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Personalmente ritengo che copie "pirata" di vinili, se esistono attualmente, siano rarissime.
Per "pirata" intendo copie ottenute dall'originale e stampate in proprio, fuori dal controllo dei detentori o licenziatari dei diritti.
Il motivo è abbastanza semplice: le macchine occorrenti per fare la stampa, costose e non diffusissime o realizzabili in proprio.
Che esistano stampe diverse per la stessa incisione invece è cosa risaputa e normale.
Che siano poi di qualità variabile, anche, dal master originale su nastro, conservato con cura (si spera) dalla casa editrice o studio che ha realizzato l'incisione vengono ricavate le copie, sempre su nastro, da inviare ai vari stabilimenti di stampa, nella stessa nazione o in altre e da queste parte tutto il procedimento.
Se poi la cosa viene fatta in Paesi che offrono costi più favorevoli è probabile che i risparmi si vedano.
Il fatto che i colori di una copertina o la carta di una etichetta siano diverse vuol solo dire che il disco, in questo caso però anche solo la custodia o l'etichetta, sono stati stampati in un luogo diverso dai primi usciti o da quelli distribuiti in una certa area.
Può darsi che ai giorni nostri la cosa sia anche peggiorata, i grandi stabilimenti che stampavano nell'epoca d'oro del vinile hanno chiuso quasi tutti, per cui probabilmente sono nate successivamente piccole o medie realtà che usano macchine dell'epoca ed i risultati saranno ancor più variabili.
Un po' come avviene oggi con le valvole.
Molti produttori usano macchine recuperate qua e là dai vecchi stabilimenti ormai demoliti, la richiesta non è elevata (anche se i prezzi lo sono) e la qualità per lo più è ben lungi da quella standard di 40 anni fa.
Discorso ovviamente ben diverso era la pirateria delle cassette (audio e/o video) come ora quello dei CD/DVD, basta un PC per fare una copia uguale all'originale, qualsiasi ragazzino lo può fare, ricavare le varie matrici dal master e poi stampare il vinile, no (tra l'altro penso che il ricavato non sarebbe tale da giustificare l'allestimento di un laboratorio clandestino di stampa di vinili, si fanno le copie del DVD dell'ultimo film e si guadagna sicuramente di più).
Ciao
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Ottima analisi, grazie dell'intervento! concordo su tutto soprattutto sul fatto che i mezzi necessari siano esponenzialmente di costi e manutenzione maggiori rispetto al Compacti disc o simili. la mia era curiosità, e direi che le vostre spiegazioni sono state più che esaustive.
solo una piccola digressione personale; hai citato stabilimenti dove ad oggi si cercano di ammortizzare i costi e si usano macchinari obsoleti con risultati non eccelsi: niente di più veritiero. esiste un impianto in repubblica ceca dove alcune major, tra cui la universal, mandano i master digitali per creare "ristampe" su vinile dal CD, vinili di qualità discutibilissima, molto sibilanti, col risultato che chi si avvicina al disco nero ad oggi rimane molto più perplesso di vent'anni fa. come ho già avuto modo di dire queste stampe si potrebbero definire stampe "pirata autorizzate". provare per credere! :cry:
si la situazione è peggiorata, e molto!
ciao
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Posso fare una domanda un po' o.t.?
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@ Pelo1986
Se è un OT dovresti benissimo sapere che sono vietati per cui la tua domanda non ha senso, era inutile farla.
Oltre ciò l'argomento che hai trattato è regolamentato in modo molto chiaro e tu hai infranto diverse regole.
Per questa volta ti risparmio la sospensione ma sei pregato, per il futuro, di prestare maggiore attenzione al Regolamento.
Grazie.
Ciao
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Mai visto vinili pirata,in effetti me lo chiedevo anche io
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Io ho dei bellissimi vinili di dubbia originalita', tutti made in russia. Se volete posto qualche foto.
Metallica: http://www.metalliguide.com/boots/Ri...t%20Russia.htm
Aerosmith: http://www.discogs.com/Aerosmith-Get...elease/2308650
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ciao! ho controllato su discogs emi dice "unofficial" inserendo il numero di matrice apparso dal tuo link.
non so se questo significhi che è "pirata" non penso lo sia definibile, ma sicuramente è un'edizione che esula la casa discografica ufficiale, o i loro criteri di stampa. possiedo anche io uno splendido vinile "rock you from rio" dei queen e controllando su discogs dice la stessa cosa, unofficial, ma a giudicare da come suona splendidamente è strano definirlo "pirata"!
tra l'altro la peculiarità di questo disco è che sulla copertina c'è la scrita "DMM CUTTING" (direct metal) ma non con il logo ufficiale della teldec. si insomma un direct metal "casereccio". anche perché gli impianti che possiedono ancora questa macchina, che rende i vinili particolarmente ben suonanti e analogici, è oramai purtroppo una rarità e si contano sulle dita delle mani!
comunque il tuo è effettivamente dubbio...
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Ciao Andre :)
Domande sempre curiose, complimenti ;)
I Vinili pirata sono sempre esistiti, e non erano poi rarissimi, ma dipende dal genere musicale di cui parliamo e dal relativo ambiente di followers.
Ad esempio, ai tempi questi vinili erano piuttosto diffusi tra i nottambuli delle disco Milano-Riccione perché i DJ per non rovinare la copia originale spesso ne avevano un’altra, duplicata, utilizzabile solitamente per un paio di serate (di solito, le due serate di trasferta sulla costa dei DJ milanesi); c’era chi tra questi li creava in casa (pochi, ma c’erano) e, se era bravo, li rivendeva ai colleghi. Devo contraddire chi parla di macchinari costosi e proibitivi: per realizzare una copia si prendeva una vecchia consolle e la si “ristrutturava”; di proibitivo c’erano invece costo e reperibilità del materiale, ma se avevi il tuo piccolo mercato privato riuscivi a ricavare anche qualcosa. Poi l'aspettativa per questi “capolavori” era relativamente bassa, nel senso che la condizione necessaria era che non “saltassero” durante la serata, quindi magari non so quante di queste copie siano arrivate a mercati di vendita alternativi, ma se ti càpita prova a cercare qualche titolo di Acid anni ’90.
Tra gli “indizi” da verificare, uno su tutti è lo spessore: metti il disco in orizzontale e vedi se presenta delle impercettibili “dunette” o anche bollicine: i pirata dei vinili fatti in casa non erano pressati, quindi dovresti notare uno spessore certamente “sospetto”, diverso da un disco originale. L’indizio comunque principale (se le cose non sono cambiate) è il “giro” abbastanza chiuso legato al genere musicale: solitamente sai già dove acqusitare questo tipo di prodotto (per intenderci, l’espressione “nuovo di fiamma” per queste copie non dovrebbe sfiorarti la mente) ;)
Come dice anche 9664, era più difficile “farsi l’occhio” sulle ristampe, di provenienza quasi sempre dubbia anche tra i canali distributivi “ufficiali”.
I bootleg di cui si sta parlando dovrebbero riferirsi a tutte le copie di riproduzione non autorizzata, indistintamente dalla qualità e dal supporto su cui vengono realizzate; in realtà, come ti hanno detto anche gli altri, ai tempi significava la copia fai-da-te realizzata con “mezzi propri” introdotti in maniera più o meno fantasiosa all'evento che si voleva registrare... poi anche lì il mercato si era evoluto, e con la complicità di qualche tecnico del suono potevi anche riuscire ad avere una copia non autentica fatta bene: solitamente si usava durante l'esecuzione di concerti minori, gruppi emergenti o guest band che volevano una copia più vissuta per farsi maggiore pubblicità, perché costava meno ed era pronta in pochi giorni a dispetto dei tempi di distribuzione della casa discografica (se presente).
Curiosità: quanto li hai pagati?
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@Andre Piccolo suggerimento: non riportare il nome del negozio, meglio se lo cancelli :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
alfrimpa
mercato di "bootleg" sopr
emh...io ho qualcosa per casa, dei Marillion, un vinile non ufficiale, preso in negozio dove sopra di sta tutta grendel e altre canzoni. Non ricordo il titolo di tale disco però....e dove sia finito poi.
Ma sono sicurissimo che era un bootleg :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
La Elena
i pirata dei vinili fatti in casa non erano pressati[CUT]
Con quale tecnica erano realizzati?
Come venivano copiati dagli originali che non si voleva rovinare?
Ciao, Enzo
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Il composto (che non so se fosse vinile o miscelato) veniva colato sul disco originale. Un disco del genere si vede a occhio nudo che non è pressato, oltre alla caratteristica di suonare da un solo lato (quello della colata, appunto); di tecnica vera e propria non ti saprei parlare, non sono esperta. Credo che i vinili di cui parla Andrea siano copie probabilmente pressate e quindi non "caserecce".
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ELENA!!!! ciao! cavolo dopo 10 mesi di inattività totale mi riappari con questa fucilata di nozioni.. debbo dire che col caldo che fa sono in difficoltà, ma cercherò di rispondere, con calma.
farò queste verifiche rientrato a casa, ora sono al "lavoro", ma posso rispondere a tutto il resto; ho usato quell'espressione, nuovo di "fiamma" visto che mi è sempre sembrato strano nell'anno 2002 trovare dei vinili perfettamente nuovi, dallo stesso rivenditore, che erano solo prime o seconde stampe. questo visto che il disastroso revival vinilico che stiamo vivendo, se ti chiedi perché lo considero disastroso mi sono già espresso altrove (vinili ristampe vs originali titolo tread), ai tempi nn era quasi iniziato con esclusione del fatto che potessero essere copie di ristampe di label decise a ristampare vari titoli, come succede ad oggi con risultati a volte pessimi. aggiungi poi che i due vinili citati presentano quel difetto di registrazione in comune per lo stesso periodo della side A che ha sempre avvalorato il mio debole sospetto; mi suggerisci, giustamente di non citare il negozio ma... mi par proprio di non averlo nominato :muro:, ho solo detto che si tratta della vinilmania del maggio 2002, sono stato sul vago... forse mi sfugge qualche post, fammelo notare nel caso. :)
sul prezzo.. gli ho pagati sui 20 euro, mi pare proprio 20/25 euro, che nel 2002 non era poca roba...
andrò a esaminarli, ma ripeto le mie erano solo perplessità riguardo a quel difetto in comune e il totale esser nuovi del prodotto in questione.
nel frattempo ti mando un abbraccio! :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
La Elena
Credo che i vinili di cui parla Andrea siano copie probabilmente pressate e quindi non "caserecce"[CUT]
Penso anch'io perché poi la mescola per quel tipo di copie dovrebbe essere piuttosto morbida e, come hai scritto prima, molto vulnerabile. Avevo visto un video riguardo un'apparecchiatura assurda, molto recente, che è stata realizzata per incidere dei dischi analogici su una specie di resina a partire da dei files. La qualità del "vinile" così generato pare che sia terribile e, ovviamente, ad una sola facciata.
Ciao, Enzo
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Citazione:
Originariamente scritto da FUGAZI86
ELENA!!!! ciao! cavolo dopo 10 mesi di inattività totale
... sorpresa! :D
Sì, ho letto del difetto nello stesso punto per entrambi i dischi... dici che potrebbe essere dovuto ad un difetto di sample nello strumento di riproduzione pirata? Uhm. Comprendo il tuo sano e legittimo dubbio, ma difetti di registrazione non sono purtroppo legati alla sola attività di pirateria. Mi concentrerei più su altri elementi, quali le rifiniture (bordi) e il tipo di materiale utilizzato (se è più leggero del vinile, se è più o meno duttile, se al tatto senti che è più grezzo, ad esempio); ma ho il sospetto che le tue non siano copie pirata. Che etichetta riportano?
Citazione:
Originariamente scritto da FUGAZI86
mi par proprio di non averlo nominato
Ti riferivi alla fiera, vero? Ero convinta ci fosse un Vinilmania (negozio) sui Navigli... sto diventando rimba :D
Citazione:
Originariamente scritto da FUGAZI86
pagati sui 20 euro, mi pare proprio 20/25 euro, che nel 2002 non era poca roba
Sì, il prezzo non è dei più bassi, ma vedo che per la tua passione non badi a spese quindi penso non ti fermeresti nemmeno in caso di copie venute male :D
Un bacione, Andre, e goditi il concerto :)