Il 6600 è di tutt'altro livello rispetto al 6300 e nel cambio ci guadagneresti tantissimo oltre a sposare la vera filosofia McIntosh delgli autotrasformatori.
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Il 6600 è di tutt'altro livello rispetto al 6300 e nel cambio ci guadagneresti tantissimo oltre a sposare la vera filosofia McIntosh delgli autotrasformatori.
Concordo, i "veri" McIntosh sono quelli con gli autotrasformatori.
Ciao
Oggi sono stato in negozio per vedere qualcosa di usato... mi sono ritrovato invece a fare una prova con una coppia di Quinta come le mie+mc2275 alle quali ho pututo ascoltare l'MVP871 (era in conto vendita ma fuori budget hanno sparato circa €4000) e l'Unico CDE Unison Research a valvole (ben piu' abbordabile nuovo scontato sui €2200) e devo ammettere che c'e' un'abisso a favore di quest'ultimo!
Che ne pensate dei lettori CD valvolari? A me ha fatto un'ottima impressione, quali potrebbero essere le alternative intorno ai €2000?
Ottimi i lettori valvolari.
Intorno ai 1500 usato il Lector CDP7 oppure nuovo lo Xindak Muse 1.0 Deluxe intorno ai 1100 che dispone di entrambe le uscite (sia valvolare che transistor e sono collegabili contemporaneamente).
Oppure rimani in casa Unison.
Di "valvolare" nei lettori di CD valvolari c'è ben poco.
A valle di un bel po' di transistors veri e propri e qualche altro migliaio di transistors inseriti nei vari operazionali viene inserito uno stadio buffer di uscita, quasi sempre a guadagno unitario, solitamente un banale triodo; se questo trasforma tutto il resto in valvolare, allora va bene, a me però è sempre sembrata una banale operazione di marketing.
Ciao
Valvolare o no, la cosa più importante è che a lui è piaciuto di più, che è la cosa più importante.
Tante volte si tende a dare a troppa importanza al livello costruttivo ed ai componenti utilizzati invece che al suono che produce.
NB non è polemica, ma una riflessione.
... ho provato quello che c'era li... dovrei ascoltare altro !
Ora effettivamente non so' quanto influenzino le 4 valvole, il negoziante mi aveva proposto anche altri lettori non valvolari sempre su quella cifra ma mi consigliava tra tutti il CDE per il suono piu' caldo e arioso, poi esteticamente non e' che sia il massimo, la placchetta in legno potevano risparmiarsela ed il display potevano farlo un po' piu' moderno, magari con sfondo nero e caratteri blu ;)
http://www.blackpearls-shop.de/UNISO...-CDE-CD-PLAYER
Allegato 17076
Il mio lettore ha la doppia uscita a valvole e a transistor e la differenza e' netta. Il suono dell'uscita a valvole e' molto piu' dolce, morbido e ambrato adatto a jazz, blues, vocal e instrumental mentre l'uscita a transistor ha un suono molto piu' veloce, dinamico e analitico adatto a rock, dance, metal, etc.
Insomma posso alternare a seconda del genere o dell'umore :)
Se avesse anche una terza uscita con suono neutro, senza alcuna coloritura, ovvero esattamente quanto inciso (per quanto umanamente possibile), senza alcun calo della gamma alta (suono caldo) o un leggero aumento della stessa (suono freddo) ritengo che sarebbe meglio.
Non sto dicendo che non può piacere, ma sarebbe il caso di abituarsi al suono che si avvicini il più possibile a quelli reali, se vado ad ascoltare un trio jazz il suono non è nè caldo nè ovattato od altri termini più o meno fantasiosi, è quello degli strumenti, idem per un concerto di musica classica.
Il suono che dovrò ascoltare dovrà essere il più possibile simile a quello che ho sentito dal vivo (e non importa se sia ottenuto da valvole o da componenti allo stato solido).
Ciao
E' la solita diatriba che attanaglia gli audiofili da anni.
La musica ha caratteristiche diverse e difficilmente troveremo un impianto adatto a tutto. Questa almeno e' la mia esperienza.
Lo stesso impianto mi può far venire la pelle d'oca con gli archi e i violini e disgustarmi con i Pink Floyd.
A te e' mai capitato di andare al cinema ed uscire dalla sala insoddisfatto perche' il film non ti e' piaciuto?
Bene, io, almeno a casa mia, preferisco che ci sia interpretazione se cio' significa riuscire ad emozionarmi e per come la vedo io il vero fine e' questo e non tanto la riproduzione fedele all'originale. Non sara' HiFi ma quanti realmente ascoltano in casa come dal vivo?
In tutti questi anni che ho dedicato a questa passione ho sentito parlare di suono giapponese, suono inglese, suono americano, suono McIntosh, suono Accuphase, suono Norma, suono caldo, suono freddo, suono asciutto, suono valvolare, suono digitale, suono analogico (e potrei continuare ancora per molto) quindi con tutte queste interpretazioni del suono che ci sono come vogliamo sperare di riprodurre suono "vero" in casa?
Infine non ci dimentichiamo il gusto personale e si sa che dove c'e' gusto non c'e' perdenza.
Questa non la capisco, perché "devo" abituarmi a sentire quel tipo suono.
Per quanto possa concordare con te sulla riproduzione più realistica possibile dal nostro impianto, non deve essere un obbligo.
Ascoltare la musica è un piacere, quindi il nostro impianto la deve riprodurre nella maniera che più ci aggrada e non per forza nella maniera più realistica e corretta.
concetto condivisibile ma non hi fi
Se questa non è hifi allora dimmi è più hifi un McIntosh o un Accuphase? Suonano in maniera identica? Io direi di no quindi per avere la vera hifi quale bisognerebbe scegliere?
Per tornare in topic in questo stesso thread si è letto spesso che il 6300 non è un vero McIntosh, e questo non dimostra che il suono McIntosh ha un suo personale carattere che è facilmente distinguibile?
Dov'è l'HiFi in questo caso?
sta in chi la comprende.......o se no il più hi fi di tutti è bose o chi come lei vende di più......visto che incontra i gusti della maggior parte degli acquirenti.
Pralando di Hi Fi.....
Il discorso vero MAC o non vero MAC è tipico degli illusionisti che magari guardano il marchio solo dall'alto in basso e non viceversa, quello che cambia tra uno o l'altro non è il suono inteso come modo di rendere ma semplicemente come prestazioni....migliori a salire e peggiori a scendere in una logica che non è solo di MAC ma anche di altri marchi che possono vantare una loro continuità progettuale in tutte le gamme e possono vantare anche un riscontro commerciale e storico.
L'alta fedeltà in casa non esiste, è dentro ognuno di noi, è come la percepiamo sulla base delle nostre esperienze ed è su queste esperienze che cerchiamo di ricostruirla.
Un suono più morbido ma dettagliato con un quartetto di jazz può suscitarmi più emozioni di un suono veloce e tagliente ma più vicino alla realtà; io faccio mio il primo tipo di suono perchè appaga i miei sensi e mi alzo più soddisfatto dalla poltrona.
Ovvio però che ciò che provoca emozioni a me non è detto che le provochi al resto del mondo.
A me capita spesso anche di emozionarmi sentendo una colonna sonora di un film alla TV e poi quando metto lo stesso brano sull'impianto da 5000 euro non sempre la ritrovo: possibile che da una scatola televisiva con diffusori pari allo zero assoluto ci si riesce ad emozionare di più che con un impianto da migliaia di euro costruito con minuziosa e paziente ricerca?
Capita anche questo.....