Come detto nel primo post è stato avvertito grazie alle nuove banane.
@ciuchino74 e tu che stai impazzendo alla ricerca di un nuovo ampli, tieniti il marantz e mettici le banane di doraimon
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Credo che il modo migliore di condurre segnale/corrente sia non disaccoppiare il conduttore....
Disaccoppiandolo peggiora.
La miglior banana del miglior conduttore lo farebbe disaccoppiare pochissimo e punto che la differenza sia inudibile....
Ma addirittura migliorare il suono noooooooo....
Rai ragazzi...lo scherzo è bello quando dura poco ;)
Il nero infrastrumentale e' la definizione che gli audiofili attribuiscono alla sensazione all'ascolto di una netta separazione tra gli strumenti, lo spazio virtuale che l'impianto riesce a ricreare tra i vari suoni rendendoli facilmente distinguibili e non accavallati.
Riguardo alle banane ho sempre saputo che avessero una funzione restringente e non fluidificante.
Io lo chiamo "contrasto", che tecnicamente avrebbe anche più senso visto che è un termine che si usa in molti ambiti. Sul "nero" chiesi anch'io una volta cosa s'intendesse perchè mi sfuggiva il senso. :)
Contrasto, microcontrasto, pulizia degli strumenti. In sintesi, migliore intelleggibilità dell'evento senza la nebulosità e l'offuscamento di vari tipi di distorsioni e rumori (soprattutto distorsioni) e riverberi dell'ambiente con relativi effetti sulla risposta in frequenza. Tutte cose che, a massimizzarle (minimizzando distorsioni e rumori e riverberi), richiedono spese forti in sistemi attivi, trasduttori di ottima qualità, trattamenti ambientali. Magari fosse sufficiente un componente passivo da poca moneta. :rolleyes:
Ciao, Enzo
è il valore aggiunto del cognome famoso ....:p
@ ciuchino però du soldi per le banane le potevi investire... :D
@ nordata al nero delle banane meglio il nero d'avola alla prima boccia altro che microcontrasto :D
@ enzo66 secondo mè il cane fà da bass traps migliorando di non poco il trattamento ambientale ;) altro che il tuo scrausissimo dac, ampli, casse ecc ecc :p
@ tutti nero infrastrutturale in una stanza con finestre non blindate con vetri da 3 cm, porte in vetro, oggettini sugli scaffali servizi da gala di piatti da 200 "buoni" nelle basi delle librerie, cd e porta cd che vibrano, rumore di fondo della città, moglie e figli romp.... , magari du mattonelle che ballano ed il gatto sopra la cassa... ed infine l'ultima sentita schienale del divano dell'ikea che vibra e fà risonanza....:cry: con litigate mostruose a casa.
Purtroppo bisogna investire bei soldini per arrivare a quota 80 di qualità molti tanti altri di più per incrementare quella percentuale ammesso che ne valga la pena, ciao
Concordo. A rigor di logica, meno accoppiamenti ci sono e meglio dovrebbe essere. E comunque (e parlo da audiofilo) tutti quei miglioramenti (quand'anche ci fosse davvero un miglioramento) mi sembrano eccessivi.
@Nordata: non si sta parlando di bombolette spray che migliorano l'irradiazione delle onde sonore nella stanza, nè di sottopunte al berillio o pillole ambientali. Si parla di cavi (aggeggi attraverso i quali passa il segnale), di coni che scaricano le vibrazioni (nei diffusori sono praticamente indispensabili, ma anche nelle sorgenti...), ecc... . Paragonarli alla cartomante è fuorviante e lo sai benissimo anche tu ;)
@EmmeDiStore: la tua deifinizione di nero infrastrumentale è condivisibile e simile a quella del link.
Vorrei anche rispondere a chi ironizzava sul fatto che nell'esperienza dal vivo la separazione fra gli strumenti non c'è:
Giusto, è vero, ma lì ci sono gli occhi che ti dicono che gli strumenti sono separati. Nell'ascolto domestico, invece, ricreare olograficamente un palcoscenico immaginario (e quindi percepire la separazione "fisica" degli strumenti anche grazie a questo benedetto nero infrastrumentale) è importante. È un po' come il 3D nel video: Si ottiene una ricostruzione dell'evento originale in maniera fittizia e sicuramente non corrispondente al vero. Eppure piacevole (per chi piace. A me, per esempio, no ;) ).
Anche nel video, come giustamente ha espresso enrikon, la differenza è data dalla "risoluzione", un film in HD ha una profodnità diversa rispetto ad un film in SD e lo stesso vale nella musica con la differenza che in questo caso la distanza la deve ricreare il cervello senza l'aiuto della vista quindi maggiori sono gli elementi a disposizione (risoluzione, bassa distorsione, decadenza, basso rumore, etc etc) più facile sarà percepirla.
Quindi si potrebbe asserire quasi con certezza che la risoluzione (che racchiude in se tanti altri parametri come trasparenza, ambienza, aria, etc etc) è la chiave di tutto o quantomeno l'elemento principe che fà fare il salto di qualità negli ascolti a seguire, ma non meno importanti per rendere l'evento reale, dinamica e timbro che nel video io assocerei a contrasto e colore.
Se parliamo di musica dal vivo riferita a strumenti non amplificati la separazione c'è eccome e la si evince immediatamente e più facilmente grazie all'aumento dei sensi in gioco (la vista, che ci aiuta tantissimo con la focalizzazione).
Complimenti a Doraimon, che l'argomento sarà anche futile, ma ha suscitato un 3d di ben 12 ! pagg (+ forse la sospensione?) , forse non tutte ad alto livello tennico e tali da fare inc****** Nordta; cmq vorrei sapere che succede se saldo il filo di rame alle banane ( anche non al potassio K)...grazie!
Vero ma solo quando non scodinzola... Altrimenti introduce rumori anche lui che annullano il...nero infrastrutturale :rolleyes:. Per fortuna, con noi di casa, è piuttosto riservato....
Anche riguardo le distorsioni ed i rumori molesti dell'ambiente è proprio come scrivi. Se si aggiungono poi gli effetti dell'ambiente sulla risposta in frequenza, ci vorrebbero altro che banane...
Ciao, Enzo