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Adiconsum: DVB-T2 da posticipare
Nicola Zucchini Buriani - 16/06/2014, 17:09
“L'Associazione italiana difesa consumatori e ambiente ha presentato, al tavolo tecnico EPG presso l’AGCOM, una richiesta per rimandare l'entrata di in vigore della normativa che, a partire dal primo gennaio 2015, imporrà la vendita di apparati radiotelevisivi con integrato un sintonizzatore DVB-T2”

Il passaggio dall'analogico al DVB-T è stato un processo lento e gestito non senza difficoltà. E' anche per questo motivo che la diffusione del DVB-T2 è stata programmata con maggiore anticipo. Del 2012, infatti, la normativa che impone la presenza, su tutti gli apparati radiotelevisivi in vendita dal primo gennaio 2015, di un sintonizzatore DVB-T2 (vedi news). Ovviamente, nel lasso di tempo trascorso tra la stesura della norma e la sua entrata in vigore, si sono compiuti ulteriori progressi nel campo delle trasmissioni TV e delle codifiche, con la nascita, ad esempio, del codec H.265 / HEVC. Ovviamente il mercato dovrà tenere conto di queste novità, nei prossimi anni, ma c'è già chi chiede una revisione delle regole. Si tratta di Adiconsum, l'Associazione italiana difesa consumatori e ambiente, che ha presentato una richiesta al tavolo tecnico presso l'AGCOM.

La richiesta è molto diretta: posticipare l'obbligatorietà del DVB-T2. Ad oggi il DVB-T2 può utilizzare varie codifiche, da H.264 a HEVC, ad esempio, ed i sintonizzatori integrati nei prodotti in commercio non garantiscono sempre una totale compatibilità. Secondo Adiconsum non vi sarebbe neppure una reale urgenza, dato che nessuna emittente italiana trasmette gratuitamente in DVB-T2. Si propone, dunque, di stabilire criteri per le trasmissioni, specificando il tipo di codifica, per poi imporre l'obbligatorietà del DVB-T2, per i nuovi prodotti, dichiarando quali codifiche utilizzano i vari canali. Una maggiore trasparenza, dunque, per tutelare l'acquisto.

Il linea di principio la richiesta ci sembra assolutamente condivisibile: favorirebbe, prima di tutto, il mercato stesso, evitando di bloccare gli acquisti per timore di incorrere in una prematura obsolescenza. I modi, però, ci sembrano meno condivisibili. Anzitutto, non ha rilevanza il fatto che non vi siano già trasmissioni gratuite: tutta Europa si sta spostando verso il DVB-T2 ed anche la normativa italiana risale al 2012. Ciò significa che i produttori, già da tempo, hanno programmato l'uscita di TV con sintonizzatori DVB-T2 che, infatti, sono ora disponibili (anche in doppia configurazione) su moltissimi modelli. Spostare il termine che fissa l'obbligo all'inizio del prossimo anno, dunque, non influenzerebbe minimamente lo "status quo". I modelli sono quelli che troviamo nei negozi, ed un orizzonte temporale così breve (6 mesi circa) non consentirebbe aggiustamenti.

In secondo luogo si deve tenere conto che l'H.265 / HEVC, pur essendo utilizzabile anche su sorgenti HD, difficilmente sarà utilizzato per canali non in Ultra HD, nel prossimo futuro. Per passare completamente alla nuova codifica, infatti, si dovrebbe abbandonare completamente il supporto a H.264, il che equivarrebbe, di fatto, ad un nuovo switch-off. Un'ipotesi totalmente inattuabile, che creerebbe moltissimi svantaggi anche alle emittenti stesse, andando a definire un quadro che non si è creato neppure ai tempi del DVB-T. I canali SD, infatti, continuano ad essere codificati in MPEG2, proprio per mantenere la compatibilità con i sintonizzatori più vecchi. Sarebbe molto più sensato, a quel punto, un passaggio dei canali SD all'H.264, che libererebbe preziosa banda, potendo utilizzare i già molto più diffusi tuner DVB-T2 H.264, per le trasmissioni HD, con il DVB-T2 HEVC riservato ai contenuti Ultra HD. Molto più auspicabile, invece, è il ricorso a nuovi bollini, che identifichino chiaramente le specifiche dei sintonizzatori utilizzati dalle TV: potersi accertare che un UHDTV supporti tutti i nuovi formati, da HDMI 2.0 a HEVC, con un semplice colpo d'occhio, aiuterebbe sia gli operatori che i consumatori.

Fonte: Help Consumatori