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Credo che ci sia un problema di fondo.
Tu, ritengo, ascolti e ascoltavi a livelli non elevati (qualcuno direbbe "normali per un appartamento") ed utilizzavi il loudness che cercava di compensare, bene o male, la scarsa sensibilità dell'orecchio alla gamma bassa ed alta quando si ascolta a volume non elevato.
In più usavi anche i controlli di tono, che dovrebbero servire a compensare eventuali difetti di registrazioni troppo o troppo poco enfatizzate.
La somma di queste cose, come già evidenziato, portava ad un ascolto che, molto probabilmente, era innaturale pur se piacevole.
Negli ampli attuali, specialmente quelli audiofili, per un mal interpretato concetto di "purezza", si è eliminato il controllo di Loudness e, molte volte, anche il controllo dei toni, per evitare che i il suono venga alterato "arbitrariamente", dimenticandosi però le situazioni appena indicate che, oggettivamente, imporrebbero di fare qualche intervento, proprio per cercare di ripristinare il suono originale.
Tu hai ancora i controlli di tono, pertanto una parte del problema lo potresti risolvere in questo modo.
Se avessi il controllo di loudness lo potresti ovviamente inserire, però sarebbe da usare con i controlli di tono a zero, per non esagerare troppo nel risultato, come avveniva a te.
Ritengo che già il solo controllo dei bassi attuale ti dovrebbe dare un aumento della gamma bassa più che sufficiente, direi già "innaturale".
Il consiglio è quello di cercare di abituarsi, pian piano, ad un ascolto un po' più realistico.
Ovviamente anche i diffusori ci mettono del loro, probabilmente non spingono molto in gamma bassa pertanto per ascoltare come piace a te devono essere spinti molto.
Soluzioni:
- abituarsi ad un suono più corretto (ritengo la soluzione migliore);
- inserire un subwoofer (attivo, da collegarsi in parallelo ai diffusori);
- cercare un ampli che abbia ancora sia i controlli di tono che quello di loudness (i McIntosh, ad esempio li hanno ancora, ma sono leggermente costosi, magari qualche usato).
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Inatnto proverò a rivedere i collegamenti casse/amplificatore. Mi dicono (io sono un profano) che potrei aver collegato male e mi hanno consigliato di eliminare per ora il biwiring e fare il collegamento in mono, chiudere i ponticelli e sentire se qualche "basso" lo recupero.
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Citazione:
Originariamente scritto da
magne1975
Ero abituato a tenere il tasto LOUDNESS attivo...
Forse era ora di smettere... ;) scherzi a parte il loudness anche all'epoca non era certo un accessorio da audiofili...
...quanto ai rumori di cui parli potrebbero dipendere anche dall'elettronica ma continuo a propendere per le casse sottoposte ad uno stress eccessivo (per questo pensavo a frequenze poco udibili, che non percepisci come insopportabili)... se non sono i coni troppo sollecitati magari qualche cosa nei filtri va in saturazione chissà...
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i diffusori sono in fase? :rolleyes:
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Non ho capito cos'hai come sorgente "a monte" del Rotel... Quest'ultimo mi pare accetti diversi ingressi digitali, a quel punto puoi usare un equalizzatore integrato nel programma audio che usi per riprodurre la musica. Il migliore, senza girarci troppo intorno, è JRiver.
Per me comunque dovresti abituarti ad un suono corretto. Secondo me prima ascoltavi veramente malissimo...
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non sapevo che i mcintosh avessero il loudness, come mai se questa caratteristica non è audiofila una casa come mcintosh la implementa ancora?
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Confermo, i McIntosh hanno da sempre sia i controlli di tono che il Loudness; tra l'altro il Loudness è del tipo a controllo separato continuo, ovvero non asservito al controllo di volume, ma regolabile indipendentemente, quindi si può regolarne l'intervento in modo separato da volume di ascolto.
La risposta alla tua domanda potrebbe essere duplice, ovvero:
- per gli audiofili veri e puri i McIntosh non sono veri ampli Hi-Fi, tantomeno da prendere in considerazione,
- Mc e tutti gli altri appassionati, invece, ritengono che si possano benissimo implementare, facendo le cose per bene, poichè possono servire, in particolare il Loudness, poichè compensa una caratteristica comune a tutte le orecchie umane, comprese quelle audiofile, la perdita di sensibilità ai bassi livelli.
E' ben vero che l'audiofilo vero non percepisce i buchi di 15 dB magari a 35 Hz presenti nel proprio ambiente e il calo di altrettanti in gamma bassa man mano che scende il livello di ascolto, però stranamente riesce a percepire le differenze tra un cavo di alimentazione ed un altro, persino tra una spina di alimentazione ed un'altra.
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Citazione:
Originariamente scritto da
magne1975
se me lo cambiassero, su consa potrei indirizzarmi a qualla cifra (799 euro) o con qualche spicciolo in più per avere le caratteristiche che a me pèiaccioni di più: suono meno frizzante, bassi più profondi ecc.......
vi ringrazio
Non l'ho mai avuto, ma l'ho ascoltato con vari diffusori...il sugden a21.
Unica cosa che credo costi un po' di più...
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Su loudness vs audiofili: l'idea di "equalizzare" l'orecchio dell'ascoltatore è di per sé fuorviante, l'obiettivo è riprodurre fedelmente il suono così come era in origine, alterarlo per compensare i limiti dell'orecchio dell'ascoltatore fa perdere il requisito di fedeltà.
Su fedeltà vs musica elettrica/elettronica/computerizzata: il limite di quanto sopra esposto è che alcuni suoni non esistono in natura, rendendo astratto il discorso; si può comunque fare riferimento come "originale" al suono sulle casse monitor usate dal compositore / esecutore ecc
Su loudness vs utente non audiofilo: fermo restando che il loudness dovrebbe compensare la inefficienza dell'orecchio ai bassi volumi, è sempre stato molto diffuso l'uso di tenerlo sempre attivo a prescindere dal volume (sempre che non vi fosse collegato automaticamente) per ottenere da impianti per lo più mediocri un suono gradevole. Una specie di Bose-style fatto in casa... :sofico:
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Citazione:
Originariamente scritto da
pace830sky
Su loudness vs audiofili: l'idea di "equalizzare" l'orecchio dell'ascoltatore è di per sé fuorviante, l'obiettivo è riprodurre fedelmente il suono così come era in origine, alterarlo per compensare i limiti dell'orecchio dell'ascoltatore fa perdere il requisito di fedeltà.
Se permetti, è molto fuorviante invece questa storia di "non alterare"…. probabilmente non hai idea di quante "alterazioni" (come le definiscono gli audiofili) subisce una registrazione in fase di mixing…
Il vero problema del loudness è a mio avviso uno solo: il software o l'elettronica che lo applica non ha la più pallida idea di quale sia il livello reference (per ogni brano) in base al quale calcolare la compensazione, con il risultato che tale compensazione diventa piuttosto arbitraria…. Nel mondo del cinema esistono standard che permettono di saperlo, ma non nel mondo hi-fi.
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Citazione:
Originariamente scritto da
JohnTuld
...non hai idea di quante "alterazioni" (come le definiscono gli audiofili)...
vedi motto in firma :D