
Come abbiamo già avuto modo di chiarire ad inizio anno (vedi news),
a partire dal 1 gennaio 2015, tutti i nuovi televisori commercializzati in
Italia dovranno integrare un sintonizzatore digitale terrestre compatibile
DVB-T2 (il digitale terrestre di seconda generazione) e tutti i decoder
(compresi quelli integrati nei TV) dotati di certificazione bollino
"Silver" e "Gold" dovranno essere in grado di decodificare
l'H.265 / HEVC con risoluzione fino a 1080/50p. Una decisione che consentirà di
mettere i consumatori al riparo da acquisti "obsoleti", ma che non
prevede assolutamente il passaggio forzato da parte dei broadcaster (e quindi
dei consumatori) al digitale terrestre di nuova generazione.
Inizialmente l'attuale DVB-T e il nuovo DVB-T2 convivranno e ci attendiamo un
periodo di almeno 10 anni prima di un passaggio definitivo al "nuovo"
digitale terrestre. Però il 2015 sembra l'anno scelto in molti mercati mondiali
per avviare (magari sotto forma iniziale di sperimentazione) i primi
broadcasting in DVB-T2 con codifica HEVC, nella maggior parte dei casi in Full
HD (1920 x 1080 punti a 50 o 60 fps) e in qualche caso anche in Ultra HD (3840 x
2160 punti a 50 p 60 fps). Ecco perché, secondo gli analisti di ABI Research,
nel 2015 verranno venduti circa 18 milioni di nuovi decoder DVB-T2 stand-alone
(quindi senza tener conto dei sintonizzatori integrati nei televisori), in
particolare nell'Est Europa e in Medio-Oriente, territori in cui il passaggio al
digitale terrestre non è ancora stato completato e che potrebbero quindi optare
per un'adozione diretta del DVB-T2.
Per maggiori informazioni: comunicato stampa (in inglese)
Fonte: ABI Research |