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Credo di non capire la storia dei i tempi di intervento lenti o veloci…
Leggendo qua e là c’è scritto che un gruppo di continuità “on line a doppia conversione” fornisce elettricità pescando dalla rete elettrica per poi erogarla, in modo sempre stabile, esclusivamente attraverso una serie di batterie. Penso quindi che sia ininfluente tutto ciò che accade a monte del gruppo di continuità, sbaglio?
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Se ti riferisci ai miei interventi circa la velocità di intervento degli stabilizzatori direi che la velocità del tempo di intervento è fondamentale.
Se lo stabilizzatore è di tipo elettromeccanico (con spazzola strisciante comandata da un motore) la velocità di intervento sarà per forza limitata, pur se veloce, proprio a causa dei movimenti meccanici necessari.
Se le variazioni del valore della tensione sono velocissime ed anche continue quando lo stabilizzatore si sarà portato sul valore necessario la tensione in ingresso sarà già cambiata e sarà un continuo rincorrersi; con uno stabilizzatore interamente elettronico sarà invece possibile eseguire in tempo reale le correzioni.
Se le variazioni sono lente, ad esempio per un paio di ore la tensione avrà un valore X e poi passa ad un valore Y e rimane così per un altro periodo di tempo, allora lo stabilizzatore elettromeccanico andrà benissimo.
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ho notato che (fortunatamente per me) il baracchino che ho preso è un pò una via di mezzo... nel senso che funziona come un regolatore meccanico ma è molto più banale ma anche (credo) più veloce, cioè: ha solo due posizioni, se la corrente scende sotto i 205v ''scatta'' ed eroga +20v. se la corrente sale sopra i 250v scatta ed eroga -20v se la corrente scende sotto i 180v o sale sopra i 260v, va in protezione e stacca la corrente alle utenze. è una soluzione molto grezza però nel mio caso sta funzionando bene... la tempistica di intervento non la so quantificare, è meno di un secondo, direi, è appena percettibile, si sente un 'tac' e cambia la tensione. certo, se uno avesse degli spikes veloci, non servirebbe a nulla...
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E' però una soluzione molto grossolana, in pratica se la tensione rimane tra 205 V e 250 V, che è il caso più comune, non fa assolutamente nulla e quando interviene lo fa con uno salto di 20 V, che non fanno certo bene all'apparecchiatura collegata.
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Un momento perché anch’io devo andare alla mia velocità:
Citazione:
Originariamente scritto da
Nordata
...la velocità di intervento degli stabilizzatori direi che la velocità del tempo di intervento è fondamentale...
Come mai hai sottolineato la parola stabilizzatori? UPS significa gruppo di continuità, intendi forse che stabilizzatore e UPS sono due cose distinte?
Per quel che capisco fin qui mi era sembrato che il completo disaccoppiamento dalla rete elettrica grazie all’uso delle batterie escludesse qualsiasi problema legato alla variazione della tensione elettrica, tu dici che non è così?
Mi era venuto il dubbio che ti riferissi agli sbalzi, più o meno improvvisi, causati dalla richiesta di corrente da parte dell’impianto audio.
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Credo di averlo scritto già molte volte, forse anche in questa discussione: esistono diverse tipologie di apparecchiature che hanno lo scopo di intervenire in vario modo sulla tensione di rete.
- Gruppi di continuità
- Stabilizzatori di tensione
- Condizionatori di rete (filtri, scaricatori, ecc.)
In queste tipologie ci possono poi essere varie sottocategorie (ad esempio esisono gli stabilizzatori elettromeccenici e quelli completamente elettronici)
Ognuna svolge una funzione ben specifica ed è da scegliersi in base alle proprie esigenze ed ai problemi che vogliamo evitare/correggere.
Ci sono poi apparecchi che svolgono più funzioni, ad esempio in un gruppo di continuità possono essere inseriti anche dei filtri.
Quando parlavo di tempo di intervento mi riferivo agli stabilizzatori, comunque anche i gruppi di continuità hanno un tempo di intervento, ad esempio, se è troppo lento e stiamo usando un PC non serve a nulla.
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Messaggio inserito due volte, chiedo scusa.
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Citazione:
Originariamente scritto da
Nordata
...comunque anche i gruppi di continuità hanno un tempo di intervento...
Ho cercato velocemente e sembra che nei gruppi di continuità a doppia conversione (e quindi stabilizzatori, presumo) i tempi di intervento siano nulli proprio grazie all'uso delle batterie:
https://www.amazon.it/Gruppo-continu.../dp/B007JB5Z5S
http://www.sistel-networking.it/sicu...inuita-ups.htm
Sembra quindi che si tratti di prodotti perfetti sotto questo punto di vista.
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"Tempo nullo" è ovviamente impossibile, sarà ridotto a microsecondi o ininfluente per usi informatici, ma esiste comunque. :D
Essendo quelli che citi apparecchi interamente elettronici è normale che i tempi siano ridottissimi, come ho accennato parlando dei regolatori di tensione elettronici.
Se a te serve un Gruppo di Continuità direi che va bene, ma in questo caso entra in gioco un altro fattore, cui non ho accennato, poichè si parlava solo di stabilizzatori: la forma d'onda della tensione generata.
Per l'uso come stabilizzatore per impianti AV è fondamentale che questa sia sinusoidale e non "quasi", "approssimata" o altro aggettivi equivalenti, per l'uso informatico non è molto importante, ma per l'uso citato direi che è quasi fondamentale, oltre che più sicuro per la salute delle elettroniche, anche perchè non si tratta di alimentarle solo durante un black-out, ma durante l'uso normale.
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Istintivamente mi viene da paragonare questi dispositivi a batteria a un bacino pieno d’acqua con un emissario a cui arrivano tot litri/metri cubi d’acqua al secondo e un immissario a portata invece variabile. Fintanto che il bacino si manterrà pieno o quasi l’emissario riceverà un quantitativo d’acqua sempre costante, a prescindere dalla variabilità dell’immissario.
Riporto un passaggio di quanto trovato al seguente collegamento: http://www.ol-service.com/sikurezza/...are_un_UPS.pdf :
Il funzionamento a doppia conversione
consente di avere una corrente in uscita
assolutamente indipendente da quella in
ingresso sia nel valore della tensione, sia nel
valore della frequenza. Il funzionamento in
modalità batteria non richiede alcuna
commutazione e quindi il tempo di intervento è
nullo.
Mi pare abbia senso. Ciò che mi preoccupa invece è il costo e la durata delle battire, e il loro smaltimento.
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Se non ti serve un UPS, ma solo uno stabilizzatore e ti preoccupi per la presenza celle batterie e relative problematiche perchè non acquisti solo uno stabilizzatore?
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Non so se e quanto potrebbe servirmi, ma prevedendo l'acquisto di un videoproiettore, pensavo a un gruppo di continuità da agganciare anche all’impianto audio che potesse svolgere anche un’ottima funzione di stabilizzatore; e in questo senso sembra che quelli “on line” a batteria siano i migliori.
Resta da stabilire anche il discorso sulla forma dell’onda a cui accennavi tu. Ho letto di qualche utente che lamentava proprio questo problema. Ma come si fa a capire se l’onda generata è perfetta oppure no? Esiste qualche modello collaudato in questo senso? Cercherò qualche recensione…
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Tra i dati tecnici dovrebbe esserci una frase del tipo: "Ad onda corretta" oppure "Onda sinusoidale" o simili, quella del primo tipo non va bene, è un'onda quadra "addolcita" con un filtro all'uscita (stesso principio di funzionamento degli ampli in Classe D).
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Riprendo la discussione. In seguito all'acquisto di un nuovo super finale di potenza (la mia firma è da agiornare) ho deciso di acquistare uno di questi benedetti gruppi di continuità. Seguendo i consigli di un operatore del settore nonché appassionato di altà fedeltà, e grazie a un'occasione, sono riuscito ad acquistare a prezzo stracciatissimo la verione 2000 del seguente prodotto: http://www.online-ups.it/xanto-rt-proprieta.php. In base a quanto costa da nuovo posso dire che me lo hanno davvero regalato.
Bene, perché non ho mai posseduto nulla del genere, non so quanto servirà, e quanto e con quali modalità tenerlo acceso per non mandare in malora le batterie. Inoltre non so ancora dove lo sistemerò vista la rumorosità; se lo collocherò nella sala d'ascolto dovrò sostituire le ventole originali con altre più silenziose. Vedremo.
Comunque, c'è da impazzire: c'è chi dice di usare due UPS, uno per la parte analogica, uno per la parte digitale dell'impianto. Altri sostengono addirittura che sarebbe meglio dotarsi di un gruppo di continuità per ogni componente, e tra ognuno di essi inserire pure un trasformatore di isolamento. Pazzesco.
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Citazione:
Originariamente scritto da
Uomo_Avvisato...
Bene, perché non ho mai posseduto nulla del genere, non so quanto servirà, e quanto e con quali modalità tenerlo acceso per non mandare in malora le batterie.
In che senso?
Devi sempre tenerlo acceso, quando usi l'impianto...
Tutti gli altri discorsi di avere mille mila UPS, sono da malati mentali, probabilmente audiofili da TSO.......Purtroppo non ci sono cure in merito.