
Dopo i risultati finanziari negativi degli ultimi anni, Sharp è stata dapprima costretta a cedere a Hisense le proprie fabbriche TV in Messico. La compagnia cinese ha di conseguenza rilevato l'intero business del settore per il continente americano, mentre in Europa il marchio Sharp dovrebbe tornare per iniziativa del produttore slovacco UMC. Appena sei mesi dopo, il 66% del pacchetto azionario della casa nipponica è stata acquistato dal colosso Foxconn. Spinta probabilmente dalla nuova disponibilità di capitali, quella che è stata la prima industria giapponese a dedicarsi alla produzione di televisori, sembra decisa a riprendersi i diritti del brand.
Sharp ha infatti intrapreso un'azione legale nei confronti di Hisense, imputandola di usare lo storico marchio per vendere televisori definiti "scadenti". La compagnia cinese è stata inoltre accusata di violare i limiti sulle emissioni elettromagnetiche e di non rispettare gli standard di sicurezza del settore. La tesi sostenuta da Sharp è che al termine dei 5 anni del contratto di licenza, partito nel 2015, la gestione di Hisense finirebbe per "distruggere" la reputazione del marchio.

Hisense dal canto suo "nega categoricamente" le accuse, dichiarando l'intenzione di continuare a produrre e commercializzare TV di elevata qualità firmati Sharp fino al termine dell'accordo. Pur considerando che la controversia riguarda solo il mercato americano, va sottolineato che la situazione di Sharp appare incerta anche nel nostro continente. UMC ha infatti dichiarato durante IFA 2016 di voler commercializzare 50 modelli nel primo trimestre 2017, ma il lancio è stato tuttora rimandato.
Fonte: What Hi-Fi, Flatpanels HD
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