Michele, direi che cominciamo a capirci...
ed in effetti credo siamo arrivati al nocciolo del problema.
Credo di poter chiarire meglio il concetto che ho gia` espresso, e che penso sia stato correttamente inteso da Renato: la misura che intende Lino mi da` una idea circa la linearita` di risposta dello schermo.
Fin qua, tutto bene, ma quello che intendo, per chiarire bene, e`:"COME FACCIAMO PER DIRE CHE LA LINEARITA` DI RISPOSTA OTTICA DI UNO SCHERMO SIA DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA QUALITA` DI VISIONE?"
Intendo quindi salire un pochino piu` a monte, per non incorrere nel classico errore di misurare qualcosa non perche` sia effettivamente significativo, ma perche` e` l'unico paramentro che i miei strumenti sono in grado di rilevare!
Ho reso l'idea?
Im campo audio si e` misurata per anni, e si continua oggi, a valutare la THD, ma sappiamo, perche` lo abbiamo scoperto con l'esperienza, che essa non e` direttamente legata alla qualita` sonora di un prodotto, o meglio, vi concorre insieme ad altri fattori il cui legame non e` ancora perfettamente noto.
La misura cui fa riferimento Lino ci dice se uno schermo e` piu` lineare di un altro, ma NON SE FORNISCA UNA PRESTAZIONE MIGLIORE IN CAMPO HOME THEATER!
Ti faccio un'altro esempio, legato al concetto di risposta in frequenza di un diffusore: si ritiene che una risposta assolutamente flat sia necessariamente migliore di una che presenti avvallamenti e picchi.
Bene, l'affermazione, presa a se` stante, e` una colossale baggianata, perche` non tiene conto di due fattori: primo, il diagramma polare del diffusore, e secondo, il fatto che il nostro orecchio non e` un microfono calibrato, ma un oggetto "progettato" in modo da essere tutto fuorche` uno strumento lineare.
Nell'intorno dei 2 /3 Khz, infatti , la nostra sensibilita` a suoni diretti e riflessi varia, come rapporto, rispetto a quella di cui siamo dotati per frequenze superiori od inferiori: e` dovuto al fatto che le nostre orecchie sono biologicamente disegnate per renderci sensibili alle voci dei nostri consimili e alla loro pronta identificazione.
Un sistema audio che non tenga conto di questo fattore, piu` difficilmente di altri ci dara` una sensazione di "naturalezza", o realismo sonoro, nel momento in cui cerca di riprodurre delle voci umane.
Ho reso l'idea?
Nello specifico, ribadisco, campo dell'Home Theater, il nostro interesse e` quantificare oggettivamente la frase "questo si vede, o si sente, meglio di quello": se la nostra misura non tiene quindi conto di quella che e` la percezione umana (con tutte le sue peculiarita` e nonlinearita`), che e` il media con il quale l'informazione giunge al nostro sistema nervoso, la misura non sara` piu` di tanto significativa rispetto all'obiettivo prefisso.
Parlando di schermi, se non ci grattiamo un po` la pera per ragionare su come l'occhio umano si comporta nel suo modo di ricezione della luce, sia in senso di quantita` che di composizione spettrale, rischiamo, nuovamente, di fare delle misure NON SIGNIFICATIVE della qualita` di visione, ma solo delle differenze di comportamento tra uno schermo ed un altro!
Andrea Manuti ha svolto, e lo stiamo portando avanti, un interessantissimo studio sul rapporto di contrasto video. Il tutto e` nato da una osservazione, se vogliamo, banale: ma come mai macchine che sono capaci, in full white/full black, di rapporti di contrasto di 3000:1 si vedono obiettivamente peggio di altre che hanno magari un rapporto, in analoga misura, di solo 1000:1? Il problema non e` nel misurare il contrasto stesso, che deve essere per forza indicativo della potenziale qualita` di visione, ma forse nel modo in cui oggi viene misurato, e ci stiamo studiando sopra!
Spero di avere chiarito il concetto di base, e vorrei sapere cosa ne pensi!
Ciao,
Andrea
Re: Michele, direi che cominciamo a capirci...
Citazione:
Originariamente inviato da andrea aghemo
Spero di avere chiarito il concetto di base, e vorrei sapere cosa ne pensi!
Ciao,
Andrea
Ho capito come la pensi, ma non sono daccordo su un punto.
Mi rifaccio al tuo esempio, che magari è più semplice perchè più trattato sinora.
Per esempio un diffusore a mio parere DEVE essere il più lineare possibile.
Scusa la catena ideale sarebbe: registrazione perfettamente lineare (il suono registrato dall'evento reale sarebbe esattamente com'è in realtà), sorgente sonora (intendo tipo lettore CD) perfettametne lineare, pre e ampli perfettamente lineare, diffusore perfettamente lineare, ambiente con risposta perfettamente lineare.
La riproduzione sarebbe il più fedele possibile all'evento reale.
Il fatto che il nostro orecchio è più sensibile a certe frequenze (1.5Khz) non significa che un suono, per apparirici naturale, deve essere più energetico in questo intorno.
Non capisco perchè dici che un diffusore debba tener conto di come il nostro orecchio si comporta.
Re: Michele, direi che cominciamo a capirci...
Citazione:
Originariamente inviato da andrea aghemo
La misura cui fa riferimento Lino ci dice se uno schermo e` piu` lineare di un altro, ma NON SE FORNISCA UNA PRESTAZIONE MIGLIORE IN CAMPO HOME THEATER!
Io penso che la linearita' sia comunque un valore
importante e sicuramente oggettivante.
Una curiosita', sapete quali criteri di misura
adottano i costruttori di teli?
... confermo, scrivete troppo!
En passant, per chiarire meglio una mia affermazione precedente:
Io ho fatto riferimento, nello specifico esempio, alla sensibilita` tra suoni riflessi e diretti, o campi sonori diffusi, che non e` cio` che dici tu: in un ambiente reale, un diffusore tradizionale, in virtu` della presenza di pavimenti, soffitti e pareti, ci restitusce una proporzione diversa da quella dell'evento reale...se le differenze temporali di arrivo sono contenute, si puo` ingannare parzialmente l'orecchio con una correzione della risposta in frequenza. Ti cito, per semplicita`( e perche` non ho il tempo di tradurlo!), un estratto di uno scritto di Linkwitz:
"Our perception of loudness is slightly different for sounds arriving frontally versus sounds arriving from random directions at our ears. The difference between equal-loudness-level contours in frontal free-fields and diffuse sound fields is documented, for example, in ISO Recommendation 454 and in E. Zwicker, H. Fastl, Psycho-acoustics, p. 205.
Diffuse field equalization of dummy-head recordings is discussed in J. Blauert, Spatial Hearing, pp. 363, and headphone diffuse field equalization by G. Theile in JAES, Vol. 34, No. 12.
Reference to a slight dip in the 1 to 3 kHz region for loudspeaker equalization is made in H. D. Harwood (BBC Research Department), Some factors in loudspeaker quality, Wireless World, May 1976, p.48.
Around 3 kHz our hearing is less sensitive to diffuse fields. Recording microphones, though, are usually flat in frequency response even under diffuse field conditions. When such recordings are played back over loudspeakers, there is more energy in the 3 kHz region than we would have perceived if present at the recording venue and a degree of unnaturalness is introduced.
This applies primarily to recordings of large orchestral pieces in concert halls where the microphones are much closer to the instruments than any listener. At most listening positions in the hall the sound field has strong diffuse components.
I use a dip of 4 dB (x1.gif, 2760NF) to equalize for this. The circuit consists of R, C and L in series, forming a frequency dependent ladder attenuator in conjunction with the 5.11k ohm source resistor. You may choose to make the notch filter selectable with a switch for different types of recordings.
I have found through my own head-related recordings of symphonic music that the dip adds greater realism, especially to large chorus and to soprano voice and allows for higher playback levels."
Indipendentemente dal fatto che le sue affermazioni possano essere o meno condivisibili, resta il fatto che il tuo concetto di catena lineare dovrebbe partire dall'origine, e cioe` dalla registrazione stessa: per questo ti dicevo che, con il materiale ad oggi disponibile, al fine di una riproduzione realistica puo` essere necessario introdurre delle alterazioni nella linearita` della catena di riproduzione al fine di ottenere un risultato piu` realistico.
E c'e` una estesisissima bibliografia in merito alla percezione auditiva...fai una ricerca su internet per Fletcher/Munson, per esmpio, potresti scoprirne delle belle!
Ciao,
Andrea