IDEM SUI TERMINALI DEI RELE', QUINDI....OCCHIO.

    Se trovate qualche errore fatemelo sapere (con molto garbo e dolcezza ), anche controllando più volte a volte qualcosa scappa.

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 07-02-2007 alle 14:31
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  10. #40
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    un grazie enorme da parte mia

    una prima domanda, il trasformatore d'isolamento é quell'enorme pacchetto cubico di lamierini + megabobina che ho anche in laboratorio per disaccoppiare la rete dei banchi di prova? quello che entra esce senza trasformazione di voltaggio ma elimina il contatto fisico isolando la rete..

    dove posso trovarne uno? i miei soci dicono costi parecchio, il nostro é stato costruito da un artigiano che era vecchio quando io dovevo essere ancora ideato, sempre che lo sia stato

  11. #41
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    Si è quello.

    Costo ed ingombro sono proporzionali alla potenza che deve sopportare.

    Prova sentire qualche ditta che avvolge trasformatori.

    Mi viene in mente Elettronica Novarria di Milano, che vende e costruisce trasformatori per ampli a valvole e simili (sito in rete).

    Se dovessi farne costruire uno chiedi se ti possono inserire uno schermo elettrostatico tra primario e secondario (da collegare a massa), non dovrebbe influire molto sul costo finale.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #42
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    ok !

    mio zio ha alcune bobinatrici ma sono troppo piccole purtroppo...

  13. #43
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    ho trovato la ditta che fa i trasformatori, devo fare una richiesta specifica

    ho dei finali audio per circa 6A e il crt sui 400W, quale trasformatore mi conviene utilizzare?

    grazie ancora

  14. #44
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    Facendo i conti della serva sarebbero 1300 W + 400, pertanto, considerando anche l'altra eventuale "ferraglia" collegata, si arriva a un paio di KW, che fanno un bel trasformatore.

    Tra l'altro, 6 A dovrebbe essere il consumo max. di tutti i finali, considerando però che non ascolterai mai con tutti i canali a tutto volume, si può diminuire questo dato; qualche eventuale picco non dovrebbe creare problemi.

    Dovresti sentire loro cosa consigliano, specificando il carico continuo e quello di punta.

    Ciao

    p.s.: ho visto sul sito della Marcucci che hanno vari filtri, dal costo umano.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  15. #45
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    Io uso uno stabilizzatore di rete...


    della tecnoware, dal costo di circa 50 eurozzi: http://www.tecnoware-ups.it/prodotti.asp?idf=14&ids=11

    Poi segue una ciabatta multipresa anch'essa protetta SURGE PROTECTOR SP 200 http://www.sbs-power.it/prod_surgeprotector_sp.htm

    Ciao
    DMD
    Ultima modifica di DMD; 05-02-2005 alle 11:05


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