Quotone per Robersonic.
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Quotone per Robersonic.
@alebianco
effettivamente una versione per "adulti" di questo cofanetto senza paccottiglie varie sarebbe una cosa assai gradita...:rolleyes:
IMHO è sacrosanto.
Il regista ha sempre è comunque l'ultima parola sulla SUA opera.
Ridley Scott non voleva i commenti, sono stati messi perchè "Il pubblico non avrebbe capito il film" (vada per "l'effetto noir" ma è una caso, non era voluto)
Idem il finale mielenso, per la produzione "Il pubblico vuole un lieto fine, non può finire con l'ambigua frase di Gaff sulla vita di Rachel"
Non esiste un lieto fine, Harrison Ford è un replicante, morirà come Sean Young.
Non c'è nessuna filosofia occulta dietro. :mad:
...Quotone Altrettanto Sacrosanto !!
@primocontatto LO SPOILER!
Mah... io non so chi quotare :D
Tendenzialmente sono d'accordo con Robersonic; secondo me, il film, una volta che viene distribuito nelle sale, prende comunque "una vita propria", volontà o meno del regista. Vero è, però, che non tutti i casi si possono mettere sullo stesso piano. Un conto è un'opera modificata, per esempio, perché all'epoca delle riprese non esistevano i mezzi tecnici per realizzarla così come immaginata dal regista (vedi Star Wars e le continue, assurde, imho, modifiche di Lucas); tutta un'altra cosa il fatto che ci sia stata un'imposizione della produzione sulla volontà del creatore dell'opera e, quindi, che un film sia uscito malgrado il regista.
Comunque il discorso poco mi appassiona, soprattutto quando si ha la possibilità di godere di entrambe le versioni. Ognuno scelga il "suo" Blade Runner ;)
questo vale per i cinefili, che in genere hanno bisogno di identificare (e idolatrare) l'Autore (perché mai, poi?), e di identificarlo nel regista, sovrano e demiurgo intoccabile. Per me invece sono più importanti I FILM (dei registi non ci si può fidare! oggi fanno un capolavoro, e domani una ciofeca ;)) e penso che questo argomento sia un grosso equivoco, da sempre materia di discorsi filosofici alti nell'ambito della critica cinematografica. Dico solo che i marchi, le major e i produttori sono altrettanto "autori". I registi spesso, molto più spesso di quando siamo disposti ad ammettere, sono meri esecutori. Togli uno e metti l'altro. Sconvolgente? No, per niente. In realtà sono rarissimi i casi in cui il regista ha sempre e comunque l'ultima parola. E l'opera, 99 volte su 100, NON è sua, non interamente, almeno. Di certo Scott non ha avuto l'ultima parola nell'82. E a quanto pare non l'ha avuta quasi mai visto che Scott è forse il regista (nell'ambito del grosso giro delle major) più soggetto ai director's cut. Non c'è praticamente suo film che non sia seguito dal director's cut. Non vi sfiora il dubbio che PROPRIO i director's cut possano essere una manovra commerciale travestita da rivendicazione autoriale? Oppure Scott non ha MAI l'ultima parola sui suoi film? Eppure è bravo (beninteso: io lo amo) e potente. Possibile che debba sempre piegarsi al volere delle major? Possibile. Ma più probabile è che la moda dei director's cut, in generale, sia una furbata commerciale.
hanno fatto di necessità virtù. Il cinema è anche questo. Che importa di chi è stata l'idea? Se è stato voluto o meno? Vogliamo dirlo che il mitico monologo fu un'improvvisazione di Rutger Hauer? Togliamo anche quello dalla inotoccabile e sacra VISIONE DEL REGISTA? Perché quello sì e la voce narrante, o il finale aereo, no? Ad un film danno tutti il proprio contributo, produttori compresi. Soprattutto i produttori, direi, il cui imprinting è fondamentale (e il cinema americano è un cinema di produttori - se non persino di attori - prima ancora che di registi). Credo che nessuno possa seriamente sostenere che Alien o Blade Runner potessero venire alla luce, e venire belli così come li conosciamo, senza QUEI produttori, la loro volontà, la loro visione.Citazione:
Ridley Scott non voleva i commenti, sono stati messi perchè "Il pubblico non avrebbe capito il film" (vada per "l'effetto noir" ma è una caso, non era voluto)
Riquotone infinito per Robersonic.
C'è spesso la convinzione che un film sia opera del regista al 100%, ma non è MAI così... oggi è già tanto se il lavoro finale arriva a ricordare ciò che aveva in mente inizialmente il regista.
io comprendo l'importanza che in genere si attribuisce al regista, e fino ad un certo punto la condivido. Ma prendiamo per esempio il recente filone dei cinefumetti. Il regista in queste produzioni non conta nulla, è solo un organizzatore e un gestore del set, e infatti i film sono impersonali, sono film MARVEL, hanno successo per i personaggi che presentano, per la fedeltà o meno al fumetto di partenza, punto e basta. Alcuni riescono meglio, altri peggio, ma nessuno ricorda i nomi dei registi, che in genere si limitano ad eseguire direttive impartite dall'alto. Altro esempio, il cinema di Hong Kong (che personalmente amo). E' praticamente agli antipodi del cinema d'autore, e se da un lato è vero che è possibile scorgere linee autoriali nel cinema di John Woo o di Tsui Hark o di Wong Kar-wai, allo stesso tempo è anche vero che ci sono innumerevoli capolavori diretti da perfetti sconosciuti, o da registi che dopo un film bellissimo non hanno fatto più nulla, o hanno fatto schifezze. E' un cinema, quello di HK, che non tiene quasi in nessun conto l'autore. Eppure nel marasma di quella (vastissima) produzione ci sono tantissimi film originali, innovativi, diremmo "personali", se ragionassimo con la nostra mentalità. Insomma quello dell'Autore è un problema tutto nostro. C'è molto di romantico e di affettivo in questo modo di vedere il cinema. Ma realizzare un fim trovare i soldi, convincere tutti, sopravvivere nel mercato... è una sfida assai complessa aperta a moltissimi contributi e dall'esito quasi sempre imprevedibile... Peraltro bisognerebbe circoscrivere meglio il discorso, visto che, mi sembra stiamo parlando di cinema d'autore ALL'INTERNO del sistema delle major, il che è un po' una forzatura. Il cinema d'autore puro, radicale, "o così o niente", esiste, ma bisogna cercarlo altrove. Ma siamo già abbondantemente OT!
Robersonic scrivi cose vere, ma non per questo giuste. Vogliamo parlare del rapporto con la produzione di Sam Peckinpah?
Pensa, per esempio, se "C'era una volta in America" fosse stato distribuito, per imposizione della produzione, solo nel montaggio u.s.a.!
Rutger Hauer può avere benissimo improvvisato, ma chi ha approvato l'improvvisazione? Cerchiamo di non generalizzare, non è che le opere sono create dalla produzione e che vengono poi affidate ad un regista oppure ad un altro, basta che sia. Ci sono molti autori, con la A maiuscola, come è vero che ci sono pochissimi registi che hanno/avevano carta bianca dalla produzione. Ci sta anche il tuo discorso sul fattore commerciale, ma può essere benissimo che Scott, all'epoca, per BR, subì un'imposizione. E' giusto che si sia preso la sua rivalsa.
Per inciso, anche io preferisco la versione cinematografica, ma è solo una mia opinione e non comprendo la necessità di "stabilire" quale sia il vero (?) Blade Runner... ;)
Comunque hai ragione: siamo abbondantemente ot
Ma non c'è bisogno di stabilire questo, Blade Runner è il film uscito al cinema, quello di cui mi hanno sempre parlato i miei zii e quello che rivoluzionò la fantascienza.
Il Final Cut è la versione ultimata di Blade Runner, quella che doveva essere in origine ma che non è stato.
Ognuno preferisce ciò che vuole, ma si potrebbe evitare di sminuire il Blade Runner originale (che è quello uscito al cinema che tutti lodavano fino all'arrivo della Director's Cut) o di chi lo preferisce alla nuova versione.