Diana Krall suona divinamente in tutti i setup che ho avuto, si trovrebbe portare qualcosa di neutro, di qualità media a mio avviso.
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Diana Krall suona divinamente in tutti i setup che ho avuto, si trovrebbe portare qualcosa di neutro, di qualità media a mio avviso.
Dico la mia da amante di Proac e possessore da tanti anni, prima della serie Studio ora della Response. Se ti innamori dello stile Proac non torni indietro a meno di non andare su diffusori di un certo tipo. Hanno dellle medie magiche. Sanno scendere in basso ma sono anche poco ruffiane e rigorose. Ti fanno ascoltare per bene quello che c’e dietro. Spesso non perdonano le cattive incisioni, le sorgenti asfittiche e gli ampli mosci. Raffinate e musicali ma sempre in grado di avere grinta quando serve. Io non posso farne a meno. La DT8 non l’ho sentita ma dicono non sia uno dei progetti più riusciti degli ultimi tempi. Cerca, prova, ascolta, non farti prendere dalla fretta o ascoltare troppo consigli. Solo le tue orecchie ed il tuo stomaco sanno. Per dire la Krall da me? Con le mie “vecchie” Response 1.5 pare di averla davanti ogni volta. Perdona il post di parte ma se sento Proac parlo da innamorato, da più di un decennio.
Diffusori che non perdonano le cattive incisioni attualmente mi spaventano.
Almeno metà delle mia discoteca è composta da cattive incisioni.
Allora Cerwin Vega.. se ascolti tanta discoteca cosa ti servono le dynaudio proac e company..
meglio una klipsch reference o un monitor JBL.
Perdona la mia risposta diretta
Veramente treze3 ha scritto:
Principalmente ascolto jazz, musica classica, ma anche rap
direi che con jazz e classica dei diffusori raffinati ci stanno tutti.
Certo, il giudice supremo sarà il mio orecchio, ma i consigli sono ben accetti perché voi, dalla vostra, potete parlare per passione e non penso per tornaconto personale come i negozianti. La passione è tutto ciò di cui il mondo avrebbe più bisogno, senza di essa cosa saremmo? Ringrazio Dio per avermi fatto una persona appassionata e appassionabile in tutto ciò che fa. In giro c'è tanta gente interessata a nulla! Chiuso ot
Grazie per la precisione. Il mio ascolto svaria molto, la passione spinge sul jazz e la classica ma ho un passato di gioventù rap che mi rimane nel cuore. Adoro anche la bossa nova e tutto ciò in cui si esprime passione attraverso uno strumento. Escludo il rock, accetto i soli Guns n Roses e poco dire straits.
Bei dischi e incisioni:
1) Both worlds - Petrucciani/ Gadd
2) Winter in Venice - Esbjoern Svensson Trio
3) Verse - Patricia Barber
4) Enzo Pietropaoli quartet - Yatra vol. 3
5) Officium - Jan Garbarek - Hilliard Ensemble
Facci una rece poi
Non vorrei rompere le uova nel paniere ma secondo me andare lì a provare il Brio con incisioni che già di loro sono eccellenti non è un gran test.
Lui deve provare intanto i suoi album preferiti e poi deve alternare registrazioni asciutte e registrazioni ben bilanciate.
Deve capire, in tutta questa massa, se la poca potenza del Brio abbinata a quei mostri di diffusori piuttosto neutrali ed esosi in termini di sete di potenza non gli crei fatica d'ascolto.
Anche la questione del volume non l'ho mai capita. E' normale che lui ascolterà per lo più a basso volume ma questo non giustifica il fatto che "ampli con poca potenza"="ok per chi ascolta basso volume". L'ampli più muscoloso gli servirebbe, eventualmente, anche e soprattutto a basso volume.
Secondo me il suo scopo principe dev'essere scoprire se con questa accoppiata non sarebbe poi costretto ad ascoltare una cerchia ristretta di album registrati bene perché quelli così così gli risulterebbero faticosi dopo poche decine di minuti di ascolto.
E il rischio con ampli economici (seppur raffinati come il brio) e diffusori di tale caratura che ingoierebbero qualunque potenza e che risponderebbero benissimo a qualunque evoluzione della sua catena è proprio di avere un suono che contenga harshness nelle alte frequenze.
Solo il test potrà dirlo però.
certamente - erano suggerimenti di dischi molto belli musicalmente ed anche incisi con attenzione - purtroppo i 2 pianisti (Svensson e Petrucciani) non ci sono più - proprio oggi ho acquistato (e sono felice) un n.o.s. Koala tube 5 a Mantova in un gran bel negozio e siamo cascati sul Brio - un ampli per tutti noi miracoloso per il costo - ascoltiamo il commento sull'abbinata - sono curioso - i cd/ dischi che ho consigliato sono forse più noti ai non audiofili a meno della Barber
Allora sono appena tornato, una premessa dovrrosa, l'ascolto non é stato effettuato in saletta privata, ma nella stanza comune con tutte le casse una affianco all'altra perché, visto il periodo, non avevano tempo per spostare tutto(così mi é stato detto). Data la premessa capirete che non mi é stato concesso tantissimo tempo e quindi non ho potuto ascoltare tutto ciò che volevo. Chiaramente seguirà ulteriore appuntamento per ascolto in saletta privata durante un periodo più vivibile. A domanda precisa mi é stato confermato che le casse non possono essere portate a casa neanche con un assegno a coprirne il prezzo in garanzia
(servizio che non facciamo).
Considerazioni in libertà di un appassionato poco esperto:
Ascolto effettuato con il mio rega brio e naim cd5si, lettore quasi a livello del mio cdi.
1. Trio 64 Bill Evans, Little Lulu: grande spazialità, ottima ricostruzione della scena, dettaglio, strumenti ben definiti e a fuoco, grande trasporto nell'ascolto, suono molto corposo e raffinato. Prova nettamente superata.
2. Micheal Jackson, Off the Wall album, don't stop till you get enough + off the Wall: grandissima timbrica, dinamicità incredibile, suono assolutamente pieno, strutturato, dinamico, dettaglio nel particolare assolutamente centrato, irresistibile! Prova superata.
3. Diana Krall, live in Paris, Let's fall in love + Devil May care: confermo voce molto a fuoco, sembrava fosse presente, ma dopo iniziale stupore per la capacità di riempire la stanza con un suono avvolgente e coinvolgente, la triste considerazione che il basso era in overflow e tutto si impastava comportando una difficoltà di dettaglio e una opulenza fin troppo invasiva nelle note basse. Ho sperimentato l'effetto rimbombo in grado di coprire qualsiasi nota. Mi chiedo se sia possibile che tale situazione possa essere la conseguenza della poca potenza dell'ampli?
Qualcuno che ascoltava di passaggio ha commentato dicendo ecco lo sbrodolamento tipico delle Proac...troppo morbide!
Mia considerazione generale cmq, è che nei primi tre pezzi il brio era in grado eccome di pilotare le response, volume alle 2045 per tutta la prova e mai in affanno. Rimane il dubbio per quel pezzo di Diana krall. È un pezzo che ascolto spesso e volentieri, che mi serve per la valutazione delle note basse. La registrazione non mi sembra male, non sembra neanche un live. A casa mia suona leggermente castrato sulle frequenze basse, mi rendo conto che il basso dovrebbe andare più giù, ma accidenti, La Proac ha riprodotto il rombo di un tuono! Nessuno ha tale album in modo da confermare o meno se tale registrazione è fuori scala o no?
Devo dire che se non avessi ascoltato tale pezzo sarei uscito solo con delle certezze.. E invece sono uscito con molte certezze e un dubbio.
Aspetto vostre considerazioni, grazie a tutti.
Il Live in Paris è uno degli album che ascolto di più (anche tra i concerti multicanale che ascolto di più, ma col SINTO, e questa è un altra storia).
Parliamo dell'album, in 2.0. Posso dirti che con i miei precedenti setup, tutti molto asciutti in basso, questo album suonava da DIO proprio perché bilanciava bene.
Con le Diva 650 invece ho lo stesso problema che tu hai incontrato. Troppi bassi. Non sto dicendo che è inascoltabile ma lo devo ritoccare un pochino lì sotto.
Una curiosità: quanto era grande la sala del negozio e quanto è grande la tua?