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Pagina 1 - Introduzione
Durante il periodo d'oro dell'alta fedeltà a cavallo degli anni '80, Pioneer era uno dei costruttori più interessanti del panorama mondiale, apprezzato soprattutto per l'elevata qualità e raffinatezza degli amplificatori audio. Negli ultimi anni, complice anche l'ingresso nel mercato delle tecnologie di riproduzione video, Pioneer sembrava avesse messo leggermente in secondo piano il settore audio anche se in realtà la ricerca non si era mai fermata, ma si era addirittura allargata al settore dei diffusori acustici. Nell'ultimo anno il costruttore giapponese ha impresso una netta accelerata allo sviluppo del catalogo di fascia media e alta più prettamente audio. Pioneer sta preparando un ritorno in pompa magna nel settore High-End che sarà completato grazie ai diffusori e amplificatori a marchio TAD, che avevamo già ammirato all'ultima edizione del CES e che saranno presentati al mercato italiano con tutta probabilità entro la prossima estate. Un primo assaggio della riscossa di Pioneer è il nuovo integrato multicanale SC-LX90, presentato lo scorso Ottobre in occasione del CEATEC e previsto come disponibilità in Italia entro l'estate. Il nuovo top di gamma è stato ribattezzato "Susano", dispone di 10 canali amplificati da 140W ciascuno, è dotato di 6 ingressi HDMI 1.3a, due uscite HDMI (tutti di tipo 1.3a), ed è in grado di decodificare anche i più recenti sistemi multicanale ad alta qualità Dolby TrueHD e DTS HD Master Audio. L'ampli è in pratica un due "telai in uno", con sezioni di amplificazione, e preamplificazione completamente separate. All'interno della sezione pre c'è un'alimentazione separata sia per la gestione del segnale analogico, sia per i circuiti digitali. I moduli di amplificazione sono in classe "D" ad alta efficienza (Ice Power, un prodotto sviluppato da Bang & Olufsen) con versatilità a dir poco eccellente, soprattutto per le modalità di utilizzo dei vari canali amplificati: è prevista anche la possibilità di alimentare sistemi a 5.2 canali in bi-amplificazione, con due canali da 140W per ognuna delle due vie del diffusore. In attesa della effettiva disponibilità del nuovo top di gamma, Pioneer Italia ci ha inviato un modello di pre-produzione per un piccolo test in anteprima che è stato possibile grazie all'amico e collega Nicola D'Agostino che indirettamente ci ha messo in condizioni di ricevere il prodotto in prova e che, in mancanza di un manuale in una lingua comprensibile (per il momento è disponibile solo in giapponese), ci ha fornito informazioni di straordinaria precisione e utilità per approfondirne gli aspetti costruttivi e funzionali. Pagina 2 - Scheda tecnica e caratteristiche La versatilità del Pioneer Susano è semplicemente straordinaria, con una quantità di ingressi e uscite analogiche e digitali, audio, video e dati che sarà molto difficile utilizzare completamente. Rispetto ad altri prodotti di simile categoria manca il collegamento WiFi ma è disponibile sia una presa LAN 10/100 che una porta USB. Segnaliamo la presenza del DSP video più interessante del momento (Marvell Qdeo), la presegestione di altre due zone secondarie (zona 2 e zona 3) di cui una anche con uscita S/PDIF o amplificata, ingresso pre 7.1 canali, uscita pre 10.2 canali (doppio centrale e doppio woofer), ben 4 trigger a 12V e una porta RS232.
Pagina 3 - Aspetto esteriore
Il "piccolo" è giunto in redazione all'interno di un solido parallelepipedo di cartone rigido e bianco. All'interno della scatola c'è solo lo spazio appena sufficiente per alloggiare il cavo di alimentazione, il microfono per la gestione del sistema di autocalibrazione Advanced MCACC e il complesso telecomando IR di tipo "intelligente". Nessuna traccia del manuale. Una volta sistemato sul tavolo, il Susano appare ancora più grande di come lo avessi immaginato, a causa soprattutto di un'altezza ragguardevole, pari a quasi 25 centimetri. La finitura anteriore in nero laccato è molto elegante anche se è una potentissimo rivelatore di impronte digitali e polvere.
Il frontale è dominato dall'ampio display LCD da 5" che permette un agevole governo di tutte le funzioni dell'amplificatore integrato, oltre che la visione dei contenuti anche attraverso supporti di memoria rimovibili. L'unica nota stonata è rappresentata da alcuni artefatti tipici del collegamento in video composito e dalla qualità generale del pannello utilizzato. Anche se non si tratta di aspetti chiave, speriamo che sul modello definitivo ci sia qualcosa di meglio. Pagina 4 - Connessioni e versatilità
Il pannello posteriore ci aiuta a evidenziare ancora di più la suddivisione in piani e zone dell'interno del prodotto. Sul piano inferiore troviamo i 10 connettori per il segnale amplificato mentre più in alto, da sinistra a destra, sono ospitate le interfacce digitali (TOSlink, S/PDIF e LAN). La presa multipolare per Apple iPod prelude alle uscite preamplificate a 10.2 canali (incluso doppio centrale e doppio sub) e agli ingressi pre a 7.1 canali. Più a destra troviamo ingressi e uscite analogiche e nell'angolo a sinistra i connettori HDMI e iLink. Sul pannello anteriore, protetti da uno sportellino ribaltabile, c'è un ulteriore ingresso audiovideo (composito/S-video con audio anche di tipo TOSlink), l'unica porta USB per supporti di memoria rimovibili, un'utile uscita cuffia e la presa minijack per il microfono del sistema Advanced MCACC. Attraverso i pulsanti a disposizione è possibile comandare agevolmente tutto il sistema anche senza telecomando. I connettori per cavi di potenza non mi hanno fatto impazzire per dimensioni e robustezza. Accettano anche forcelle e cavo spellato con spessore di 10 mm e sono disposti in modo da non dover penare con i polpastrelli per serrare la presa in maniera adeguata. Pagina 5 - Interno e costruzione
Osservando con attenzione la prima immagine senza pannello posteriore, con l'aiuto degli esplosi e dei disegni che ci ha fornito il costruttore e con bene a mente la le connessioni sul pannello posteriore, è molto facile apprezzare la disposizione dei componenti interni che sono alloggiati in camere completamente separate: circuiti audio e video digitali, circuiti audio analogici, circuiti video analogici, alimentazione separata per sezione analogica e digitale e sezione finale che occupa tutto il "piano terra". La rimozione del pannello superiore è semplice e immediata ma a questo ci siamo limitati: alcune delle viti essenziali per lo smontaggio dell'integrato sono con passo in pollici e alcune hanno segni inequivocabili lasciati da chi ne ha tentato la rimozione con brugole nostrane. Se a questo aggiungiamo la promessa fatta a Pioneer di non danneggiare il prodotto, capirete perché abbiamo evitato inutili spargimenti di... Viti.
Le immagini che siamo riusciti a scattare, unite a quelle che sono a disposizione sul sito web del costruttore giapponese, sottolineano una costruzione caratterizzata da qualità, solidità e ordine da riferimento. In particolare, si rimane incantati davanti alla sezione di amplificazione con i 10 moduli ICE Power, accreditati di una potenza complessiva di 1400W su 8 ohm e che occupano un decimo dello spazio necessario per un'architettura più tradizionale di pari potenza. Pagina 6 - Componenti principali Per quanto riguarda i componenti chiave, Pioneer ha scelto quanto di meglio a disposizione sul mercato sia per quanto riguarda le elaborazioni e conversioni audio ma anche per quelle video, ad iniziare dal prestigioso DSP Marvell con tecnologia Qdeo che mantiene tutte le promesse e che è già utilizzato con profitto nel lettore ibrido LG BH200.
Tra le caratteristiche più esclusive, ricordiamo la possibilità di effettuare due elaborazioni parallele, con risoluzione e frame rate differenti. I flussi video in alta definizione 1920x1080p possono essere consegnati con una profondità di 10 bit senza compressione colore (4:4:4) oppure fino a 12 bit per componente cromatica, con compressione component 4:2:2.
L'altra preziosa novità viene utilizzata nella conversione audio da digitale in analogico. Per questa delicata operazione è stato utilizzato il nuovissimo convertitore Wolfson WM8741: un convertitore stereo accreditato di un rapporto SN che si attesta sui 125 dB (configurazione stereo, freq. 48 kHz), piena compatibilità per lo stream DSD dei Super Audio CD ed un controllo volume virtualmente analogico, con passi di 0,125 dB. Pagina 7 - Configurazione e setup
Senza il manuale d'uso e aiutandoci solo attraverso l'ottimo menu OSD in lingua inglese, ho potuto operare tutte le necessarie operazioni di configurazione in brevissimo tempo. Il completo display LCD integrato è davvero molto utile e le possibilità di configurazione sono davvero molto vaste e non si limitano agli automatismi ma permettono di correggere la risposta sia in ampiezza che in fase anche manualmente.
Benché il display LCD e la struttura dei menu sia molto efficace, la mancanza del manuale d'uso si fa sentire con la convinzione di aver esplorato neanche il 20% delle possibilità del prodotto. Tra le analisi che cercheremo di condurre quando avremo a disposizione il prodotto definitivo, c'è quella della verifica della compatibilità dei file video in alta definizione compatibili con il sistema.
Qui in alto ho inserito tre delle più probabili configurazioni per sfruttare il maggior numero possibile di canali. In particolare, la configurazione classica a 5 canali più sub amplificato, che sfrutta una coppia di canali in bi-amplificazione per ogni diffusori, è la più semplice da attuare. Più interessante appare la possibilità di utilizzare i tre canali frontali in bi-amplificazione e i quattro canali surround pilotati singolarmente. Altrettanto utile disporre della stessa qualità audio per la zona 2. Pagina 8 - L'ascolto Davanti a caratteristiche così esclusive, con il poco tempo a disposizione e in mancanza di un manuale in lingua occidentale, mi sono "attrezzato" con non poco disagio, soprattutto a causa della mancanza di un numero utile di diffusori acustici adeguati alle necessità. Prima di ogni cosa ho provveduto ad un ascolto in semplice stereofonia, utilizzando come sorgente un glorioso lettore Pioneer DV-717 sia in collegamento analogico che digitale (TOSlink) e abbinando prima una coppia B&W CDM7 e in seguito due Klipsch RF35. Come riferimento ho utilizzato sia un integrato Denon AVC-A11XV che il valvolare Yarland M34. attraverso le B&W CDM7, senza introdurre alcuna elaborazione, non ho avuto particolari sorprese. Ho apprezzato una potenza a disposizione che è ben superiore alle necessità di un diffusore con la sensibilità delle CDM, mentre l'estensione in frequenza e il controllo sugli estremi banda sono aspetti davvero apprezzabili. Qualche limite è rilevabile soltanto sulla profondità e sulla estensione in larghezza della scena sonora, soprattutto rispetto al Denon AVC-A11XV. In ogni modo si tratta di aspetti che necessitano di ulteriori approfondimenti con un maggior numero di ore a disposizione. Quello che segue al collegamento con le due torri Klipsch è davvero emozionante, soprattutto per la gran quantità di decibel prodotti senza distorsione apprezzabile e con una dinamica DE-VA-STAN-TE! In stereofonia le Klipsch si sono rivelate molto utili per sottolineare i limiti sulla tridimensionalità della ricostruzione scenica ma hanno rivelato anche una leggera "asprezza" del medio-alto che si è decisamente attenuata dopo una leggera equalizzazione che ha riportato alla ragione la maggior parte dello spettro sonoro. Per l'ascolto in multicanale ho utilizzato un lettore Sony BDP-S300 in PCM via HDMI e un Samsung BDM-P1400, quest'ultimo per consegnare i nuovi stream audio HD direttamente, attraverso il collegamento HDMI. Il disco test Dolby "The Sound of High Definition" ci ha consentito di testare anche la configurazione a 7.1 canali, con la traccia "Clouds" in uno splendido Dolby TrueHD 24/96 riprodotto attraverso un mix piuttosto eterogeneo di diffusori Klipsch. Gli stessi diffusori frontali sono stati alimentati anche in configurazione Bi-Amping, in modo da sfruttare totalmente i 10 amplificatori icepower, anche se non ho rilevato apprezzabili differenze rispetto alla configurazione più classica. Pagina 9 - Conclusioni Il prezzo di listino non è ancora stato definito ma dovrebbe essere di circa 7.000 Euro IVA compresa che, al confronto del prezzo giapponese di 880.000 Yen tasse incluse, appare un po' elevato, anche se pienamente allineato alla qualità della costruzione, alle prestazioni prestazioni e alle straordinarie possibilità operative. Se si guarda alle alternative con simili caratteristiche, il prezzo diventa addirittura concorrenziale. Al confronto, l'accoppiata Denon POA-A1HD e POA-A1HD citata nell'articolo ha un peso complessivo di 87,5 kg, un volume complessivo superiore ai 110 litri e un assorbimento di quasi 1.500 watt. Al confronto il Susano offre potenza e versatilità non lontane a meno della metà del prezzo e del volume, ad un terzo del peso e soprattutto a quasi ad un terzo dell'assorbimento di corrente (550W Pioneer contro 1450W Denon). A questo punto non ci rimane che attendere il prossimo Giugno per condurre una prova più approfondita su un modello definitivo. Un test che si annuncia tanto complesso quanto interessante, con la speranza che per quella data sia disponibile un manuale in una lingua più comprensibile. Per maggiori informazioni: www.pioneer.jp News: |
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