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Originariamente scritto da
Slask
Su Altrimenti ci arrabbiamo, al momento ho fatto un confronto veloce tra Mustang e Universum. Premetto che non è accurato al 100% perché da Playstation la calibrazione della tv non è la stessa che uso per guardare i film, però anche così mi è staltato all'occhio quello che immaginavo: il bd tedesco ha colori più naturali e vibranti.
Niente patina giallina, diverse scene hanno proprio tutto un altro respiro.
Come qualità di trasferimento mi sono sembrati abbastanza simili, dovrò fare poi un confronto più meticoloso per capire Mustang aveva a disposizione un master più recente, ma ad una prima occhiata il disco Universum mi soddisfa decisamente di più (peraltro è presente la traccia italiana DTS HD MA 2.0 come nel disco italiano, quindi non si perde niente neanche sull'audio).
Non so se riuscirò a postarvi degli screenshot decenti, ma farò un tentativo, quantomeno per mostrare la differenza che fa il grading.
Ho anche io entrambe le versioni, aggiungo che la versione tedesca è parecchio croppata, ho fatto uno screenshot per farvi vedere la differenza:
http://td1999.altervista.org/_alterv....31.16.115.jpg
http://td1999.altervista.org/_alterv....31.12.639.jpg
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ok, ora non mi dite che tra questi 2 screenshoot il tedesco ha colori naturali, si tratta un'esasperazione del contrasto (un filtro a tutti gli effetti). Per avere quel bianco sulla pelle in un interno ci vorrebbe una schiera di luci led bianche che al tempo nemmeno esistevano.
Vero anche che l'italico ha una predominante da pellicola, ma a me disturba meno del bianco sparato nel tedesco.
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Originariamente scritto da
MastroTJ
ok, ora non mi dite che tra questi 2 screenshoot il tedesco ha colori naturali, si tratta un'esasperazione del contrasto (un filtro a tutti gli effetti). Per avere quel bianco sulla pelle in un interno ci vorrebbe una schiera di luci led bianche che al tempo nemmeno esistevano.
Vero anche che l'italico ha una predominante da pellicola, ma a me di..........[CUT]
Concordo, anche io alla fine preferisco la versione Mustang.
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Originariamente scritto da
MastroTJ
Io dico solo che il "giallastro" è una ricostruzione di esperti di come appariva il film in sala a quei tempi e certi contrasti dai colori privi di influenza da predominanti non sono necessariamente naturali.
Guarda, inizialmente avevo qualche dubbio su questa cosa, ma negli ultimi anni purtroppo gli indizi sono aumentati a dismisura, e parecchi restauri fatti dall'Immagine Ritrovata hanno questo minimo comune denominatore. Passando tra film completamente differenti (per pellicola utilizzata, per tipo di produzione, per registi/DoP, spesso anche per tempi di uscita...), insomma è difficile non notarlo.
Per dire, non è molto credibile che un film hongkongese di fine anni '80 o addirittura primi anni '90 abbia quella stessa tinta che vedi in un film italiano dei primi anni '70. Come dicevo, produzioni diversissime tra di loro, ma nelle versioni restaurate dalla Cineteca entrambi hanno quella dominante giallognola (come anche tanti altri).
E non è un caso che ormai molte label internazionali dopo che ricevono i materiali dalla Cineteca, danno poi loro una sistemata al grading, bilanciando tutto quanto. Sui film di Jackie Chan recentemente usciti in 4K ad esempio questa cosa ha fatto una bella differenza, il risultato sui master rieditati è nettamente superiore a quanto si è visto nella stessa versione "pre-trattamento" che era uscita su alcuni blu-ray in precedenza.
Per quanto riguarda i due screenshot postati da The Saint, il cropping è sicuramente un punto a sfavore (e sono d'accordo che probabilmente ha un po' troppo contrasto), però: lo vedi benissimo anche tu che nell'immagine del disco tedesco riesci a distinguere chiaramente il colore delle due pareti a destra (quella del primo piano, e quella del secondo piano), mentre nella versione italiana sembra siano diventate entrambe avorio... sfumature leggermente diverse, ma insomma, sono due tipi di giallo, mentre sul tedesco si vede che quella di sotto è bianca.
Poi se dovesse saltare fuori che il master tedesco ha sballato la colorimetria, alzo le mani, ma al di là di tutto è palese che quest'altra edizione made in Cineteca per l'ennesima volta presenta quella stessa identica dominante di TUTTI i loro lavori. Qualcosa che non quadra ci dev'essere.
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Siccome non mi sembra sia stato scritto lo segnalo io. Visto oggi Si Può Fare Amigo da restauro 4k molto buono come disco a parte qualche fuori fuoco e i titoli di testa. Sui restauri non entro in merito non avendo le competenze comunque avendo visto anche Altrimenti per me era un bel vedete poi chissà.
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Io sul gusto non entro in merito, però si deve rispettare e non sminuire il lavoro di alcuni tra i più grandi professionisti ed esperti al mondo, quelle predominanti sono volute non è che hanno una fissa per il giallo e il verde, lo fanno per ricostruire l'immagine come appariva allora per le tecnologie che c'erano e in base alle scelte dei direttori della fotografia. Se poi vogliamo dire che è meglio quando escono molto contrastati con colori più "moderni" è un discorso di gusti, a gusto mio preferisco la grana da pellicola (e so che è così anche per te) e la predominante da pellicola, la parete può essere liscia e bianca, ma se sullo schermo appariva con grana fitta e con predominante verde a me piace di più così, l'immagine cinematografica non è quella del mondo reale e in realtà, come già detto, anche con un illuminazione calda classica, delle pareti adiacenti colorate o dei tendaggi presenti, quella che percepiamo come parete bianca perché sappiamo istintivamente fare un filtro con il nostro cervello, è sicuramente inficiata da predominanti e se fotografata non appare bianca.
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MastroTJ, quello che scrivi è generalmente giusto, purtroppo però è necessario fare una precisazione.
La Cineteca di Bologna utilizza una "lut" particolare, sicuramente applicata a restauro ultimato, al fine di contraddistinguere il loro operato, come un vero e proprio marchio di fabbrica.
Il che può tradursi in una mancanza filologica, che personalmente non approvo. Però, in generale, mentre fatico a dare giusta collocazione alla dominante più "verde", tendendo quindi il più delle volte ad escluderne la correttezza, la caratteristica "gialla" mi è abbastanza familiare, almeno come resa legata a periodo specifico o scelta tecnica, e alcuni risultati possono di certo considerarsi attendibili, salvo magari una certa predisposizione a calcare un po' troppo la mano, per dirla semplice.
Quindi non metterei in discussione indistintamente tutti i loro lavori, tuttavia diversi di questi sicuramente non hanno un color grading finale corretto.
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Grazie Dario, apprezzo sempre i tuoi interventi, ottima precisazione che metto in banca per provare a calibrare sempre meglio la mia percezione dell'immagine fotografica.
Capisco anche meglio a cosa si riferiva Slask in riguardo ai film di Hong Kong anni 90, di cui però non ho mai avuto occasione di vedere niente che fosse lavorato da loro.
In effetti, se ci penso su, i loro prodotti che ho trovato un po' più ostici sono Fantozzi e Salò che a memoria buttano più sul verde, soprattutto Fantozzi l'ho trovato decisamente troppo spinto in quella direzione, fermo restando che per il resto entrambi mi sono piaciuti molto.
Rimango comunque tendenzialmente infastidito da contrasti troppo marcati, colori troppo "brillanti" e ombre esaltate anche se alcune volte è più gradevole di altre, lo trovo molto piacione come approccio e poco naturale, una moda legata ad un'utenza che preferisce questi colori perché più "moderni" anche se non hanno ragione di essere così in quel periodo e in quel film, ma se hai altre puntualizzazioni sono benvenute.
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Ringrazio anche io Dario65 per l'intervento. Non è la prima persona "navigata" che riferisce di questa peculiarità di molti lavori de L'Immagine Ritrovata. Anche per questo negli ultimi anni ho cercato di prestare più attenzione alla cosa e ho riscontrato che in effetti c'è questa somiglianza sospetta nel color grading.
@MastroTJ
Le mie osservazioni non sono volte a sminuire il lavoro della Cineteca - che è preziosissimo - ma solo a far notare che è un peccato che la qualità dei loro restauri, eccellenti su tutti i fronti, sia poi minata da questo "vizio di forma", chiamiamolo così; che purtroppo li sta mettendo anche in cattiva luce all'estero.
Tra l'altro, in realtà io sono più da annoverare tra i loro sostenitori: innanzitutto perché è anche grazie alla loro sede asiatica se si stanno recuperando e restaurando tantissimi titoli del cinema orientale - specialmente hongkongese di cui sono diventato un grande patito - che ora stanno vedendo la luce tramite le label di tutto il mondo.
Poi ad esempio hanno fatto un lavoro encomiabile sulla filmografia di Buster Keaton, che agognavo di possedere da molto tempo. Questo corposo restauro è durato circa un decennio, e li ringrazio doppiamente perché hanno deciso di valorizzarlo a dovere con pubblicazioni in blu-ray (anziché in dvd quasi tutti i loro cofanetti precedenti)... ho comprati tutti e tre i cofanetti, rinunciando alle ottime edizioni inglesi della Eureka.
Infine, quando mi sono trasferito in Emilia un paio d'anni fa, uno dei motivi per cui ho scelto di abitare nei pressi di Bologna è proprio la possibilità di frequentare le loro rassegne :D
Comunque, vista la loro reputazione, spero che al più presto si rendano conto di questo problema, e che si dedichino ancora di più ad un approccio filologico sulle pellicole che trattano. Tante realtà dell'home video attingono dai loro restauri.