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Dopo l'annuncio del Dirac Bass, di cui vi avevamo già parlato in questo articolo, in occasione del Mobile World Congress abbiamo avuto la possibilità di ascoltare un prototipo della nuova tecnologia che sarà implementata prima di tutto in alcuni personal speakers e probabilmente anche in alcuni smartphone. Il principio di funzionamento è tanto semplice quanto geniale e prevede prima di tutto una accurata misurazione elettroacustica del diffusore (mini o micro che sia). Una volta stabilti i "limiti" del diffusore in bassa frequenza, l'algoritmo "traduce" lo spettro sonoro delle ottave più basse in distorsione di armoniche pari a frequenza più elevata, che invece possono essere riprodotte dall'altoparlante in questione.

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La dimostrazione è avvenuta utilizzando un diffusore Ikea Enebi modificato soltanto nell'amplificazione e senza toccare gli altoparlanti, il volume e il sistema di accordo reflex. Nell'ascolto normale, effettuato sia con musica che con segnali test e senza inserire l'algoritmo Dirac Bass, i limiti del diffusore Ikea sono eclatanti: sembra che ci sia un filtro passa-alto con pendenza molto elevata e con frequenza di "taglio" a circa 100Hz. Tentando di riprodurre frequenze di 60Hz e di 30Hz non viene riprodotto alcun suono, mentre il piccolo woofer oscilla decisamente. Con l'inserimento del Dirac Bass il tono a 30 Hz viene riprodotto invece senza esitazioni.

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L'unico "problema" è che non si tratta di un vero tono a 30 Hz, bensì di armoniche comprese probabilmente tra 90 e 120Hz. Inoltre il tono a 60Hz è molto vicino e quasi identico a quello da 30Hz. Con tracce musicali, anche piuttosto impegnative come estensione e potenza della gamma bassa, il Dirac Bass è molto convincente e le note che sarebbero andate perdute tornano letteramente a nuova vita. Al momento Dirac Research non ha mostrato una roadmap con date e prodotti che utilizzeranno il Dirac Bass ma ha solo suggerito che potrebbero esserci presto novità, anche nel settore smartphone.
Per maggiori info: www.dirac.com
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