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Panasonic: chiusura fabbriche ora ufficiale
Gian Luca Di Felice - 02/11/2011, 09:28
“L'ipotesi che avevamo anticipato qualche giorno fa, prendendo spunto da una notizia pubblicata da Reuters, diventa ora ufficiale: Panasonic chiuderà parte delle proprie fabbriche nipponiche destinate alla produzione sia di pannelli Plasma che LCD”

Proprio in questi giorni Panasonic ha dato il via a una sostanziosa campagna pubblicitaria che vede coinvolti tv, stampa e web (compreso il nostro sito) e che per la prima volta dopo tanti anni non sembra più puntare alla qualità dei sui televisori al plasma, ma più genericamente ai TV Viera (includendo quindi anche gli LCD). Sapevamo già di questa inversione di rotta, che fu annunciata dai vertici della multinazionale ai primi di settembre (vedi news), ma che ora sembra delinearsi molto più concretamente anche per via di una nuova strategia produttiva. Qualche giorno fa (vedi news), vi avevamo anticipato l'indiscrezione riportata dall'agenzia Reuters e che ci fu confermata da ulteriori fonti (nonostante l'iniziale smentita da parte di Panasonic stessa) dell'intenzione di chiudere alcuni importanti siti produttivi in Giappone.

Bene, la notizia è ora ufficiale e Panasonic conferma importanti ristrutturazioni riguardanti i suoi siti produttivi di pannelli Plasma ed LCD. Il gruppo nipponico chiuderà gran parte delle fabbriche destinate alla produzione di pannelli LCD, in particolare il sito di Mobara e parte di quello di Himeji. I vertici hanno deciso di destinare la produzione di pannelli LCD ad altri usi (smartphone, display per fotocamere e dispositivi mobili e tablet), mentre la fornitura destinata ai TV verrà acquistata da produttori terzi.

Per quanto riguarda invece i pannelli al plasma, la produzione sarà concentrata in un unico sito ad Amagasaki (che rimarrà quindi operativo, contrariamente all'indiscrezione che avevamo pubblicato in precedenza, n.d.r.), contro i tre siti attuali. Il principale motivo di questa ristrutturazione riguarda il crollo dei prezzi imposto dagli altri produttori asiatici (coreani e taiwanesi in primis) e il gruppo nipponico prevede perdite nette pari a 136,15 miliardi di Yen (circa 1,2 miliardi di Euro) per il primo semestre 2011-2012 (ricordiamo che l'anno fiscale giapponese termina a marzo).

Fonte: AFP