Marco, Michele, mi permetto di dissentire,
e cerchero` di spiegarmi meglio.
Perche` misuriamo gli apparecchi audio video? Per dare una risposta attendibile, ripetibile e soprattutto comparabile circa la fedelta` dell'apparecchio. La misura e` una grandezza fisica di qualsivoglia natura, non interpretabile e di stesso valore per chiunque: 10 Ampere sono tali in Italia come in Svezia, per un elettricista come per un falegname, mentre una definizione di" corrente di grande intensita'" puo` significare qualsiasi cosa.
Questa e` una delle ragioni per cui non condivido l'atteggiamento di chi rifiuta le misure ed elegge il proprio occhio od orecchio ad unico ed incorruttibile strumento di valutazione, poiche` danno risultati soggettivi che non consentono di scambiare informazioni attendibili ed impediscono la ricerca costruttiva.
La misura, pero`, e` finalizzata a quantificare quanto bene un trasduttore od un proiettore riescano a riprodurre un qualcosa che maggiormente si avvicina alla riproduzione dell'evento reale, o illusione sensoriale dello stesso.
Non misuriamo la risposta in frequenza o la coerenza di fase di un trasduttore in quanto sicuramente ed indiscutibilmente indice di una migliore performance, ma perche` le nostre conoscenze attuali ci hanno portato a pensare che tali rilievi siano ragionevolmente significativi dell'attitudine di "fedelta'" di un prodotto.
Personalmente, ad esempio, ritengo che la risposta in frequenza sia un parametro importante ma non fondamentale, e che dia una indicazione che deve essere sommata ad altre, prima di un giudizio: fine a se stessa, e` una misura che non consente di stabilire nessuna classifica di merito, se non limitatamente a quella specifica grandezza sotto esame.
Intendo dire che un sistema di diffusori dalla risposta in frequenza totalmente flat non suona necessariamente meglio (o, in altre parole, non costruisce una illusione di evento reale) di un assieme caratterizzato da una risposta piu` accidentata.
LE MISURE DEVONO ASSOLUTAMENTE RISPECCHIARE L'ESPERIENZA SENSORIALE, perlomeno nel nostro campo specifico, altrimenti sono assolutamente inutili ai fini della valutazione qualitativa complessiva dell'insieme sotto esame.
Che un amplificatore disponga di 1000 o di 100 watt mi interessa come espressione qualitativa se faccio il radioamatore o ci devo alimentare un motore elettrico, ma non necessariamente mi dice che suonera` bene o male se accoppiato ad un diffusore. E` vero che una maggiore disponibilita` di potenza e` probabilmente preferibile ad una carenza della stessa, ma non e` una grandezza che mi dica piu` di tanto, se non viene unita ad altre.
Peraltro, il campo e` ancora foriero di scoperte (vedasi gli studi sulla controreazione, e chissa` cos'altro ci aspetta), e la situazione di oggi e` certamente perfettibile, ma solo con un approccio razionale: la misura deve rispecchiare quello che e` percepito da un insieme di individui come "migliore" o "maggiormente realistico", altrimenti non serve a nulla.
Il fatto che, ad oggi, non siamo ancora giunti a questa capacita`, e` lo stimolo che ci consentira` di migliorare la prestazione dei prodotti stessi, attraverso la ricerca dei legami tra le grandezze misurabili e la nostra percezione complessiva.
In teoria, dovremmo poter misurare il" coefficiente di realismo" di un proiettore o di un diffusore, ma non ne siamo capaci, e quindi prendiamo delle scorciatoie misurando altri parametri la cui sommatoria possa portarci a cercare di costruire una valutazione attendibile.
Questo e` uno dei motivi per cui noi di HTPprojectors ci stiamo dotando di una metodologia di unione delle varie misure in modo da esprimere un giudizio qualitativo che passa attraverso la percezione umana delle cose: sembra astruso (ed in effetti lo e`!), ma e` il primo tentativo, a mia modesta conoscenza, di fare un passo avanti.
Non sto ad anticiparvi troppo, presto sul sito sara` piu` comprensibile di cosa stia parlando.
E` un sistema teorico vivo, che probabilmente vedra` delle modificazioni lungo il cammino, lungi dall'essere definitivo; d'altronde i fisici ricercano da oltre mezzo secolo la teoria unificata e sono ancora li` a grattarsi la pera, per cui non possiamo certo avere la presunzione di salire in cattedra urlando "Eureka!"!
Siamo pero`convinti che sia la direzione giusta e quindi proseguiremo su questa strada, che sicuramente si presenta piena di sassi e di buche: chi ci amera`, forse, ci seguira`....
Ciao a tutti!
Re: Marco, Michele, mi permetto di dissentire,
Citazione:
Originariamente inviato da andrea aghemo
CUT
Andrea,
mica dissentiamo di tanto!
L'unica cosa che volevo dire è che le misure non devono esser pilotate in maniera tale per cui un oggetto che soggettivamente ha colpito di più (es Stewart) risulti vincitore di uno che è PIACIUTO meno al recensore.
La difficoltà nell'oggettivare un fenomeno così complesso come la percezione umana è comprendere quali misure siano significative per descriverlo, ma queste non devono essere scelte in maniera tale per cui lo Stewart risulti in ogni campo (o anche solo in alcuno) migliore del Da-lite (esempio).
Restando in campo audio sarebbe come prendere una B&W 800 e una CDM NT, fare tutte le misure possibili, e poi ritenere significative solamente quelle per cui la 800 si comporta meglio della CDM NT.
Tutto qui.