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Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche dichiarate
La storia è piena di prodotti di elettronica di consumo annunciati e poi dimenticati senza mai essere distribuiti. Quella dell'Epson EH-R4000 è molto particolare per tante ragioni. Su tutte, gli appassionati di videoproiezione della prima ora ricorderanno sicuramente i numerosi shoot-out tra il 2010 e il 2012 in cui un paio di prototipi del famigerato R4000 si "esibivano" in alcuni selezionati punti vendita italiani, confrontandosi a testa altissima contro i "mostri sacri" della videoproiezione di fascia più elevata. In un periodo di 'quasi' monopolio targato JVC e Sony, il nuovo Epson si proponeva come terzo incomodo grazie all'adozione di nuovi microdisplay con tecnologia LCoS (cristalli liquidi su silicio), alias LCD riflettente (o riflessivo), con diagonale da 0,74" e caratterizzati da un rapporto di contrasto, qualità dei colori e flusso luminoso, al pari dei migliori prodotti in circolazione nella fascia fino a 1.500 lumen e con prezzo fino a 10.000 Euro. In particolare, il rapporto di contrasto nativo, quantificato da alcuni colleghi asiatici in circa 20.000:1 (quindi quasi al pari di alcuni prodotti JVC), veniva amplificato dall'adozione di un diaframma dinamico particolarmente potente e veloce, che migliorava ulteriormente le caratteristiche di quelli - già ottimi - inseriti nei migliori proiettori LCD trasmissivi prodotti da Epson e Panasonic. Il risultato era eccellente e consentiva al produttore giapponese dichiarare un rapporto di contrasto (dinamico) quasi infinito e pari a 1.000.000:1 (un milione a uno). Tra le altre caratteristiche degne di nota ricordo il flusso luminoso di 1.200 lumen ottenuti con una lampada E-Torl di appena 200W, zoom 2,1x manuale con lens shift, la possibilità di riprodurre nativamente 10 bit per componente cromatica, un menu di calibrazione con CMS a sei assi, mudolazione della curva del gamma su più punti e un telaio che ne faceva il proiettore riflessivo più compatto sul mercato. L'unica "pecca" riguardava l'incompatibilità con la riproduzione stereo 3D, proprio nel periodo d'esplosione della stereoscopia, non solo al cinema ma anche tra le mura casalinghe. Se per gran parte di appassionati che erano interessati a questo proiettore non era certo un problema, sembra che questo sia stato uno dei limiti ad aver pesato di più nella cancellazione del progetto. I pannelli erano sì veloci (fino a 120Hz) ma non abbastanza (nella migliore delle ipotesi, 60Hz per occhio) per poter abilitare la riproduzione stereoscopica senza i limiti della bassa velocità di scansione che porta con sé anche una efficienza luminosa molto contenuta. Limite superato ad esempio dal nuovo EH-LS10000 che utilizza pannelli da ben 480Hz. Il prezzo che venne suggerito in via ufficiosa era a cavallo dei 6.000 Euro per il modello R4000 e a cavallo dei 4.500 Euro per il modello R2000 con rapporto di contrasto inferiore. Caratteristiche dichiarate
Pagina 2 - Condizioni, convergenza e uniformità
Il test è relativo ad uno dei prodotti che erano in dimostrazione in Italia, rimasto nelle disponibilità di Epson e con quasi 300 ore di funzionamento, la maggior parte delle quali con lampada in modalità ECO. Le misure sono state effettuate a Milano, all'interno di una installazione casalinga ma con un ottimo controllo della luce spuria, su uno schermo da circa 2 metri di base con guadagno unitario. Come strumenti ho utilizzato due prodotti Xrite: uno spettrometro come riferimento per l'analisi del triangolo di gamut e il noto colorimetro i1 Display Pro, utilizzato sia per la lettura della luminanza (rivolto verso lo schermo), sia per quella di illuminanza (rivolto verso il proiettore), per l'analisi del flusso luminoso e del rapporto di contrasto su 9 zone, variando le dimensioni del quadro in modo da rientrare in un range di illuminanza in cui l'incertezza di misura dello strumento fossero adeguate alle necessità. Prima di iniziare con l'analisi delle misure, vanno fatte due premesse. La prima è legata alla risoluzione del proiettore e alla convergenza dei pannelli che - pare - sia il principale motivo della cancellazione del progetto. Nelle immagini qui in alto appare molto chiara una misconvergenza laterale che purtroppo non può essere corretta elettronicamente, subito dopo l'accesione. Dopo circa 20 minuti di riscaldamento i due pixel di misconvergenza si riducono a poco meno di uno solo. Con un rapporto di visione di circa 2,2:1 (sedendo ad una distanza che sia un po' più del doppio della base dello schermo), non c'è alcuna evidenza del problema e la visione è appagante, con una sensazione di dettaglio molto elevata e in linea con quella dei migliori proiettori LCD riflessivi a risoluzione nativa full HD.
La seconda premessa riguarda l'uniformità sia sul bianco al 100%, sul livello del nero e sul rapporto di contrasto. I due grafici qui in alto si riferiscono alla misura su 9 zone del livello del bianco e del nero, zona per zona. L'uniformità sul "bianco" al 100% è buona e nel peggiore dei casi (angolo in basso a sinistra) perde quasi il 20% rispetto alla zona centrale. L'analisi a zone del livello del nero invece è una delle peggiori prestazioni misurate a causa dei due angoli (in alto a sinistra e in basso a destra). Non è solo la notevole differenza di livello rispetto al centro (fino al 66% in più nel caso peggiore) ma le differenze tra le zone adiacenti, evidenziate dalle frecce gialle, con un raddoppio del livello rispetto ad alcune delle zone adiacenti.
In questo contesto, il rapporto di contrasto nativo misurato come media dei nove punti, pari a 13.723:1, potrebbe essere ben superiore se non ci fossero quei problemi di uniformità sul livello del nero. Analizzando zona per zona, ci si rende conto che il rapporto di contrasto nativo negli angoli è dimezzato rispetto alla posizione centrale. Nelle zone migliori (centrale in basso), il rapporto di contrasto nativo si avvicina al ragguardevole valore di 20.000:1, acvvicinando moltissimo il riferimento del settore, ovvero JVC.
Pagina 3 - Menu, misure e calibrazione
Il menu dell'Epson R4000 è praticamente identico a quello dei migliori videoproiettori home theater Epson, con ottime possibilità di personalizzazione, è possibile inserire l'interpolazione dei fotogrammi, c'è una maschera di contrasto molto interessante e la possibilità di attivare il diaframma automatico, molto veloce e vero punto di forza rispetto agli altri proiettori con tecnologia riflessiva. Nel menu è possibile selezionare cinque diverse modalità d'immagine predefinite. In alcune di queste (es. "Cinema") viene attivato un filtro colore sulla componente verde che permette di ottenere un gamut colore nettamente più ampio sulla componente verde. Tra le varie modalità predefinite, quella che si avvicina più al riferimento - che poi è anche quella da cui siamo partiti per la calibrazione - è quella definita "Naturale", caratterizzata da un gamut colore appena più limitato rispetto al riferimento dell'alta definizione.
Nei grafici qui in alto possiamo osservare i tre gamut colore di riferimento, quello più a sinistra si riferisce alla modalità "Soggiorno", al centro "Naturale" (la più corretta) mentre a destra possiamo osservare la modalità "Cinema", con l'intervento del filtro colore che toglie un 30% circa del flusso luminoso ma che spinge il verde molto in alto. In tutti i casi la riproduzione dei colori in condizioni di default è corretta per i colori saturi, un po' meno per quelli a saturazione intermedia, con alcuni errori di fase e di saturazione che fanno elevare i valori di Delta E, specialmente per le componenti rossa e ciano. Con la calibrazione su sei assi il risultato cui siamo giunti è comunque apprezzabile.
Viediamo ora al bilanciamento del bianco. In confizioni di default, con impostazione predefinita "Naturale", è a dir poco disastroso, specialmente sui primi gradini della scala dei grigi. Per nostra fortuna gli strumenti di calibrazione presenti nel menu si sono rivelati molto potenti, con ottimi risultati intervenendo soltanto sui due classici punti della scala dei grigi, ovvero offset e gain.
La calibrazione delle componenti RGB ovviamente ha qualche effetto anche sulla curva del gamma che parte - in condizioni di default nella modalità "Naturale" - da valori molto buoni. Dopo la calibrazione i valori del gamma tendono a scendere sulle base luci ma rimanendo comunque su livelli ottimi, lasciando alle immagini la giusta tridimensionalità anche nelle scene più scure. Il flusso luminoso massimo misurato, al netto della calibazione e con obbiettivo in posizione wide, è di 870 lumen, inteso come media dei 9 punti di misura sulla superficie in 16:9. N.B. misure effettuate con Minolta LS100, Delta Ohm 1202, x-rite EODIS3, x-rite i1Pro in ambiente mediamente riflettente. Pagina 4 - Conclusioni e pagella
Dopo la calibrazione, ho potuto osservare nuovamente il piccolo e silenzioso 'R4000 con alcuni dei classici video di riferimento per risoluzione, sfumature, colori, gamma e contrasto e anche per analizzare il dettaglio nelle immagini in movimento: Oblivion, Gravity, Ben Hur, Lucy, MI - Ghost Protocol e anche qualche segnale test, statico e in movimento, in pratica il set più completo utilizzato di solito negli shoot-out. Per lo schermo da 2 metri di base, il flusso luminoso è più che adeguato già con la lampada in modalità ECO e il rapporto di contrasto è ottimo anche con il diaframma automatico disinserito. Attivando l'auto-IRIS, il cambio di scena con le schermate completamente nere diventa a dir poco esaltante, quasi "angosciante". Nelle immagini molto scure con qualche elemento luminoso, la differenza con o senza IRIS automatico è meno evidente ed è fuori di dubbio che JVC sia comunque vicino ma non ancora alla pari rispetto a JVC nella profondità delle scene più scure. A distanza di "sicurezza", ovvero a più di 4 metri dallo schermo di 90", i problemi di convergenza diventano praticamente invisibili e ho notato un buon dettaglio generale, in questo caso leggermente superiore rispetto ad JVC full HD e forse poco più indietro rispetto ai Sony in full HD che però non hanno un livello del nero comparabile. Al di là dei "neri" e del dettaglio, è la ricchezza delle sfumature a sorprendermi di più, segno di un ottimo DSP video e pannelli vengono pilotati probabilmente con profondità a 10 bit per componente. Ricordando che si tratta pur sempre di un prototipo, con alcuni limiti che - evidentemente - non sono stati superati, le prestazioni del piccolo R4000 sono elevate non solo se si paragonano a quelle dei proiettori di tre anni fa ma anche in assoluto. L'idea di aggiungere un velocissimo diaframma automatico alla tecnologia riflessiva e senza modifiche dinamiche della curva del gamma, fu un'idea geniale che purtroppo non ha ancora eguali neanche nella produzione attuale poiché né Sony, né JVC possono competere con la velocità e la dinamica del diaframma usato da Epson. Peccato solo per i problemi di convercenza e di uniformità dovuti - a quanto pare - alle operazioni di trasporto e che hanno determinato la cancellazione del progetto. In attesa di sezionare il nuovo Epson LS10000, degno successore con tecnologia LCD riflessiva e sistema di illuminamento a laser, ho riportato qui di seguito qualche link ad articoli, notizie e discussioni del forum per ripercorrere la strana e particolare storia di questo primo proiettore riflessivo di Epson. La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 7,5
Picola cronistoria degli Epson EH-R2000 ed EH-R4000
Epson 3LCD Reflective da novembre: news - 1 settembre 2010 Segnalo anche la discussione principale (tra le varie nel nostro forum di discussione) che totalizzò più di 2.000 risposte e quasi 200.000 visualizzazioni: Nuovi Epson EH-R4000 e EH-R2000 con 3LCD Reflective Technology Link alle caratteristiche tecniche: www.epson.jp/products/back/hyou/elp/ehr4000.htm |
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