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La presentazione dei TV QLED Samsung a Las Vegas si è focalizzata sulla superiore riproduzione dei "volumi colore". Il termine si riferisce alla restituzione delle varie tonalità cromatiche a tutti i livelli di luminosità, grazie alla copertura integrale del gamut DCI-P3 abbinata al picco luminoso di 2000 nits. Samsung ha dichiarato di aver migliorato anche il livello del nero, ma in particolare i TV QLED offrono un'innovazione non particolarmente evidenziata durante la press conference, ma che va a migliorare uno degli aspetti più critici degli LCD, in particolare quelli di tipo S-PVA utilizzati dal marchio coreano.

Nei TV QLED i singoli pixel non sono costituiti da triadi RGB allineate, ma adottano una trama incrociata, in cui ogni pixel viene diviso in due parti pilotate separatamente. Simile a soluzioni già sperimentate da marchi come Sharp e Sony, questo tipo di struttura, definita Dual Pixel, ottiene come risultato un incremento dell'angolo di visione. Il miglioramento nella visualizzazione fuori asse può essere considerato certamente una delle principali innovazioni apportate alla tecnologia LCD. Tuttavia il metodo, secondo le impressioni riportate da HDTVtest, presenta anche qualche controindicazione.

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In misura maggiore rispetto alle soluzioni sviluppate da altri costruttori, i sub-pixel appaiono visibili come strisce RGB quando vengono visualizzate aree totalmente bianche a distanza ravvicinata, mentre le diverse tecniche di rendering diventano evidenti, nelle stesse condizioni di visione, nella riproduzione delle medie e basse luci. I vantaggi con i contenuti HDR associati all'incremento dell'angolo di visione sembrano comunque compensare i difetti di questa tecnica, sopratutto con i televisori installati in stanze di grandi dimensioni.
Fonte: HDTVtest
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