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Preview Vivitek HK2288
Preview Vivitek HK2288
Emidio Frattaroli - 05 Dicembre 2017
“Il primo, vero contatto con il nuovo videoproiettore DLP Vivitek HK2288 a risoluzione 4K l'ho avuto all'interno del punto vendita Buscemi HiFi a Milano; nonostante un firmware ancora acerbo ho apprezzato prestazioni di ottima qualità, non solo in HD ma anche in HDR...”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche


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In questo 2017 quasi al capolinea, le novità tra i videoproiettori del settore Home Theater a risoluzione 4K non sono state molte. Epson continua felicemente con la distribuzione di due proiettori annunciati nel 2016 mentre JVC ha introdotto recentemente una nuova terna di proiettori che mostrano novità non eclatanti rispetto agli ottmi modelli della passata stagione. Sony ha mostrato soltanto una vera novità, il nuovo "laser 4K", mentre gli altri due proiettori offrono "soltanto" miglioramenti a modelli della passata stagione, con prezzo però nettamente ridotto.

La vera novità attesa per questo 2017 nel settore della videoproiezione, doveva arrivare dalla tecnologia DLP e da quel nuovo chip "4K" presentato a Dallas nell'ottobre del 2015, mostrato di nuovo al CES nel gennaio 2016, poi anche all'ISE di Amsterdam nel febbraio 2016 e arrivato soltanto alla fine del 2016 con qualche prodotto, senza continuità e con qualche piccoli problemi di gioventù. A distanza di un anno, si segnalano ancora ritardi nella produzione e risultati con i primi prodotti testati che lasciano non poche perplessità su alcuni aspetti fondamentali come flusso luminoso reale, rapporto di contrasto nativo e ampiezza del triangolo di gamut. 


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Per essere più chiari, i nuovi proiettori DLP cosiddetti "4K" hanno un singolo "microdisplay" con diagonale di circa 0,66" e risoluzione nativa di 2716x1528 pixel (4,15 megapixel), quindi metà della risoluzione nativa UHD 4K (che sarebbe invece di 3840x2160). D'altronde per questa tecnologia è prevista la cosiddetta "vobulazione", ovvero la proiezione di due immagini distinte (ciascuna con 2716x1528 pixel) per un totale di 8,3 megapixel complessivi. Maggiori informazioni potrete trovarle in questo articolo di approfondimento e anche nel first-look del proiettore BenQ W11000.


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Le perplessità su questi nuovi proiettori DLP 4K riguardano prima di tutto il rapporto di contrasto nativo. Nei proiettori citati in apertura rileviamo statisticamente rapporti di contrasto compresi tra 6.000:1 e 8.000:1 per Epson EH-TW9300, tra 11.000:1 e 13:000 per i nuovi Sony 260 e 360, tra 15.000:1 e 19.000:1 per il Sony 760, tra 20.000:1 e 50.000:1 per i proiettori JVC "vobulati" e circa 10.000:1 per il JVC nativo 4K. I nuovi proiettori DLP 4K con questo nuovo chip sembra che non vadano oltre 1.500:1. L'altra perplessità riguarda il flusso luminoso reale che è quasi sempre circa la metà rispetto a quanto dichiarato. Infine l'ultima perplessità riguarda il gamut, generalmente poco oltre quello dell'alta definizione.


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Con tutte queste premesse, mi sono avvicinato a questo nuovo Vivitek HK2288 con molto interesse, pur con tutti i dubbi accumulati dopo la "preview" di Bologna. L'ambiente è quello del punto vendita "Buscemi HiFi" in corso Magenta a Milano, con ambiente accogliente e schermo da 3 metri di base con guadagno di pochissimo inferiore a quello unitario.


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A supporto del proiettore ho trovato un lettore Panasonic DMP-UB900 e un sistema audio multicanale Linn Exakt con processore Linn Majik DSM, Akurate Exakt 6 canali e amplificazione Linn Majik 2100. Come diffusori frontali saranno in funzione i Linn Exakt 530, come centrale il Linn Trikan attiva, posteriori Linn Akudorik, Linn Exaktsub e Subwoofer Rel G2.

 

 

Pagina 2 - Prestazioni in REC BT.709

 
Bilanciamento del bianco prima (a sinistra) e dopo la calibrazione
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Le caratteristiche dichiarate del proiettore Vivitek HK2288 parlano chiaro: 2.000 lumen e rapporto di contrasto pari a 50.000:1. Con le impostazioni predefinite "presentazione" e bilanciamento del bianco "nativo" della lampada, probabilmente i 2.000 lumen si raggiungono di misura ma sono imprpponibili anche per il peggior "power-point", con esagerata dominante "verde-poltergeist" e colori irreali. Con impostazioni predefinite "movie" e bilanciamento del bianco predefinito "warm", le cose vanno meglio ma il bilanciamento del bianco è ancora tendende al blu e il flusso luminoso precipita a meno di 1.200 lumen e il rapporto di contrasto è di 1.250:1. Con la calibrazione del bianco (ad un solo punto), si rasenta la perfezione, il flusso luminoso rasenta i 1.000 lumen e il rapporto di contrasto scende a circa 1.100:1


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Il gamma è lineare. Quello che vedete qui in alto è quello di default (2.4), con media compresa tra 2,3 e 2,2, con naturale "roll-off" sulle basse luci a causa del rapporto di contrasto contenuto. Scegliendo quello predefinito di 2.2 la media scende tra 2,0 e 2,1 e si guadanga qualcosa sulle basse luci e con ambienti non completamente oscurati.

  
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Il gamut in default è abbastanza vicino al riferimento, con colori leggermente deviati a causa del bilanciamento del bianco tendende al "blu". Dopo la calibrazione delle componenti RGB del bianco c'è un leggero miglioramento della fase di alcuni colori ma non di tutti, con i colori secondari che rimangono ancora un po' distanti dal riferimento. Per fortuna c'è un CMS (Color Management System) abbastanza completo; con il poco tempo a disposizione ho provato a correggere solo il "rosso" con ottimi risultati sui primi tre step di saturazione (dal 25% al 75%), un po' meno per il rosso alla massima saturazione. Ho segnalato la cosa al distributore che mi ha anticipato l'uscita imminente di un nuovo firmware che risolverà anche questo problema. 

Al di là del bilanciamento del bianco e dei colori, le prestazioni in default sono comunque molto buone. La luminosità ("Brightness", il menu purtroppo non è in lingua italiana) posizionata in default a 61 è semplicemente perfetta, come il contrasto. La saturazione è appena elevata e da 55 l'ho posizionata a 52. Per il bilanciamento del bianco ho impostato le tre componenti RGB rispettivamente a 100, 86 e 75 con i risultati che sono più in alto. In ogni modo tutte le considerazioni su colori, gamma e dinamica diventano secondarie davanti al dettaglio e alla risoluzione. In default lo "sharpness" è troppo elevato e da "8" l'ho messo a "5". Selezionado "6" è già troppo elevato e sarebbe opportuna una via intermedia che - lo spero - verrà introdotta nel prossimo firmware. Per il resto ho apprezzato una qualità dell'oiettivo decisamente superiore alla media, con aberrazioni cromatiche invisibili e dettaglio da primo della classe.

 

 

Pagina 3 - Prestazioni in REC BT.2100


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La rilevazione delle prestazioni in HDR è stata un pochino "movimentata". Il proiettore in default soffre degli stessi limiti evidenziati in REC BT-709, ovvero ha un bilanciamento del bianco tendente al blu. Delle due impostazioni HDR presenti, la prima si riferisce al richiamo della curva del gamma "PQ", che può essere attivata in automatico oppure può essere sempre disattivata ("Auto" oppure "off"). L'altra voce serve per selezionare le due impostazioni predefinite "Normal" e "Detal", con differenze limitate alla scelta del punto di clipping; la terza modalità è quella "user". Le prime due ("normal" e "detail") non permettono di calibrare assolutamente nulla ma rendono il passaggio dalla modalità "normale" a quella "HDR" assolutamente automatico. Selezionando invece la modalità "user", è possibile calibrare quasi tutte le voci presenti ma l'applicazione della curva "PQ" non sarà più automatica; in altre parole bisognerà disattivare manualmente la voce "HDR" del primo menu ogni volta che si vorrà guardare contenuti che non sono HDR. Si tratta ovviamente di un baco che sarà corretto con il prossimo aggiornamento firmware di cui siamo già in attesa da qualche giorno e che verificherò quanto prima. 

 
Colori e bilanciamento del bianco in HDR dopo la calibrazione
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Quelle che vedete in alto sono le componenti RGB in HDR dopo la calibrazione, con clipping al 70%. I valori di calibrazione quasi gli stessi ottenuti per materiale HD. Anche in questo caso il gamut è sovrapponibile a quello in REC BT.709. Per quanto riguarda i parametri principali, ho calibrato la luminosità a 72, il contrasto a 50 e la saturazione a 75. Lo sharpness di default è a "9" ma non è possibile abbassarlo. Anche questo è un baco che sarà corretto nel prossimo firmware.

 
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Quelle che vedete qui in alto sono la curva di luminanza e i valori del gamma in condizioni predefinite "detail", in cui il clipping selezionato dal costruttore avviene a cirva il 65% del segnale in ingresso. Si tratta di una scelta secondo me non corretta in quanto si perdono molti particolari sulle alte luci, come - ad esempio - sulle nuvole.

 
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Qui in alto invece potete verificare le prestazioni dopo la calibrazione, anche qui con bassissime luci perfettamente visibili anche nei primissimi gradini della scala dei grigi, livelli intermedi leggermente più elevati e clipping che avviene al 70% circa del segnale in ingresso, situazione che considero un ottimo compromesso tra luminanza generale e gamma dinamica.

In poche parole, grazie ad un obiettivo di qualità e grazie anche al vantaggio in termini di risoluzione e dettaglio della soluzione DLP 4K rispetto ad altri concorrenti vobulati e non, il Vivitek HK2288 è un videoproiettore che ha tante potenzialità, tarpate da un firmware ancora perfettibile. Nei prossimi giorni, appena riceverò l'ultimo firmware dalla casa madre, cercherò di verificare prestazioni e calibrazione con uno dei modelli presente nel punto vendita Garman a Roma, che ci ospiterà per un evento dedicato proprio al Vivitek HK2288 nelle giornate del 15 e 22 dicembre.