![]() |
|||||||||
Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 -
La nuova generazione di TV OLED Panasonic 2023 è ormai arrivata sul mercato. Al vertice della gamma si posiziona l’ammiraglia MZ2000, diretta erede degli LZ2000 che abbiamo recensito e promosso a pieni voti. I tagli proposti sono 3: 55” e 65” con tecnologia MLA, la stessa che troviamo sugli LG G3 (qui la nostra anteprima) e sui Philips OLED+ 908 ai quali si aggiunge il 77” che è invece privo di questa novità. Grazie a Panasonic Italia abbiamo potuto testare in anteprima proprio il 77” MZ2000, il modello di cui vi parleremo in questa anteprima e che difficilmente viene spedito presso le redazioni per una analisi approfondita. Per questo primo contatto ci soffermeremo in particolare sulle caratteristiche, specialmente le novità introdotte, le misure e le impressioni che abbiamo maturato dopo qualche ora di utilizzo. SOMMARIO
CARATTERISTICHE TECNICHE E NOVITÀ Il 77” MZ2000 è dotato di un pannello OLED.EX senza tecnologia MLA ma con un nuovo dissipatore, migliorato rispetto alla serie LZ2000. Si parla più nello specifico di materiali diversi abbinati a una struttura multi-strato. Panasonic sostiene che i cambiamenti apportati permettono di dissipare meglio il calore generato, uno degli aspetti che abbiamo già potuto testare in questa anteprima (ne parleremo nel capitolo sulle misure). Naturalmente abbiamo una risoluzione Ultra HD e una frequenza di aggiornamento a 100 / 120 Hz. Il processore HCX Pro AI si occupa di gestire l’elaborazione dei segnali audio e video proponendo una serie di ottimizzazioni automatizzate nella modalità IA automatica, che mette a disposizione un selettore per regolarne l’intensità. In tutte le altre gli stessi meccanismi non vengono applicati e si può quindi avere una resa più fedele alla sorgente originale. Resta invece il contributo dell’intelligenza artificiale per interventi come l’upscaling, la gestione delle immagini in movimento (Smooth Motion Drive Pro) e il tone mapping dinamico, che riequilibra la gamma dinamica in tempo reale analizzando la sorgente in uso. La sezione audio è sempre messa a punto con il contributo di Technics e non presenta differenze, a livello di configurazione, rispetto alla serie LZ2000 che abbiamo trattato in dettaglio in questo speciale dedicato solo alla riproduzione del suono. Abbiamo quindi il sistema 360° Soundscape Pro (che ci aveva convinto a pieno su LZ2000) con speaker beamforming lungo il lato inferiore, 2 speaker posti sul retro il alto, 2 speaker sui lati e un doppio woofer posteriore abbinato a 2 radiatori passivi. Panasonic sostiene che rispetto a LZ2000 qui abbiamo una maggiore coerenza timbrica tra tutti i trasduttori e un’immagine sonora ancora più precisa. Sono supportati i formati HDR10, HLG, HDR10+, HDR10+ Adaptive, Dolby Vision (fino a 60 Hz), Dolby Vision IQ, HLG Photo e Dolby Atmos. La dotazione comprende inoltre la modalità Filmmaker, Calman Ready per la calibrazione facilitata con il software di Portrait Displays, i sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2 con slot CI+ (ed ECP), HbbTV e SATIP/DVB-IP per distribuire il segnale sulla rete locale ad altri dispositivi compatibili. La Smart TV è basata sulla piattaforma proprietaria My Home Screen 8.0 con Alexa integrata e la possibilità di aggiungere Google Assistant tramite uno speaker esterno. Gli ingressi HDMI sono 4: 2 sono HDMI 2.0b mentre gli altri 2 sono HDMI 2.1 capaci di gestire segnali Ultra HD fino a 120 Hz, eARC (ingresso 2), Auto Low Latency Mode (tutte le porte), Variable Refresh Rate, FreeSync Premium e G-Sync. Nel nostro primo contatto abbiamo spulciato tutti i menu alla ricerca di novità. L’interfaccia e gran parte delle voci presenti sono rimaste identiche allo scorso anno. Ci sono però alcuni cambiamenti: per i giocatori è presente la nuova modalità True Game, che dovrebbe assicurare la stessa fedeltà delle modalità Filmmaker e Professionale (1 e 2) ma applicandola ai videogiochi, quindi con tutte le ottimizzazioni necessarie ad assicurare una prontissima risposta ai comandi. Nuova è anche la “Sincronizzazione Modo Immagini SDR/HDR”, che consente all’utente di scegliere la modalità video per SDR e HDR singolarmente o se lasciare la stessa. In pratica è un ausilio per gli utenti meno smaliziati, che nel passaggio da SDR a HDR potrebbero trovarsi con modalità diverse e una resa decisamente differente. Se si abilita questa opzione, il TV usa sempre la stessa impostazione cambiandola automaticamente quando il televisore passa dalla gamma dinamica standard all’HDR e viceversa. Come su LZ2000 troviamo "Clipping mappatura toni HDR”, che permette di impostare un tetto oltre il quale il display taglia tutti i particolari che restano sopra al livello di luminanza preimpostato. Su MZ2000 si può impostare questa soglia fino a 2.000 nit, contro i 1.000 nit del top di gamma 2022. L’ultimo cambiamento riguarda la gestione delle cuffie Bluetooth: se ne possono collegare 2 simultaneamente con regolazione separata del volume (precedentemente era in comune).
MISURE
Nel tempo che abbiamo avuto a disposizione abbiamo effettuato le misure in SDR e HDR delle principali modalità video, sfruttando come sempre il software Calman, disponibile anche in versione consumer e l’attrezzatura a nostra disposizione. La modalità di base, quella Normale, evidenza il solito andamento che troviamo sulle impostazioni standard.
La temperatura colore è molto fredda (9.082 K) e un gamma molto basso, 1,468 in media, quindi con un’immagine fin troppo schiarita. Fortunatamente ci sono modalità che offrono ben altre prestazioni: Filmmaker e Professionale 2 (notte) sono praticamente sovrapponibili e assicurano una fedeltà molto elevata.
Il DeltaE medio si attesta a 0,9 con un massimo di 1,3, ben al di sotto della soglia critica per l’occhio umano. Il gamma medio è 2,4 e se si esclude un picco al 95% sulla scala dei grigi, è molto lineare. La taratura di fabbrica si conferma eccellente anche nella riproduzione dei colori, sia sul triangolo del gamut de Rec.709, dove il DeltaE è sempre sotto 1, sia sul Color Checker (DeltaE medio 1,03) e le saturazioni intermedie (DeltaE 1,49), dove resta sempre invisibile a occhio.
C’è un unico parametro che sarebbe meglio ritoccare: la luminanza dello schermo che di fabbrica è un po’ bassa, poco più di 100 nit. Solitamente sui TV che testiamo la portiamo a 120-130 nit per una visione in ambienti non molto illuminati. Per quelli ben illuminati c’è l’ottima modalità Professionale 1, che imposta il gamma a 2.2 e satura i colori un po’ di più per bilanciare l’immagine.
In HDR la modalità Normale conferma un'impostazione di base non molto fedele: c'è sempre un eccesso di blu che si accompagna ad un’immagine che enfatizza la luminanza lungo tutta la scala dei grigi, producendo immagini fin troppo brillante dal 20% al 70% circa.
Anche in questo caso consigliamo le modalità Filmmaker o Professionale 2, molto corrette con un DeltaE massimo di 1,3 e un bilanciamento perfetto della luminanza lungo tutta la scala dei grigi. La taratura in HDR è così buona che, pur potendola migliorare un po’ con la calibrazione, risulterebbe tutt’altro che semplice notare la differenza.
I grafici di ColorMatch e Color Checker attestano una buona fedeltà cromatica anche in HDR anche se un po’ meno perfetta rispetto al resto del quadro: qui una taratura professionale può spuntare un po’ di margine in più ma va anche detto che replicare completamente il riferimento è ad oggi molto difficile per qualsiasi TV in commercio. Il picco di luminanza si attesta a circa 1.000 nit su una schermata col bianco al 10%. Questo valore tende a crescere nel tempo fino a raggiungere i 1.100 nit circa dopo poco meno di 2 minuti.
Solo a questo punto si registra un calo che riporta la luminanza vicino al valore iniziale. A conferma dell’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri Panasonic, abbiamo una riproduzione piuttosto accurata delle saturazioni del DCI-P3 all’interno dello spazio colore BT.2020. La copertura dello spazio colore BT.2020 è pari al 71,96% xy e 76,04% uv mentre per il DCI-P3 si raggiunge il 98,79% xy e il 99,63% uv. Altro parametro molto interessante è rappresentato dall'uniformità che è ottima, su tutto lo schermo. Abbiamo provato sia con segnale al 25% di intensità che con il 15% e il 5% di intensità del segnale in ingresso. L'immagine in alto è relativa al 15% di intensità del segnale in ingresso. Per scattare una immagine leggibile al 5% servirebbe una sala completamente oscurata.
CONCLUSIONI Nel tempo a nostra disposizione abbiamo visionato varie tipologie di contenuti, per lo più sequenze che utilizziamo solitamente come demo e altro materiale messo a disposizione da Panasonic. A colpire è sicuramente l’elevato livello di luminanza: nonostante l'assenza della tecnologia MLA, il picco raggiunto è decisamente significativo come anche la capacità di mantenerlo per un lungo periodo. In valore assoluto non ci discostiamo molto da un 55” o 65” con pari tecnologia, anche se molti modelli non arrivano comunque così in alto, ma complice l’ampia superficie del pannello si ha un impatto notevole quando si visualizzano contenuti in HDR. È del resto un fatto intuitivo: anche se il picco misurato su schermo è simile a quello generato da schermi più piccoli, la quantità di luce che si diffonde nella stanza è maggiore perché la superficie emittente è più ampia. In più entrano in gioco le suggestioni create da una diagonale più ampia che garantisce sempre un’esperienza più coinvolgente. Per farla breve si percepisce distintamente un efficace effetto da “cinema in casa”. Per il resto c’è la solita impronta Panasonic ben evidente: menu completi con qualche piccola aggiunta, tantissime impostazioni per gli utenti più smaliziati e una taratura di fabbrica che assicura un’altissima fedeltà delle immagini. Praticamente ci troviamo di fronte a un TV più luminoso degli LZ2000, anche se non di molto, con alcune ottimizzazioni e novità. Tra queste citiamo nuovamente la modalità True Game che promette la stessa accuratezza delle modalità Filmmaker/Professionale 1 ma con in più una prontissima risposta ai comandi. È un risultato tutt’altro che scontato perché in modalità gioco, specialmente in HDR, molti prodotti tendono a enfatizzare sensibilmente la luminanza lungo tutta la scala dei grigi, col risultato che alcuni particolari molto brillanti (ad esempio il cielo in Flight Simulator) risultano completamente bruciati, soprattutto se al tone mapping del TV si aggiunge quello effettuato dal sistema di gioco, mentre qui il tone mapping del TV si può anche disabilitare proprio per evitare queste sovrapposizioni. Le uniche riserve sono relative alla Smart TV (che ci è sembrata più o meno la stessa) e ad un’interfaccia grafica dei menu che trarrebbe sicuramente giovamento da una rivisitazione in chiave più moderna, senza toccare le voci presenti e il funzionamento di base, assolutamente ottimo. Le premesse sono comunque ottime e le andremo a valutare in dettaglio nella recensione completa che arriverà a breve. Per maggiori informazioni: panasonic.com/it/consumer/televisori |
|||||||||
Pagina stampata da AV Magazine: https://www.avmagazine.it Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di AV Raw s.n.c. Per maggiori informazioni : https://www.avmagazine.it/sito/legale/ Copyright 2005 - 2025 AV Magazine AV Magazine - registrazione Tribunale di Teramo n. 527 del 22.12.2004 Direttore Responsabile: Emidio Frattaroli |