non è mica detto. alla fine della fiera questo è un semplice protocollo di trasferimento per audio digitale basato sulla serializzazione dei dati. il DAC potrebbe ricevere i dati in molti modi, non solo in base a questo protocollo...
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ovviamente se avevi già un dac con ingresso i2s hai fatto benissimo
Se Windows per te è un problema esistono dei driver Linux non ufficiali. La scheda i2S, per scelta dei progettisti, non gestisce i file DSD. Sul loro sito è spiegato perché preferiscono concentrare gli sviluppi sui file PCM anziché DSD. I loro server supportano anche il DSD attraverso una scheda USB aggiuntiva.
normalmente uso il marantz per sentire i flac via rete lanciati da un tablet o dallo stesso player. uno di questi gg proverò di nuovo da PC via USB, giusto per rifare la stessa prova, ma in passato avevo già assodato che non cambiava assolutamente nulla, a parte la possibilità di inviare a campionamenti più elevati, fare resampling o applicare filtri.
Quando i sistemi di riproduzione raggiungono un certo livello per avere il salto di qualità occorre investire molto (e non solo in €uro) per fare un ulteriore salto in avanti.
Nel mio sistema, niente di fantasmagorico ma assemblato e installato con un certo criterio (spero), la differenza fra file di rete e file su HD locali si apprezza. Non è una differenza drammatica, ma è una di quelle piccole differenze che sommate al resto fanno fare il salto di qualità al sistema.
Continuo a pensare che un file è un file e quindi tutto l'onere è delegato al DAC . Detto questo credo che resti solo da stabilire se l'uscita digitale + cavo (cavo coassiale oppure fibra ottica) fanno il loro sporco dovere. Il tutto a parità di tutte le altre condizioni a contorno ....
A mio parere nulla di più sbagliato. In informatica fin dagli albori del PC vige un detto "Garbage In, Garbage Out". Se all'entrata inviamo spazzatura all'uscita avremo spazzatura. Nessun DAC è in grado di migliorare il segnale che gli forniamo in ingresso e per questo motivo dobbiamo fornirglielo al meglio possibile. IMHO.
allora, il coax è preferibile all'ottico, l'USB abilita campionamenti più elevati (DSD incluso se supportato) e l'I2S oltre a supportare tutti i campionamenti è il più immune a problemi...
ti basta ? :)
io ne ho sentite di tutte, incluso gente che si fa fare i cavi USB coi fili d'oro perchè si sente meglio!
fatto sta che il digitale è digitale: gli 1 e gli 0 fintanto che arrivano sono sempre uguali, sia che li porti su un cavo CAT che su un USB dorato :)
l'ho menzionato anche in un'altro thread: se la rete, l'USB o quant'altro fosse realmente capace di modificare le informazioni digitali che trasportiamo quotidianamente, allora non solo i file che salviamo sui dischi e chiavette vari risulterebbero alterati o illeggibili, ma neanche internet funzionerebbe!
Perfetto!!!! Centrato il problema, "fintanto che arrivano". Ma non sempre arrivano e non sempre arrivano "puliti".
D'accordissimo con te sul fatto che intorno a queste cose ci siano molti profittatori che ti vendono cavi e ammennicoli vari a prezzi da fuoriserie, ma rimane sempre il fatto che bisogna comparare la spesa al livello dell'impianto. In un impianto da qualche centinaio di euro gli accessori e i particolari possono essere lasciati da parte, in un impianto da qualche migliaio di euro cominciano a diventare interessanti e influenti, in impianti da decine di migliaia di euro anche un accessorio fa la sua parte.
si ho capito ed è sicuramente anche io mio pensiero, visto i soldi spesi non elemosino certo su un cavo.
ma bisogna anche comprendere come funziona la tecnologia per non prendere degli abbagli.
l'unica cosa che può influenzare un HD locale (SSD o magnetico) rispetto ad uno su rete è la velocità e la risposta e un HD SSD rispetto a quello meccanico non puo' dare un suono migliore, in nessun caso, neanche comparandolo con uno su rete.
non c'è spiegazione tecnica o teorica che possa supportare tale affermazione.
In realtà non è la sorgente, HD locale o NAS su rete, che fa la differenza. Ma il fatto che avendo la sorgente in locale si possono escludere tutti i servizi di rete di Windows sul PC e questo ti assicuro che una certa differenza la fa.
Poi tra un HD normale e un SSD l'unica differenza è la totale assenza di rumore dell'SSD, cosa che in un impianto medio/alto è assolutamente indispensabile.
basta non usare un PC, che di 'audiofilo' non ha proprio niente :)
devi avere un raffreddamento passivo (e quindi poca potenza), un alimentatore lineare (ma il PWM e vari switching interni non puoi mica toglierli), le emissioni elettromagnetica stesse di una board digitale a varie frequenze pensata per le performance (e non certo per l'alta fedeltà), interrupts a go go che interrompono/eseguono codice...
allora appoggio in pieno la soluzione mini-embedded tipo raspy, pensata e tagliata allo scopo, ma non certo un PC, a meno che questo non lo si usi esclusivamente per controllare apparati professionali esterni al PC.