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Originariamente scritto da
bradipolpo
In realtà quel post dice solo che è stato limitato il range delle basse frequenze, non fa alcun cenno alla scarsa "presenza" dei canali superiori, ma tant'ècome detto, in realtà si chiama Dolby TrueHD, quindi sarebbe DTrueHD: se proprio devi fare il pignolo, fallo bene; io però continuerò a scrivere DDTrueHD ;)
Almeno abbiamo capito che s..........[CUT]
Ho fatto il pignolo perchè sono stato preso poco sul serio nei commenti precedenti, scrivilo come vuoi :p
Comunque si, presenza atmos 0. Dopo la visione di un film in DA mi piace riguardare qualche scena spegnendo il finale del bed layer per valutare appunto l'impatto del DA. Con delusione in aquaman 2 gli atmos rimangono costantemente muti.
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Originariamente scritto da
grunf
In presenza di una traccia audio in Dolby atmos ( su core dolby True HD o DDplus) il decoder applica l sempre a decodifica atmos in base al layout dei diffusori installati. All'ultima versione del up mix della dolby è stato dato il nome Dolby Surround che ci riporta all inizio della storia dellH.T. quando dolby surround era riferito alla..........[CUT]
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Originariamente scritto da
euphown
Su marantz, nel mio caso 6012 (altri modelli non lo so), si può scegliere se decodificare l'atmos completo o solo il core, e a quel punto applicare neural:x o dolby surround. edit: e sinceramente non pensavo fosse una roba esoterica.
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Approfitto dell'esperienza di entrambi (ma anche di altri se si sentono di rispondere) per chiedere se in generale la resa in upmix di una traccia non ATMOS, su un impianto con 2 o 4 altoparlanti a soffitto, sia trascurabile oppure renda comunque piú che meritevole la realizzazione di un impianto con tali altoparlanti.
Sto progettando un nuova sala dedicata (nel caso con 4 altoparlanti a soffitto), ma la carenza al momento di Blu-ray (che mi interessano ovviamente) con tracce ATMOS mi fa spesso pensare se ne "valga la pena".
Un saluto e grazie.
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Quello che ti posso dire in base alla mia umile esperienza è che l’upmix a volte ti sorprende ma non è cosi smart da fare miracoli.
Ti sorprende quando su una sorgente. 2.0 ti mette i dialoghi sul centrale. Io ho un ampli Yamaha in configurazione 5.1.2 e ti sorprende quando su una sorgente 7.1.0 non Atmos ti virtalizza, usando i canali surround, i canali surround back che fisicamente non ho perche non li posso installare per motivi di spazio.
Ma non è smart, un elicottero che ti sorvola sulla testa o un tuono che proviene dall’alto serve un oggetto Atmos per ottenere una riproduzione fedele dell’effetto di altezza.
Diciamo che se ascolti solo tracce Ita al momento direi che Atmos non conviene. Se ascolti tracce originali un impianto Atmos potrebbe avere il suo perchè. Ma le cose cambieranno, il doppiaggio ita si organizzera per produrre tracce Atmos agli stessi costi del 5.1, si spera.
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Originariamente scritto da
ShineOn
Approfitto dell'esperienza di entrambi (ma anche di altri se si sentono di rispondere) per chiedere se in generale la resa in upmix di una traccia non ATMOS, su un impianto con 2 o 4 altoparlanti a soffitto, sia trascurabile oppure renda comunque piú che meritevole la realizzazione di un impianto con tali altoparlanti.
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In base alla mia esperienza di ascolto di tracce lossless DOLBY e DTS 5.1, 7.1 e Atmos condivido con voi i due aspetti tecnici che ritengo siano più importanti a determinare la qualità della traccia audio presente su disco.
La cura con la quale è stata mixata e il trasferimento della traccia su disco BD e BD4K che dovrebbe essere effettuato preservando integralmente la qualità del master audio cinematografico. Ricordo che le tracce cinema multicanale 5.1 , 7.1 e Atmos hanno una risoluzione di 24 bit con frequenza di campionamento di 48 Khz. Sui dischi blu Ray , salvo eccezioni, le DTS HD Master audio sono codificate a 16bit. La riduzione della risoluzione e, conseguentemente della dinamica , rappresenta un compromesso accettabile utile per ridurre le risorse di banda e spazio sul disco . Quello che non può essere tollerato è il ricorso alla compressione dinamica applicata in misura a volte davvero pesante alla traccia audio cinematografica prima della codifica su disco nei formati audio Lossless di DOLBY e DTS . La “Loudness war”, la compressione della dinamica, la considero una vera pestilenza che ha infettato le registrazioni digitali del settore musica e, da qualche anno, salvo rarissime eccezioni, anche le tracce audio cinema distribuite sulle piattaforme streaming e, purtroppo, anche quelle presenti sui dischi Blu Ray e BD4K. Senza entrare nei tantissimi dettagli tecnici sul funzionamento dell’encoder del DOLBY True HD con estensione Atmos (Dialog Normalization, Datarate optimizer, codifica a spaziale a 12,14 o16 elementi, loudness etc) mi limito a dire che dopo aver ascoltato molte tracce in Atmos non faccio più distinzione sul tipo di codifica. Ci sono molte tracce Atmos deludenti all’ascolto e alcune ben realizzate così come ci sono tracce audio Lossless in 7.1 o addirittura 5.1 che suonano davvero bene. Cito fra tutti i Film di Christopher Nolan in DTS HD Master Audio 5.1 caratterizzati da mix davvero curati, immersivi ed ad ampia dinamica. Se a queste tracce si applica anche il buon upmix della DTS (DTS neural X) si utilizzano tutti i diffusori installati. Si crea la “bolla” e il risultato all’ascolto migliora ulteriormente. Stesso discorso per quelle 5.1 e 7.1 in DOLBY True HD alle quali si può applicare l’upmix DSU.
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Originariamente scritto da
ShineOn
Approfitto dell'esperienza di entrambi (ma anche di altri se si sentono di rispondere) per chiedere se in generale la resa in upmix di una traccia non ATMOS, su un impianto con 2 o 4 altoparlanti a soffitto, sia trascurabile oppure renda comunque piú che meritevole la realizzazione di un impianto con tali altoparlanti.
Sto progettando un nuova sal..........[CUT]
a livello di immersività ne vale assolutamente la pena, e scoprirai che ci sono tracce dove l'upmixing rende meglio delle tracce native "atmos" , vedi aquaman2 di cui mi sono appena lamentato nella pagina precedente.
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Conviene tenerlo sempre on, non interferisce quando non deve. In ogni caso, non è Atmos, pure a me gli Acquaman non hanno entusiasmato per l’audio, ti viene da pensare che essendo qualcosa di subacqueo abbiano molti effetti 3D ed invece no. Ma sono i film fatti cosi. Ascoltatevi Blade Runner 2049 traccia originale, oppure 1917 traccia ITA e troverete un buon uso dell’Atmos compresi i canali di altezza.
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Grazie a tutti per le risposte. Se posso vado un po' oltre, vi siete fatti un idea della "logica" che sta dietro all'upmixing che gli amplificatori certificati Atmos applicano alle tracce non Atmos? In pratica quali tipi di suoni o effetti di un normale 5.1/7.1 vengono dedicati agli altoparlanti a soffitto con tracce non Atmos? Spero non sia una specie di mix dei front e dei rear.
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La logica di funzionamento degli up mix è molto complessa e si è evoluta nel corso degli anni. Si è partiti dalla matrice 2:4 del dolby surrond matriciale passando per i vari up mix su base pro logic di dolby e DTS neo: 6, fino agli attuali DSU e DTS neural: x in grado di utilizzare tutti i diffusori installati in un impianto Atmos o DTS:X pro.
Tra gli outsider cito anche quelli Logic e Auro. In rete ci sono alcuni articoli e notizie sul funzionamento qualora volessi approfondire gli aspetti tecnici . Personalmente, per uso cinema, preferisco DTS neural:X . Applicato alle tracce DTS 5.1 e 7.1 soprattutto lossless garantisce un' ottima separazione e dettaglio del Bed 5.1 espandendolo in 7.1. È molto abile a ricreare credibili canali top e una bella bolla sonora.
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Da anni scrivo che il contenitore ( il formato di codifica) non è garanzia di qualità,ma rappresenta solo un potenziale,purtroppo il più delle volte inespresso. In tempi recenti la situazione è peggiorata notevolmente ( come se ce ne fosse bisogno) e in particolare le tracce Atmos (in italiano ) sono spesso inserite nei supporti come specchietti per le allodole,ma all' atto pratico contengono tracce di modesta qualità, spesso inferiori ad un 5.1 con applicato un buon upmix.
Del resto vale lo stesso in ambito musicale,dove una traccia ad alta risoluzione non contiene necessariamente una registrazione valida.
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il problema principale di alcune tracce DA recenti è la dinamica castrata sulla "base" DDTrueHD
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Concordo con entrambi. In ambito cinema , sulle tracce audio presenti nei bd4k, non solo atmos su base trueHD, il problema più grosso è la compressione dinamica applicata a monte, prima dell' encoding. Aggiungo anche che l ' encoder Dolby True HD ha molti tools per intervenire sulla codifica, applicando metadati su varie voci e per ottimizzare il bitrate finale riducendolo sensibilmente. Se si sommano le due cose, compressione dinamica a monte e un ricorso più o meno aggressivo dell' encoder Dolby il risultato è che del master audio originale si è fatta una pesante scrematura, sopratutto in termini di dinamica . Questi due aspetti e un mix audio non particolarmente curato determinano una resa all' ascolto che molto spesso, purtroppo, risulta deludente. Diversamente l'encoder DTS di default è più trasparente e, non è un caso, se le tracce occupano più spazio.