disaccoppiatori!;)
li trovi solitamente negli accessori.
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disaccoppiatori!;)
li trovi solitamente negli accessori.
Potrebbero chiamarsi "disaccoppiatori".
Più disaccoppi e meglio è facendo, comunque, attenzione alla stabilità.
(scusa Grezzo72, avevi già risposto tu)
lol.
è pure scritto nel titolo del topic :ops:
Ehm, scusate l'intromissione :)
Le punte servono per accoppiare, giusto? E di solito si accoppia per dare stabilità, credo...
I disaccoppiatori al contrario dovrebbero rendere indipendente dalla base di appoggio il diffusore.
Come si fa ad ottenere entrambe le cose? E soprattutto, in che maniera e a cosa particolare giova l'una o l'altra o entrambe le cose?
Scusate se sono domande sciocche, ma è proprio così che a volte mi sento davanti e certe cose :fagiano:
Disaccoppiano anche le punte riducendo la superficie di contatto anche se aumenta la pressione.
su un altro forum suggerivano di fare il disaccoppiamento con delle viti cieche. Però mi sembra che il diffusore sia in equilibrio precario.
qualcuno in pm mi manda qualche sito dove acquistarli? tra qualche giorno mi arrivano le PM1 e voglio sperimentare subito.
Magari ne prendo di tipi diversi e mi diverto a fare qualche prova... tanto costano poco.....:lamer:
Massa-Molla-Smorzatore, Teoria delle Vibrazioni, Risposta in frequenza in funzione della banda passante.
Credo sia leggermente più complicato di così... :D :D
Ok, è complicato. Ma almeno lo scopo non dovrebbe esserlo... Qual'è lo scopo per cui ci si immerge in cotanta complicatezza?
Allegato 14133
ecco le viti di cui vi parlavo prima.
Fare in modo che le vibrazioni generate non si propaghino dal case del diffusore che funge anche da cassa di risonanza, all'ambiente circostante che potrà amplificarle, sopprimerle o cambiarle di fase.
La trasmissione di queste vibrazioni, che non sono altro che variazioni locali di pressione in propagazione... onde o treni di onde di variazione dipressione... si possono propagare o per via aerea, tramite l'aria nel nostro ambiente o per via che potremmo definire solida, nei punti di contatto del diffusore con il pavimento. Anzi talvolta questa è una via preferenziale, inoltre la propagazione dell'onda sonora avviene alla velocità del suono, la cui espressione supponendo una trasformazione adiabatica, senza scambio di calore, è radice quadrata KP/rho dove rho è la densità del materiale e quindi cambiando materiale cambia anche la velocità del suono e quindi tramite altri passaggi anche la frequenza dell'onda, in soldoni il suono che percepiamo. Non solo, essendo la struttura della costruzione una struttura rigida risuonerà e diventerà essa stessa emittente di onde che non sono quelle da noi generate, in genere nelle frequenze molto basse.
Insomma... questo è solo l'inizio, ma alla fine lo scopo è far sì che il diffusore sia un oggetto ideale puntiforme con onde generate e non riflesse, diffuse, trasformate. :D :D
va beh ma allora metto uno strato di silicone di adeguato spessore tra lo stand e la cassa e sono a posto :)
Ah, nel senso che le onde emesse (e non riflesse) provengano solo dal diffusore. Quindi per fare questo disaccoppio, ma ovviamente non posso permettermi di togliere stabilità, altrimenti condiziono comunque l'emissione.
Ho capito un po' meglio :)
Grazie Neros22.
Così potresti seccare troppo il suono, una parte potrebbe essere necessaria o voluta.
Infatti si usano materiali di vario tipo, viti, gomma, graffite, legno, sabbia... ognuno ha un effetto leggermente diverso.
Alla fine però se l'ambiente non è trattato acusticamente, bastano le viti che non rigonfiano in genere in bassi, ma li asciugano molto senza smorzare il suono che potrebbe perdere sugli acuti. :D :D
Per la stabilità ricordo che un piano passa per 3 punti, il quarto è di troppo, per dirla semplicemente senza disturbare i sistemi isostatici.
3 punte, non 4 altrimenti si possono generare vibrazioni perchè per 4 punti passano 4 piani e vai di vibrazioni. :D :D
Anche gommini con foro -tipo guarnizioni per rubinetti- (lato diffusore se non troppo pesanti) e biglie di vetro (molto rigide) lato base. Occhio alla stabilità.
Ci si può sbizzarrire in cento altri modi a costo zero e con soluzioni divertenti.
In realtà qui non si possono fare di questi ragionamenti così.
Occorrerebbe provare e cercare di ottenere quello che si desidera e l'ambiente di partenza.
Materiali rigidi, materiali smorzatori, materiali elastici, materiali elasto-plastici... ognuno reagisce a modo diverso, occorre provare.
Diverso il discorso delle elettroniche, lì lo scopo è togliere quante più vibrazioni possibili per evitare strane modulazioni del segnale, oltre che errori.